L'articolo Fabrique du Cinéma Awards 2020: tutti i vincitori proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>Una diretta animata dalle voci e dai volti di tanti amici di Fabrique: Giorgio Pasotti, Stefano Fresi, Stella Egitto, Linda Caridi, Francesca Valtorta e Andrea Bosca.
La giuria, composta dal Presidente MATT DILLON regista e attore, dall’attrice Alessandra Mastronardi, dai registi Fabio e Damiano D’Innocenzo, dalla sceneggiatrice Ludovica Rampoldi, dalla editor e scrittrice Paola Gaglianone, dal musicista Cristiano Godano e dal regista Gianfranco Pannone, ha assegnato i 12 riconoscimenti a una rosa di candidati selezionata tra migliaia di opere giunte da oltre 80 paesi in tutto il mondo.
Questi i vincitori: Miglior Film Italiano Innovativo e Sperimentale I PREDATORI di Pietro Castellitto, Miglior Opera Prima Italiana NON ODIARE di Mauro Mancini Miglior Attrice FOTINÌ PELUSO per “Cosa sarà”, Miglior Lungometraggio Internazionale VULTURES di Claudio Borrelli, Miglior Attore GIANLUCA DI GENNARO per “Cobra non è”, Miglior Colonna Sonora Originale Italiana LORENZO TOMIO per “Punta Sacra”, Miglior Cortometraggio Italiano U SCANTU di Daniele Suraci, Miglior Cortometraggio Internazionale MARADONA’S LEGS di Firas Khoury, Miglior Documentario Internazionale PUNTA SACRA di Francesca Mazzoleni, Miglior Serie TV Internazionale ROMULUS di Matteo Rovere, Michele Alhaique e Enrico Maria Artale, Miglior Concept di Serie TV CONDOMINIO 80 di Matteo Pianezzi, Miglior Sceneggiatura di Cortometraggio Internazionale A VICTORIOUS SYRIAN di Mirza Ekinovic.
I Fabrique du Cinéma Awards sono realizzati con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. La crescita costante delle iscrizioni da tutto il mondo oltre 4.000 negli ultimi tre anni, conferma i Fabrique du Cinéma Awards come uno dei riconoscimenti più interessanti e originali nel vasto panorama dei premi cinematografici italiani. Questa edizione 2020 è realizzata con il sostegno di: Naffintusi, D-Vision Movie People, Harumi e Ilaria Di Lauro Make Up Artist. Media partner: mymovies.it
L'articolo Fabrique du Cinéma Awards 2020: tutti i vincitori proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>L'articolo C’è tempo: la sintonia perfetta di due anime in movimento proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>Siamo di parte e forse il nostro giudizio sarà sfalsato. Siamo di parte, ma siamo anche felici di esserlo, perché un film come questo ci ha riempito il cuore di gioia e di buone speranze. C’è tempo è il primo lungometraggio di finzione di Walter Veltroni che, dopo quattro documentari pensati per una distribuzione nelle sale cinematografiche, decide di raccontare una storia di fantasia ricca di umanità, ugualmente vicina alla realtà quotidiana. Questo è infatti un film che – come ci rivela lo stesso regista – intende emulare la migliore commedia all’italiana, desiderando trasmettere un messaggio colto e profondo, raccontato però con un linguaggio semplice, come usavano fare gli Scola (a cui nel film viene tributato un esplicito omaggio) e Age & Scarpelli.
C’è tempo racconta la storia di Stefano (Stefano Fresi), quarantenne immaturo e precario, che si ama definire ricercatore di arcobaleni. Alla morte del padre, scopre improvvisamente di avere un fratellastro mai conosciuto, Giovanni (Giovanni Fuoco), tredicenne di Roma estremamente pragmatico, che vive la vita prediligendo la praticità alla fantasia. Sotto consiglio della moglie, Stefano decide di accettare la sua tutela legale, ma solo per ricevere in cambio un generoso lascito in denaro. Con l’intenzione di abbandonare il ragazzo in un istituto, i due partono per un viaggio on the road che, anche grazie all’incontro con la cantante Simona (Simona Molinari) e con la figlia Francesca (Francesca Zezza), cambierà per sempre le loro vite.
Stefano Fresi, per la prima volta protagonista assoluto nel ruolo del sognatore Stefano, offre una prova attoriale degna dei migliori interpreti della bella commedia italiana, restituendo sullo schermo un turbinio di emozioni, che modellano una figura fragile ma allo stesso tempo di buon cuore. Il suo personaggio duetta in sintonia perfetta con il giovanissimo Giovanni Fuoco che, alla sua prima apparizione sullo schermo, si dimostra capace, con il suo fare disinvolto e un’ottima presenza scenica, di dominare gli eventi, tenendo testa al suo più rodato co-protagonista e inaugurando una carriera non destinata a terminare molto presto.
C’è tempo è un road movie che si sviluppa in diverse località italiane e in parte straniere, partendo da Roma e arrivando fino a Parigi. È un film in continuo movimento, dove la strada serve a raccontare un cambiamento più grande, che coinvolge gli animi dei protagonisti stessi: totalmente all’antitesi al primo incontro, Stefano e Giovanni impareranno infatti sempre più a conoscersi, ad apprezzarsi, ad amalgamarsi e infine ad avvicinarsi. Semplice e delicata, la regia di Weltroni segue il percorso dei personaggi, apparendo fluida proprio come il viaggio che vuole raccontare. Lo sguardo del regista è spesso vicino ai volti dei suoi interpreti, affinché anche lo spettatore possa vivere con loro e immedesimarsi con le loro espressioni. Dai visi, la macchina da presa si allontana lentamente per rivelare il paesaggio che, grazie alla sua bellezza, concede al pubblico momenti di pausa e riflessione.
