Giuseppe Marco Albano Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Fri, 18 Jun 2021 16:28:16 +0000 it-IT hourly 1 Michael Jackson è tornato. A Taranto https://www.fabriqueducinema.it/cinema/recensioni/michael-jackson-balla-a-taranto/ https://www.fabriqueducinema.it/cinema/recensioni/michael-jackson-balla-a-taranto/#respond Fri, 27 Nov 2015 09:20:08 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=2275 Dopo una candidatura ai Globi d’oro del 2009 con Il cappellino e la vittoria nel 2012 del Nastro d’argento per Stand by me, nel 2013 il regista e sceneggiatore Giuseppe Marco Albano ha girato Una domenica notte, il suo primo lungometraggio. Qualche mese fa, grazie a Thriller, si è invece aggiudicato il David di Donatello per […]

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Dopo una candidatura ai Globi d’oro del 2009 con Il cappellino e la vittoria nel 2012 del Nastro d’argento per Stand by me, nel 2013 il regista e sceneggiatore Giuseppe Marco Albano ha girato Una domenica notte, il suo primo lungometraggio. Qualche mese fa, grazie a Thriller, si è invece aggiudicato il David di Donatello per il miglior cortometraggio.

Come è nata l’idea di raccontare la storia di un quattordicenne con il sogno di diventare famoso ballando come Michael Jackson, sullo sfondo della questione dell’Ilva di Taranto?

Fin da piccolo Michael Jackson è stato uno dei miei idoli e ho sempre pensato che un giorno avrei potuto raccontare una storia che in qualche modo lo riguardasse. Da anni inoltre avevo il desiderio di girare a Taranto, una città bellissima che conosco bene perché vicina al paese dove sono cresciuto e tuttora vivo. Nel periodo in cui si è iniziato a parlare della drammatica situazione dell’Ilva, ho immaginato fosse interessante collegare questo aspetto alla vicenda di un fan di Michael Jackson in attesa di partecipare a un talent show. Una volta buttato giù il soggetto, ho scritto la sceneggiatura con Francesco Niccolai e così, dal mio amore per Taranto e per Michael Jackson, è venuto fuori Thriller.

Thriller privilegia l’interesse per una tematica sociale attraverso un approccio improntato alla commedia. Quali sono, da questo punto di vista, le tue ispirazioni?

Ho studiato e amo follemente grandi autori come Fellini, Bertolucci e Truffaut, però i miei modelli sono altri. Ho scoperto la settima arte con i film di Castellano e Pipolo, Sergio Corbucci, Steno, così come con le pellicole che vedevano protagonisti Bud Spencer e Terence Hill o Enrico Montesano. Poi ho conosciuto Johnny Stecchino e Il mostro di Benigni. In generale, mi affascina quel tipo di cinema capace di affrontare importanti temi sociali con la leggerezza tipica di noi italiani, permettendoci di essere profondi pur non virando necessariamente verso il dramma vero e proprio.

Tutti i tuoi corti si concludono con dei finali surreali e, in una certa misura, sospesi. A cosa è dovuta questa scelta?

In effetti si tratta di una struttura che continuo a sviluppare nel corso del tempo. In ogni mio lavoro sono presenti la componente onirica e un doppio finale. Thriller ad esempio sarebbe potuto finire nel momento in cui il protagonista va a ballare davanti all’Ilva interrompendo la manifestazione. Invece, citando il celebre videoclip di Michael Jackson diretto da John Landis, ho scelto di aggiungere la scena in cui il ragazzino danza con gli operai trasformatisi in zombi. Spesso per l’ideazione e lo sviluppo di un progetto mi capita di trarre ispirazione dai miei sogni ed è per questo che i miei lavori hanno sempre degli aspetti fantastici e surreali.

A cosa ti stai dedicando ora?

Insieme a Dario D’Amato e Angela Giammatteo sto scrivendo un lungometraggio che spero di dirigere il prossimo anno. È una commedia che si concentra su tematiche sociali forti attraverso la rappresentazione del mondo degli anziani. Si chiama Vedi Napoli e poi muori e attualmente stiamo dialogando con diverse produzioni italiane interessate, alla ricerca di una soluzione che mi permetta di fare il film come lo intendo io, senza doverne stravolgere la storia.

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Shorts Film Festival si chiude con un boom di spettatori https://www.fabriqueducinema.it/festival/dal-mondo-festival/shorts-film-festival-si-chiude-con-un-boom-di-spettatori/ https://www.fabriqueducinema.it/festival/dal-mondo-festival/shorts-film-festival-si-chiude-con-un-boom-di-spettatori/#respond Sat, 11 Jul 2015 15:33:53 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=1712 Vincono ex-aequo il Premio Maremetraggio al miglior corto assoluto il danese “Helium” di Anders Walter e l’americano “Fool’s Day” di Cody Blue Snider. Sale piene per la 16esima edizione dell’International ShorTS Film Festival organizzato da Maremetraggio, con oltre 14000 presenze. Nell’arco dei nove giorni della rassegna dieci le opere prime proposte e 89 i cortometraggi in gara e […]

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Vincono ex-aequo il Premio Maremetraggio al miglior corto assoluto il danese “Helium” di Anders Walter e l’americano Fool’s Day” di Cody Blue Snider.

