Linda Caridi Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Fri, 01 Apr 2022 17:43:58 +0000 it-IT hourly 1 Fabrique du Cinéma Awards 2020: tutti i vincitori https://www.fabriqueducinema.it/cinema/news/fabrique-du-cinema-awards-2020-i-vincitori/ Fri, 18 Dec 2020 17:51:06 +0000 https://www.fabriqueducinema.com/?p=14621 In tantissimi si sono collegati alla diretta streaming sui canali di Fabrique du Cinéma e MyMovies per seguire la premiazione della sesta edizione dei Fabrique du Cinéma Awards 2020, il concorso internazionale promosso dalla nostra rivista che premia la novità e l’originalità in campo cinematografico con un occhio di riguardo per i giovani talenti. Una […]

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In tantissimi si sono collegati alla diretta streaming sui canali di Fabrique du Cinéma e MyMovies per seguire la premiazione della sesta edizione dei Fabrique du Cinéma Awards 2020, il concorso internazionale promosso dalla nostra rivista che premia la novità e l’originalità in campo cinematografico con un occhio di riguardo per i giovani talenti.

Una diretta animata dalle voci e dai volti di tanti amici di Fabrique: Giorgio Pasotti, Stefano Fresi, Stella Egitto, Linda Caridi, Francesca Valtorta e Andrea Bosca.

La giuria, composta dal Presidente MATT DILLON regista e attore, dall’attrice Alessandra Mastronardi, dai registi Fabio e Damiano D’Innocenzo, dalla sceneggiatrice Ludovica Rampoldi, dalla editor e scrittrice Paola Gaglianone, dal musicista Cristiano Godano e dal regista Gianfranco Pannone, ha assegnato i 12 riconoscimenti a una rosa di candidati selezionata tra migliaia di opere giunte da oltre 80 paesi in tutto il mondo.

alessandra mastronardi
Alessandra Mastronardi, madrina dei Fabrique du Cinéma Awards 2020.

Questi i vincitori: Miglior Film Italiano Innovativo e Sperimentale I PREDATORI di Pietro Castellitto, Miglior Opera Prima Italiana NON ODIARE di Mauro Mancini Miglior Attrice FOTINÌ PELUSO per “Cosa sarà”, Miglior Lungometraggio Internazionale VULTURES di Claudio Borrelli, Miglior Attore GIANLUCA DI GENNARO per “Cobra non è”, Miglior Colonna Sonora Originale Italiana LORENZO TOMIO per “Punta Sacra”, Miglior Cortometraggio Italiano U SCANTU di Daniele Suraci, Miglior Cortometraggio Internazionale MARADONA’S LEGS di Firas Khoury, Miglior Documentario Internazionale PUNTA SACRA di Francesca Mazzoleni, Miglior Serie TV Internazionale ROMULUS di Matteo Rovere, Michele Alhaique e Enrico Maria Artale, Miglior Concept di Serie TV CONDOMINIO 80 di Matteo Pianezzi, Miglior Sceneggiatura di Cortometraggio Internazionale A VICTORIOUS SYRIAN di Mirza Ekinovic.

I Fabrique du Cinéma Awards sono realizzati con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. La crescita costante delle iscrizioni da tutto il mondo oltre 4.000 negli ultimi tre anni, conferma i Fabrique du Cinéma Awards come uno dei riconoscimenti più interessanti e originali nel vasto panorama dei premi cinematografici italiani. Questa edizione 2020 è realizzata con il sostegno di: Naffintusi, D-Vision Movie People, Harumi e Ilaria Di Lauro Make Up Artist. Media partner: mymovies.it

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Linda Caridi. Un fuoco impossibile da spegnere https://www.fabriqueducinema.it/magazine/cover/linda-caridi-un-fuoco-impossibile-da-spegnere/ https://www.fabriqueducinema.it/magazine/cover/linda-caridi-un-fuoco-impossibile-da-spegnere/#respond Mon, 16 Sep 2019 08:00:17 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=13245 Una celebre poetessa italiana in Antonia, una ragazza dolce e innamorata in Ricordi e una donna che sogna la maternità in Mamma + mamma: queste sono solo tre delle figure femminili interpretate da Linda Caridi, attrice di origine milanese che, nonostante la giovane età, si è distinta sul grande e sul piccolo schermo, diventando una […]