Proprio il paesaggio si tramuta grazie allo sguardo di Veltroni in un terzo protagonista, spesso buono ma in certi casi anche cattivo: il più delle volte, la sua magnificenza avvolge infatti gli animi dei due compagni di viaggio e li custodisce grazie alla luce calda del tramonto o dell’alba, mentre più raramente la sua struttura labirintica separa i due fratelli, riuscendo però a dimostrare finalmente loro quanto sia importante il legame che li unisce. Alle immagini, si aggiunge infine l’ottima colonna sonora, nella quale si alternano brani inediti di Lucio Dalla, canzoni originali di Simona Molinari o de Lo stato sociale e tracce celebri di Umberto Tozzi e Lunapop.
C’è tempo, un film di Walter Veltroni, è prodotto da Palomar, Vision Distribution e Pathè. Per l’ennesima volta, la casa di produzione di Carlo Degli Esposti si rivela un polo culturale dal respiro internazionale, che riesce a proporre in Italia e all’estero co-produzioni europee degne di tale nome. Sempre di Palomar, è infatti anche Il nome della rosa, già presente su RAI Play.
ABRUZZO
Movieland Chieti |
CiakCity Polycenter Rocca San Giovanni |
Movieplex Laquila |
18:10 – 20:15 – 22:20 | 18:20 – 20:30 – 22:40 | 16:00 – 18:00 – 22:40 |
Astra Avezzano |
The Space Cinema Porto Allegro Montesilvano |
Multiplex L’Arca Spoltore |
18:00 – 20:30 – 22:40 | 19:20 – 21:50 | 18:10 – 20:20 – 22:30 |
Smeraldo Teramo |
Cineplex Arcobaleno Colonnella |
Multiplex Universo Silvi Marina |
20:15 – 22:30 | 18:00 – 20:45 – 23:00 | 18:00 – 20:10 – 22:20 |
BASILICATA
Uci Cinemas Red Carpet Matera |
Garden Rende |
Multisala Lumiere Reggio Calabria |
||
17:00 – 19:00 | 18:30 – 20:30 – 22:30 | 16:00 – 18:00 – 20:00 |
CAMPANIA
Movieplex Mercogliano |
Carmen Multisala Mirabella Eclano |
Gaveli Maxicinema Benevento |
20:15 – 22:35 | 18:00 – 20:00 – 22:00 | 16:30 – 18:30 – 20:30 – 22:30 |
Torrecuso Village Torrecuso |
Duel Caserta |
Big Maxicinema Marcianise |
18:45 – 21:00 – 23:00 | 17:30 – 19:15 – 21:00 – 22:45 | 18:40 – 20:45 – 23:00 |
Uci Cinemas Cinepolis Marcianise |
Metropolitan Napoli |
The Space Cinema Napoli Napoli |
19:50 – 22:10 | 16:10 – 18:20 – 20:30 – 22:40 | 17:00 – 22:30 |
Plaza Napoli |
Happy Maxicinema Afragola |
Uci Cinemas Casoria Casoria |
20:30 – 22:15 | 16:30 – 18:40 – 20:50 – 23:00 | 20:05 – 21:50 |
The Space Cinema Vulcano Buono Nola |
The Space Cinema Salerno Salerno |
|
21:00 | 18:15 – 22:10 |
EMILIA ROMAGNA
The Space Cinema Bologna Bologna |
Chaplin Bologna |
Cinemax Bazzano |
21:55 | 16:15 – 18:30 – 21:00 | 21:00 |
Uci Cinemas Meridiana Casalecchio di Reno |
Multisala Cineci Sant Agata Bolognese |
Uci Cinemas Ferrara Ferrara |
19:00 – 21:20 | 20:30 – 22:30 | 17:00 – 20:00 – 22:30 |
Cinepark Cento |
Cineplus Comacchio |
S. Biagio Cesena |
20:15 – 22:30 | 20:15 – 22:30 | 21:00 |
Saffi Multisala Forli |
Cineflash Multiplex Forlimpopoli |
Uci Cinemas Romagna Savignano Sul Rubicone |
21:00 | 20:30 – 22:30 | 17:35 – 20:10 – 22:40 |
Raffaello Multisala Modena |
The Space Cinema Parma Campus Parma |
Uci Cinemas Piacenza Piacenza |
20:10 – 22:30 | 19:45 – 22:20 | 17:05 – 19:30 – 22:10 |
Cinedream Multiplex Faenza |
Uci Cinemas Reggio Emilia Reggio Emilia |
Eden Puianello |
20:30 – 22:45 | 16:25 – 19:05 – 21:45 | 21:15 |
Emiro Multiplex Rubiera |
Fulgor Rimini |
Cinepalace Riccione Riccione |
18:30 – 20:45 – 22:45 | 16:30 – 18:30 – 21:00 | 20:40 – 22:45 |
FRIULI VENEZIA-GIULIA
Uci Cinemas Villesse Villesse |
Uci Cinemas Fiume Veneto Fiume Veneto |
Fellini Trieste |
20:20 | 19:20 – 21:00 | 15:40 – 19:45 |
The Space Cinema Pradamano Pradamano |
Cine Città Fiera Torreano di Martignacco |
|
16:15 – 18:45 | 15:00 – 17:30 – 20:00 – 22:30 |
LAZIO
Dream Frosinone |
Corso Multisala Latina |
Multiplex Village Cinemas Aprilia |
15:30 – 17:50 – 20:10 – 22:30 | 20:30 – 22:30 | 18:30 – 20:30 – 22:30 |
Del Mare Multisala Formia |
Savoy Roma |
Quattro Fontane Roma |
18:10 – 20:20 – 22:30 | 16:00 – 18:10 – 20:20 – 22:30 | 16:00 – 18:10 – 20:20 – 22:30 |
Multisala Lux Roma |
Stardust Village Roma |
Antares Roma |
16:00 – 18:10 – 20:20 – 20:30 – 22:30 | 15:00 – 17:15 – 19:30 – 21:45 | 18:00 – 20:10 – 22:30 |
Atlantic Roma |
Adriano Roma |