Sale piene per la 16esima edizione dell’International ShorTS Film Festival organizzato da Maremetraggio, con oltre 14000 presenze. Nell’arco dei nove giorni della rassegna dieci le opere prime proposte e 89 i cortometraggi in gara e 27 le opere brevi in concorso per la nuova sezione SweeTS4Kids per un totale di 139 proiezioni.

La giuria della SEZIONE MAREMETRAGGIO, composta da Pipppo Delbono, Carlo Brancaleoni, Emanuela Genovese, Chiara Caselli, Luisa Morandini ha motivato così la decisione: “L’alto livello dei lavori selezionati ha trovato concorde la giuria nel dovere raggiungere un verdetto più ampio del singolo titolo. Abbiamo deciso di attribuire il premio Maremetraggio a due corti apparentemente diversi ma profondamente uniti da una alta cifra professionale e artistica”.

Helium di Anders Walter è una storia delicata che unisce realtà e immaginazione, il mondo degli adulti e quello dei bambini, trasfigurando la paura del morire in un viaggio fantastico. Cody Blue Snider, con Fool’s day, crea una surreale e caustica lettura della scuola elementare nordamericana. Con lucida e grottesca follia il regista racconta l’ingenua inconsapevolezza dei bambini nel prevedere le conseguenze delle proprie azioni. Entrambi i registi sono dei veri talenti.

 MENZIONE SPECIALE a Thriller: in una Taranto tra passato e presente il regista riesce a far esplodere la creatività di un adolescente che si inserisce in un mondo operaio in lotta per la sopravvivenza. Giuseppe Marco Albano rivela un talento da incoraggiare.

Gli oltre 130 giurati della SEZIONE SWEETS4KIDS hanno decretato vincitore, tramite le votazioni effettuate durante le due giornate di proiezioni dei cortometraggi al Museo Revoltella – doppiati in diretta dagli attori Sara Hennah Galiza e Matteo Della Schiava – Psye di Siri Rutlin Harildstad.

La giuria della sezione OLTRE IL MURO ha deciso di premiare Child K di Roberto de Feo e Vito Palumbo: “un racconto sorprendente ed originale che colpisce con forza le corde delle emozioni”. Menzione speciale a L’attesa del Maggio di Simone Massi, film animato realizzato con la tecnica dei pastelli a olio su carta in bianco e nero, che vince anche il Premio Studio Universal “per l’originale e inconfondibile potenza espressiva dei suoi disegni animati capaci di raccontare in pochi minuti la relazione intima e simbiotica tra uomo, animali e natura circostante”.

Vince il PREMIO MAREMETRAGGIO AL MIGLIOR CORTO DI ANIMAZIONE Oripeaux: in un contesto dove l’unica donna è una bambina i registi Sonia Gerbeaud e Mathias de Panafieu raccontano,  con un tratto originale, una potente metafora sul dominio e sulla paura di aprirsi alle potenzialità di un mondo sconosciuto.

Il NUOVO PREMIO SPECIALE ALLA MIGLIOR PRODUZIONE ITALIANA è assegnato da Claudio Bonivento a La Valigia di Pier Paolo Paganelli e prodotto da Articolture.

Il PREMIO ASSOCIAZIONE MONTATORI AL MIGLIOR MONTAGGIO ITALIANO è stato consegnato Alice Moine al corto italiano Ferdinand Knapp di Andrea Baldini perché “attraverso un abile intreccio tra piani di racconti paralleli, il montaggio contribuisce in maniera decisiva, con accelerazioni e pause egregiamente dosate, alla creazione di una sospensione continua tra sogno, realtà e follia e all’allucinazione che non abbandonano mai il protagonista, e lo spettatore, per tutta la durata del film”.

Infine la Giuria NUOVE IMPRONTE, rivolto alle opere prime in concorso e composta dall’attrice Barbora Bobulova, il regista Francesco Patierno e la produttrice di Indigo Francesca Cima ha decretato che la il miglior lungometraggio a vincere il PREMIO NUOVE IMPRONTE è Medeas di Andrea Pallaoro “per la potenza delle immagini, la cura di ogni dettaglio e una ricerca stilistica mai fine a se stessa ma sempre al servizio della storia”.

Sara Serraiocco (Clorovince il premio come migliore attrice “per la capacità di mettere in scena una gamma complessa di emozioni con una maturità artistica sorprendente per la sua età” mentre il premio miglior attore va a Daniele Savoca (The Repairman) “per essere riuscito a reggere un  intero film con la poetica e disarmante naturalezza del suo spiazzamento”.

Il PREMIO DEL PUBBLICO BAKEL alla miglior opera prima va al più votato Short Skin di Duccio Chiarini. 

www.maremetraggio.com

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