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Una celebre poetessa italiana in Antonia, una ragazza dolce e innamorata in Ricordi e una donna che sogna la maternità in Mamma + mamma: queste sono solo tre delle figure femminili interpretate da Linda Caridi, attrice di origine milanese che, nonostante la giovane età, si è distinta sul grande e sul piccolo schermo, diventando una delle stelle più richieste del momento. E se ormai la recitazione è per lei un mestiere a tempo pieno, a riaffiorare dal passato è il ricordo di un’adolescente studiosa che, quasi per caso o forse per destino, si è trovata a cimentarsi nel teatro: «Alle superiori ero dedita allo studio, allenavo il pensiero e annichilivo il corpo. Attraverso la recitazione ho cercato di entrare in contatto con la mia fisicità, oltre che di combattere la timidezza. Ho frequentato alcuni corsi, che mi hanno permesso di prendere coscienza del corpo, ma anche della musica, della voce e dei testi. Poco alla volta, mi sono resa conto che dentro di me si era acceso un fuoco impossibile da spegnere. Ho imparato seriamente le basi del mestiere e, dopo essermi diplomata alla Paolo Grassi, sono stata notata per Antonia, opera prima di Ferdinando Cito Filomarino».

[questionIcon] Proprio Antonia segna il tuo esordio sul grande schermo. Come è stato confrontarsi con una figura realmente esistita?

[answerIcon] Mi sono subito resa conto della responsabilità: il compito di raccontare la storia di una poetessa come Antonia Pozzi non è stato certamente facile. La prima fase di lavoro è stata la documentazione: mi sono insinuata nel suo privato e ho letto i suoi scritti in prosa, i suoi diari e le sue lettere. Grazie anche all’aiuto del regista, con cui abbiamo fatto un lavoro minuzioso sul personaggio, ho avuto modo di riscoprire una donna che era anzitutto una pensatrice, che viveva intellettualmente anche con i nervi, con la pelle e con il sangue. Lei traduceva la bellezza del quotidiano nelle sue poesie, raccontando la sua vita ma soprattutto il suo stesso corpo. In questo modo, i suoi scritti si sono rivelati dei piccoli tasselli di un mosaico che, una volta ricostruito, mi ha permesso di dipingerla al meglio.

[questionIcon] Dopo Antonia Pozzi, ti sei invece confrontata con un personaggio di fantasia: la protagonista di Ricordi.

[answerIcon] Il personaggio di Lei, che non ha un vero e proprio nome, si evolve nel corso del film: se inizialmente appare solare e ingenua, gradualmente entra in contatto con i lati più complessi del suo carattere, imparando ad accettare il dolore e la freddezza. Credo che questo film possa essere definito come un passo a tre insieme a Valerio Mieli e Luca Marinelli. Nel momento delle prove, tutti e tre abbiamo cercato di definire con una coerenza cronologica la storia d’amore di Lei e Lui, concentrandoci sulle tante piccole perle di memoria che compongono il loro vissuto. Questa originale linearità, poi frammentata in fase di montaggio, mi ha aiutato a creare dei ponti armoniosi tra i momenti di felicità e quelli di crisi, al fine di rendere verosimile la sua maturazione personale, oltre che le dinamiche di coppia.

[questionIcon] Più recente è invece stata l’esperienza in Mamma + mamma, storia di due donne che desiderano un figlio. Anche in questo caso, ti sei confrontata con una storia vera…

[answerIcon] Sì, come è noto la storia è quella di Karole Di Tommaso, che ha diretto e sceneggiato il film. Se per Ricordi è stato un passo a tre, per Mamma + mamma è stata sicuramente una danza a due. Karole mi ha praticamente schiuso la sua vita: mi ha invitato a casa sua, mi ha fatto conoscere la sua famiglia e abbiamo passato giornate intere a confrontarci. Quando poi è arrivato il momento delle riprese, questa danza non si è conclusa, anzi: con la recitazione io le restituivo ciò che avevo appreso e lei, vedendosi rappresentata, riusciva a capirsi meglio e a darmi nuove informazioni per rielaborare il personaggio.