Andromeda Roma |
18:00 – 20:10 | 15:30 – 18:00 – 20:30 – 22:40 | 16:30 – 18:30 – 20:30 – 22:30 |
The Space Cinema Parco de Medici Roma |
Cineland Roma |
Starplex Roma |
15:25 – 18:05 – 20:55 | 20:20 – 22:30 | 17:50 – 20:05 – 22:25 |
Uci Cinemas Parco Leonardo Roma |
Uci Cinemas Roma Est Roma |
Uci Cinemas Porta di Roma Roma |
14:00 – 16:45 – 19:25 – 22:05 | 14:30 – 16:45 – 19:45 – 22:15 | 11:00 – 13:30 – 16:05 – 19:05 – 21:30 |
Madison Roma |
Lido Multisala Anzio |
Feronia Fiano Romano |
15:00 – 17:00 – 19:00 – 21:00 | 16:30 – 18:30 | 16:00 – 18:10 – 20:20 – 22:30 |
Alfellini Grottaferrata |
The Space Cinema Guidonia Guidonia |
Augustus Multisala Velletri |
16:05 – 20:00 | 19:10 – 21:40 | 18:10 – 20:15 |
Etrusco Tarquinia |
Colombo Valentano |
Cine Tuscia Village Vitorchiano |
16:05 – 20:00 | 21:30 | 20:15 – 22:30 |
LIGURIA
Uci Cinemas Fiumara Genova |
The Space Cinema Porto Antico Genova |
Ariston Sanremo |
16:55 – 19:35 – 22:10 | 17:00 – 22:00 | 21:30 |
Megacine La Spezia |
Moderno Sarzana |
Multiplex Albenga |
16:15 – 18:35 – 21:20 | 20:10 – 22:30 | 22:35 |
LOMBARDIA
Studio Capitol Multisala Bergamo |
Uci Cinemas Orio Azzano San Paolo |
Cinestar Cortenuova |
21:00 | 14:25 – 17:05 – 19:35 | 18:45 – 21:05 |
Uci Cinemas Curno Curno |
Moretto Brescia |
Starplex Cortefranca Corte Franca |
20:00 – 22:25 | 19:00 – 21:15 | 18:45 – 21:05 |
Cinelandia Arosio Arosio |
Uci Cinemas Como Montano Lucino |
spazioCinema Cremona Po Cremona |
20:10 | 17:45 – 20:15 – 22:35 | 17:30 – 22:30 |
Ariston Mantova |
Starplex Curtatone |
Uci Cinemas Bicocca Milano |
19:15 – 21:30 | 18:45 – 21:05 | 14:25 – 16:55 – 19:25 – 21:55 |
The Space Cinema Odeon Milano |
Anteo Palazzo del Cinema Milano |
Ducale Multisala Milano |
18:10 | 13:00 – 15:30 – 17:40 – 19:50 – 22:00 | 14:50 – 17:00 – 19:20 – 21:30 |
Uci Cinemas Certosa Milano |
Uci Cinemas Milanofiori Assago |
Arcadia Multiplex Bellinzago Lombardo |
19:20 – 22:05 | 17:45 – 20:20 – 22:35 | 17:35 – 19:55 – 22:15 |
The Space Cinema Cerro Maggiore Cerro Maggiore |
Le Giraffe Multiplex Paderno Dugnano |
Uci Cinemas Pioltello Pioltello |
16:35 – 21:45 | 17:10 – 19:20 – 21:30 | 17:15 – 19:35 – 22:30 |
The Space Cinema Rozzano Rozzano |
Capitol spazioCinema Monza |
Uci Cinemas Lissone Lissone |
15:20 – 17:55 – 20:35 | 21:15 | 17:30 – 20:00 – 21:50 |
The Space Cinema Torri Bianche Vimercate |
The Space Cinema Montebello Montebello Della Battaglia |
Movie Planet Parona |
15:55 – 18:30 – 21:05 | 20:50 | 16:30 – 19:00 – 21:30 |
Impero Varese |
Starplex Tradate |
|
17:30 – 22:20 | 18:45 – 21:05 |
MARCHE
Movieland Goldoni Ancona |
Uci Cinemas Ancona Ancona |
Multiplex Delle Stelle Ascoli Piceno |
18:10 – 20:30 | 20:10 – 22:00 | 18:00 – 20:40 – 23:00 |
Odeon Multisala Ascoli Piceno |
Uci Cinemas Palariviera San Benedetto del Tronto |
Multiplex Super 8 Fermo |
17:30 – 21:30 | 20:05 – 22:05 | 20:30 – 22:30 |
Uci Cinemas Porto Sant’Elpidio Porto Sant Elpidio |
Multiplex 2000 Macerata |
Multisala Metropolis Pesaro |
20:15 | 20:30 – 22:30 | 20:30 – 22:30 |
Uci Cinemas Pesaro Pesaro |
Nuova Luce Urbino |
Uci Cinemas Fano Fano |
19:40 – 22:25 | 21:15 | 20:40 |
MOLISE
Maestoso Multisala Campobasso |
||
18:30 – 20:30 – 22:40 |
PIEMONTE
Cinelandia Casale Monferrato |
Uci Cinemas Alessandria Spinetta Marengo |
Megaplex Stardust Tortona |
20:00 – 22:40 | 19:45 – 22:30 | 20:30 – 22:50 |
Verdi Candelo |
Cinelandia Borgo San Dalmazzo |
Italia Saluzzo |
21:00 | 20:00 – 22:20 | 20:00 |
Cinemà Savigliano Savigliano |
Movie Planet Bellinzago Novarese |
Movie Planet Metropolis Castelletto Ticino |
22:30 | 16:30 – 19:00 – 22:10 | 17:10 – 19:40 – 22:10 |
Reposi Multisala Torino |
Uci Cinemas Lingotto Torino |
The Space Cinema Le Fornaci – Beinasco Beinasco |
15:15 – 17:40 – 20:05 – 22:30 | 14:20 – 17:00 – 19:40 – 22:15 | 21:50 |
Uci Cinemas Moncalieri Moncalieri |
Movie Planet Borgo Vercelli |
|
14:15 – 17:00 – 19:40 – 22:25 | 17:10 – 19:45 – 22:10 |
PUGLIA
Galleria Bari |
Uci Cinemas Showville Bari |
Ciaky Bari |
16:05 – 20:30 | 20:30 – 22:00 | 16:20 – 18:20 – 20:30 – 22:30 |
The Space Cinema Casamassima Casamassima |
Uci Cinemas Gioia del Colle Gioia del Colle |
Metropolis Mola di Bari |
