Fotinì Peluso Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Fri, 21 Oct 2022 08:42:12 +0000 it-IT hourly 1 Tutto chiede salvezza: sette giorni in istituto psichiatrico e poi rinascere https://www.fabriqueducinema.it/serie/tutto-chiede-salvezza-sette-giorni-in-istituto-psichiatrico-e-poi-rinascere/ https://www.fabriqueducinema.it/serie/tutto-chiede-salvezza-sette-giorni-in-istituto-psichiatrico-e-poi-rinascere/#respond Fri, 14 Oct 2022 12:09:09 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=17812 Con Tutto chiede salvezza Francesco Bruni dirige per il piccolo schermo di Netflix la serie tratta dal romanzo omonimo, vincitore dello Strega Giovani e finalista al premio Strega nel 2020, scritto da Daniele Mencarelli. L’autore figura nella trasposizione – da oggi disponibile sulla piattaforma – anche come sceneggiatore, insieme a Francesco Cenni, Daniela Gambaro e […]

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Con Tutto chiede salvezza Francesco Bruni dirige per il piccolo schermo di Netflix la serie tratta dal romanzo omonimo, vincitore dello Strega Giovani e finalista al premio Strega nel 2020, scritto da Daniele Mencarelli. L’autore figura nella trasposizione – da oggi disponibile sulla piattaforma – anche come sceneggiatore, insieme a Francesco Cenni, Daniela Gambaro e lo stesso Bruni.

Si inizia come in un’allucinazione disorientando il pubblico, agganciato allo sguardo del protagonista Daniele, interpretato da un convincente Federico Cesari, il quale si risveglia una mattina in un ospedale psichiatrico, scoprendo in seguito di essere stato sottoposto al Trattamento sanitario obbligatorio (TSO) per una settimana.

La risposta iniziale di Daniele è un immediato rigetto del luogo in cui si è ritrovato e di chi gli sta intorno; cerca una via d’uscita, si scontra con la situazione, fino a realizzare lentamente il motivo per cui si trova lì e quindi di dover scendere a patti con tutti: dai medici, la dottoressa Cimaroli (Raffaella Lebboroni) e il dottor Mancino (Filippo Nigro), agli infermieri, Pino (Ricky Memphis), Alessia (Flaure B.B. Kabore) e Rossana (Bianca Nappi), fino ai pazienti con cui condivide la camera. Gianluca (Vincenzo Crea), Mario (Andrea Pennacchi), Alessandro (Alessandro Pacioni), ‘Madonnina’ (Vincenzo Nemolato) e Giorgio (Lorenzo Renzi), Daniele condivide con essi il dramma di essere rinchiusi in uno stesso spazio che non lascia, a detta loro, altro che l’immaginazione e la possibilità di stringere amicizia.

Sette giorni per sette episodi, uno dopo l’altro il pubblico è condotto insieme al personaggio principale a scoprire le storie di coloro che abitano quello spazio, ritraendo il muro alzato in una prima fase e mettendosi in ascolto, dando fiato a una sensibilità che aveva bisogno di essere riscoperta. Un viaggio dentro di sé attraverso il confronto con chi, come lui, è stato forzato a una pausa improvvisa dalla propria vita per ricostruirla, con un occhio interessato anche al reparto femminile, dove nel suo stesso giorno arriva una sua vecchia fiamma del liceo, Nina (Fotinì Peluso), accompagnata dalla madre (Carolina Crescentini).

Una storia dura, a tratti opprimente, ma che sa benissimo concedersi dei respiri profondi e lasciar intravedere spiragli di luce, i quali si traducono nei tocchi umoristici che si inseriscono dolcemente nel clima scuro dell’istituto psichiatrico o negli istanti in cui si realizza la felicità di trovarsi o ritrovarsi. Tutto chiede salvezza si muove tra gli anfratti della mente e dell’animo umano per poi rivolgere lo sguardo fuori dalla finestra, dove prende forma la possibilità di resuscitare, metafora resa concreta dall’uccellino sull’albero che solo Mario sembra vedere.

 

 

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Interni italiani: gli attori del futuro di Fabrique n. 30 https://www.fabriqueducinema.it/magazine/attori/attori-del-futuro-30/ Thu, 07 Jan 2021 14:25:13 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=14714 Volevamo intervistarli e fotografarli come sempre dal vivo: ma non avevamo fatto i conti con il nuovo lockdown, che non ha reso possibile ai tre giovani attori scelti da Fabrique di riunirsi a Roma per lo shooting… Ma niente paura: la nostra fotografa Martina Mammola ha coordinato da remoto gli scatti con i quali Fotinì […]

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Volevamo intervistarli e fotografarli come sempre dal vivo: ma non avevamo fatto i conti con il nuovo lockdown, che non ha reso possibile ai tre giovani attori scelti da Fabrique di riunirsi a Roma per lo shooting… Ma niente paura: la nostra fotografa Martina Mammola ha coordinato da remoto gli scatti con i quali Fotinì Peluso, Juju Di Domenico e Alberto Malanchino sono stati capaci di restituire un’intensità e un talento a prova di distanza.

