Rocco Schiavone Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Fri, 17 Sep 2021 15:20:31 +0000 it-IT hourly 1 Antonio Manzini: il mio Rocco per lo Spallanzani https://www.fabriqueducinema.it/tuttiacasaconfabrique/antoni-manzini-spallanzani/ Mon, 30 Mar 2020 07:46:47 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=13720 Antonio Manzini è uno degli scrittori più amati dai lettori: negli ultimi anni i suoi libri sono sempre in testa alle classifiche sia in Italia che all’estero. Manzini ha lavorato nel cinema e in tv come sceneggiatore, regista e attore, ma è soprattutto il padre del personaggio di Rocco Schiavone, interpretato da Marco Giallini nell’omonima […]

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Antonio Manzini è uno degli scrittori più amati dai lettori: negli ultimi anni i suoi libri sono sempre in testa alle classifiche sia in Italia che all’estero. Manzini ha lavorato nel cinema e in tv come sceneggiatore, regista e attore, ma è soprattutto il padre del personaggio di Rocco Schiavone, interpretato da Marco Giallini nell’omonima fiction su Rai 2 per tre stagioni che hanno fatto il pieno di ascolti.

[questionIcon]Da pochi giorni è uscito un tuo breve racconto inedito dal titolo L’amore ai tempi del COVID-19 sul sito di Sellerio. Hai fatto un dono ai tuoi lettori che lo possono scaricare gratuitamente. Al termine del brano rivolgi il tuo invito per una libera donazione destinata all’Ospedale Spallanzani di Roma. 

[answerIcon]Mi sembrava giusto, in un momento come questo, provare ad alleviare le persone dalla pesantezza di questa reclusione con un racconto che spero possa far loro bene. Ho pensato di “regalare” un racconto perché credo che di questi tempi ognuno debba condividere quello che sa fare meglio. Io non sono né un medico, né un infermiere, io scrivo, per cui l’unica cosa che posso fare è donare qualche momento di svago a chi mi legge. Inoltre non ti nego che mi divertiva molto l’idea di mettere Rocco Schiavone in una situazione allucinante come quella che stiamo vivendo. Leggere il brano è semplicissimo: si va sul sito di Sellerio e compare immediatamente una foto della mia fantastica faccia [ride] e un pulsante con il titolo L’amore ai tempi del Covid-19. A questo punto si scarica il brano o in formato PDF oppure in epub. La cosa a cui tengo molto è la richiesta per una piccola donazione destinata allo Spallanzani di Roma. Il link per effettuarla lo potete trovare alla fine del brano. Mi sembra un gesto opportuno, vista la situazione attuale e in generale, considerando che i soldi nella sanità non bastano mai, anzi, sono trent’anni che li tagliano e solo ora si sono resi conto del danno.

[questionIcon]Da quanto tempo è partita questa iniziativa e come sta andando?

[answerIcon]Questo progetto è partito da neanche una settimana e devo dire che sta andando veramente bene. Sellerio dice che sul sito sono circa 30.000 le persone ad aver letto il racconto. A questo si debbono addizionare le visualizzazioni provenienti dal sito di Feltrinelli e di altre due librerie online. Rispetto alle cifre raccolte non so ancora nulla, ma spero possano contribuire a dare un piccolo aiuto a persone che se lo meritano immensamente.

[questionIcon]Rocco Schiavone, fiction di grande successo per Rai 2 con Marco Giallini. Ti è già stato chiesto tanto su questo personaggio: qualcosa di nuovo su di lui che non conosciamo ancora?

[answerIcon]Ti posso dire che le nuove puntate dovevano essere girate a marzo ma diciamo che il Covid ha detto no! Sono state rimandate a data da destinarsi, quando questo virus si darà una calmata. Mi auguro al più presto che si possa tornare alla normalità e non parlo solo di Rocco Schiavone, ma in generale di tutto il comparto cinematografico e teatrale. Io sono stato attore per tanti anni e il teatro si è sempre retto, come si dice a Roma, “con du’ pinze e ‘na tenaglia” e questa botta proprio non ci voleva. Ci sono tanti lavoratori dello spettacolo che oggi sono a spasso, senza neanche una speranza di lavoro a breve termine. Per questo spero che lo spettacolo, e quindi anche i cinema e i teatri, possano tornare presto a riaprire porte e sipari. Mi auguro che i nostri governatori facciano loro il pensiero di Winston Churchill che, durante la II° guerra mondiale, quando gli proposero di togliere i soldi alla cultura per difendere lo sforzo bellico, rispose: ”E allora che combattiamo a fare!”.

