Stefano Fresi Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Fri, 15 Oct 2021 08:58:23 +0000 it-IT hourly 1 Fabrique du Cinéma Awards 2020: tutti i vincitori https://www.fabriqueducinema.it/cinema/news/fabrique-du-cinema-awards-2020-i-vincitori/ Fri, 18 Dec 2020 17:51:06 +0000 https://www.fabriqueducinema.com/?p=14621 In tantissimi si sono collegati alla diretta streaming sui canali di Fabrique du Cinéma e MyMovies per seguire la premiazione della sesta edizione dei Fabrique du Cinéma Awards 2020, il concorso internazionale promosso dalla nostra rivista che premia la novità e l’originalità in campo cinematografico con un occhio di riguardo per i giovani talenti. Una […]

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In tantissimi si sono collegati alla diretta streaming sui canali di Fabrique du Cinéma e MyMovies per seguire la premiazione della sesta edizione dei Fabrique du Cinéma Awards 2020, il concorso internazionale promosso dalla nostra rivista che premia la novità e l’originalità in campo cinematografico con un occhio di riguardo per i giovani talenti.

Una diretta animata dalle voci e dai volti di tanti amici di Fabrique: Giorgio Pasotti, Stefano Fresi, Stella Egitto, Linda Caridi, Francesca Valtorta e Andrea Bosca.

La giuria, composta dal Presidente MATT DILLON regista e attore, dall’attrice Alessandra Mastronardi, dai registi Fabio e Damiano D’Innocenzo, dalla sceneggiatrice Ludovica Rampoldi, dalla editor e scrittrice Paola Gaglianone, dal musicista Cristiano Godano e dal regista Gianfranco Pannone, ha assegnato i 12 riconoscimenti a una rosa di candidati selezionata tra migliaia di opere giunte da oltre 80 paesi in tutto il mondo.

alessandra mastronardi
Alessandra Mastronardi, madrina dei Fabrique du Cinéma Awards 2020.

Questi i vincitori: Miglior Film Italiano Innovativo e Sperimentale I PREDATORI di Pietro Castellitto, Miglior Opera Prima Italiana NON ODIARE di Mauro Mancini Miglior Attrice FOTINÌ PELUSO per “Cosa sarà”, Miglior Lungometraggio Internazionale VULTURES di Claudio Borrelli, Miglior Attore GIANLUCA DI GENNARO per “Cobra non è”, Miglior Colonna Sonora Originale Italiana LORENZO TOMIO per “Punta Sacra”, Miglior Cortometraggio Italiano U SCANTU di Daniele Suraci, Miglior Cortometraggio Internazionale MARADONA’S LEGS di Firas Khoury, Miglior Documentario Internazionale PUNTA SACRA di Francesca Mazzoleni, Miglior Serie TV Internazionale ROMULUS di Matteo Rovere, Michele Alhaique e Enrico Maria Artale, Miglior Concept di Serie TV CONDOMINIO 80 di Matteo Pianezzi, Miglior Sceneggiatura di Cortometraggio Internazionale A VICTORIOUS SYRIAN di Mirza Ekinovic.

I Fabrique du Cinéma Awards sono realizzati con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. La crescita costante delle iscrizioni da tutto il mondo oltre 4.000 negli ultimi tre anni, conferma i Fabrique du Cinéma Awards come uno dei riconoscimenti più interessanti e originali nel vasto panorama dei premi cinematografici italiani. Questa edizione 2020 è realizzata con il sostegno di: Naffintusi, D-Vision Movie People, Harumi e Ilaria Di Lauro Make Up Artist. Media partner: mymovies.it

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C’è tempo: la sintonia perfetta di due anime in movimento https://www.fabriqueducinema.it/cinema/nuove-uscite/ce-tempo-la-sintonia-perfetta-di-due-anime-in-movimento/ https://www.fabriqueducinema.it/cinema/nuove-uscite/ce-tempo-la-sintonia-perfetta-di-due-anime-in-movimento/#respond Tue, 05 Mar 2019 11:31:43 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=12674 SCOPRI LE SALE IN CUI IL FILM È PROIETTATO A FINE ARTICOLO Siamo di parte e forse il nostro giudizio sarà sfalsato. Siamo di parte, ma siamo anche felici di esserlo, perché un film come questo ci ha riempito il cuore di gioia e di buone speranze. C’è tempo è il primo lungometraggio di finzione […]

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SCOPRI LE SALE IN CUI IL FILM È PROIETTATO A FINE ARTICOLO

Siamo di parte e forse il nostro giudizio sarà sfalsato. Siamo di parte, ma siamo anche felici di esserlo, perché un film come questo ci ha riempito il cuore di gioia e di buone speranze. C’è tempo è il primo lungometraggio di finzione di Walter Veltroni che, dopo quattro documentari pensati per una distribuzione nelle sale cinematografiche, decide di raccontare una storia di fantasia ricca di umanità, ugualmente vicina alla realtà quotidiana. Questo è infatti un film che – come ci rivela lo stesso regista – intende emulare la migliore commedia all’italiana, desiderando trasmettere un messaggio colto e profondo, raccontato però con un linguaggio semplice, come usavano fare gli Scola (a cui nel film viene tributato un esplicito omaggio) e Age & Scarpelli.

tempo 1

C’è tempo racconta la storia di Stefano (Stefano Fresi), quarantenne immaturo e precario, che si ama definire ricercatore di arcobaleni. Alla morte del padre, scopre improvvisamente di avere un fratellastro mai conosciuto, Giovanni (Giovanni Fuoco), tredicenne di Roma estremamente pragmatico, che vive la vita prediligendo la praticità alla fantasia. Sotto consiglio della moglie, Stefano decide di accettare la sua tutela legale, ma solo per ricevere in cambio un generoso lascito in denaro. Con l’intenzione di abbandonare il ragazzo in un istituto, i due partono per un viaggio on the road che, anche grazie all’incontro con la cantante Simona (Simona Molinari) e con la figlia Francesca (Francesca Zezza), cambierà per sempre le loro vite.

Stefano Fresi, per la prima volta protagonista assoluto nel ruolo del sognatore Stefano, offre una prova attoriale degna dei migliori interpreti della bella commedia italiana, restituendo sullo schermo un turbinio di emozioni, che modellano una figura fragile ma allo stesso tempo di buon cuore. Il suo personaggio duetta in sintonia perfetta con il giovanissimo Giovanni Fuoco che, alla sua prima apparizione sullo schermo, si dimostra capace, con il suo fare disinvolto e un’ottima presenza scenica, di dominare gli eventi, tenendo testa al suo più rodato co-protagonista e inaugurando una carriera non destinata a terminare molto presto.

tempo 6

C’è tempo è un road movie che si sviluppa in diverse località italiane e in parte straniere, partendo da Roma e arrivando fino a Parigi. È un film in continuo movimento, dove la strada serve a raccontare un cambiamento più grande, che coinvolge gli animi dei protagonisti stessi: totalmente all’antitesi al primo incontro, Stefano e Giovanni impareranno infatti sempre più a conoscersi, ad apprezzarsi, ad amalgamarsi e infine ad avvicinarsi. Semplice e delicata, la regia di Weltroni segue il percorso dei personaggi, apparendo fluida proprio come il viaggio che vuole raccontare. Lo sguardo del regista è spesso vicino ai volti dei suoi interpreti, affinché anche lo spettatore possa vivere con loro e immedesimarsi con le loro espressioni. Dai visi, la macchina da presa si allontana lentamente per rivelare il paesaggio che, grazie alla sua bellezza, concede al pubblico momenti di pausa e riflessione.