[questionIcon] Hai interpretato tre donne forti e combattive, simili ma anche profondamente differenti. Chi è tra loro la vera Linda?

[answerIcon] In realtà, credo che ci sia un piccolo seme di Linda in ognuna di queste figure, un seme che è fiorito in modi differenti. Nel momento in cui si racconta una storia vera come in Antonia o in Mamma + mamma, il distanziamento da me stessa è stato tuttavia più naturale, perché dovevo seguire a priori una via già tracciata, mentre in un film come Ricordi la creazione di fantasia mi ha portata ad attingere maggiormente da un vissuto personale. Sono però convinta che in tutte queste donne ci sia una parte di ciò che sono, perché inevitabilmente per capire gli altri bisogna sempre partire da se stessi e, solo dopo, si può saltare nel vuoto, verso la diversità.

[questionIcon] Hai già una ricca carriera alle spalle, che oltre al cinema spazia anche tra teatro e televisione. Ci sono momenti che porti nel cuore?

[answerIcon] Sicuramente quando abbiamo presentato Ricordi alla Mostra del Cinema di Venezia. Una festa che ho vissuto a occhi sgranati, continuamente sorpresa dalla bellezza di ciò che mi circondava. Tra i momenti più emozionanti, ci sono poi quelli di confronto con il pubblico. Ad esempio, con Mamma + mamma, ho avuto modo di interfacciarmi con spettatori differenti, che hanno colto ciò che volevamo raccontare. Il film mira infatti a dimostrare che, al contrario di quanto alcune voci della politica desiderano far credere, le famiglie arcobaleno esistono. Credo che l’operazione sia riuscita, perché il pubblico, spesso di generazioni diverse, ha apprezzato questa storia, rendendosi anche conto della naturalezza che le è propria.

[questionIcon] Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere la strada della recitazione?

[answerIcon] Credo che sia importante conoscere molto bene tutte le risorse di questo mestiere: bisogna essere pronti a passare dal teatro al cinema, dai laboratori alla televisione, confrontandosi con un pubblico vasto e sempre diverso. La recitazione si può declinare all’infinito e, complice anche la sua instabilità e la sua ricchezza, consente di costruire una rete di possibilità, che crescono nel momento in cui ci si migliora. Sono convinta che il cinema sia una catena di montaggio a ingranaggi finissimi e se ognuno raffina il proprio, tutto brilla di una luce diversa.

[questionIcon] E nel tuo futuro cosa si prospetta?

[answerIcon] Sui miei progetti al momento non posso dire nulla, ma mi piacerebbe fare un film in cui prende vita il personaggio che abbiamo creato e fotografato proprio con Fabrique!

fotografa ROBERTA KRASNIG
assistenti fotografa DAVIDE CECCHINI / FRANCESCA LA TORRE
Trucco ILARIA DI LAURO @ IDLMAKEUP
Parrucchiere ADRIANO COCCIARELLI @ HARUMI
Stylist STEFANIA SCIORTINO
Assistente stylist CONSUELO MOCETTI
Thanks to SANDRO FERRONE, STEFANO DE LELLIS, L.G.R
Location RELAIS RIONE PONTE

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Giornate degli Autori: Ricordi? La memoria sentimentale di Luca Marinelli https://www.fabriqueducinema.it/festival/giornate-degli-autori-ricordi-la-memoria-sentimentale-di-luca-marinelli/ https://www.fabriqueducinema.it/festival/giornate-degli-autori-ricordi-la-memoria-sentimentale-di-luca-marinelli/#respond Tue, 04 Sep 2018 13:00:45 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=11238 «Il passato è passato. Lasciamolo un po’ in pace ché se no si consuma». Se lo ripromettono i protagonisti di Ricordi? film in Concorso nella sezione Giornate degli Autori sul Lido veneziano. Un ragazzo e una ragazza s’incontrano, si piacciono, hanno una laison. Il loro amore attraversa il tempo, i filtri della memoria e le loro […]