[questionIcon]Come vedi l’immediato futuro del cinema e della fiction in un momento così difficile per tutta la filiera dell’audiovisivo?

[answerIcon]Sono un ottimista e penso che le energie che stiamo accumulando siano come delle batterie. Tutte le persone che fanno cinema, teatro e comunque spettacolo in generale, si stanno “caricando” dentro le case e sono convinto che quando si tornerà alla normalità potranno finalmente esplodere e sono certo che vedremo cose molto molto belle.

[questionIcon]Che diresti ai giovani che vorrebbero fare il tuo lavoro?

[answerIcon]Dico che, se è una cosa di cui non si può fare a meno, cioè, se ci si sveglia la mattina pensando solo a questo, se la passione diventa quasi un’ossessione, allora ritengo che questo lavoro si debba perseguire nonostante ogni asperità. Se si sente il bisogno di raccontare, di esprimersi e di condividere idee, storie ed emozioni, che si faccia perché così è la cosa più bella del mondo. L’unico consiglio che mi sento di dare è di non “usarlo” mai come una scorciatoia per arrivare ad altro perché allora non serve. Abbiamo bisogno di persone che in questo lavoro ci credano, tanto e fino in fondo. Non credo occorra altro se non… una pazienza gigantesca!

[questionIcon]Cosa direbbe Rocco Schiavone ai lettori di Fabrique in questo momento?

[answerIcon]Sicuramente Schiavone inciterebbe tutti a stare in casa, a stare tranquilli: “Stay safe and stay alive! Fate i bravi, pensate al vostro bene e a quello degli altri”. Poi, conoscendolo bene, sicuramente si affaccerebbe alla finestra con la sua sigaretta in bocca, guarderebbe la sua Roma e vedendola in questo stato direbbe: “Mecojoni!”.

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Poliziotti scomodi https://www.fabriqueducinema.it/serie/recensioni-tv-serie-tv/poliziotti-scomodi/ Fri, 27 Jan 2017 09:50:43 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=4052 Fabrique inaugura una rubrica di commento agli ascolti delle serie TV condotta da Chicco Agnese, grande esperto di televisione e comunicazione di massa. Dopo il successo di Rocco Schiavone, la fiction poliziesca tratta dai romanzi di Antonio Manzini e trasmessa su RAI2, un’altra serie investigativa “letteraria”, I bastardi di Pizzofalcone, si affaccia sugli schermi della […]

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Fabrique inaugura una rubrica di commento agli ascolti delle serie TV condotta da Chicco Agnese, grande esperto di televisione e comunicazione di massa.

Dopo il successo di Rocco Schiavone, la fiction poliziesca tratta dai romanzi di Antonio Manzini e trasmessa su RAI2, un’altra serie investigativa “letteraria”, I bastardi di Pizzofalcone, si affaccia sugli schermi della TV pubblica (RAI1) con un boom di ascolti: oltre 7 milioni di telespettatori,  28% di share nella quarta puntata.

Tratta dai best seller di Maurizio De Giovanni e diretta da Carlo Carlei, la fiction racconta di un gruppo di poliziotti scomodi, che a dispetto della loro cattiva reputazione riscattano l’immagine del commissariato napoletano di Pizzofalcone, destinato alla chiusura per via dei pessimi trascorsi. Ad animare la nuova squadra troviamo l’abile ispettore Giuseppe Loiacono (Alessandro Gassman), trasferito da Agrigento in questa sede napoletana senza prospettive, dopo essere stato accusato (ingiustamente) di aver passato informazioni alla mafia.

L’accostamento di questa serie a quella di Rocco Schiavone non riguarda solo l’origine letteraria di entrambe le fiction poliziesche, che garantisce, comunque, un’efficacia narrativa già collaudata editorialmente, ma si riferisce anche al profilo, certamente non convenzionale, dei due protagonisti.  Entrambi gli investigatori, Schiavone e Loiacono, pur caratterialmente molto distanti fra loro, portano il peso di un passato da chiarire o riscattare, sono esuli in contesti poco familiari e vivono una dimensione di solitudine affettivamente complicata e malinconica. Entrambi hanno un forte senso della giustizia (che nel caso di Rocco Schiavone non sempre coincide con il concetto di legalità) e un notevole talento investigativo che li accompagna nella ricerca del colpevole e non di un colpevole, e quindi sono istintivamente insofferenti alle pressioni e alle dinamiche dei poteri, alle logiche degli apparati e dei loro intrecci, alle pastoie burocratiche, insomma sono entrambi “scomodi”, seppure con modalità di comportamento molto diverse: saccente, sarcastico, cinico e strafottente Schiavone, modesto, rispettoso e schivo Loiacono.