Proprio il paesaggio si tramuta grazie allo sguardo di Veltroni in un terzo protagonista, spesso buono ma in certi casi anche cattivo: il più delle volte, la sua magnificenza avvolge infatti gli animi dei due compagni di viaggio e li custodisce grazie alla luce calda del tramonto o dell’alba, mentre più raramente la sua struttura labirintica separa i due fratelli, riuscendo però a dimostrare finalmente loro quanto sia importante il legame che li unisce. Alle immagini, si aggiunge infine l’ottima colonna sonora, nella quale si alternano brani inediti di Lucio Dalla, canzoni originali di Simona Molinari o de Lo stato sociale e tracce celebri di Umberto Tozzi e Lunapop.

tempo 7

C’è tempo, un film di Walter Veltroni, è prodotto da Palomar, Vision Distribution e Pathè. Per l’ennesima volta, la casa di produzione di Carlo Degli Esposti si rivela un polo culturale dal respiro internazionale, che riesce a proporre in Italia e all’estero co-produzioni europee degne di tale nome. Sempre di Palomar, è infatti anche Il nome della rosa, già presente su RAI Play.

tempo 2

ABRUZZO

Movieland 
Chieti
CiakCity Polycenter
Rocca San Giovanni
Movieplex 
Laquila
18:10 – 20:15 – 22:20 18:20 – 20:30 – 22:40 16:00 – 18:00 – 22:40
Astra
Avezzano
The Space Cinema Porto Allegro
Montesilvano
Multiplex L’Arca
Spoltore
18:00 – 20:30 – 22:40 19:20 – 21:50 18:10 – 20:20 – 22:30
Smeraldo 
Teramo
Cineplex Arcobaleno 
Colonnella
Multiplex Universo
Silvi Marina
20:15 – 22:30 18:00 – 20:45 – 23:00 18:00 – 20:10 – 22:20

 

BASILICATA

Uci Cinemas Red Carpet
Matera
Garden
Rende
Multisala Lumiere
Reggio Calabria
17:00 – 19:00 18:30 – 20:30 – 22:30 16:00 – 18:00 – 20:00

 

CAMPANIA

Movieplex
Mercogliano
Carmen Multisala
Mirabella Eclano
Gaveli Maxicinema
Benevento
20:15 – 22:35 18:00 – 20:00 – 22:00 16:30 – 18:30 – 20:30 – 22:30
Torrecuso Village
Torrecuso
Duel
Caserta
Big Maxicinema
Marcianise
18:45 – 21:00 – 23:00 17:30 – 19:15 – 21:00 – 22:45 18:40 – 20:45 – 23:00
Uci Cinemas Cinepolis
Marcianise
Metropolitan
Napoli
The Space Cinema Napoli 
Napoli
19:50 – 22:10 16:10 – 18:20 – 20:30 – 22:40 17:00 – 22:30
Plaza
Napoli
Happy Maxicinema
Afragola
Uci Cinemas Casoria
Casoria
20:30 – 22:15 16:30 – 18:40 – 20:50 – 23:00 20:05 – 21:50
The Space Cinema Vulcano Buono
Nola
The Space Cinema Salerno
Salerno
21:00 18:15 – 22:10

 

EMILIA ROMAGNA

The Space Cinema Bologna
Bologna
Chaplin
Bologna
Cinemax
Bazzano
21:55 16:15 – 18:30 – 21:00 21:00
Uci Cinemas Meridiana
Casalecchio di Reno
Multisala Cineci
Sant Agata Bolognese
Uci Cinemas Ferrara
Ferrara
19:00 – 21:20 20:30 – 22:30 17:00 – 20:00 – 22:30
Cinepark
Cento
Cineplus 
Comacchio
S. Biagio 
Cesena
20:15 – 22:30 20:15 – 22:30 21:00
Saffi Multisala
Forli
Cineflash Multiplex
Forlimpopoli
Uci Cinemas Romagna
Savignano Sul Rubicone
21:00 20:30 – 22:30 17:35 – 20:10 – 22:40
Raffaello Multisala 
Modena
The Space Cinema Parma Campus
Parma
Uci Cinemas Piacenza
Piacenza
20:10 – 22:30 19:45 – 22:20 17:05 – 19:30 – 22:10
Cinedream Multiplex
Faenza
Uci Cinemas Reggio Emilia
Reggio Emilia
Eden
Puianello
20:30 – 22:45 16:25 – 19:05 – 21:45 21:15
Emiro Multiplex
Rubiera
Fulgor
Rimini
Cinepalace Riccione 
Riccione
18:30 – 20:45 – 22:45 16:30 – 18:30 – 21:00 20:40 – 22:45

 

FRIULI VENEZIA-GIULIA

Uci Cinemas Villesse 
Villesse
Uci Cinemas Fiume Veneto 
Fiume Veneto
Fellini
Trieste
20:20 19:20 – 21:00 15:40 – 19:45
The Space Cinema Pradamano 
Pradamano
Cine Città Fiera 
Torreano di Martignacco
16:15 – 18:45 15:00 – 17:30 – 20:00 – 22:30

 

LAZIO

Dream
Frosinone
Corso Multisala 
Latina
Multiplex Village Cinemas 
Aprilia
15:30 – 17:50 – 20:10 – 22:30 20:30 – 22:30 18:30 – 20:30 – 22:30
Del Mare Multisala 
Formia
Savoy
Roma
Quattro Fontane 
Roma
18:10 – 20:20 – 22:30 16:00 – 18:10 – 20:20 – 22:30 16:00 – 18:10 – 20:20 – 22:30
Multisala Lux 
Roma
Stardust Village 
Roma
Antares
Roma
16:00 – 18:10 – 20:20 – 20:30 – 22:30 15:00 – 17:15 – 19:30 – 21:45 18:00 – 20:10 – 22:30
Atlantic
Roma
Adriano
Roma
Andromeda
Roma
18:00 – 20:10 15:30 – 18:00 – 20:30 – 22:40 16:30 – 18:30 – 20:30 – 22:30
The Space Cinema Parco de Medici 
Roma
Cineland
Roma
Starplex
Roma
15:25 – 18:05 – 20:55 20:20 – 22:30 17:50 – 20:05 – 22:25
Uci Cinemas Parco Leonardo 
Roma
Uci Cinemas Roma Est 
Roma
Uci Cinemas Porta di Roma 
Roma
14:00 – 16:45 – 19:25 – 22:05 14:30 – 16:45 – 19:45 – 22:15 11:00 – 13:30 – 16:05 – 19:05 – 21:30
Madison 
Roma
Lido Multisala 
Anzio
Feronia
Fiano Romano
15:00 – 17:00 – 19:00 – 21:00 16:30 – 18:30 16:00 – 18:10 – 20:20 – 22:30
Alfellini 
Grottaferrata
The Space Cinema Guidonia 
Guidonia
Augustus Multisala 
Velletri
16:05 – 20:00 19:10 – 21:40 18:10 – 20:15
Etrusco 
Tarquinia
Colombo
Valentano
Cine Tuscia Village 
Vitorchiano
16:05 – 20:00 21:30 20:15 – 22:30