22:10 | 21:50 | 17:40 – 21:50 |
Uci Cinemas Molfetta Molfetta |
Red Carpet Monopoli |
Vignola Polignano a Mare |
19:30 – 22:00 | 19:20 – 21:40 | 20:15 – 22:00 |
Multisala CineMars Andria |
Andromeda Maxicinema Brindisi |
Città del Cinema Foggia |
19:30 – 21:45 | 16:30 – 18:30 – 22:30 | 18:05 – 22:15 |
Laltrocinema Foggia |
Corso Cerignola |
The Space Cinema Surbo Surbo |
19:00 – 21:00 | 17:50 – 19:55 – 22:05 | 19:15 |
Casablanca Multicine San Giorgio Ionico |
||
16:15 – 18:20 – 20:25 |
SARDEGNA
The Space Cinema Quartucciu Cagliari |
Uci Cinemas Cagliari Cagliari |
The Space Cinema Sestu Sestu |
16:10 – 18:50 – 21:30 | 20:00 – 22:30 | 17:25 – 19:45 |
Movies Multisala Santa Giusta |
||
18:00 – 20:15 – 22:30 |
SICILIA
Planet Multisala Le Vigne (Castrofilippo) Agrigento |
Campidoglio Sciacca |
Multisala palazzo Moncada Caltanissetta |
18:00 – 20:20 – 22:35 | 18:00 – 20:15 – 22:30 | 18:00 – 20:00 – 22:00 |
Multicinema Hollywood Gela |
Lo Po Multisala Catania |
The Space Cinema Etnapolis Belpasso |
18:30 – 20:45 – 23:00 | 16:30 – 18:30 – 20:30 – 22:30 | 16:40 – 19:25 |
Multisala Politeama Caltagirone Caltagirone |
Multisala Macherione Fiumefreddo di Sicilia |
Cinestar San Giovanni La Punta |
18:30 – 20:30 – 22:30 | 18:30 – 20:30 – 22:30 | 17:35 – 20:00 – 22:25 |
Uci Cinemas Messina Messina |
Cineauditorium Fasola Messina |
Iris Messina |
17:40 – 20:15 – 22:45 | 18:00 – 20:20 – 22:30 | 18:15 – 20:45 – 23:00 |
Igiea Lido Palermo |
Uci Cinemas Palermo Palermo |
Multiplex Planet La Torre Palermo |
16:30 – 18:40 – 21:15 | 21:45 | 18:00 – 20:15 – 22:30 |
Supercinema Multisala Bagheria |
Empire Cinemas Partinico |
Cineplex Ragusa |
18:30 – 20:30 – 22:30 | 18:40 – 20:40 – 22:40 | 17:30 – 20:00 – 22:30 |
TOSCANA
Cine8 Montevarchi |
Marconi Firenze |
Uci Cinemas Firenze Firenze |
21:25 | 17:45 – 20:15 | 17:10 – 19:35 – 22:10 |
Uci Cinemas Campi Bisenzio Campi Bisenzio |
The Space Cinema Livorno Livorno |
Multisala Splendor Massa |
17:15 – 19:50 | 22:15 | 21:15 |
Odeon Multisala Pisa |
Cineplex Pontedera |
Excelsior Montecatini Terme |
15:50 – 17:50 – 20:15 – 22:30 | 16:30 – 18:40 – 21:30 | 21:15 |
Multiplex Omnia Center San Giusto |
Clev Village Multisala Chiusi |
Italia Poggibonsi Poggibonsi |
16:20 – 18:30 – 20:40 – 22:45 | 17:30 – 20:10 | 21:00 |
Uci Cinemas Sinalunga Sinalunga |
||
16:50 – 19:20 – 21:50 |
TRENTINO ALTO ADIGE
Uci Cinemas Bolzano Bolzano |
||
19:30 |
UMBRIA
Uci Cinemas Perugia Perugia |
The Space Cinema Gherlinda Corciano |
Supercinema Foligno |
17:00 – 19:40 – 22:10 | 17:05 – 22:15 | 20:30 – 22:30 |
The Space Cinema Terni Terni |
||
18:30 – 21:50 |
VENETO
Porto Astra Padova |
Cineplex Dream Park Due Carrare |
The Space Cinema Limena Limena |
17:10 – 20:00 | 16:20 – 18:50 – 21:20 | 17:00 – 19:30 – 22:00 |
The Space Cinema Silea Silea |
Multisala Rossini Venezia |
Uci Cinemas Marcon Marcon |
19:45 – 22:15 | 16:00 – 18:20 | 17:20 – 20:00 – 22:45 |
IMG Cinemas Palazzo Mestre |
Uci Cinemas Mestre Mestre |
Uci Cinemas Verona San Giovanni Lupatoto |
17:15 – 19:50 – 22:00 | 17:05 – 20:10 – 22:40 | 16:50 – 20:00 – 22:20 |
Odeon Vicenza |
Starplex Marano Vicentino |
The Space Cinema Le Piramidi Torri di Quartesolo |
21:00 | 18:45 – 21:05 | 19:10 |
L'articolo C’è tempo: la sintonia perfetta di due anime in movimento proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>L'articolo RomaFF13, i volti del cinema italiano fotografati in esclusiva da Fabrique! proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>Ph. Riccardo Riande
Ph. assistant Alessandra Sforza
L'articolo RomaFF13, i volti del cinema italiano fotografati in esclusiva da Fabrique! proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>L'articolo Festival di Cannes: “Cuori puri” proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>C’era un’energia particolare nella sala dell’Hotel Marriott, sede della Quinzaine: oltre a tutto il cast del film e a buona parte della troupe, era presente anche Jonas Carpignano, e una congiuntura astrale favorevole ci ha permesso di godere del film seduti accanto niente di meno che a Ed Lachman, affascinato durante la proiezione e molto contento all’accensione delle luci.
