Salvatore Marino Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Thu, 11 May 2017 16:48:31 +0000 it-IT hourly 1 Cent’anni di negritudine https://www.fabriqueducinema.it/magazine/documentario/100-anni-di-black-nel-cinema-italiano/ https://www.fabriqueducinema.it/magazine/documentario/100-anni-di-black-nel-cinema-italiano/#respond Fri, 14 Oct 2016 14:49:33 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=3667 “Blaxploitalian”  – Cent’anni di afrostorie nel cinema italiano indaga la presenza dei neri nel cinema italiano attraverso lo sguardo di Fred Kuwornu, regista di origini ghanesi nato e cresciuto a Bologna e newyorkese d’adozione. L’intento è quello di porre l’attenzione su una presenza mai storicamente rilevante e vittima di ‘tipizzazione’ da parte di sceneggiatori/registi/produttori italiani, […]

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“Blaxploitalian”  – Cent’anni di afrostorie nel cinema italiano indaga la presenza dei neri nel cinema italiano attraverso lo sguardo di Fred Kuwornu, regista di origini ghanesi nato e cresciuto a Bologna e newyorkese d’adozione. L’intento è quello di porre l’attenzione su una presenza mai storicamente rilevante e vittima di ‘tipizzazione’ da parte di sceneggiatori/registi/produttori italiani, e superare gli schemi per cui molti gruppi etnici e sociali sono relegati ai ruoli di clandestino, rifugiato, spacciatore, prostituta ecc.

John Kitzmiller, Harold Bradley, Fred Williamson, Zeudi Araya e Iris Peynado, sono solo alcuni degli oltre 500 attori neri che dal 1915 a oggi hanno contribuito al cinema italiano.

Blaxploitalian prende le mosse dalla prima apparizione di attori neri avvenuta nel 1915 nel film Salambò di Domenico Gaido, per poi passare al cinema neorealista di Paisà, Senza Pietà e Tombolo; agli anni sessanta/settanta con gli attori neri utilizzati nei kolossal, poliziotteschi e soft-core (Zeudi Araya, Ines Pellegrini); o Iris Peynado icona dei film di Benigni e Troisi; fino agli novanta dove i ‘neri’ (tra gli altri Livio Beshir, Denny Mendez, Germano Gentile, Salvatore Marino, Jonis Bascir.) interpretano spesso la parte di immigrati e non d’italiani qualunque.

«È un dato di fatto che in Europa le etnie ‘altre’ vengono ampiamente sottorappresentate al cinema e in tv, sia sullo schermo con ricorrenti situazioni stereotipate che a livello produttivo e tecnico», ha dichiarato Kuwornu presentando il film accanto alla presidente degli Academy degli Oscar Chery Boone Isaacs «mi sono concentrato sugli attori ‘neri’ in generale, tutte persone che hanno avuto grandissima difficoltà a lavorare in Italia, relegati sempre in ruoli di immigrato o straniero, mai in ruoli ‘normali’ come che so, un medico». Ed è da questo gap socio-culturale che nasce l’idea di raccogliere, archiviare e presentare il periglioso percorso di affermazione sociale che tarda in Italia ancora ad arrivare.

In occasione della première del film nel contesto della Festa del Cinema a Roma il 14 ottobre, Kuwornu e un centinaio di attori, registi, scrittori italiani di diverse origini etniche e gruppi d’appartenenza , tra cui Denny Mendez, Livio Beshir, Jonis Bascir, Salvatore Marino, Iris Peynado, Soul System, Taiyo Yamanouchi, Jun Ichikawa, Harold Bradley, si sono incontrati per chiedere all’industria cinematografica e televisiva italiana di avere una rappresentazione dell’Italia più plurale e inclusiva e per questo hanno appena lanciato una campagna virale sui social con la sigla di UNITED ARTISTS FOR ITALY.

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