 

LIGURIA

Uci Cinemas Fiumara 
Genova
The Space Cinema Porto Antico 
Genova
Ariston
Sanremo
16:55 – 19:35 – 22:10 17:00 – 22:00 21:30
Megacine 
La Spezia
Moderno
Sarzana
Multiplex
Albenga
16:15 – 18:35 – 21:20 20:10 – 22:30 22:35

 

LOMBARDIA

Studio Capitol Multisala 
Bergamo
Uci Cinemas Orio 
Azzano San Paolo
Cinestar
Cortenuova
21:00 14:25 – 17:05 – 19:35 18:45 – 21:05
Uci Cinemas Curno 
Curno
Moretto
Brescia
Starplex Cortefranca
Corte Franca
20:00 – 22:25 19:00 – 21:15 18:45 – 21:05
Cinelandia Arosio 
Arosio
Uci Cinemas Como 
Montano Lucino
spazioCinema Cremona Po 
Cremona
20:10 17:45 – 20:15 – 22:35 17:30 – 22:30
Ariston
Mantova
Starplex 
Curtatone
Uci Cinemas Bicocca 
Milano
19:15 – 21:30 18:45 – 21:05 14:25 – 16:55 – 19:25 – 21:55
The Space Cinema Odeon 
Milano
Anteo Palazzo del Cinema 
Milano
Ducale Multisala 
Milano
18:10 13:00 – 15:30 – 17:40 – 19:50 – 22:00 14:50 – 17:00 – 19:20 – 21:30
Uci Cinemas Certosa 
Milano
Uci Cinemas Milanofiori 
Assago
Arcadia Multiplex
Bellinzago Lombardo
19:20 – 22:05 17:45 – 20:20 – 22:35 17:35 – 19:55 – 22:15
The Space Cinema Cerro Maggiore 
Cerro Maggiore
Le Giraffe Multiplex 
Paderno Dugnano
Uci Cinemas Pioltello 
Pioltello
16:35 – 21:45 17:10 – 19:20 – 21:30 17:15 – 19:35 – 22:30
The Space Cinema Rozzano
Rozzano
Capitol spazioCinema 
Monza
Uci Cinemas Lissone 
Lissone
15:20 – 17:55 – 20:35 21:15 17:30 – 20:00 – 21:50
The Space Cinema Torri Bianche 
Vimercate
The Space Cinema Montebello
Montebello Della Battaglia
Movie Planet 
Parona
15:55 – 18:30 – 21:05 20:50 16:30 – 19:00 – 21:30
Impero 
Varese
Starplex
Tradate
17:30 – 22:20 18:45 – 21:05

 

MARCHE

Movieland Goldoni 
Ancona
Uci Cinemas Ancona
Ancona
Multiplex Delle Stelle 
Ascoli Piceno
18:10 – 20:30 20:10 – 22:00 18:00 – 20:40 – 23:00
Odeon Multisala 
Ascoli Piceno
Uci Cinemas Palariviera 
San Benedetto del Tronto
Multiplex Super 8 
Fermo
17:30 – 21:30 20:05 – 22:05 20:30 – 22:30
Uci Cinemas Porto Sant’Elpidio
Porto Sant Elpidio
Multiplex 2000 
Macerata
Multisala Metropolis 
Pesaro
20:15 20:30 – 22:30 20:30 – 22:30
Uci Cinemas Pesaro 
Pesaro
Nuova Luce 
Urbino
Uci Cinemas Fano 
Fano
19:40 – 22:25 21:15 20:40

 

MOLISE

Maestoso Multisala 
Campobasso
18:30 – 20:30 – 22:40

 

PIEMONTE

Cinelandia 
Casale Monferrato
Uci Cinemas Alessandria 
Spinetta Marengo
Megaplex Stardust 
Tortona
20:00 – 22:40 19:45 – 22:30 20:30 – 22:50
Verdi
Candelo
Cinelandia
Borgo San Dalmazzo
Italia
Saluzzo
21:00 20:00 – 22:20 20:00
Cinemà Savigliano 
Savigliano
Movie Planet
Bellinzago Novarese
Movie Planet Metropolis 
Castelletto Ticino
22:30 16:30 – 19:00 – 22:10 17:10 – 19:40 – 22:10
Reposi Multisala 
Torino
Uci Cinemas Lingotto 
Torino
The Space Cinema Le Fornaci – Beinasco 
Beinasco
15:15 – 17:40 – 20:05 – 22:30 14:20 – 17:00 – 19:40 – 22:15 21:50
Uci Cinemas Moncalieri 
Moncalieri
Movie Planet 
Borgo Vercelli
14:15 – 17:00 – 19:40 – 22:25 17:10 – 19:45 – 22:10

 

PUGLIA

Galleria 
Bari
Uci Cinemas Showville 
Bari
Ciaky
Bari
16:05 – 20:30 20:30 – 22:00 16:20 – 18:20 – 20:30 – 22:30
The Space Cinema Casamassima 
Casamassima
Uci Cinemas Gioia del Colle 
Gioia del Colle
Metropolis
Mola di Bari
22:10 21:50 17:40 – 21:50
Uci Cinemas Molfetta 
Molfetta
Red Carpet 
Monopoli
Vignola
Polignano a Mare
19:30 – 22:00 19:20 – 21:40 20:15 – 22:00
Multisala CineMars
Andria
Andromeda Maxicinema 
Brindisi
Città del Cinema 
Foggia
19:30 – 21:45 16:30 – 18:30 – 22:30 18:05 – 22:15
Laltrocinema 
Foggia
Corso
Cerignola
The Space Cinema Surbo 
Surbo
19:00 – 21:00 17:50 – 19:55 – 22:05 19:15
Casablanca Multicine 
San Giorgio Ionico
16:15 – 18:20 – 20:25

 

SARDEGNA

The Space Cinema Quartucciu
Cagliari
Uci Cinemas Cagliari
Cagliari
The Space Cinema Sestu
Sestu
16:10 – 18:50 – 21:30 20:00 – 22:30 17:25 – 19:45
Movies Multisala 
Santa Giusta
18:00 – 20:15 – 22:30

 