Cuori puri è una storia di periferia. È una storia, ancora una volta, che parla dei margini, siano essi sociali e/o geografici. Come A Ciambra, che sta tra i rom di Gioia Tauro, o L’intrusa, ambientato a Ponticelli, all’ombra del Vesuvio, Cuori puri affonda le radici nel grigiore di Tor Sapienza, ed è la storia di due ragazzi, Stefano e Agnese (Simone Liberati e Selene Caramazza, bravissimi, mai sotto la soglia dell’autenticità delle parole e dei gesti), che si aprono l’uno con l’altra fino a un atto di sacrificio estremo, che per lui significa perdere il lavoro, per lei, invece, perdere qualcos’altro, qualcosa di più intimo, nascosto, proibito, contravvenendo a una madre religiosissima (Barbora Bobulova) e alla lezione del parroco-guida spirituale dell’intera comunità (Stefano Fresi).
Stefano è un ragazzo che vive davvero una vita difficile: la madre e il padre sono disperati, il padrone di casa dopo due anni di affitto arretrato li sfratta e li costringe a vivere in una roulotte, con il conseguente inasprimento delle tensioni familiari, viene licenziato da un supermercato, riesce a trovare un altro lavoro come guardiano di un parcheggio con la complicazione del campo rom confinante e si ritrova con la madre che gli elemosina quelle poche centinaia di euro che lui riesce a guadagnare e un padre intrattabile con il quale viene quasi alle mani.
Ci sarebbe l’alternativa dello spaccio, ma Stefano proprio non è portato, e l’esuberante amico Lele (Edoardo Pesce, che gigioneggia e incute timore allo stesso tempo) prova a farglielo capire: ma Stefano è un “cuore puro”, non è fatto per frequentare la scuola della strada, fa il duro con i rom ma poi li difende, dovrebbe vendere la droga ma la coscienza lo bacchetta di fronte alle richieste dei ragazzini di 12 anni.
Il destino lo fa incontrare due volte con Agnese, prossima al compimento dei 18 anni e incatenata alla promessa di arrivare vergine al matrimonio, di cui sono artefici una madre fin troppo possessiva e il simpatico Don Luca, interprete molto sui generis delle Sacre Scritture.
Il film, date le premesse, è il barcamenarsi di questi due ragazzi fra cause impedienti di vario genere e barriere sociali o morali che in qualche modo bisogna scavalcare. Denominatore comune di altre prove del nostro cinema recente, si pensi a Fiore, a La ragazza del mondo, sono le nostre storie, che i nostri registi dimostrano di saper affrontare con piglio sicuro.
De Paolis si affida alla scuola del cinema-verità, sgancia la macchina dal cavalletto e alterna i primi piani ai campi lunghissimi, accenna il contesto e poi si attacca ai personaggi, predilige ogni volta che è possibile la luce naturale e suggerisce ai suoi attori di improvvisare i dialoghi, di conferire alle scene il loro apporto, il loro vissuto, e la strategia è vincente: l’aderenza alla realtà in più momenti raggiunge picchi talmente elevati che si prova quasi la sensazione di essere intrusi; anche grazie alla fluidità del dialetto Simone Liberati e Edoardo Pesce, su tutti, riescono a farci credere a ogni parola che dicono. E questo è sempre un pregio.
L'articolo Festival di Cannes: “Cuori puri” proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>L'articolo Smetto quando voglio – Masterclass proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>Masterclass è più ambizioso del primo capitolo sul piano della struttura narrativa. Il film sceneggiato dallo stesso Sibilia con Luigi Di Capua dei The Pills e Francesca Manieri spiazza fin dall’inizio, riprendendo la narrazione esattamente da dove si era conclusa con il primo film, per tornare però poco dopo indietro e concentrarsi in grandissima parte su vicende che a livello temporale si collocano tra la penultima e l’ultima sequenza del primo episodio.
Di conseguenza il film sfugge a una facile catalogazione: pur essendo un seguito, non può essere considerato né un sequel né un prequel. In buona sostanza, potremmo dire che si tratta della rivelazione di quanto accaduto durante un’ellissi narrativa del film del 2014. Una scelta vincente, questa, poiché funzionale a catturare fin da subito l’attenzione e la curiosità dello spettatore. Anche se c’è da segnalare che uno dei giochi d’incastro pensati con la precedente pellicola conduce a un’incongruenza forse sfuggita ai più: l’ispettore di polizia Coletti, che in Smetto quando voglio – Masterclass ricopre un ruolo di primo piano ed è interpretato da Greta Scarano, nella scena di Smetto quando voglio in cui veniva interrogato Alberto/Stefano Fresi (riproposta in questo nuovo film da una differente prospettiva) si udiva per pochi secondi fuori campo con una voce maschile.