FOTINÌ PELUSO

Ho 21 anni, sono nata a Roma e sono italogreca.

Mi avete visto in:

Ho iniziato a recitare quando avevo 17 anni. Il mio primo lavoro è stata la serie Romanzo famigliare di Francesca Archibugi, trasmessa su RAI 1. Successivamente ho preso parte alla serie corale La Compagnia del Cigno, per la regia di Ivan Cotroneo, sempre su RAI 1. Nel 2019 ho recitato in un cortometraggio realizzato dagli studenti della scuola Holden di Torino, regia di Lorenzo Ferrò, intitolato PuntiniPuntiniPuntini. E quest’anno sono usciti ben tre film a cui ho partecipato: Sotto il sole di Riccione degli YouNuts (su Netflix), Il regno, opera prima di Francesco Fanuele e Cosa sarà, il film di Francesco Bruni presentato alla Festa del Cinema di Roma.

Mi vedrete in:

Prossimamente mi vedrete nella seconda stagione de La Compagnia del Cigno, sempre con la regia di Ivan Cotroneo, le cui riprese stanno volgendo al termine in questi giorni. Ho altri progetti in cantiere, work in progress…

Ho deciso di voler fare l’attrice quando…

Non ho mai deciso di fare l’attrice, forse un giorno lo deciderò effettivamente. Per il momento sto finendo l’università, mi manca l’ultimo esame alla facoltà di Economia e in parallelo continuo a coltivare la recitazione. Ammiravo molto le attrici quando ero piccola, speravo di poter diventare una di loro. Ricordo che a cinque anni, dopo aver visto un documentario sulla vita di Marylin Monroe mi sono lamentata per giorni con mia madre perché non mi aveva fatto nascere bionda: il mio insuccesso sarebbe stata tutta colpa sua!

Come sto vivendo questo nuovo periodo di restrizioni a causa del Covid-19:

Affronto questo periodo sorprendendomi delle piccole cose. Sto riscoprendo la quotidianità, cerco di assaporarla, di “accontentarmi” di ciò che ho. Sento tanta musica, mi commuovono i sorrisi sotto le mascherine di cui si vedono solo gli occhi, ascolto il rumore del caffè che esce dalla macchinetta, mi affaccio alla finestra e magari c’è il sole, vedo le persone che amo… Tutto questo mi rende felice e mi dà la forza per guardare avanti.

JUJU DI DOMENICO

Ho 22 anni, sono nata a Wiesbaden in Germania e vivo a Pescara.

Mi avete visto in:

Un passo dal cielo, e 1994, ma i ruoli più importanti li ho avuti nella serie RAI La guerra è finita e Curon su Netflix.

Mi vedrete in:

Con le mie mani per la regia di Fabio Resinaro con Francesco Montanari e Laura Chiatti, girato questa estate.

Ho deciso di voler fare l’attrice quando…

In realtà non c’è stato un momento preciso. Fin da piccolissima avevo questo sogno. Così ho iniziato con dei corsi di teatro in Germania all’età di cinque anni e da lì non ho mai smesso. Un giorno con mamma abbiamo trovato la giusta agenzia per muovere i primi passi in questo mondo e così è iniziata l’avventura. Sono partita con qualche pubblicità, poi la mia agenzia, Black & White Management, mi ha proposto il primo provino su parte… di una lunga serie, perché ne ho fatti tantissimi e per anni. Ammetto che in alcuni momenti la tentazione di abbandonare questa strada è stata forte, ma la passione per la recitazione ha avuto la meglio.

Come sto vivendo questo nuovo periodo di restrizioni a causa del Covid-19:

Direi molto bene. Sono fortunata perché nessuna delle persone a me care sono entrate in contatto con questo virus. Rispetto alla prima fase mi sento molto più tranquilla. Restare a casa non è poi così male: sono concentrata sullo studio, faccio regolarmente attività sportiva, ho le mie serie preferite e ho iniziato a sperimentare in cucina. Riflettendoci, forse non avrei neanche il tempo di uscire!

ALBERTO MALANCHINO

Ho 28 anni e vengo dall’hinterland milanese.

Mi avete visto in:

Ho iniziato con La strada di casa, per la regia di Riccardo Donna. Sono stato Elvis nel film Easy living, scritto e diretto dai fratelli Miyakawa. Ho prestato la voce a Tonio nel film d’animazione La famosa invasione degli orsi in Sicilia, tratto dal romanzo di Dino Buzzati. Mi trovate su Netflix nel ruolo di Anthony Bennati per la serie Summertime e su RAI 1 in DOC – Nelle tue mani, nel ruolo dello specializzando Gabriel Kidane.

