Sydney Sibilia Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Wed, 19 Jul 2023 13:10:25 +0000 it-IT hourly 1 Mixed by Erry: quei bravi ragazzi di Sydney Sibilia https://www.fabriqueducinema.it/cinema/nuove-uscite/mixed-by-erry-quei-bravi-ragazzi-di-sydney-sibilia/ https://www.fabriqueducinema.it/cinema/nuove-uscite/mixed-by-erry-quei-bravi-ragazzi-di-sydney-sibilia/#respond Wed, 01 Mar 2023 13:59:58 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=18241 Chi tra i nati prima del 1985 non ha mai ascoltato un’audiocassetta musicale non originale, registrata? Magari doppiata da un amico o comprata su una bancarella. O forse solo decantata da genitori nostalgici ancora fieri di antichi stereo e oramai sorpassati soprammobili al tempo di Spotify. Gli album e le compilation pirata di una volta, […]

L'articolo Mixed by Erry: quei bravi ragazzi di Sydney Sibilia proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
Chi tra i nati prima del 1985 non ha mai ascoltato un’audiocassetta musicale non originale, registrata? Magari doppiata da un amico o comprata su una bancarella. O forse solo decantata da genitori nostalgici ancora fieri di antichi stereo e oramai sorpassati soprammobili al tempo di Spotify. Gli album e le compilation pirata di una volta, quei supporti fisici che erano la musica negli anni ’80, videro il fenomeno tutto partenopeo di Mixed by Erry. Tre ragazzi, i fratelli Frattasio, iniziarono quasi per caso a copiare e vendere cassette musicali a Forcella, poi l’exploit che divenne business perché nelle personalizzazioni di Erry, i loro amici si ritrovavano canzoni extra e rimandi ad artisti e generi musicali nuovi per approfondirli con altri acquisti. Altre cassette. Altro business.

Anche con il suo precedente L’incredibile storia dell’Isola delle Rose il regista Sydney Sibilia raccontava di un curioso evento di cronaca, a cavallo tra anarchia e poesia. Qui invece Erry, Enrico, insieme ai suoi fratelli Peppe e Angelo infrange con spensieratezza tutte le regole sul Diritto d’Autore, materia che in quegli anni ancora non acquisiva l’istituzionalità delle maiuscole.

Questo film ci parla a diversi livelli. C’è la storia di una famiglia che vive d’espedienti, tre fratelli legatissimi e in ascesa un po’ come Quei bravi ragazzi di Scorsese, ma in salsa comedy. Luigi D’Oriano, Erry, potrebbe corrispondere al De Niro leader; Giuseppe Arena, Peppe, il fratello maggiore e anche il più posato e responsabile, a Liotta; e alla scheggia impazzita Pesci somiglia per certi versi il personaggio del piccolo di casa, quindi Emanuele Palumbo. I tre giovani talenti innestano un motore dai tempi comici perfetti. Il gatto e la volpe a due tempi, sono però Adriano Pantaleo, nei panni del papà traffichino dei ragazzi, e Fabrizio Gifuni, manager milanese e inamidato che li porterà oltre ogni sogno più sfrenato. La loro nemesi trova invece il muso e l’irresistibile toupet di Francesco Di Leva nei panni del finanziere che indaga sui protagonisti.

Con leggerezza Sibilia sfiora anche stragi di camorra di quegli anni senza mai perdere il timone della commedia intelligente e d’intrattenimento. Ci mostra il celebre fuoco d’artificio, il Pallone di Maradona, prima che venisse battezzato, gli interni del Teatro Ariston di Sanremo durante il Festival, immagini dal primo scudetto del Napoli e di repertorio fuse con il lavoro scenografico dal sapore pop niente male di Tonino Zera. Apre al pubblico del 2023 e soprattutto ai suoi millenials i vicoli di una storia tappezzata di poster di Cioè sui muri delle camerette degli adolescenti, motorini, cuffiette e musica. Racconta l’esigenza della musica, la mancanza della musica dove non c’erano negozi di dischi, la proverbiale arte di arrangiarsi del Sud e quella fiducia nel futuro che caratterizzava quegli anni. In verità i Frattasio sono stati antesignani di Napster, ma utilizzavano già rimandi e suggerimenti in stile Spotify. Del resto Erry lo dice candidamente: “Io volevo solo fare il Dj”.

Mixed by ErryIl film targato Groenlandia, quindi della premiata ditta Sydney Sibilia – Matteo Rovere, esce al cinema il 2 marzo. Belle queste nuove scorpacciate vintage di anni ’80 che mostrano Napoli nella sua vitalità, nei suoi colori e nelle sue speranze. A partire dalla Mano di Dio di Sorrentino, la serie La vita bugiarda degli adulti, e approdando ora a Mixed by Erry. Chissà cosa ne avrebbe pensato Nanni Loy, che di truffaldine trovate napoletane ne raccontò così tante proprio in quegli anni.

