Max Tortora Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Fri, 01 Apr 2022 17:45:18 +0000 it-IT hourly 1 Il regno: una commedia garbata sulla modernità https://www.fabriqueducinema.it/magazine/opera-prima/il-regno/ https://www.fabriqueducinema.it/magazine/opera-prima/il-regno/#respond Sat, 27 Jun 2020 13:57:23 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=14186 [themoneytizer id=”65029-1″] Il regno è l’opera prima di Francesco Fanuele che ha trasformato in lungometraggio il suo corto di diploma del Centro Sperimentale di Cinematografia. “È una commedia nostalgica che si prende sul serio, non è un ridere tanto per ridere – spiega il regista – È una commedia che rispecchia un po’ quelle di […]

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Il regno è l’opera prima di Francesco Fanuele che ha trasformato in lungometraggio il suo corto di diploma del Centro Sperimentale di Cinematografia. “È una commedia nostalgica che si prende sul serio, non è un ridere tanto per ridere – spiega il regista – È una commedia che rispecchia un po’ quelle di Age & Scarpelli, Benvenuti, De Bernardi, il primo Carlo Verdone, con temi forti, personaggi ben strutturati ma anche con grandi incidenti scatenanti”.

Giacomo (Stefano Fresi), un autista di autobus, scopre che il padre che lo ha rinnegato trent’anni prima, nel momento della morte, gli ha lasciato in eredità il trono di un regno medievale. Così quando Giacomo torna al casale di famiglia per il funerale del padre incontra il vecchio ed eccentrico avvocato, Bartolomeo Sanna, che lo accoglie in carrozza. Il funerale si tiene all’interno della tenuta, con un prete che parla solo in latino e una folla di contadini vestiti di nero, “amici di papà”, spiega Sanna. Quel che a Giacomo sembra inizialmente uno scherzo si rivelerà subito realtà e il nuovo re si ritroverà a capo di una comunità di persone che ha scelto di tornare indietro nel tempo, a una vita più umile, modesta, lontana dal mondo contemporaneo.

Non capita tutti i giorni di ereditare dei sudditi pronti a darti cieca obbedienza, una nuova sorella (Fotinì Peluso), prosperose ancelle ben disposte a insaponarti la schiena e soprattutto il potere di legiferare a proprio piacimento. Giacomo però non è affatto come il padre, che fu un prepotente autocrate tutto d’un pezzo. Lui con i sudditi ci vuole parlare, ci vuole fare amicizia. Ma nessuno vuole un monarca compagnone. Riuscirà dunque il re più strampalato della storia a farsi rispettare e diventare l’uomo che non è mai riuscito ad essere?

Ispirato a un fatto di cronaca su un signore che aveva creato una comunità indipendente dallo Stato italiano ai confini di Roma, Il regno, prodotto da Fandango, è un viaggio in un passato utopico al riparo dai disagi della modernità alle porte della capitale. In una società immaginaria dove si cerca di creare un mondo perfetto, chiuso in se stesso e a tutto ciò che possa arrivare dall’esterno, si assiste al percorso psicologico di una persona senza coraggio e autostima che si ritrova improvvisamente un modello da seguire. Stefano Fresi, nel ruolo del re all’improvviso, inscena con Max Tortora, avvocato e ciambellano del re, degli scambi di battute di magistrale comicità.

La commedia ci conduce, dunque, in un fantastico mondo medievale, ricreato in una tenuta agricola alla periferia di Roma, per far riflettere con ironia sui problemi del mondo contemporaneo: gli assilli della tecnologia, la paura dello straniero, la frustrazione per il sistema di tasse e pensioni, lo scherno dell’omosessualità. La commistione di tempi, spazi e registri linguistici produce, dunque, un inevitabile effetto comico che, con leggerezza, lascia emergere i problemi atavici dell’uomo di tutti i tempi.

In attesa di vederlo al cinema, Il regno è disponibile sulle principali piattaforme streaming: ITUNEs, Google Play, Chilyi Sky prima fila, Rakuten, CGHV, Huawei, Infinity, TIMVISION e#iorestoinSALA.