Mi vedrete in:

Nella seconda stagione di Summertime e…

Ho deciso di voler fare l’attore quando…

Ci sono due o tre momenti che reputo significativi per la mia decisione di intraprendere questo mestiere. Forse l’ultimo è stato quando, in quinta superiore, vidi una replica delle Allegre comari di Windsor di Shakespeare… Però anche Jim Carrey nel film The Mask ha sicuramente influito!

Come sto vivendo questo nuovo periodo di restrizioni a causa del Covid-19:

Si pensa di essere pronti a certe situazioni, soprattutto quando le hai vissute poco tempo prima. Nell’immobilità di certi giorni impari a doverti reinventare per mantenere la rotta. Scrivo molto, penso a nuove storie. Mi portano in tempi e luoghi che non posso vivere.

creative producer TOMMASO AGNESE

fotografa MARTINA MAMMOLA

stylist ALLEGRA PALLONI in collaborazione con DELIA TERRANOVA per ALBERTO MALANCHINO

P.R. agency SDF

brand donna TOO_B / LANZILAO JEWERLY / VU ELLE JEWELS / SANFASON

brand uomo ETRO

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Il regno: una commedia garbata sulla modernità https://www.fabriqueducinema.it/magazine/opera-prima/il-regno/ https://www.fabriqueducinema.it/magazine/opera-prima/il-regno/#respond Sat, 27 Jun 2020 13:57:23 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=14186 [themoneytizer id=”65029-1″] Il regno è l’opera prima di Francesco Fanuele che ha trasformato in lungometraggio il suo corto di diploma del Centro Sperimentale di Cinematografia. “È una commedia nostalgica che si prende sul serio, non è un ridere tanto per ridere – spiega il regista – È una commedia che rispecchia un po’ quelle di […]

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Il regno è l’opera prima di Francesco Fanuele che ha trasformato in lungometraggio il suo corto di diploma del Centro Sperimentale di Cinematografia. “È una commedia nostalgica che si prende sul serio, non è un ridere tanto per ridere – spiega il regista – È una commedia che rispecchia un po’ quelle di Age & Scarpelli, Benvenuti, De Bernardi, il primo Carlo Verdone, con temi forti, personaggi ben strutturati ma anche con grandi incidenti scatenanti”.

Giacomo (Stefano Fresi), un autista di autobus, scopre che il padre che lo ha rinnegato trent’anni prima, nel momento della morte, gli ha lasciato in eredità il trono di un regno medievale. Così quando Giacomo torna al casale di famiglia per il funerale del padre incontra il vecchio ed eccentrico avvocato, Bartolomeo Sanna, che lo accoglie in carrozza. Il funerale si tiene all’interno della tenuta, con un prete che parla solo in latino e una folla di contadini vestiti di nero, “amici di papà”, spiega Sanna. Quel che a Giacomo sembra inizialmente uno scherzo si rivelerà subito realtà e il nuovo re si ritroverà a capo di una comunità di persone che ha scelto di tornare indietro nel tempo, a una vita più umile, modesta, lontana dal mondo contemporaneo.

Non capita tutti i giorni di ereditare dei sudditi pronti a darti cieca obbedienza, una nuova sorella (Fotinì Peluso), prosperose ancelle ben disposte a insaponarti la schiena e soprattutto il potere di legiferare a proprio piacimento. Giacomo però non è affatto come il padre, che fu un prepotente autocrate tutto d’un pezzo. Lui con i sudditi ci vuole parlare, ci vuole fare amicizia. Ma nessuno vuole un monarca compagnone. Riuscirà dunque il re più strampalato della storia a farsi rispettare e diventare l’uomo che non è mai riuscito ad essere?

Ispirato a un fatto di cronaca su un signore che aveva creato una comunità indipendente dallo Stato italiano ai confini di Roma, Il regno, prodotto da Fandango, è un viaggio in un passato utopico al riparo dai disagi della modernità alle porte della capitale. In una società immaginaria dove si cerca di creare un mondo perfetto, chiuso in se stesso e a tutto ciò che possa arrivare dall’esterno, si assiste al percorso psicologico di una persona senza coraggio e autostima che si ritrova improvvisamente un modello da seguire. Stefano Fresi, nel ruolo del re all’improvviso, inscena con Max Tortora, avvocato e ciambellano del re, degli scambi di battute di magistrale comicità.

La commedia ci conduce, dunque, in un fantastico mondo medievale, ricreato in una tenuta agricola alla periferia di Roma, per far riflettere con ironia sui problemi del mondo contemporaneo: gli assilli della tecnologia, la paura dello straniero, la frustrazione per il sistema di tasse e pensioni, lo scherno dell’omosessualità. La commistione di tempi, spazi e registri linguistici produce, dunque, un inevitabile effetto comico che, con leggerezza, lascia emergere i problemi atavici dell’uomo di tutti i tempi.

In attesa di vederlo al cinema, Il regno è disponibile sulle principali piattaforme streaming: ITUNEs, Google Play, Chilyi Sky prima fila, Rakuten, CGHV, Huawei, Infinity, TIMVISION e#iorestoinSALA.

 

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