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«Il passato è passato. Lasciamolo un po’ in pace ché se no si consuma». Se lo ripromettono i protagonisti di Ricordi? film in Concorso nella sezione Giornate degli Autori sul Lido veneziano. Un ragazzo e una ragazza s’incontrano, si piacciono, hanno una laison. Il loro amore attraversa il tempo, i filtri della memoria e le loro singole sensibilità, accende i ricordi, manipola i contrasti. I due si dividono, si rincontrano, metabolizzano il passato e lo virano ognuno del proprio punto di vista.

La coppia è formata da Luca Marinelli e Linda Caridi. Lei potrebbe essere la nostra Rooney Mara: solida eppure fragile la sua parte come la sua energia a due fasi. Fruscello o frustino per un Marinelli molto fedele a sé stesso, non trasformato ma declinato a innamorato etereo. Si parte come se vivessimo in un vecchio film di Rohmer, sembra che si stia bagnando tutto di Nouvelle Vague quando i viraggi mnemonici dei protagonisti si materializzano su piani narrativi e percettivi differenti e mescolati come carte da gioco. Il ritmo del montaggio è morbido e flessuoso, l’estetica trionfatrice, così si passa da tagli alla Bertolucci d’annata fino all’approdo su ambizioni pensiero/immagine á la Terrence Malick.

ricordi

C’è molta ricchezza in questo lavoro scritto e diretto da Valerio Mieli, alla sua seconda regia. Torna a nove anni dall’avvolgente Dieci inverni con Isabella Ragonese, e, guarda caso, Michele Riondino, che quest’anno presenta i gala d’apertura e chiusura della Mostra del Cinema di Venezia. I piani tra passato e presente sembrano incrociarsi ironicamente anche fuori da Ricordi? Mieli li muta adattandoli ai suoi innamorati. Il presente si caratterizza vivido di sfumature, mentre i passati traghettano visioni ovattate o vivide, a seconda del mood del personaggio che li filtra col suo sentire. Amore, incomprensione, ripicca, tradimento, perdono.

La stessa scena ha versioni diverse montate a incastro come fosse un Cubo di Rubik. Da questo punto di vista, l’elegia del passato utilizzata si configura come una ricerca visiva di un trattato psicologico sul plasmare ricordi. Sposta le sue energie più preziose non banalmente nella caratterizzazione del personaggio ma in quella del suo sentire. Ogni sensazione diventa mondo, ogni ricordo un viaggio. Un sospeso tra malinconia e vitalità costella queste due ore di romanticismo esistenziale 2.0.

ricordi

A fianco di Marinelli e Caridi troviamo Giovanni Anzaldo e Camilla Diana. Il primo amico della coppia, la seconda, ragazza dei primi ricordi amorosi di lui. Traghettatori o amanti? Testimoni di una lunga relazione, pacieri o distruttori? Anche qui Mieli gioca le sue carte senza troppe scontatezze, ma si concentra nelle proiezioni mentali dei protagonisti. Conta più la sensazione del fatto. È un tipo di cinema ardito questo. Molto più di Dieci inverni. La narrazione scavalca ogni linearità per approdare a un doppio flusso di coscienza incrociato. Molte volte ci si perde, forza e debolezza del film, ma caratteristica fondante. L’autore ha il coraggio di mettere tutto in mano allo spettatore, di seguire e soprattutto di sentire quelle due anime. Guardato a mente aperta il viaggio di Ricordi? offre la possibilità di vivere un’esperienza profonda e complessa, rischiosamente empatica e a volte piacevolmente oltre i confini della logica, ma immersa nel territorio del sentire ben oltre la storia sullo schermo.

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