Gabriele Salvatores Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Wed, 19 Jul 2023 13:09:49 +0000 it-IT hourly 1 Il ritorno di Casanova. Salvatores torna a volare alto https://www.fabriqueducinema.it/cinema/nuove-uscite/il-ritorno-di-casanova-salvatores-torna-a-volare-alto/ https://www.fabriqueducinema.it/cinema/nuove-uscite/il-ritorno-di-casanova-salvatores-torna-a-volare-alto/#respond Tue, 28 Mar 2023 12:54:36 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=18335 Due storie parallele si rincorrono in questo nuovo lavoro di Gabriele Salvatores, che dopo Comedians continua a seguire la strada della bottega dei sogni. Se nel film del 2021 setacciava un laboratorio attoriale, i drammi da spogliatoio e le ambizioni di un gruppo d’attori, con Il ritorno di Casanova sdoppia la sua attenzione su un […]

L'articolo Il ritorno di Casanova. Salvatores torna a volare alto proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
Due storie parallele si rincorrono in questo nuovo lavoro di Gabriele Salvatores, che dopo Comedians continua a seguire la strada della bottega dei sogni. Se nel film del 2021 setacciava un laboratorio attoriale, i drammi da spogliatoio e le ambizioni di un gruppo d’attori, con Il ritorno di Casanova sdoppia la sua attenzione su un regista di successo e lunga esperienza giunto a una resa dei conti con la propria vita, parallelamente al Casanova imbolsito del suo film da ultimare.

In questo raffinato snodo di metacinema i timonieri sono Toni Servillo, avvolto con il suo regista Leo Bernardi da un bianco e nero che ridisegna morbidamente il piano della vita reale, e Fabrizio Bentivoglio, il Casanova decadente del film di Bernardi, che respira a colori le sue ultime avventure tra vizi sopiti e amare constatazioni. Bernardi è un uomo solo con la sua fredda domotica e il suo montatore e amico accogliente interpretato da Natalino Balasso. L’incontro con una contadina molto più giovane di lui, durante il set, gli ha cambiato l’esistenza facendogli perdere ogni certezza. Così come Casanova, spirito avvizzito e squattrinato nuovamente investito dal desiderio. Entrambi i personaggi dovranno vedersela col tempo che passa, anzi, già passato, così Salvatores intreccia una doppia riflessione sulla vecchiaia e la passione per una donna molto più giovane. Ognuno di loro confligge con un giovane antagonista, che sia un ufficiale spadaccino o un regista all’opera seconda poco importa, perché in regista di Mediterraneo sfodera un’opera solida e densissima.

Il ritorno di Casanova Pieno d’idee registiche ben realizzate, colpi di scena gustosi, ricollocazioni di attori comici – Ale & Franz in testa – momenti magici tra Servillo e Serraiocco da cinema francese vecchio stile, citazioni di Banksy e un velo di nostalgia che sfiora ogni momento del suo procedere, questo Casanova tra le mani di Salvatores brilla di maturità. Forse anche troppa, ma solo nel senso di un pubblico di riferimento che tenderà a escludere probabilmente il giusto appeal di massa per i giovani in sala. Sulla carta fuori target.

Fino a pochi anni fa una durata di un’ora e mezza non avrebbe destato interesse, ma al tempo della competizione più ardua contro le serie tv, questo film dimostra pragmaticamente come si possa raccontare in maniera concisa, profonda, sfaccettata, complessa, e soprattutto completa, una doppia storia. Due pletore di personaggi che ruotano armonicamente nella sceneggiatura firmata da Umberto Contarello, Sara Mosetti e dallo stesso Salvatores. Uno dei rari registi di casa nostra a destreggiarsi senza rete tra i generi, non sempre con risultati felici (come i due Ragazzi invisibili), ma affamato di novità e generoso con le nuove sfide, il regista milanese sembra aver trovato una nuova dimensione di saggezza matura nel raccontare il mondo artistico dal quale proviene.   

Infatti c’è una piccola perla venuta fuori dalla masterclass di Bentivoglio al Bari International Festival, dove è stato presentato ufficialmente il film. L’attore ha voluto rivelare un particolare inedito: “Quando Gabriele mi diede da leggere la sceneggiatura, il mio personaggio era genericamente indicato come ‘l’attore che interpreta Casanova’. Terminato di leggerla, lo chiamai al telefono e gli dissi: il mio personaggio si chiama Federico Lolli, come quello che avevo interpretato in Turné. E lui mi ha risposto: ‘mi hai fatto venire i brividi!’. Questa cosa è rimasta tra me e lui, nessuno della troupe ne è mai venuto a conoscenza. Ma è per dire che nel film c’è un sottotesto, quello per cui in un certo modo esso racconta tutta la nostra vita!”.

