radio Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Wed, 04 Apr 2018 09:24:34 +0000 it-IT hourly 1 Una voce per Fabrique: Viviana Rapisarda https://www.fabriqueducinema.it/cinema/interviste/voce-fabrique-viviana-rapisarda/ https://www.fabriqueducinema.it/cinema/interviste/voce-fabrique-viviana-rapisarda/#respond Wed, 04 Apr 2018 09:22:21 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=9996 È un’amica di Fabrique, tanto da aver presentato qualche tempo fa una delle serate promosse dalla rivista del nuovo cinema italiano: incontriamo l’energica ed elegante Viviana Rapisarda, speaker delle emittenti più note della Capitale, Radio Globo e Dimensione Suono Roma. «Mi sono divertita molto – ha ricordato Viviana – Fabrique è una realtà che mancava […]

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È un’amica di Fabrique, tanto da aver presentato qualche tempo fa una delle serate promosse dalla rivista del nuovo cinema italiano: incontriamo l’energica ed elegante Viviana Rapisarda, speaker delle emittenti più note della Capitale, Radio Globo e Dimensione Suono Roma.

«Mi sono divertita molto – ha ricordato Viviana – Fabrique è una realtà che mancava nel panorama cinematografico e io la seguo sin dagli esordi. È stata la mia seconda volta da presentatrice. Trovarsi in mezzo a tanti artisti è sempre un’emozione e, grazie a questa esperienza, ho conosciuto addetti ai lavori con interessanti storie da raccontare. Inoltre, una serata che fonde musica e cinema è il massimo per chi nella vita fa radio».

[questionIcon]Che effetto fa salire sul palco?

[answerIcon]Sul palco c’è un’adrenalina diversa, strana… Ma mi piace! La radio, chiaramente, è un mondo totalmente diverso, in cui non vediamo e lasciamo più spazio all’immaginazione. È una delle poche forme d’intrattenimento ancora non legata all’immagine.

[questionIcon]Parliamo del tuo rapporto con la Settima Arte…

[answerIcon]Direi che mi accompagna da sempre. Mi sono avvicinata al grande schermo con le commedie romantiche per eccellenza: Pretty Woman e Dirty Dancing. Ma anche grazie a un potente film drammatico come L’odio. Adoro anche Gomorra – La serie. Il bello del mio lavoro è che riesco a stare molto a contatto con il cinema. Ho un debole per i film che parlano di Roma e aver intervistato Bob Sinclair – dj legato al cinema dal film La grande bellezza – è una delle esperienze che ricordo con maggior piacere, così come le interviste con Stefano Sollima e Claudio Amendola. A Dimensione Suono Roma, con la mia rubrica, in qualche modo ero parte anche io del mondo del cinema. Ora, a Radio Globo, mi dedico prevalentemente al settore musicale, ma il cambiamento è sempre un’evoluzione positiva.

[questionIcon]Da professionista navigata, cosa pensi del fenomeno delle web-radio?

[answerIcon]Ti confesso che anche io ho cominciato con la web-radio. È una vera e propria palestra, un punto di partenza che offre occasione di emergere a molti talenti. Può diventare un mestiere a tutti gli effetti, ma temo che finché non arriverà a poter essere ascoltata, per esempio, in macchina, sarà sempre penalizzata.

[questionIcon]Può esistere, secondo te, un punto di contatto tra radio e cinema?

[answerIcon]Certo: la radio è un mezzo di diffusione e, come tale, può dar voce al cinema e modo agli artisti di farsi conoscere. Sono due mondi diversi che hanno in comune lo studio della dizione e la curiosità.  Io per prima sono arrivata a lavorare in radio dopo aver fatto teatro e, ripeto, corsi di dizione. Tempo fa un giovane aspirante regista mi chiese di essere la protagonista del  suo documentario! Voleva raccontare la vita di uno speaker, cosa fa fuori onda e nei momenti “segreti” agli ascoltatori. Avrebbe potuto essere un buono spunto per stabilire una connessione e poi sarei stata coinvolta in prima persona. Chissà se verrà mai realizzato!