Al netto di questa contraddizione, dettata probabilmente dalla volontà di introdurre un personaggio femminile di rilievo che prendesse il posto di quello interpretato da Valeria Solarino (qui meno presente), Smetto quando voglio – Masterclass si rivela un film d’intrattenimento appassionante e divertente, che rispetto al primo episodio punta con maggior decisione e in maniera felice sulla componente action. Trovando proprio nelle sequenze d’azione alcuni dei suoi momenti più esaltanti: a tal proposito, si faccia ad esempio riferimento alla scena in ralenti del capottamento della macchina guidata da Fresi o a quelle degli inseguimenti al treno e alla moto dentro Villa Adriana.
L’idea di far evolvere in una trilogia un film coraggioso e importante nel contesto del cinema di genere italiano contemporaneo come Smetto quando voglio, sulla carta era davvero rischiosa. E per quanto un giudizio complessivo sull’operazione si potrà dare solo alla fine del terzo capitolo, per ora possiamo senz’altro affermare che Sydney Sibilia è riuscito nel non semplice compito di realizzare un secondo capitolo all’altezza, in grado di non perdere la freschezza, il brio e il ritmo che avevano caratterizzato l’originale.
L'articolo Smetto quando voglio – Masterclass proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>L'articolo Nelle sale “Solo per il weekend” con un quartetto di attori strepitosi proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>Gianfranco, partiamo dalla fine: la distribuzione. In oltre mezzo pianeta sei considerato il mago degli effetti speciali per gli incredibili spot che realizzi. Il tuo ultimo spot però mette in vendita una bellissima Mercedes GLA 200 che in realtà è proprio la tua macchina. Raccontaci come mai questa geniale idea del carfunding.
Se non hai la possibilità di entrare in un canale di distribuzione tradizionale, piuttosto che tenersi un film per sé e non permettere a nessuno di vederlo, è giusto pensarle tutte. La prima alternativa che mi era venuta in mente era quella di fare un’altra campagna di crowdfunding, ma in Italia non funziona ancora molto, a meno che non sia una questione veramente seria o non ci sia un testimonial d’eccezione. Così ho pensato di finanziare una parte della distribuzione mettendo in vendita la mia macchina.
Ma la tua famiglia come l’ha presa?
Malissimo. Useremo di più la biciletta. Per fortuna abbiamo un’altra macchina, vecchissima, era la nostra macchina di scorta.
Le dimostrazioni del successo di pubblico sono state evidenti. È stato presentato al Festival di Montreal, alla Festa del Cinema di Roma e lo scorso marzo anche qui a Milano durante la XIV edizione del Cinema Italiano Festival. Dal pubblico non si può certo dire che tu non abbia avuto riscontri positivi.
Da un certo tipo di pubblico, sì. Solo per il weekend non è un film che piace a tutti, non è un film drammatico e non è tipicamente italiano come contenuti. C’è una fascia di persone a cui però piace molto, non so se definirli nerd o malati di cinema… Ma lo sapevo, è un film che abbiamo fatto perché piacesse a me e Giacomo Berdini – che l’ha scritto insieme me. L’idea era proprio creare una cosa originale e vedere se avesse funzionato. Siamo sicuri di non essere gli unici a cui piacciono film di questo tipo, anche se non è un genere stravisto.
Il film è frutto di esperienze personali, ci sono dentro tante citazioni di film, ma lo definirei anche una denuncia, un prendere dalle distanze da un mondo frustrante, falso e pieno di lati oscuri.
Sì, è proprio questa la chiave di lettura. Non c’è una comicità grossolana e accattivante di primo impatto, ma nel sotto testo ci sono tanti riferimenti e simboli, come ad esempio tutto il discorso sugli psicofarmaci, sulle dipendenze in generale, sui problemi economici della gente normale.
Io credo che piaccia alle persone perché in qualche modo è la storia di un uomo che si prende la sua rivincita, rappresentata, senza fare spoiler, dalla “strage” che Aldo commette nel suo ormai ex ufficio.
Io credo che chiunque abbia lavorato in un settore creativo, di scrittura pubblicitaria o cinematografica, si sia trovato almeno una volta in quella classica situazione in cui ti dicono di continuare a fare cose che non ti piacciono, e tu continui fino a che a un certo punto o smetti o, come nel caso di Aldo, impazzisci.
Parliamo degli attori. Tutti senza dubbio eccezionali, da Alessandro Roja e Stefano Fresi fino a Francesca Inaudi, passando per la meravigliosa Matilde Gioli, scoperta da Virzì ne Il capitale umano, impossibile definire esordiente visto che in un anno ha girato un numero incredibile di film.
Quando l’ho conosciuta al provino, nel luglio del 2014, Matilde aveva fatto solo Il capitale umano. Lei viene dal mondo dello sport a livello professionale perché faceva nuoto sincronizzato e secondo me quello le ha dato una disciplina, un modo di lavorare e una maturità fondamentale anche nel fare questo lavoro. Poi è di una freschezza naturale, è un talento puro. È stato bello il modo in cui gli altri attori le davano sempre consigli, anche se in realtà non ne avesse molto bisogno. È molto sicura e decisa, e credo sia proprio la formazione sportiva ad averla resa così forte anche a livello psicologico. Invece con Fresi, Roja e la Inaudi c’era da morir dal ridere continuamente. Sono stati fortissimi tutti quanti.
Ho letto da qualche parte che per te il regista è come “l’allenatore di una squadra”. Sicuro di non essere un regista hitchcockiano? Lasci spazio all’improvvisazione sul set?
Con tutti quanti gli attori del cast principale ho iniziato a lavorare già ancora prima di finire la sceneggiatura e li ho coinvolti davvero tanto sui testi, modificando le battute in base a ciò che ci sembrava più naturale dire. Durante le riprese poi dopo il secondo take buono lasciavo loro la possibilità di improvvisare. Fresi ad esempio è in grado di farti un’improvvisazione diversa per ogni take, anche se ne fai 15. Ad un certo punto non sapevo più come gestirlo perché c’era troppa roba fantastica.