 

L'articolo Il ritorno di Casanova. Salvatores torna a volare alto proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
https://www.fabriqueducinema.it/cinema/nuove-uscite/il-ritorno-di-casanova-salvatores-torna-a-volare-alto/feed/ 0
Giulio Pranno, magnetico e multiforme https://www.fabriqueducinema.it/magazine/cover/giulio-pranno/ Wed, 08 Sep 2021 12:45:34 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=15986 Il suo esordio al cinema è stato sotto la guida di Gabriele Salvatores in Tutto il mio folle amore nel 2019: un ruolo complesso e delicato, ma l’interpretazione di Giulio lo porta a conquistare critica, pubblico e il regista stesso. «Con Gabriele è stato amore a prima vista», dice Giulio Pranno, ed è proprio da […]

L'articolo Giulio Pranno, magnetico e multiforme proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
Il suo esordio al cinema è stato sotto la guida di Gabriele Salvatores in Tutto il mio folle amore nel 2019: un ruolo complesso e delicato, ma l’interpretazione di Giulio lo porta a conquistare critica, pubblico e il regista stesso. «Con Gabriele è stato amore a prima vista», dice Giulio Pranno, ed è proprio da questo amore che nasce una seconda collaborazione nel 2021 per Comedians. Nel 2020 Pranno ottiene un ruolo da coprotagonista in Security di Peter Chelsom e lo vedremo fra poco nei cinema in La scuola cattolica diretto da Stefano Mordini, con Benedetta Porcaroli.

Ti avvicini alla recitazione nel 2012 con un corso di teatro a Roma. Cosa ti ha spinto a fare questa scelta e che ricordi hai di quegli anni?

È stato mio padre a consigliarmi di iscrivermi al corso di teatro in un momento per me abbastanza difficile. Ero chiuso, non uscivo di casa e non frequentavo molte persone. All’inizio ero titubante, poi mi sono fidato di lui e ne è valsa la pena. Il momento in cui ho capito veramente che quella della recitazione era la mia strada è stato il giorno in cui ho interpretato il personaggio di Puck in Sogno di una notte di mezza estate. In quell’occasione improvvisato e mi sono preso il mio primo applauso a scena aperta. Consiglio a tutti un’esperienza in teatro, è un’arte che porta a galla tante cose profonde e aiuta nella vita, a prescindere che si abbia o no un interesse specifico nella recitazione.

In Tutto il mio folle amore interpreti Vincent Manzato, un sedicenne affetto da autismo. In che modo hai studiato il personaggio?

Per il provino mi sono preparato con un insegnante di teatro che mi ha suggerito delle idee molto forti che sono state utili. Poi a Roma ho frequentato alcune comunità di ragazzi con sindrome dello spettro autistico. Sicuramente però la cosa che mi è stata più utile è stato il contatto diretto con Andrea [Andrea Antonello, a cui è ispirato il personaggio di Vincent]. È una personalità pazzesca, quando l’ho conosciuto ha affascinato me come tutti quelli che gli stanno attorno, è davvero magnetico. Ho da subito desiderato che Vincent facesse lo stesso effetto, che fosse un catalizzatore di emozioni esattamente come lo è Andrea. Ho rubato molti modi di fare da lui: ad esempio si metteva lo zaino sotto l’ascella e poi alzava le mani facendolo cadere. La cosa mi ha colpito a tal punto che con Salvatores abbiamo deciso di far compiere al mio personaggio la stessa azione anche se con un bastone. Sono estremamente grato sia ad Andrea che alla sua famiglia. Ho dormito in casa loro per due giorni ed è stata un’esperienza incredibile. Per me era fondamentale rendere giustizia a una persona così bella.

E Andrea ha apprezzato?

Dopo aver visto il film mi ha mandato il messaggio più bello che potessi desiderare: «Giulio, sei un vero autistico!». Lo conservo tutt’ora e lo rileggo spesso. Quando siamo andati assieme a presentare il film alla Mostra del Cinema di Venezia, Andrea è stato molto felice e, nonostante non fosse capace di esprimerlo a parole, la sua gioia era evidente.

