Francis Ford Coppola Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Tue, 31 Mar 2020 09:09:42 +0000 it-IT hourly 1 Franca Viola, per non dimenticarla. In streaming https://www.fabriqueducinema.it/tuttiacasaconfabrique/franca-viola/ https://www.fabriqueducinema.it/tuttiacasaconfabrique/franca-viola/#respond Thu, 26 Mar 2020 09:57:16 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=13707 In esclusiva per i lettori di Fabrique la visione gratuita, per un periodo di tempo limitato*, dei corti più premiati degli ultimi anni: i loro autori sono registi giovani e promettenti, e noi scommettiamo sul loro talento.  Viola, Franca – Trailer from Italian short Film Center on Vimeo. Alcamo, 1965. Franca Viola, appena 17enne, attira […]

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In esclusiva per i lettori di Fabrique la visione gratuita, per un periodo di tempo limitato*, dei corti più premiati degli ultimi anni: i loro autori sono registi giovani e promettenti, e noi scommettiamo sul loro talento. 

Viola, Franca – Trailer from Italian short Film Center on Vimeo.

Alcamo, 1965. Franca Viola, appena 17enne, attira le attenzioni del giovane Filippo Melodia. Quando Franca lo rifiuta, l’ira di Filippo non tarda a scatenarsi e il ragazzo si prende con la forza quello che reputa di sua proprietà. Dimostrando un’incredibile forza e dignità, Franca reagisce alla violenza subita con un atto di ribellione che segnerà per sempre la storia Italiana, e aprirà la strada alla lotta per i diritti delle donne.

La regista Marta Savina sceglie una storia potente per il suo primo corto Viola, Franca (2017), che ha vinto numerosi premi, tra cui un Emmy come miglior film drammatico, è stato nominato ai David di Donatello e ha debuttato al Tribeca Film Festival, continuando poi il suo percorso con tappe importanti quali il Festival di Venezia e il Raindance Film festival, riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica.
Marta ha vissuto e lavorato a Londra, dove ha curato campagne pubblicitarie per brand come Nissan e Kellog’s, e si è poi trasferita negli Stati Uniti, laureandosi alla University of California Los Angeles (UCLA) con un MFA in regia.
Ha collaborato con artisti come James Franco, che ha diretto nell’adattamento cinematografico del racconto Elly di William Faulkner, e con Francis Ford Coppola.
Sta realizzando una serie di documentari per Rai Tre, seguendo la scrittura di una sua serie originale e di un’altra dallo sviluppo internazionale di prossima uscita.

Come hai incontrato la storia di Franca Viola?

Ero in libreria e ho preso in mano Cattive ragazze di Assia Petricelli e Sergio Riccardi, una raccolta di fumetti su donne che hanno segnato la Storia, ma che sono ancora in gran parte sconosciute. L’ho aperto e mi sono imbattuta nella vicenda straordinaria di Franca Viola.

Viola, Franca diventerà un lungometraggio. Cosa puoi dirci di questo progetto? Lo girerai in Italia?

Quando ho scritto e girato il film, mi sono subito resa conto che l’intreccio poteva riempire benissimo 100 minuti, ma in quel momento io avevo la possibilità di farci un corto e non mi sentivo pronta a sostenere un lungometraggio. È una storia estremamente italiana, alcuni studios americani si sono mostrati interessati perché è un argomento molto caldo, ma per me questo è un film che va assolutamente girato qui. Sarà una produzione italiana.

* Scaduto il termine, il corto integrale è sostituito dal trailer.

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Remo Remotti, il ladro di marmellata https://www.fabriqueducinema.it/magazine/documentario/remo-remotti-ladro-marmellata/ https://www.fabriqueducinema.it/magazine/documentario/remo-remotti-ladro-marmellata/#respond Fri, 23 Feb 2018 10:06:51 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=9926 Preparatevi a sgranare gli occhi, perché Ho rubato la marmellata non è un semplice documentario biografico. È il racconto appassionato e irriverente del percorso di un uomo che amava la vita e ne assaporava avidamente ogni attimo, con coraggio e entusiasmo. «Quando un artista non c’è più – racconta Federica, figlia di Remo e produttrice […]

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Preparatevi a sgranare gli occhi, perché Ho rubato la marmellata non è un semplice documentario biografico. È il racconto appassionato e irriverente del percorso di un uomo che amava la vita e ne assaporava avidamente ogni attimo, con coraggio e entusiasmo.