 

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Venezia 75: Sulla mia pelle dalla Mostra del Cinema a Netflix https://www.fabriqueducinema.it/festival/venezia-75-sulla-mia-pelle-dal-festival-del-cinema-a-netflix/ Wed, 29 Aug 2018 12:02:26 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=11183 Quando Stefano Cucchi era al CEIS per disintossicarsi i suoi compagni lo chiamavano Pisellino. Perché era piccolo di statura ma col carattere roccioso e la battuta sempre pronta. Boxe nelle mani e impicci nella vita, geometra col viziaccio delle sostanze, aveva provato a uscirne fuori più d’una volta. Per lui si fa piccolo e smagrito […]

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Quando Stefano Cucchi era al CEIS per disintossicarsi i suoi compagni lo chiamavano Pisellino. Perché era piccolo di statura ma col carattere roccioso e la battuta sempre pronta. Boxe nelle mani e impicci nella vita, geometra col viziaccio delle sostanze, aveva provato a uscirne fuori più d’una volta. Per lui si fa piccolo e smagrito Alessandro Borghi (qui la nostra intervista), attore-meraviglia emerso con Non essere cattivo che stavolta trasforma anche la voce, plasmandola sull’ultima telefonata di Stefano. Una registrazione affaticata e inquieta da una di quelle notti dove iniziò la sua fine.

È stato scelto come film d’apertura Sulla mia pelle (qui il trailer ufficiale), in Concorso per la sezione Orizzonti. Quest’anno la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia comincia con un film dolente e impegnato nel mostrare agli occhi del mondo lo scandaloso caso di un ragazzo arrestato per spaccio, pesantemente picchiato senza motivo dalle forze dell’ordine, infine malcurato e malnutrito in ospedale fino alla dipartita. L’ultima settimana raccontata dal film di Alessio Cremonini respira forte come il suo protagonista e ha soffiato sull’internazionale Venezia un vento gelido di malasanità e malagiustizia italiane. Strutturato rispettando seccamente la cronologia dei fatti, si arma di una didascalicità necessaria e severa di luoghi e orari per disegnare la picchiata di un ragazzo capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

 

sulla mia pelleBorghi ricostruisce la figura di Cucchi con l’innocenza colpevole negli occhi di un uomo che pur sbagliando viene punito ben oltre le sue colpe. L’attore accompagna la cronaca cinematografica prodotta da Lucky Red con rigore e fedeltà stupefacenti. Il respiro che viene meno e i dolori fisici sempre più insopportabili si vedono nel loro crescendo in ogni singolo fotogramma. Max Tortora e Jasmine Trinca interpretano padre e sorella della vittima. Ogni ruolo viene ripreso con appassionata attenzione alla realtà. Anche ogni numero della tragedia.

Dramma civile dei nostri giorni, poteva essere traslato in cinema come un legal thriller sull’infinita lotta di Ilaria Cucchi in tribunale, invece mantiene il pudore di una storia essenziale per farci conoscere il ragazzo, la vittima e la sua famiglia tenuta allo scuro di tutto. Il fatto è divenuto simbolo suo malgrado, e questo film, con tutta la sua scrittura penetrante e la sua regia piena di idee sobrie ed efficacissime sarà senz’altro uno dei titoli più applauditi della Mostra. Ci sono momenti toccanti come certi interrogativi sulla fiducia nella legge del padre Giovanni, o di riflessioni e consigli offerti a Stefano da un compagno di cella albanese.

Sicuramente Borghi riceverà molti premi e riconoscimenti anche per questo nuovo lavoro, ancor più coscienzioso e impegnativo di quello per Caligari. Dal 12 settembre Sulla mia pelle sarà sotto gli occhi del mondo perché non uscirà soltanto nei cinema italiani, ma anche sui milioni di dispositivi abbonati a Netflix. Resta curioso come proprio la distribuzione del Presidente dei Distributori Anica, la Lucky Red di Andrea Occhipinti, non abbia concesso alla sala neanche un paio di settimane esclusive prima di far lanciare il film in scala globale su tutti gli schermi possibili, compresi i cinema. Competizione alla pari?

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