Quest’anno ti abbiamo visto diretto di nuovo da Salvatores in Comedians, dove interpreti un giovane aspirante comico con una vena inquietante, quasi sadica. C’è un film o un personaggio a cui ti sei ispirato?

È stato un personaggio molto complesso, una vera sfida. Non mi sono ispirato a qualcuno in particolare, ma Gabriele mi ha consigliato di vedere il film sul comico Lenny Bruce [Lenny di Bob Fosse con Dustin Hoffman, 1974], un capolavoro. Abbiamo fatto settimane di prove e abbiamo costruito un personaggio molto sfaccettato, che spero venga capito. Salvatores è un grande nel dirigere gli attori e ha una tecnica che mi piace moltissimo, da vero paraculo… Apparentemente ti lascia carta bianca, ma alla fine del film ti rendi conto che hai fatto esattamente ciò che lui desiderava!

Nel 2020 Security di Peter Chelsom, nei panni di Dario, un ragazzo coinvolto in vicende di violenza a Forte dei Marmi. Come è stato essere diretto da un regista britannico?

Inizio confessandoti che non so parlare inglese [ride]. La storia di come sono arrivato a far parte di questo film è assurda. Ero in treno e ho incontrato casualmente il produttore del film, chiacchieriamo un po’ e mi dice che Chelsom sta lavorando a un progetto dove c’è un personaggio perfetto per me. Mi convinco e vado per conoscere il regista, sicuro di dover fare un provino, ma in realtà mi sono ritrovato con Peter che, semplicemente guardandomi, mi dice: «Per me sei tu che devi fare questo film». Sono rimasto senza parole. Chelsom è un ottimo regista che ha lavorato con grandissimi attori, essere diretto da lui è stata un’esperienza molto formativa. L’unica vera difficoltà è stato il tempo, avevamo poco più di cinque settimane e abbiamo praticamente fatto tutte le scene con un solo take. Non è stato facilissimo, a volte mi sarei voluto concentrare di più sul mio personaggio, però sicuramente è stato costruttivo e divertente.

Ti abbiamo visto a Venezia 78 in La scuola cattolica di Stefano Mordini, sull’ambiente borghese che ha reso possibile il massacro del Circeo. Puoi parlarci del tuo personaggio?

Avevo fatto il provino per un altro personaggio, ma secondo Stefano non ero adatto. Non ti nego che all’inizio ci sono rimasto piuttosto male perché il film mi interessava molto e l’idea mi sembrava bella. Dopo un po’ di tempo però mi arriva una chiamata: un altro attore non poteva più partecipare e Stefano chiedeva la mia disponibilità. Ho accettato di corsa, tempo 24 ore ed ero felice sul set. Con Mordini mi sono trovato bene, è sempre molto sicuro e schietto, mi piace.

Veniamo al video di Un’altra dimensione dei Måneskin nel 2019. Grandi, fuori dalle regole, un successo internazionale. Come li hai conosciuti e che rapporto hai con loro? 

I Måneskin sono dei miei cari amici, con Damiano ero compagno di liceo e abbiamo sempre fatto parte dello stesso gruppo. Ci frequentiamo e ci vediamo tutt’ora. Il video è stata una sua proposta. Un giorno mi ha chiamato e mi ha detto: «Io cerco un attore e tu sei attore, ci conosciamo bene e la pensiamo allo stesso modo, perché non lo facciamo insieme questo video?». È stato un giorno di riprese veramente figo, con gli YouNuts alla regia, che hanno sempre girato grandi videoclip.

Se dopo di me potessi prendere un caffè con una persona per te importante, chi sceglieresti?

Una persona che stimo molto e con cui vorrei prendermi un caffè è Francesco Bruni. Ho iniziato da poco a seguirlo su Instagram e ho scoperto che, oltre ad avere un grande talento, ha anche un grande umorismo e penso che mi divertirei molto a prendere un caffè con lui, scambiandoci qualche idea o qualche pensiero buffo.

Fotografa: ROBERTA KRASNIG, Assistenti fotografa: LAURA AURIZZI ELISA MALLAMACI, Stylist: STEFANIA SCIORTINO, Abiti: Gucci, Capelli: ADRIANO COCCIARELLI@HARUMI / GIADA UDOVISI@HARUMI , Prodotti per capelli: BODY E SUN SCHWARZKOPF PROFESSIONAL, Trucco: ILARIA DI LAURO@ IDLMAKEUP

L'articolo Giulio Pranno, magnetico e multiforme proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>