«Quando un artista non c’è più – racconta Federica, figlia di Remo e produttrice – non è facile per la sua famiglia continuare a trasmetterne lo spirito. Io ci sto provando. Non ce l’avrei fatta senza il fondamentale contributo dei registi Gioia Magrini e Roberto Meddi. Erano vecchi amici di mio padre, e sono cineasti specializzati in biografie. Sono stati molto attenti a rispettare con professionalità e affetto la figura Remotti. Avevano a che fare con una tematica delicata e piena di contenuti e hanno capito cosa togliere e cosa aggiungere. Sarebbe stato bello avere materiale più recente, ma questo ostacolo si è trasformato un grande punto di forza. Il nostro obiettivo era raccontare un uomo che ha vissuto più vite».

Remo RemottiNel film, presentato al Festival Italia Doc del MAXXI, sfilano i ricordi di un personaggio eclettico e sopra le righe, accanto alle testimonianze dello scrittore Michele Serra, del critico d’arte Gianluca Marziani, del drammaturgo e regista Giampiero Solari, dell’attore e regista Massimiliano Bruno, della moglie di Remotti, Luisa Pistoia, e della figlia Federica.

«Sono onorata che il mio nome, come produttrice, appaia a fianco di quello dell’Istituto Luce, della Regione Lazio e di SkyArte ‒ continua Federica ‒ grazie ai materiali d’archivio dell’Istituto Luce riprende vita l’atmosfera degli avvenimenti vissuti nel corso dell’esperienza professionale e non di mio padre. Ho fatto il possibile per creare, con i registi, un forte nesso nella storia; di raccontare non solo con gli occhi di chi ha conosciuto direttamente Remo Remotti. Il supporto di personaggi del mondo dello spettacolo ci ha aiutato a realizzare un collante sia a livello affettivo che di ricerca».

Remo RemottiNei filmati, Remotti narra della sua infanzia a Roma, durante il fascismo, fino ad arrivare alla scoperta della pittura, della scultura, dell’arte; della sua esperienza a Berlino, con le rivolte studentesche; del suo mestiere di attore, in teatro e poi al cinema, con registi come Marco Bellocchio, Nanni Moretti, Francis Ford Coppola.

«Era affamato di vita, uno spirito libero che non si poneva mai dei limiti. Questo è il messaggio che arriva forte e chiaro anche a chi ha visto il documentario senza sapere chi fosse. Dopo le proiezioni sono stata contattata da moltissimi che, pur non conoscendo Remotti, mi hanno ringraziato. Hanno percepito il desiderio, da parte di mio padre, di stimolare costantemente la mente con energia e curiosità e di sperimentare, sempre. C’è chi mi ha raccontato di aver trovato la determinazione per iscriversi in palestra o il desiderio di comprare un libro… Chi invece lo conosceva da vicino mi ha confessato di aver scoperto, con sorpresa, qualcosa in più».

Remo RemottiImpossibile, dunque, non sentirsi incuriositi e spiazzati man mano che si va avanti con la visione di questo contraddittorio inno alla creatività e alla libertà. «Non posso fare a meno di commuovermi ogni volta, nonostante abbia perso il conto di quante volte lo ho visto. Tuttavia è una commozione gioiosa, forte, positiva. Sentirmi circondata da una valanga di affetto, anche di persone sconosciute, mi rende felice. Naturalmente non ci fermeremo qui; il 21 giugno, in occasione del terzo anniversario della scomparsa di Remo Remotti, il documentario andrà in onda su SkyArte e questo è un regalo incredibile. Organizzeremo nuove proiezioni ed è prevista l’uscita in DVD. Inoltre, per far vedere concretamente ciò che nel documentario si respira, organizzeremo delle mostre. Dopo quella sui fumetti dello scorso anno al Macro e quella di due anni fa, sulle opere dipinte, alla Galleria De Crescenzo & Viesti, sarà presto la volta di collage e arti visive. L’artista continua a vivere se lo fa la sua arte, e questa è la mia missione».

 

 

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