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Radio libera ’70 https://www.fabriqueducinema.it/cinema/recensioni/radio-libera-70/ https://www.fabriqueducinema.it/cinema/recensioni/radio-libera-70/#respond Fri, 20 Mar 2015 10:12:50 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=1163 Esce il 26 marzo nelle sale “Onde Road”, documentario pop del regista Massimo Ivan Falsetta, interpretato da Federico l’Olandese Volante, Awanagana, Fabrice Quagliotti dei Rockets (che firmano anche la colonna sonora), Battaglia e Miseferi, Paolo Pasquali, Barbara Cambrea, Francesca Zavettieri. Chiunque abbia vissuto la stagione delle radio libere non può che commuoversi nel ricordo di quello che è stato uno squarcio storico di autentica libertà. Una […]

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Esce il 26 marzo nelle sale “Onde Road”, documentario pop del regista Massimo Ivan Falsetta, interpretato da Federico l’Olandese VolanteAwanaganaFabrice Quagliotti dei Rockets (che firmano anche la colonna sonora), Battaglia e MiseferiPaolo PasqualiBarbara CambreaFrancesca Zavettieri.

Chiunque abbia vissuto la stagione delle radio libere non può che commuoversi nel ricordo di quello che è stato uno squarcio storico di autentica libertà. Una generazione che ha sognato di conquistare il mondo: con pochissimi soldi, raccattando attrezzature e rintanandosi in locali di fortuna, era possibile mettere in piedi una radio. In pochi anni, a cavallo tra il 1975 e il 1980, tutte le frequenze disponibili, almeno nelle grandi città, vennero occupate da decine di radio libere. Le voci erano quanto meno improbabili: un popolo di speaker improvvisati, disc-jockey/fruttivendoli, intrattenitori/meccanici e una valanga di musica libera, fatta perlopiù con i dischi che si avevano in casa, in barba al copyright. In molte di quelle piccole realtà si producevano programmi spesso geniali, con inchieste, informazione, spettacolo e denuncia sociale.

Lo scopo di Onde Road è rivivere quel periodo, come spunto di riflessione sugli attuali mezzi di comunicazione, dalle moderne radio (e web radio) ai social network. Un modo per riflettere sulla libertà d’espressione oggi, e sulle nuove generazioni.

Questa la trama, dal sapore “retrofuturista”: Awanagana, speaker storico di Radio Montecarlo, con un atto terroristico ma romantico blocca tutte le frequenze delle radio moderne. Una fantomatica speaker (Francesca Zavettieri), nascosta chissà dove in Calabria, inonda l’etere con trasmissioni di repertorio nazionali degli anni settanta e ottanta. Federico l’Olandese Volante, capo della censura futuribile (un corpo speciale dei servizi segreti), non può tollerare un simile affronto e invia l’agente Barbara Bi (Barbara Cambrea) a setacciare la Calabria, alla ricerca della misteriosa speaker e anche di se stessa.

Ed è proprio la Calabria – terra natia del regista nonché prima regione del sud Italia ad alimentare il fenomeno delle radio libere – il centro nevralgico del film, specchio di una stagione indimenticabile, fatta di voci indipendenti, lotte comuni, libera creatività e tanta buona musica, in barba ai monopoli delle reti pubbliche nazionali. Sottolinea il regista, il catanzarese Falsetta: «La Calabria è una terra che vuole apparire senza mostrare, non a caso serba nel suo ventre primati infelici, come una tra le mafie più sanguinarie, una comunità massonica molto forte e perfino uno dei poli principali della magia nera. Ma appena si è paventata l’opportunità di far sentire la propria voce, si è liberata, contro tutto e tutti: le radio libere sono state l’unico momento di libertà vissuto lontano da ogni condizionamento socio-culturale o mafioso».

 

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