Dunque sulla scena di queste serie televisive si muovono, anziché degli eroi senza macchia, degli antieroi, che forse conquistano l’affetto e il consenso del pubblico proprio grazie al fatto di presentarsi con tutto il proprio contraddittorio risvolto umano. Come osserva Aldo Grasso, «l’idea di lavorare su una storia orizzontale centrata su una sfera più privata del protagonista è una delle grandi lezioni della serialità americana».

Ma anche da un punto di vista sociologico questo tipo di antieroe, “umano, troppo umano”, che esprime uno spirito libero e determinato, appare più empatico e vicino alle aspettative di un sociale sempre più diffidente e deluso dalle istituzioni.

Va infine osservato che questo approccio narrativo non convenzionale consente l’introduzione, in entrambe le serie, di elementi fortemente trasgressivi, come gli spinelli che accompagnano le giornate di Rocco Schiavone e la storia d’amore della poliziotta Alex De Nardo (interpretata da Simona Tabasco) che svela la sua omosessualità nei Bastardi.

Come in tutte le sperimentazioni di prodotti innovativi, anche in questo caso il successo della nuova serie è stato supportato da un’accurata programmazione.

Si è impiegato uno schema classico ma particolarmente efficace, partenza lunedì 9 gennaio, subito dopo il rientro dalle vacanze natalizie, periodo in cui i palinsesti – le strenne – e i consumi televisivi sono fortemente modificati e condizionati dalla massiccia presenza del pubblico infantile. Il lunedì è anche il giorno della settimana con il più ampio bacino di pubblico e quindi il raddoppio ravvicinato della seconda puntata previsto per il giorno seguente, martedì 10 gennaio, ha inteso consentire una più rapida ed efficace fidelizzazione del pubblico. L’anticipazione della partenza, rispetto all’inizio del cosiddetto “periodo di garanzia” (febbraio- marzo) ha avuto lo scopo di consolidare il prodotto in un periodo in cui, nonostante una grande presenza di pubblico, la contro programmazione risultava ancora debole e affidata a prodotti natalizi.

In questo scenario I bastardi di Pizzofalcone debuttano il 9 gennaio contro il film Andiamo a quel paese su Canale5. Risultato: oltre 6,9 milioni di telespettatori e il 25,5% di share per RAI1 contro i 4,3 milioni e il 16% di Canale5. La seconda puntata, il 10 gennaio, consolida l’ascolto con 6,8 milioni e il 25,5 % di share, mentre Canale5 con il film Buongiorno papà cala a 2,8 milioni e all’11,4% di share. La terza puntata, lunedì 16 gennaio, si scontra con una programmazione tardivamente natalizia di Canale5 (film Piccolo principe), che consente a RAI1 di confermare un ascolto superiore ai 6 milioni e intorno al 25% di share.

L’assenza di un’efficace contro programmazione fa registrare, come abbiamo visto, il record di ascolti della quarta puntata di lunedì 23 gennaio, in cui I bastardi di Pizzofalcone toccano i 7 milioni e il 28%, a fronte di un Canale5 sotto il 10%.

Dunque una strategia vincente, che ha consentito a RAI1di consolidare un titolo nuovo e sperimentale prima dello scontro diretto con L’isola dei famosi, prodotto di punta di Canale5, il cui debutto è previsto per lunedì 30 gennaio. Una strategia che però richiede la disponibilità di un magazzino di fiction particolarmente ricco e competitivo, che la messa in campo, in anticipo di stagione, di titoli storicamente di grande successo come Che dio ci aiuti e A un passo dal cielo lascia presumere.

* Sociologo e giornalista, è stato dirigente della RAI dove ha ricoperto importanti incarichi nella sperimentazione, nel marketing di prodotto e nell’area palinsesti e strategie editoriali. È stato autore e redattore in numerosi programmi televisivi tra cui Mixer di Giovanni Minoli, Un po’ artista un po’ no, Eureka e Numeri zero e supervisore della soap Un posto al sole.

 

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