Francesca Marino Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Fri, 18 Jun 2021 19:28:18 +0000 it-IT hourly 1 Cortinametraggio, si entra nel vivo https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/cortina-day-one/ https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/cortina-day-one/#respond Fri, 20 Mar 2015 09:45:15 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=1156 Il secondo giorno della manifestazione si entra nel vivo dello spirito di Cortinametraggio, il che vuol dire: iniziare la mattina con la presentazione dei progetti legati ai Booktrailer guidati da Edoardo Beccatini, venire poi prelevati e portati a pranzo in una magnifica location per gustare i prodotti tipici locali e, infine, immergersi nella maratona dei corti […]

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Il secondo giorno della manifestazione si entra nel vivo dello spirito di Cortinametraggio, il che vuol dire: iniziare la mattina con la presentazione dei progetti legati ai Booktrailer guidati da Edoardo Beccatini, venire poi prelevati e portati a pranzo in una magnifica location per gustare i prodotti tipici locali e, infine, immergersi nella maratona dei corti del cinema Eden. Il tutto quando un’eclissi solare storica non porta a radunarsi nella piazza centrale muniti di appositi occhiali godendo dell’intrattenimento dal vivo degli Spritz For Five, incredibile gruppo a cappella rivelazione di X Factor.

Tanti i film proiettati, alcuni dei quali già precedentemente ospitati da Fabrique nei suoi eventi e sulla rivista, come  Gran finale di Valerio Groppa con Marco Palvetti, Doppia luce di Laszlo Barbo oppure Ehi muso giallo di Pierluca Di Pasquale.

La cosa sorprendente di questo festival è la numerosa partecipazione di pubblico e di artisti, la sala che ospita la kermesse è affollata sia di persone del posto e addetti ai lavori che da turisti, incuriositi dal fermento che si crea in questi giorni per le vie della cittadina. Mentre continuano a giungere talenti da tutte le parti d’Italia, come gli ultimi arrivati Giorgia Wurt e Giorgio Pasotti.

Sorprende Cortinametraggio perché, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, soprattutto nel settore cinematografico, dove festival della portata di Venezia e Roma soffrono la mancanza di fondi e sponsor, trovare una macchina organizzativa così funzionale e partecipativa è quasi un miracolo.

Degna di nota infine la presentazione di Dirsi addio, nella sezione Booktrailer, speciale serie d’autore prodotta da Amygdala in cui da sette racconti d’autore sono nate le sceneggiature per un film a episodi con un cast d’eccezione. Un progetto multimediale made in Italy che intende veicolare la cultura attraverso il cinema per intercettare tutti i possibili lettori di oggi e capire, insieme a loro, che posto abbiano gli scrittori e i protagonisti del cinema nell’era digitale di Amazon e Netflix.

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Francesca Marino: action woman https://www.fabriqueducinema.it/magazine/futures/francesca-marino/ https://www.fabriqueducinema.it/magazine/futures/francesca-marino/#respond Tue, 10 Mar 2015 15:45:35 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=1079 Dopo aver girato due interessanti corti esteticamente molto curati, la ventiquattrenne Francesca Marino ha ideato una webserie e sogna di girare la sua opera prima con Lorenzo Richelmy. Entrata al corso di regia del Centro Sperimentale a soli 20 anni, Francesca Marino si è diplomata pochi mesi fa e, nonostante la giovane età, è già […]

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Dopo aver girato due interessanti corti esteticamente molto curati, la ventiquattrenne Francesca Marino ha ideato una webserie e sogna di girare la sua opera prima con Lorenzo Richelmy.

Entrata al corso di regia del Centro Sperimentale a soli 20 anni, Francesca Marino si è diplomata pochi mesi fa e, nonostante la giovane età, è già da molto che porta avanti contemporaneamente le sue due grandi passioni, entrambe legate a doppio filo al lavoro sull’immagine: la fotografia e la regia. Se come fotografa è affascinata dalle possibilità espressive insite nei ritratti e realizza in particolare book fotografici per attori, come regista sta iniziando a farsi notare per un particolare sguardo in cui convivono una regia dinamica (che si alimenta di piani sequenza, ralenti e suggestivi avvicinamenti della macchina da presa ai volti degli attori) e una forte componente emotiva che emerge tanto dallo stile quanto dallo sviluppo narrativo. Questo incontro tra dinamicità della messa in scena e attenzione per i rapporti umani – evidente nei cortometraggi Knockout (2013) e L’uomo senza paura (2014) – sembrano il tratto distintivo di Francesca, amante del cinema d’azione e di genere ma anche attratta da personaggi oscuri e problematici.

Trovo interessante la tua passione per i piani sequenza e i ciak lunghi. In fondo, rappresentare la dimensione temporale nella sua estensione, è proprio ciò a cui i fotografi non possono aspirare.