Aldo, invece, in qualche modo sembrerebbe essere il tuo alter ego. Un ragazzo che in qualche modo ce la fa. Che riesce a lasciare un ambiente di lavoro che non lo stimola, che lo limita, per avventurarsi in qualcosa d’inaspettato che lo porterà poi a scrivere il suo primo romanzo. Casi come questo sono l’eccezione o la regola? Consiglieresti a un aspirante regista di provarci in Italia o di emigrare?
Credo sia difficile dappertutto: io però punterei a creare un film che sia fruibile molto facilmente anche all’estero. All’estero la difficoltà resta la stessa, a partire dalla lingua fino ai contatti. Non risolvi il problema andandotene, però fa bene cambiare aria. Io sono stato quasi 3 anni a Londra e questo mi è servito tantissimo. Si ha un’idea più ampia di quello che vuol dire lavorare nel cinema, si ha la possibilità di vedere set stranieri, io ho lavorato tanto non solo in Europa e America ma anche nei paesi dell’Est, in India e in ogni luogo s’impara qualcosa. E questo aiuta tanto.
L'articolo Nelle sale “Solo per il weekend” con un quartetto di attori strepitosi proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>L'articolo Nanni Moretti e Edoardo Leo presentano MoliseCinema proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>L’evento d’apertura vedrà come protagonista Edoardo Leo, che oltre a presentare Noi e la Giulia, andrà in scena con il reading musicale “Ti racconto una storia…letture semiserie e tragicomiche “.
Tra i cortometraggi del concorso internazionale (Paesi in corto), sono presenti numerose anteprime italiane e internazionali provenienti da tutto il mondo. E una presenza speciale è quella di Vishakha Singh, giovane attrice indiana di successo, che parteciperà alla giuria dei corti internazionali e porterà in Molise un pizzico di Bollywood.
Nella sezione italiana (Percorsi) saranno presentati tra gli altri, Varicella per la regia di Fulvio Risuleo, Love sharing di Monica Scattini, Child K di Roberto de Feo e Vito Palumbo, L’attesa del maggio di Simone Massi. Per il concorso documentari (Frontiere): La compagna solitudine di Davide Vigore, Habitat–Note personali, di Emiliano Dante, Napolislam diErnesto Pagano, LocalEuropa. Musica Valida per l’Espatrio, di Francesco Cordio, SmoKingsdi Michele Fornasero e Uomini proibiti, Angelita Fiore.
Per le opere prime e seconde (Paesi in lungo), con premio assegnato dal pubblico, verranno presentati 6 film che saranno accompagnati al festival da alcuni dei protagonisti. Banana, di Andrea Jublin, accompagnato dai giovani attori Marco Todisco e Beatrice Proietti. Cloro,che sarà accompagnato dall’interprete Andrea Vergoni e con la presenza della protagonistaSara Serraiocco alla conferenza stampa. Fin qui tutto bene, di Roan Johnson sarà introdotto da Guglielmo Favilla e Melissa Anna Bartolini. La prima volta di mia figlia, di Riccardo Rossi, sarà presentato dallo stesso regista. La terra dei santi di Fernando Muraca verrà accompagnato dal regista e da Daniela Marra. Infine, Vergine giurata di Laura Bispuri, con Alba Rohrwacher, sarà presentato dalla co-protagonista Flonja Kodheli.
Ci saranno inoltre Stefano Fresi, Giulio Manfredonia, Rosaria Russo, Marco Puccioni.
La tredicesima edizione di Molise Cinema dedicherà, inoltre, un omaggio a Pierpaolo Pasolini nel 40° anniversario della sua morte con la proiezione di alcuni dei suoi celebri film: Il vangelo secondo Matteo, Mamma Roma, Comizi d’amore, Uccellacci e uccellini, Il fiore delle mille e una notte. In programma anche Pasolini di Abel Ferrara.
La retrospettiva su Pasolini sarà accompagnata da una mostra fotografica dal titolo Pasolini sul Set a cura di Antonella Felicioni e proposta al Festival dal CSC – Cinteteca Nazionale, da quest’anno partner del Festival. Nella mostra, la straordinaria energia di Pasolini, la sua passione civile e la profondità della sua arte, la sua relazione con i luoghi, gli attori, la macchina da presa traspaiono da foto di set e fotogrammi che lo ritraggono sia in veste di regista che in veste di attore, in film suoi e di altri maestri del cinema italiano. Per citare alcuni titoli e alcuni fotografi: Mamma Roma (1962), scatti di Divo Cavicchioli; Ro.Go.Pa.G. (1963), scatti di Angelo Novi; Porcile (1969), scatti di Velio Cioni; Requiescant (1966) di Carlo Lizzani, scatti di Francesco Alessi. Alla mostra si accompagna un video, ideato per l’occasione, che celebra con ulteriori immagini uno dei nostri più grandi intellettuali ed artisti.
Tornerà anche quest’anno l’ormai consolidato appuntamento con la terrazza dei libri a cui si aggiungeranno tanti altri eventi, concerti e spettacoli dal vivo, tra cui quello di Canio Loguercio e Antonio Pascale.
Per le giurie, Antonio Pezzuto, Vanessa Roghi e Giovanni Cioni giudicheranno i documentari della sezione Frontiere mentre Janet de Nardis, Fabio Mollo e Elena Mazzocchi i cortometraggi italiani della sezione Percorsi.
Chris Richmond, Vishakha Singh, Luca Briasco saranno i giurati dei cortometraggi internazionali della sezione Paesi in corto. Sarà invece il pubblico a decretare il vincitore della sezione Paesi in lungo.