SICILIA

Planet Multisala Le Vigne (Castrofilippo) 
Agrigento
Campidoglio 
Sciacca
Multisala palazzo Moncada 
Caltanissetta
18:00 – 20:20 – 22:35 18:00 – 20:15 – 22:30 18:00 – 20:00 – 22:00
Multicinema Hollywood
Gela
Lo Po Multisala 
Catania
The Space Cinema Etnapolis 
Belpasso
18:30 – 20:45 – 23:00 16:30 – 18:30 – 20:30 – 22:30 16:40 – 19:25
Multisala Politeama Caltagirone 
Caltagirone
Multisala Macherione 
Fiumefreddo di Sicilia
Cinestar 
San Giovanni La Punta
18:30 – 20:30 – 22:30 18:30 – 20:30 – 22:30 17:35 – 20:00 – 22:25
Uci Cinemas Messina 
Messina
Cineauditorium Fasola 
Messina
Iris
Messina
17:40 – 20:15 – 22:45 18:00 – 20:20 – 22:30 18:15 – 20:45 – 23:00
Igiea Lido 
Palermo
Uci Cinemas Palermo 
Palermo
Multiplex Planet La Torre 
Palermo
16:30 – 18:40 – 21:15 21:45 18:00 – 20:15 – 22:30
Supercinema Multisala 
Bagheria
Empire Cinemas 
Partinico
Cineplex
Ragusa
18:30 – 20:30 – 22:30 18:40 – 20:40 – 22:40 17:30 – 20:00 – 22:30

 

TOSCANA

Cine8
Montevarchi
Marconi 
Firenze
Uci Cinemas Firenze
Firenze
21:25 17:45 – 20:15 17:10 – 19:35 – 22:10
Uci Cinemas Campi Bisenzio
Campi Bisenzio
The Space Cinema Livorno 
Livorno
Multisala Splendor 
Massa
17:15 – 19:50 22:15 21:15
Odeon Multisala 
Pisa
Cineplex 
Pontedera
Excelsior 
Montecatini Terme
15:50 – 17:50 – 20:15 – 22:30 16:30 – 18:40 – 21:30 21:15
Multiplex Omnia Center
San Giusto
Clev Village Multisala 
Chiusi
Italia Poggibonsi 
Poggibonsi
16:20 – 18:30 – 20:40 – 22:45 17:30 – 20:10 21:00
Uci Cinemas Sinalunga 
Sinalunga
16:50 – 19:20 – 21:50

 

TRENTINO ALTO ADIGE

Uci Cinemas Bolzano 
Bolzano
19:30

 

UMBRIA

Uci Cinemas Perugia 
Perugia
The Space Cinema Gherlinda 
Corciano
Supercinema 
Foligno
17:00 – 19:40 – 22:10 17:05 – 22:15 20:30 – 22:30
The Space Cinema Terni 
Terni
18:30 – 21:50

 

VENETO

Porto Astra 
Padova
Cineplex Dream Park 
Due Carrare
The Space Cinema Limena 
Limena
17:10 – 20:00 16:20 – 18:50 – 21:20 17:00 – 19:30 – 22:00
The Space Cinema Silea 
Silea
Multisala Rossini 
Venezia
Uci Cinemas Marcon 
Marcon
19:45 – 22:15 16:00 – 18:20 17:20 – 20:00 – 22:45
IMG Cinemas Palazzo 
Mestre
Uci Cinemas Mestre 
Mestre
Uci Cinemas Verona 
San Giovanni Lupatoto
17:15 – 19:50 – 22:00 17:05 – 20:10 – 22:40 16:50 – 20:00 – 22:20
Odeon 
Vicenza
Starplex 
Marano Vicentino
The Space Cinema Le Piramidi 
Torri di Quartesolo
21:00 18:45 – 21:05 19:10

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RomaFF13, i volti del cinema italiano fotografati in esclusiva da Fabrique! https://www.fabriqueducinema.it/focus/romaff13-i-volti-del-cinema-italiano-fotografati-in-esclusiva-da-fabrique/ https://www.fabriqueducinema.it/focus/romaff13-i-volti-del-cinema-italiano-fotografati-in-esclusiva-da-fabrique/#respond Fri, 02 Nov 2018 08:35:19 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=11728 La Festa del Cinema di Roma ha da sempre dedicato grande spazio al cinema nazionale, invitando ogni anno numerosi attori e registi italiani. Anche questa tredicesima edizione non è stata da meno, tanto che Fabrique du Cinéma non poteva mancare. Scopri Gabriele Muccino, Claudia Gerini, Alessio Boni e tutti gli altri protagonisti di RomaFF13 nel nostro […]

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La Festa del Cinema di Roma ha da sempre dedicato grande spazio al cinema nazionale, invitando ogni anno numerosi attori e registi italiani. Anche questa tredicesima edizione non è stata da meno, tanto che Fabrique du Cinéma non poteva mancare. Scopri Gabriele Muccino, Claudia Gerini, Alessio Boni e tutti gli altri protagonisti di RomaFF13 nel nostro esclusivo servizio fotografico!

Ph. Riccardo Riande
Ph. assistant Alessandra Sforza

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Festival di Cannes: “Cuori puri” https://www.fabriqueducinema.it/festival/dal-mondo-festival/festival-cannes-cuori-puri/ https://www.fabriqueducinema.it/festival/dal-mondo-festival/festival-cannes-cuori-puri/#respond Thu, 25 May 2017 08:44:25 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=8613 Siamo forti, a questa Quinzaine. Amatissimo e applauditissimo anche Cuori puri, terzo e ultimo film italiano della sezione, lungometraggio d’esordio di Roberto De Paolis, che arriva alla prima regia dopo un percorso composito che è partito dalla fotografia (con esposizioni in tutta Europa) e la video arte. C’era un’energia particolare nella sala dell’Hotel Marriott, sede […]

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Siamo forti, a questa Quinzaine. Amatissimo e applauditissimo anche Cuori puri, terzo e ultimo film italiano della sezione, lungometraggio d’esordio di Roberto De Paolis, che arriva alla prima regia dopo un percorso composito che è partito dalla fotografia (con esposizioni in tutta Europa) e la video arte.

Simone Liberati in una scena di Cuori puri

C’era un’energia particolare nella sala dell’Hotel Marriott, sede della Quinzaine: oltre a tutto il cast del film e a buona parte della troupe, era presente anche Jonas Carpignano, e una congiuntura astrale favorevole ci ha permesso di godere del film seduti accanto niente di meno che a Ed Lachman, affascinato durante la proiezione e molto contento all’accensione delle luci.

Cuori puri è una storia di periferia. È una storia, ancora una volta, che parla dei margini, siano essi sociali e/o geografici. Come A Ciambra, che sta tra i rom di Gioia Tauro, o L’intrusa, ambientato a Ponticelli, all’ombra del Vesuvio, Cuori puri affonda le radici nel grigiore di Tor Sapienza, ed è la storia di due ragazzi, Stefano e Agnese (Simone Liberati e Selene Caramazza, bravissimi, mai sotto la soglia dell’autenticità delle parole e dei gesti), che si aprono l’uno con l’altra fino a un atto di sacrificio estremo, che per lui significa perdere il lavoro, per lei, invece, perdere qualcos’altro, qualcosa di più intimo, nascosto, proibito, contravvenendo a una madre religiosissima (Barbora Bobulova) e alla lezione del parroco-guida spirituale dell’intera comunità (Stefano Fresi).