 

L'articolo Mixed by Erry: quei bravi ragazzi di Sydney Sibilia proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
https://www.fabriqueducinema.it/cinema/nuove-uscite/mixed-by-erry-quei-bravi-ragazzi-di-sydney-sibilia/feed/ 0
Smetto quando voglio – Masterclass https://www.fabriqueducinema.it/cinema/recensioni/smetto-quando-voglio-masterclass/ https://www.fabriqueducinema.it/cinema/recensioni/smetto-quando-voglio-masterclass/#respond Tue, 07 Feb 2017 12:44:15 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=4109 L’esordio di Sydney Sibilia tre anni fa con Smetto quando voglio, vivace commedia incentrata sulle disavventure di alcuni improbabili ex ricercatori universitari squattrinati che si improvvisavano produttori e spacciatori di smart drugs, aveva lasciato un segno forte. Costituendo una vera e propria boccata d’aria fresca e aprendo la strada a una rinascita del cinema di […]

L'articolo Smetto quando voglio – Masterclass proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
L’esordio di Sydney Sibilia tre anni fa con Smetto quando voglio, vivace commedia incentrata sulle disavventure di alcuni improbabili ex ricercatori universitari squattrinati che si improvvisavano produttori e spacciatori di smart drugs, aveva lasciato un segno forte. Costituendo una vera e propria boccata d’aria fresca e aprendo la strada a una rinascita del cinema di genere italiano lungamente attesa. Non bisognerebbe dimenticarsi, infatti, che prima di film come Lo chiamavano Jeeg Robot, Veloce come il vento, Perfetti sconosciuti e Mine c’è stata proprio l’opera prima di Sibilia, il trentacinquenne regista salernitano tornato in questi giorni al cinema con Smetto quando voglio – Masterclass, un seguito spassoso e per diversi aspetti sorprendente cui seguirà nei prossimi mesi il terzo e ultimo capitolo della saga.

Masterclass è più ambizioso del primo capitolo sul piano della struttura narrativa. Il film sceneggiato dallo stesso Sibilia con Luigi Di Capua dei The Pills e Francesca Manieri spiazza fin dall’inizio, riprendendo la narrazione esattamente da dove si era conclusa con il primo film, per tornare però poco dopo indietro e concentrarsi in grandissima parte su vicende che a livello temporale si collocano tra la penultima e l’ultima sequenza del primo episodio.

Di conseguenza il film sfugge a una facile catalogazione: pur essendo un seguito, non può essere considerato né un sequel né un prequel. In buona sostanza, potremmo dire che si tratta della rivelazione di quanto accaduto durante un’ellissi narrativa del film del 2014. Una scelta vincente, questa, poiché funzionale a catturare fin da subito l’attenzione e la curiosità dello spettatore. Anche se c’è da segnalare che uno dei giochi d’incastro pensati con la precedente pellicola conduce a un’incongruenza forse sfuggita ai più: l’ispettore di polizia Coletti, che in Smetto quando voglio – Masterclass ricopre un ruolo di primo piano ed è interpretato da Greta Scarano, nella scena di Smetto quando voglio in cui veniva interrogato Alberto/Stefano Fresi (riproposta in questo nuovo film da una differente prospettiva) si udiva per pochi secondi fuori campo con una voce maschile.

Al netto di questa contraddizione, dettata probabilmente dalla volontà di introdurre un personaggio femminile di rilievo che prendesse il posto di quello interpretato da Valeria Solarino (qui meno presente), Smetto quando voglio – Masterclass si rivela un film d’intrattenimento appassionante e divertente, che rispetto al primo episodio punta con maggior decisione e in maniera felice sulla componente action. Trovando proprio nelle sequenze d’azione alcuni dei suoi momenti più esaltanti: a tal proposito, si faccia ad esempio riferimento alla scena in ralenti del capottamento della macchina guidata da Fresi o a quelle degli inseguimenti al treno e alla moto dentro Villa Adriana.

photo by Andrea Pirrello

L’idea di far evolvere in una trilogia un film coraggioso e importante nel contesto del cinema di genere italiano contemporaneo come Smetto quando voglio, sulla carta era davvero rischiosa. E per quanto un giudizio complessivo sull’operazione si potrà dare solo alla fine del terzo capitolo, per ora possiamo senz’altro affermare che Sydney Sibilia è riuscito nel non semplice compito di realizzare un secondo capitolo all’altezza, in grado di non perdere la freschezza, il brio e il ritmo che avevano caratterizzato l’originale.

L'articolo Smetto quando voglio – Masterclass proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
https://www.fabriqueducinema.it/cinema/recensioni/smetto-quando-voglio-masterclass/feed/ 0