Tra le novità, in programma un workshop dedicato al mondo delle webseries, realizzato in collaborazione con il Roma Web Fest, durante il quale saranno approfonditi i temi legati alle nuove frontiere del racconto per immagini. Ci sarà anche un Focus sul 70° anniversario della Liberazione, con la presentazione del film Dal ritorno di Giovani Cioni e un omaggio ai deportati militari italiani nei campi nazisti.
Il festival è organizzato dall’associazione MoliseCinema, con la direzione artistica di Federico Pommier Vincelli.
L'articolo Nanni Moretti e Edoardo Leo presentano MoliseCinema proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>L'articolo “Child K” vince il Figari Film Fest proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>L'articolo “Child K” vince il Figari Film Fest proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>L'articolo Teatro di guerra proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>Per Fabrique abbiamo intervistato il regista Roberto Di Maio e la produttrice esecutiva Margherita Laterza.
Roberto, è una grande responsabilità tramandare un evento tanto radicato nelle nostra memoria nazionale come il primo conflitto mondiale. Cosa c’è di innovativo nel vostro spettacolo tra le varie commemorazioni che vengono proposte in questo centenario?
R.D.M.: La responsabilità più grande è legata al fatto che purtroppo questo evento è quasi completamente scomparso dalla nostra memoria personale. È rimasto un “monolite” della memoria nazione purtroppo per niente conosciuto. Studiamo qualcosa alle scuole, dimenticandocene poco dopo. E quello che studiamo è purtroppo un elenco di luoghi, eventi e date. Qui si parla di persone, di storie di gente comune appunto. Di chi la guerra l’ha fatta, di chi l’ha subita, di chi l’ha scelta e di chi l’ha ripudiata. Per cui la vera responsabilità che sento non è nei confronti della guerra, bensì della dignità degli esseri umani che “porto in scena”. Non so quali commemorazioni ci verranno proposte in questo centenario, per cui non saprei fare un confronto. Che onestamente mi interessa anche poco. La prima domanda che mi sono fatto, quando Giuseppe Laterza mi ha chiesto di presentare questo progetto, è stata: come faccio a ridurre il tempo che ci divide dalla prima guerra mondiale? La risposta che mi sono dato è ricercare il giusto equilibrio tra il presente e passato, cercando un linguaggio contemporaneo, rimanendo però fedele all’epoca originale.
In che modo i linguaggi si commistionano nella tua opera? E come credi che vengano recepiti soprattutto dai giovani fruitori?
R.D.M.: Ho cercato, insieme a tutti i miei collaboratori, di far convivere i due “secoli” diversi in ogni aspetto della messa in scena. Partendo dal testo (di Paolo Di Maio), che con una struttura cinematograficamente intrecciata porta in scena le reali caratteristiche dell’epoca. Facendo vivere le immagini originali dell’Istituto Luce con il video-mapping (di Federico Spaziani). Interagendo con musiche elettroniche (di Claudio Cotugno – ATO), che nascono da uno studio delle canzoni, registrazioni e sonorità tipiche della Grande Guerra. Creando una cornice dal forte impatto visivo, con le scenografie (di Luca Stadirani), le luci (di Paride Donatelli) e i costumi (di Giulia Camoglio). Tutto questo penso che riesca ad avvicinare a un evento così distante dal nostro quotidiano un pubblico giovane e non solo.
Nel cast troviamo Stefano Fresi, Piero Cardano, Giulio Cristini, Beatrice Fedi, Lucrezia Guidone, Diego Sepe, Rosario Petix. Come hai scelto i tuoi attori?
R.D.M.: La mia formazione attoriale mi porta a porre al centro di tutto gli attori e le loro interpretazioni, vera parte viva del teatro. Ho la fortuna di lavorare con cast eccezionale. Attori bravissimi, con cui immergermi in una collaborativa e creativa ricerca. Il loro altissimo livello e la loro totale dedizione al lavoro sono stati determinanti nella scelta del gruppo.
Margherita, la casa editrice Laterza produce il suo primo spettacolo teatrale, liberamente tratto dall’omonimo libro di Antonio Gibelli. Cosa ha portato a una così audace scelta produttiva?
M.L.: L’idea di trasformare il libro di Gibelli in uno spettacolo teatrale viene dall’esigenza di cambiare il punto di vista sulla prima guerra mondiale, nel momento del suo centenario. Gibelli raccoglie lettere per il fronte e dal fronte: attraverso le parole di soldati, mogli rimaste a casa, crocerossine, uomini di chiesa capiamo come la guerra non è solo un gioco tra grandi potenze né un mostro lontano di cui possiamo dimenticarci; oggi come allora la guerra è qualcosa che ci riguarda tutti, da vicino. In questi anni c’è stato un fenomeno sorprendente, quello dei festival e delle lezioni di storia. Contrariamente agli indici di lettura, che sono andati calando, quelli di queste manifestazioni pubbliche sono cresciuti. La scelta di entrare nel campo teatrale come produttori nasce dalla constatazione che le persone hanno voglia di “vivere” la cultura e di viverla in comune, in comunità… Quale strumento migliore del teatro per creare comunità attorno a un evento culturale? Il teatro ha il potere di produrre conoscenza tramite le emozioni e, al contrario di quanto avviene con un libro o col cinema, sono emozioni al tempo stesso collettive e irripetibili. Un mediatore culturale, oggi, deve avere il coraggio di rinnovarsi e di andare incontro a esigenze che mutano. I libri esisteranno sempre, ma il teatro potrebbe essere il luogo dove una comunità si forma facendo esperienza collettiva dei propri libri. E io, che del teatro vorrei fare la mia vita, non posso che esserne contenta.
Lasciaci con un’impressione, visione, o parola che simboleggi la tua “Guerra Grande”.
M.L.: “La Guerra Grande”, per me, è il miracolo dell’umanità che resiste alla disumanità della guerra.
L'articolo Teatro di guerra proviene da Fabrique Du Cinéma.
]]>