Stefano è un ragazzo che vive davvero una vita difficile: la madre e il padre sono disperati, il padrone di casa dopo due anni di affitto arretrato li sfratta e li costringe a vivere in una roulotte, con il conseguente inasprimento delle tensioni familiari, viene licenziato da un supermercato, riesce a trovare un altro lavoro come guardiano di un parcheggio con la complicazione del campo rom confinante e si ritrova con la madre che gli elemosina quelle poche centinaia di euro che lui riesce a guadagnare e un padre intrattabile con il quale viene quasi alle mani.

Ci sarebbe l’alternativa dello spaccio, ma Stefano proprio non è portato, e l’esuberante amico Lele (Edoardo Pesce, che gigioneggia e incute timore allo stesso tempo) prova a farglielo capire: ma Stefano è un “cuore puro”, non è fatto per frequentare la scuola della strada, fa il duro con i rom ma poi li difende, dovrebbe vendere la droga ma la coscienza lo bacchetta di fronte alle richieste dei ragazzini di 12 anni.

Selene Caramazza in una scena di Cuori puri

Il destino lo fa incontrare due volte con Agnese, prossima al compimento dei 18 anni e incatenata alla promessa di arrivare vergine al matrimonio, di cui sono artefici una madre fin troppo possessiva e il simpatico Don Luca, interprete molto sui generis delle Sacre Scritture.

Il film, date le premesse, è il barcamenarsi di questi due ragazzi fra cause impedienti di vario genere e barriere sociali o morali che in qualche modo bisogna scavalcare. Denominatore comune di altre prove del nostro cinema recente, si pensi a Fiore, a La ragazza del mondo, sono le nostre storie, che i nostri registi dimostrano di saper affrontare con piglio sicuro.

De Paolis si affida alla scuola del cinema-verità, sgancia la macchina dal cavalletto e alterna i primi piani ai campi lunghissimi, accenna il contesto e poi si attacca ai personaggi, predilige ogni volta che è possibile la luce naturale e suggerisce ai suoi attori di improvvisare i dialoghi, di conferire alle scene il loro apporto, il loro vissuto, e la strategia è vincente: l’aderenza alla realtà in più momenti raggiunge picchi talmente elevati che si prova quasi la sensazione di essere intrusi; anche grazie alla fluidità del dialetto Simone Liberati e Edoardo Pesce, su tutti, riescono a farci credere a ogni parola che dicono. E questo è sempre un pregio.

 

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Smetto quando voglio – Masterclass https://www.fabriqueducinema.it/cinema/recensioni/smetto-quando-voglio-masterclass/ https://www.fabriqueducinema.it/cinema/recensioni/smetto-quando-voglio-masterclass/#respond Tue, 07 Feb 2017 12:44:15 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=4109 L’esordio di Sydney Sibilia tre anni fa con Smetto quando voglio, vivace commedia incentrata sulle disavventure di alcuni improbabili ex ricercatori universitari squattrinati che si improvvisavano produttori e spacciatori di smart drugs, aveva lasciato un segno forte. Costituendo una vera e propria boccata d’aria fresca e aprendo la strada a una rinascita del cinema di […]

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L’esordio di Sydney Sibilia tre anni fa con Smetto quando voglio, vivace commedia incentrata sulle disavventure di alcuni improbabili ex ricercatori universitari squattrinati che si improvvisavano produttori e spacciatori di smart drugs, aveva lasciato un segno forte. Costituendo una vera e propria boccata d’aria fresca e aprendo la strada a una rinascita del cinema di genere italiano lungamente attesa. Non bisognerebbe dimenticarsi, infatti, che prima di film come Lo chiamavano Jeeg Robot, Veloce come il vento, Perfetti sconosciuti e Mine c’è stata proprio l’opera prima di Sibilia, il trentacinquenne regista salernitano tornato in questi giorni al cinema con Smetto quando voglio – Masterclass, un seguito spassoso e per diversi aspetti sorprendente cui seguirà nei prossimi mesi il terzo e ultimo capitolo della saga.

Masterclass è più ambizioso del primo capitolo sul piano della struttura narrativa. Il film sceneggiato dallo stesso Sibilia con Luigi Di Capua dei The Pills e Francesca Manieri spiazza fin dall’inizio, riprendendo la narrazione esattamente da dove si era conclusa con il primo film, per tornare però poco dopo indietro e concentrarsi in grandissima parte su vicende che a livello temporale si collocano tra la penultima e l’ultima sequenza del primo episodio.

Di conseguenza il film sfugge a una facile catalogazione: pur essendo un seguito, non può essere considerato né un sequel né un prequel. In buona sostanza, potremmo dire che si tratta della rivelazione di quanto accaduto durante un’ellissi narrativa del film del 2014. Una scelta vincente, questa, poiché funzionale a catturare fin da subito l’attenzione e la curiosità dello spettatore. Anche se c’è da segnalare che uno dei giochi d’incastro pensati con la precedente pellicola conduce a un’incongruenza forse sfuggita ai più: l’ispettore di polizia Coletti, che in Smetto quando voglio – Masterclass ricopre un ruolo di primo piano ed è interpretato da Greta Scarano, nella scena di Smetto quando voglio in cui veniva interrogato Alberto/Stefano Fresi (riproposta in questo nuovo film da una differente prospettiva) si udiva per pochi secondi fuori campo con una voce maschile.

Al netto di questa contraddizione, dettata probabilmente dalla volontà di introdurre un personaggio femminile di rilievo che prendesse il posto di quello interpretato da Valeria Solarino (qui meno presente), Smetto quando voglio – Masterclass si rivela un film d’intrattenimento appassionante e divertente, che rispetto al primo episodio punta con maggior decisione e in maniera felice sulla componente action. Trovando proprio nelle sequenze d’azione alcuni dei suoi momenti più esaltanti: a tal proposito, si faccia ad esempio riferimento alla scena in ralenti del capottamento della macchina guidata da Fresi o a quelle degli inseguimenti al treno e alla moto dentro Villa Adriana.

photo by Andrea Pirrello

L’idea di far evolvere in una trilogia un film coraggioso e importante nel contesto del cinema di genere italiano contemporaneo come Smetto quando voglio, sulla carta era davvero rischiosa. E per quanto un giudizio complessivo sull’operazione si potrà dare solo alla fine del terzo capitolo, per ora possiamo senz’altro affermare che Sydney Sibilia è riuscito nel non semplice compito di realizzare un secondo capitolo all’altezza, in grado di non perdere la freschezza, il brio e il ritmo che avevano caratterizzato l’originale.

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Nelle sale “Solo per il weekend” con un quartetto di attori strepitosi https://www.fabriqueducinema.it/cinema/interviste/nelle-sale-solo-per-il-weekend-con-un-quartetto-di-attori-strepitosi/ https://www.fabriqueducinema.it/cinema/interviste/nelle-sale-solo-per-il-weekend-con-un-quartetto-di-attori-strepitosi/#respond Tue, 12 Jul 2016 13:10:28 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=3365 È il primo lungometraggio di Gianfranco Gaioni, giovane regista bresciano conosciuto a livello internazionale come Director Kobayashi, “mago degli affetti speciali” che ha realizzato spot per grandi nomi come Yamaha, Diesel, Toyota e tanti altri e che nel 2007 ha fondato la sua casa di produzione. Solo per il weekend, interamente ambientato a Milano, è una […]

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È il primo lungometraggio di Gianfranco Gaioni, giovane regista bresciano conosciuto a livello internazionale come Director Kobayashi, “mago degli affetti speciali” che ha realizzato spot per grandi nomi come Yamaha, Diesel, Toyota e tanti altri e che nel 2007 ha fondato la sua casa di produzione. Solo per il weekend, interamente ambientato a Milano, è una folle avventura notturna in cui il protagonista Aldo (Alessandro Roja), un aspirante scrittore strafatto di psicofarmaci che ha appena perso il suo posto di lavoro in un’agenzia di pubblicità, insieme ad altri bizzarri personaggi – intepretati da Stefano Fresi, Francesca Inaudi e Matilde Gioli – ne combinerà di tutti i colori.

