In esclusiva per i lettori di Fabrique la visione gratuita, per un periodo di tempo limitato*, dei corti più premiati degli ultimi anni: i loro autori sono registi giovani e promettenti, e noi scommettiamo sul loro talento.
Viola, Franca – Trailer from Italian short Film Center on Vimeo.
Alcamo, 1965. Franca Viola, appena 17enne, attira le attenzioni del giovane Filippo Melodia. Quando Franca lo rifiuta, l’ira di Filippo non tarda a scatenarsi e il ragazzo si prende con la forza quello che reputa di sua proprietà. Dimostrando un’incredibile forza e dignità, Franca reagisce alla violenza subita con un atto di ribellione che segnerà per sempre la storia Italiana, e aprirà la strada alla lotta per i diritti delle donne.
La regista Marta Savina sceglie una storia potente per il suo primo corto Viola, Franca (2017), che ha vinto numerosi premi, tra cui un Emmy come miglior film drammatico, è stato nominato ai David di Donatello e ha debuttato al Tribeca Film Festival, continuando poi il suo percorso con tappe importanti quali il Festival di Venezia e il Raindance Film festival, riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica.
Marta ha vissuto e lavorato a Londra, dove ha curato campagne pubblicitarie per brand come Nissan e Kellog’s, e si è poi trasferita negli Stati Uniti, laureandosi alla University of California Los Angeles (UCLA) con un MFA in regia.
Ha collaborato con artisti come James Franco, che ha diretto nell’adattamento cinematografico del racconto Elly di William Faulkner, e con Francis Ford Coppola.
Sta realizzando una serie di documentari per Rai Tre, seguendo la scrittura di una sua serie originale e di un’altra dallo sviluppo internazionale di prossima uscita.
Come hai incontrato la storia di Franca Viola?
Ero in libreria e ho preso in mano Cattive ragazze di Assia Petricelli e Sergio Riccardi, una raccolta di fumetti su donne che hanno segnato la Storia, ma che sono ancora in gran parte sconosciute. L’ho aperto e mi sono imbattuta nella vicenda straordinaria di Franca Viola.
Viola, Franca diventerà un lungometraggio. Cosa puoi dirci di questo progetto? Lo girerai in Italia?
Quando ho scritto e girato il film, mi sono subito resa conto che l’intreccio poteva riempire benissimo 100 minuti, ma in quel momento io avevo la possibilità di farci un corto e non mi sentivo pronta a sostenere un lungometraggio. È una storia estremamente italiana, alcuni studios americani si sono mostrati interessati perché è un argomento molto caldo, ma per me questo è un film che va assolutamente girato qui. Sarà una produzione italiana.
* Scaduto il termine, il corto integrale è sostituito dal trailer.