Esattamente. In più, uno dei motivi per cui ricorro spesso a questo tipo di ripresa è la mia passione per gli attori. Il piano sequenza o il ciak lungo, oltre a valorizzare un movimento di macchina e a essere una scelta stilistica virtuosa, è anche funzionale a esaltare le interpretazioni. Per esempio, il piano sequenza de L’uomo senza paura in cui padre e figlio sono in macchina, l’ho proprio pensato come un regalo ai due attori. Nonostante avessi coperto la scena con primi piani, piani a due e inquadrature dall’interno del veicolo, in fase di montaggio ho poi deciso di non proporre alcuno stacco per lasciare spazio alle loro performance. Il piano sequenza di cui vado più fiera, comunque, è quello di Knockout, in cui seguo Lorenzo Richelmy per quasi quattro minuti dall’arrivo al parchetto in motorino, fino alla sua ripartenza.

Sia per il tema trattato che per la struttura narrativa, Knockout mi ha ricordato molto un altro tuo precedente corto, L’incontro.

L’incontro è il mio corto di ammissione al Centro Sperimentale ed effettivamente è costruito in maniera molto simile a Knockout. Dopo aver affrontato con il primo la violenza sulle donne, desideravo raccontare anche la storia di una violenza sessuale subìta da un uomo. Lo spunto per raccontare entrambe le storie nasce dal romanzo di Alice Sebold Amabili resti, ma l’idea di Knockout ha preso vita solo dopo aver letto un articolo in cui si diceva di come la violenza sull’uomo è vista in maniera diversa dalla società perché si pensa che i maschi siano capaci di difendersi, e dunque non sarebbero davvero vittime. Mi interessava riflettere sul tema della crisi della virilità e poi naturalmente, dal punto di vista drammaturgico, ho sfruttato il fatto che il protagonista volesse mantenere il segreto sul suo trauma.

Guardando i tuoi lavori, si nota subito una grande attenzione per la messa in scena. L’evidente componente energetica della regia mi ha in alcuni casi ricordato il cinema di Kathryn Bigelow. Quali sono i tuoi registi di riferimento?

Sono molto attratta dal cinema d’azione. Ti potrei fare tanti nomi di registi che mi piacciono ma, da questo punto di vista, uno dei miei preferiti è senz’altro Tony Scott. In particolare, adoro Man on Fire con Denzel Washington e Dakota Fanning. Sogno di girare un action movie, ma sono consapevole che in Italia è difficile trovare i soldi per farlo bene e allora, più realisticamente, punto a un cinema di genere. È curioso che citi proprio Kathryn Bigelow, perché in effetti Daniele Luchetti, il mio insegnante del Centro, una volta mi disse che avevo un modo di girare simile al suo. In particolare, della Bigelow mi piace tantissimo l’uso dello zoom, una figura stilistica molto poco sfruttata in Italia.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Il mio principale obiettivo è quello di esordire il prima possibile nel lungometraggio. Ho un trattamento che è stato da poco sottoposto all’attenzione di diverse produzioni, tra cui anche la Rai. Per ora preferisco non svelare la storia del film, così come il titolo. Posso dire però che si tratta di una storia romantica inserita all’interno di una cornice thriller dalle atmosfere hitchcockiane. Il trattamento l’ho fatto leggere a Lorenzo Richelmy, il mio attore feticcio, con il quale oltre che per Knockout ho collaborato anche per diversi servizi fotografici. Il progetto gli è piaciuto molto e gli piacerebbe farne parte. Certo, sempre che il film si riesca a fare, c’è anche da considerare che la carriera di Lorenzo è in un momento di svolta e credo che lui debba ancora decidere con che cosa ricominciare in Italia dopo la straordinaria avventura del Marco Polo.

Oltre alla tua opera prima, stai lavorando a qualcos’altro?

Sì, nel frattempo ho girato due puntate pilota di Unisex, una webserie che non ha nulla a che vedere con Knockout, L’uomo senza paura o L’incontro. Il registro è quello della commedia ed è tutta strutturata sotto forma di interviste a diversi personaggi, il timido, il palestrato, la romantica, la femminista e così via. Ognuno affronta temi che permettono al mondo maschile e a quello femminile di incontrarsi (tra gli altri, ad esempio, ci sono un episodio dedicato alla tecniche per toccare le tette alle ragazze senza rischiare di essere presi a schiaffi…). Anche la webserie è in attesa di una risposta da Rai Fiction. L’intento è trovare una produzione che acquisti il format, oppure paghi lo sviluppo o la distribuzione. Se non dovessi riuscirci, proverei comunque a fare tutto da sola: insomma, sono o no una donna d’azione?

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