Gianfranco, partiamo dalla fine: la distribuzione. In oltre mezzo pianeta sei considerato il mago degli effetti speciali per gli incredibili spot che realizzi. Il tuo ultimo spot però mette in vendita una bellissima Mercedes GLA 200 che in realtà è proprio la tua macchina. Raccontaci come mai questa geniale idea del carfunding.

Se non hai la possibilità di entrare in un canale di distribuzione tradizionale, piuttosto che tenersi un film per sé e non permettere a nessuno di vederlo, è giusto pensarle tutte. La prima alternativa che mi era venuta in mente era quella di fare un’altra campagna di crowdfunding, ma in Italia non funziona ancora molto, a meno che non sia una questione veramente seria o non ci sia un testimonial d’eccezione. Così ho pensato di finanziare una parte della distribuzione mettendo in vendita la mia macchina.

Ma la tua famiglia come l’ha presa?

Malissimo. Useremo di più la biciletta. Per fortuna abbiamo un’altra macchina, vecchissima, era la nostra macchina di scorta.

Le dimostrazioni del successo di pubblico sono state evidenti. È stato presentato al Festival di Montreal, alla Festa del Cinema di Roma e lo scorso marzo anche qui a Milano durante la XIV edizione del Cinema Italiano Festival. Dal pubblico non si può certo dire che tu non abbia avuto riscontri positivi.

Da un certo tipo di pubblico, sì. Solo per il weekend non è un film che piace a tutti, non è un film drammatico e non è tipicamente italiano come contenuti. C’è una fascia di persone a cui però piace molto, non so se definirli nerd o malati di cinema… Ma lo sapevo, è un film che abbiamo fatto perché piacesse a me e Giacomo Berdini – che l’ha scritto insieme me. L’idea era proprio creare una cosa originale e vedere se avesse funzionato. Siamo sicuri di non essere gli unici a cui piacciono film di questo tipo, anche se non è un genere stravisto.

solo per il we2Il film è frutto di esperienze personali, ci sono dentro tante citazioni di film, ma lo definirei anche una denuncia, un prendere dalle distanze da un mondo frustrante, falso e pieno di lati oscuri.

Sì, è proprio questa la chiave di lettura. Non c’è una comicità grossolana e accattivante di primo impatto, ma nel sotto testo ci sono tanti riferimenti e simboli, come ad esempio tutto il discorso sugli psicofarmaci, sulle dipendenze in generale, sui problemi economici della gente normale.

Io credo che piaccia alle persone perché in qualche modo è la storia di un uomo che si prende la sua rivincita, rappresentata, senza fare spoiler, dalla “strage” che Aldo commette nel suo ormai ex ufficio.

Io credo che chiunque abbia lavorato in un settore creativo, di scrittura pubblicitaria o cinematografica, si sia trovato almeno una volta in quella classica situazione in cui ti dicono di continuare a fare cose che non ti piacciono, e tu continui fino a che a un certo punto o smetti o, come nel caso di Aldo, impazzisci.

Parliamo degli attori. Tutti senza dubbio eccezionali, da Alessandro Roja e Stefano Fresi fino a Francesca Inaudi, passando per la meravigliosa Matilde Gioli, scoperta da Virzì ne Il capitale umano, impossibile definire esordiente visto che in un anno ha girato un numero incredibile di film.

Quando l’ho conosciuta al provino, nel luglio del 2014, Matilde aveva fatto solo Il capitale umano. Lei viene dal mondo dello sport a livello professionale perché faceva nuoto sincronizzato e secondo me quello le ha dato una disciplina, un modo di lavorare e una maturità fondamentale anche nel fare questo lavoro. Poi è di una freschezza naturale, è un talento puro. È stato bello il modo in cui gli altri attori le davano sempre consigli, anche se in realtà non ne avesse molto bisogno. È molto sicura e decisa, e credo sia proprio la formazione sportiva ad averla resa così forte anche a livello psicologico. Invece con Fresi, Roja e la Inaudi c’era da morir dal ridere continuamente. Sono stati fortissimi tutti quanti.


Ho letto da qualche parte che per te il regista è come “l’allenatore di una squadra”. Sicuro di non essere un regista hitchcockiano? Lasci spazio all’improvvisazione sul set?

Con tutti quanti gli attori del cast principale ho iniziato a lavorare già ancora prima di finire la sceneggiatura e li ho coinvolti davvero tanto sui testi, modificando le battute in base a ciò che ci sembrava più naturale dire. Durante le riprese poi dopo il secondo take buono lasciavo loro la possibilità di improvvisare. Fresi ad esempio è in grado di farti un’improvvisazione diversa per ogni take, anche se ne fai 15. Ad un certo punto non sapevo più come gestirlo perché c’era troppa roba fantastica.

Aldo, invece, in qualche modo sembrerebbe essere il tuo alter ego. Un ragazzo che in qualche modo ce la fa. Che riesce a lasciare un ambiente di lavoro che non lo stimola, che lo limita, per avventurarsi in qualcosa d’inaspettato che lo porterà poi a scrivere il suo primo romanzo. Casi come questo sono l’eccezione o la regola? Consiglieresti a un aspirante regista di provarci in Italia o di emigrare?

Credo sia difficile dappertutto: io però punterei a creare un film che sia fruibile molto facilmente anche all’estero. All’estero la difficoltà resta la stessa, a partire dalla lingua fino ai contatti. Non risolvi il problema andandotene, però fa bene cambiare aria. Io sono stato quasi 3 anni a Londra e questo mi è servito tantissimo. Si ha un’idea più ampia di quello che vuol dire lavorare nel cinema, si ha la possibilità di vedere set stranieri, io ho lavorato tanto non solo in Europa e America ma anche nei paesi dell’Est, in India e in ogni luogo s’impara qualcosa. E questo aiuta tanto.

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Nanni Moretti e Edoardo Leo presentano MoliseCinema https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/nanni-moretti-e-edoardo-leo-presentano-molisecinema/ https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/nanni-moretti-e-edoardo-leo-presentano-molisecinema/#respond Fri, 31 Jul 2015 08:58:52 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=1780 Si svolgerà dal 4 al 9 agosto a Casacalenda (Campobasso) la XIII edizione di MoliseCinema con un’anteprima d’eccezione  il 2 agosto che vedrà Nanni Moretti ospite della serata per incontrare il pubblico del festival, che quest’anno gli dedica un omaggio, e presentare Mia madre. Quest’anno il Festival ha un programma molto denso di corti, documentari e […]

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Si svolgerà dal 4 al 9 agosto a Casacalenda (Campobasso) la XIII edizione di MoliseCinema con un’anteprima d’eccezione  il 2 agosto che vedrà Nanni Moretti ospite della serata per incontrare il pubblico del festival, che quest’anno gli dedica un omaggio, e presentare Mia madre. Quest’anno il Festival ha un programma molto denso di corti, documentari e lungometraggi, eventi, con la presenza di registi, attori, scrittori e protagonisti del mondo del cinema e della cultura.

L’evento d’apertura vedrà come protagonista Edoardo Leo, che oltre a presentare Noi e la Giulia, andrà in scena con il reading musicale “Ti racconto una storia…letture semiserie e tragicomiche “.

Tra i cortometraggi del concorso internazionale (Paesi in corto), sono presenti numerose anteprime italiane e internazionali provenienti da tutto il mondo. E una presenza speciale è quella di Vishakha Singh, giovane attrice indiana di successo, che parteciperà alla giuria dei corti internazionali e porterà in Molise un pizzico di Bollywood.

Nella sezione italiana (Percorsi) saranno presentati tra gli altri, Varicella per la regia di Fulvio Risuleo, Love sharing di Monica Scattini, Child K di Roberto de Feo e Vito Palumbo, L’attesa del maggio di Simone Massi. Per il concorso documentari (Frontiere): La compagna solitudine di Davide Vigore, HabitatNote personali, di Emiliano Dante, Napolislam diErnesto Pagano, LocalEuropa. Musica Valida per l’Espatrio, di Francesco Cordio, SmoKingsdi Michele Fornasero e Uomini proibiti, Angelita Fiore.

Per le opere prime e seconde (Paesi in lungo), con premio assegnato dal pubblico, verranno presentati 6 film che saranno accompagnati al festival da alcuni dei protagonisti. Banana, di Andrea Jublin, accompagnato dai giovani attori Marco Todisco e Beatrice Proietti. Cloro,che sarà accompagnato dall’interprete Andrea Vergoni e con la presenza della protagonistaSara Serraiocco alla conferenza stampa. Fin qui tutto bene, di Roan Johnson sarà introdotto da Guglielmo Favilla e Melissa Anna Bartolini. La prima volta di mia figlia, di Riccardo Rossi, sarà presentato dallo stesso regista. La terra dei santi di Fernando Muraca verrà accompagnato dal regista e da Daniela Marra. Infine, Vergine giurata di Laura Bispuri, con Alba Rohrwacher, sarà presentato dalla co-protagonista Flonja Kodheli.

Ci saranno inoltre Stefano Fresi, Giulio Manfredonia, Rosaria Russo, Marco Puccioni.

La tredicesima edizione di Molise Cinema dedicherà, inoltre, un omaggio a Pierpaolo Pasolini nel 40° anniversario della sua morte con la proiezione di alcuni dei suoi celebri film: Il vangelo secondo Matteo, Mamma Roma, Comizi d’amore, Uccellacci e uccellini, Il fiore delle mille e una notte. In programma anche Pasolini di Abel Ferrara.

La retrospettiva su Pasolini  sarà accompagnata da una mostra fotografica dal titolo Pasolini sul Set a cura di Antonella Felicioni e proposta al Festival dal CSC  – Cinteteca Nazionale, da quest’anno partner del Festival. Nella mostra, la straordinaria energia di Pasolini, la sua passione civile e la profondità della sua arte, la sua relazione con i luoghi, gli attori, la macchina da presa traspaiono da foto di set e fotogrammi che lo ritraggono sia in veste di regista che in veste di attore, in film suoi e di altri maestri del cinema italiano. Per citare alcuni titoli e alcuni fotografi: Mamma Roma (1962), scatti di Divo Cavicchioli; Ro.Go.Pa.G. (1963), scatti di Angelo Novi; Porcile (1969), scatti di Velio Cioni; Requiescant (1966) di Carlo Lizzani, scatti di Francesco Alessi. Alla mostra si accompagna un video, ideato per l’occasione, che celebra con ulteriori immagini uno dei nostri più grandi intellettuali ed artisti.

Tornerà anche quest’anno l’ormai consolidato appuntamento con la terrazza dei libri a cui si aggiungeranno tanti altri eventi, concerti e spettacoli dal vivo, tra cui quello di Canio Loguercio e Antonio Pascale.

Per le giurie, Antonio Pezzuto, Vanessa Roghi e Giovanni Cioni giudicheranno i documentari della sezione Frontiere mentre Janet de Nardis, Fabio Mollo e Elena Mazzocchi i cortometraggi italiani della sezione Percorsi.

Chris Richmond, Vishakha Singh, Luca Briasco saranno i giurati dei cortometraggi internazionali della sezione Paesi in corto. Sarà invece il pubblico a decretare il vincitore della sezione Paesi in lungo.

Tra le novità, in programma un workshop dedicato al mondo delle webseries, realizzato in collaborazione con il Roma Web Fest, durante il quale saranno approfonditi i temi legati alle nuove frontiere del racconto per immagini. Ci sarà anche un Focus sul 70° anniversario della Liberazione, con la presentazione del film Dal ritorno di Giovani Cioni e un omaggio ai deportati militari italiani nei campi nazisti.

Il festival è organizzato dall’associazione MoliseCinema, con la direzione artistica di Federico Pommier Vincelli. 

Il programma e tutte le informazioni su

www.molisecinema.it

e-mail:-[email protected]

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“Child K” vince il Figari Film Fest https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/child-k-vince-il-figari-film-fest/ https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/child-k-vince-il-figari-film-fest/#respond Wed, 08 Jul 2015 11:29:51 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=1701 Si è conclusa domenica 5 Luglio la quinta edizione del festival internazionale di cinema Figari Film Fest. A trionfare nella sezione italiana è stato il film Child K di Roberto De Feo e Vito Palumbo, mentre nella sezione internazionale il premio è andato a Jean Decrè per il suo Nameless.  Interessanti riconoscimenti anche per lo spagnolo […]

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Si è conclusa domenica 5 Luglio la quinta edizione del festival internazionale di cinema Figari Film Fest. A trionfare nella sezione italiana è stato il film Child K di Roberto De Feo e Vito Palumbo, mentre nella sezione internazionale il premio è andato a Jean Decrè per il suo Nameless.  Interessanti riconoscimenti anche per lo spagnolo Safari e per il tedesco Bahar in wonderland. Per la sezione sarda il premio è andato invece a Tommaso Mannoni.
Un’edizione straordinaria che ha visto la presenza di oltre cento fra registi, attori e produttori provenienti da tutta Europa. Di primissimo piano anche gli ospiti di questa edizione 2015: Nicolas Vaporidis e Matteo Branciamore hanno presentato il loro progetto Piove ricevendo un’importante riconoscimento per la loro casa di produzione Drive Production Company, Frank Matano, Matteo Martinez e La Pina hanno ricevuto il Premio Speciale Cinema Città di Golfo Aranci per la comunicazione e quest’anno il premio Beatrice Bracco per il miglior attore italiano 2015 è andato a Stefano Fresi. L’attore e direttore artistico Matteo Pianezzi ed il suo staff sono già a lavoro per preparare la prossima edizione che sarà ancora più grande e ricca di sorprese.
I vincitori:
MIGLIOR ITALIANO:
CHILD K
MIGLIOR STRANIERO:
SOLO REX – NAMELESS
MIGLIOR SARDO:
DAL PROSSIMO ORIZZONTE
MIGLIOR ANIMAZIONE:
RITORNELLO D’AMORE – OFFICE KINGDOM
MIGLIOR REGIA:
SAFARI
MIGLIOR FOTOGRAFIA:
SAFARI
MIGLIOR SCENEGGIATURA:
BAHAR IN WONDERLAND – THRILLER
MIGLIOR ATTORE:
ALLES WIRD GUT – LE PETIT CYRANO
MIGLIOR ATTRICE:
 PFLEGESTUFE

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Teatro di guerra https://www.fabriqueducinema.it/magazine/teatro/teatro-di-guerra/ https://www.fabriqueducinema.it/magazine/teatro/teatro-di-guerra/#respond Wed, 20 May 2015 09:16:40 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=1468 “La Guerra Grande. Storie di gente comune” è il titolo dello spettacolo diretto dal giovane Roberto Di Maio e prodotto dall’editore Laterza, in prima nazionale sabato 23 (ore 21) e domenica 24 maggio (ore 18) al Teatro India. Storie narrate e racconti vissuti nelle migliaia di lettere che per la prima volta viaggiano massicciamente da e per le […]

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“La Guerra Grande. Storie di gente comune” è il titolo dello spettacolo diretto dal giovane Roberto Di Maio e prodotto dall’editore Laterza, in prima nazionale sabato 23 (ore 21) e domenica 24 maggio (ore 18) al Teatro India. Storie narrate e racconti vissuti nelle migliaia di lettere che per la prima volta viaggiano massicciamente da e per le città del fronte bellico durante le date delle battaglie più tragiche.

Per Fabrique abbiamo intervistato il regista Roberto Di Maio e la produttrice esecutiva Margherita Laterza.

Roberto, è una grande responsabilità tramandare un evento tanto radicato nelle nostra memoria nazionale come il primo conflitto mondiale. Cosa c’è di innovativo nel vostro spettacolo tra le varie commemorazioni che vengono proposte in questo centenario?

R.D.M.: La responsabilità più grande è legata al fatto che purtroppo questo evento è quasi completamente scomparso dalla nostra memoria personale. È rimasto un “monolite” della memoria nazione purtroppo per niente conosciuto. Studiamo qualcosa alle scuole, dimenticandocene poco dopo. E quello che studiamo è purtroppo un elenco di luoghi, eventi e date. Qui si parla di persone, di storie di gente comune appunto. Di chi la guerra l’ha fatta, di chi l’ha subita, di chi l’ha scelta e di chi l’ha ripudiata. Per cui la vera responsabilità che sento non è nei confronti della guerra, bensì della dignità degli esseri umani che “porto in scena”. Non so quali commemorazioni ci verranno proposte in questo centenario, per cui non saprei fare un confronto. Che onestamente mi interessa anche poco. La prima domanda che mi sono fatto, quando Giuseppe Laterza mi ha chiesto di presentare questo progetto, è stata: come faccio a ridurre il tempo che ci divide dalla prima guerra mondiale? La risposta che mi sono dato è ricercare il giusto equilibrio tra il presente e passato, cercando un linguaggio contemporaneo, rimanendo però fedele all’epoca originale.

In che modo i linguaggi si commistionano nella tua opera? E come credi che vengano recepiti soprattutto dai giovani fruitori?

R.D.M.: Ho cercato, insieme a tutti i miei collaboratori, di far convivere i due “secoli” diversi in ogni aspetto della messa in scena. Partendo dal testo (di Paolo Di Maio), che con una struttura cinematograficamente intrecciata porta in scena le reali caratteristiche dell’epoca. Facendo vivere le immagini originali dell’Istituto Luce con il video-mapping (di Federico Spaziani). Interagendo con musiche elettroniche (di Claudio Cotugno – ATO), che nascono da uno studio delle canzoni, registrazioni e sonorità tipiche della Grande Guerra. Creando una cornice dal forte impatto visivo, con le scenografie (di Luca Stadirani), le luci (di Paride Donatelli) e i costumi (di Giulia Camoglio). Tutto questo penso che riesca ad avvicinare a un evento così distante dal nostro quotidiano un pubblico giovane e non solo.

Nel cast troviamo Stefano Fresi, Piero Cardano, Giulio Cristini, Beatrice Fedi, Lucrezia Guidone, Diego Sepe, Rosario Petix. Come hai scelto i tuoi attori?

 R.D.M.:  La mia formazione attoriale mi porta a porre al centro di tutto gli attori e le loro interpretazioni, vera parte viva del teatro. Ho la fortuna di lavorare con cast eccezionale. Attori bravissimi, con cui immergermi in una collaborativa e creativa ricerca. Il loro altissimo livello e la loro totale dedizione al lavoro sono stati determinanti nella scelta del gruppo.

Stefano Fresi.

Margherita, la casa editrice Laterza produce il suo primo spettacolo teatrale, liberamente tratto dall’omonimo libro di Antonio Gibelli. Cosa ha portato a una così audace scelta produttiva?

 M.L.: L’idea di trasformare il libro di Gibelli in uno spettacolo teatrale viene dall’esigenza di cambiare il punto di vista sulla prima guerra mondiale, nel momento del suo centenario. Gibelli raccoglie lettere per il fronte e dal fronte: attraverso le parole di soldati, mogli rimaste a casa, crocerossine, uomini di chiesa capiamo come la guerra non è solo un gioco tra grandi potenze né un mostro lontano di cui possiamo dimenticarci; oggi come allora la guerra è qualcosa che ci riguarda tutti, da vicino. In questi anni c’è stato un fenomeno sorprendente, quello dei festival e delle lezioni di storia. Contrariamente agli indici di lettura, che sono andati calando, quelli di queste manifestazioni pubbliche sono cresciuti. La scelta di entrare nel campo teatrale come produttori nasce dalla constatazione che le persone hanno voglia di “vivere” la cultura e di viverla in comune, in comunità… Quale strumento migliore del teatro per creare comunità attorno a un evento culturale? Il teatro ha il potere di produrre conoscenza tramite le emozioni e, al contrario di quanto avviene con un libro o col cinema, sono emozioni al tempo stesso collettive e irripetibili. Un mediatore culturale, oggi, deve avere il coraggio di rinnovarsi e di andare incontro a esigenze che mutano. I libri esisteranno sempre, ma il teatro potrebbe essere il luogo dove una comunità si forma facendo esperienza collettiva dei propri libri. E io, che del teatro vorrei fare la mia vita, non posso che esserne contenta.

Lasciaci con un’impressione, visione, o parola che simboleggi la tuaGuerra Grande”.

 M.L.: “La Guerra Grande”, per me, è il miracolo dell’umanità che resiste alla disumanità della guerra.

 

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