formazione Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Thu, 07 Nov 2024 16:56:30 +0000 it-IT hourly 1 Prorogato il bando di Officina Pasolini: fino al 31 ottobre https://www.fabriqueducinema.it/education/formazione/prorogato-il-bando-di-officina-pasolini-fino-al-31-ottobre/ https://www.fabriqueducinema.it/education/formazione/prorogato-il-bando-di-officina-pasolini-fino-al-31-ottobre/#respond Tue, 22 Oct 2024 08:25:20 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=19401 Buone notizie! La scadenza del bando per il biennio 2025-2026 di Officina Pasolini è stata prorogata al 31 ottobre alle ore 12. Si tratta di un percorso formativo di altissima qualità, con grandi docenti, che offre importanti opportunità professionali nei settori della Canzone, del Teatro o del Multimediale. Diretto da Tiziana Tosca Donati, il laboratorio artistico […]

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Buone notizie! La scadenza del bando per il biennio 2025-2026 di Officina Pasolini è stata prorogata al 31 ottobre alle ore 12. Si tratta di un percorso formativo di altissima qualità, con grandi docenti, che offre importanti opportunità professionali nei settori della Canzone, del Teatro o del Multimediale.

Diretto da Tiziana Tosca Donati, il laboratorio artistico promosso dalla Regione Lazio è diviso in tre sezioni: Canzone, diretta da Niccolò Fabi; Teatro, il cui responsabile è l’attore e regista Massimo Venturiello; Multimediale, che forma videomaker e figure professionali in ambito audiovisivo, diretta dalla produttrice Simona Banchi.

L’offerta formativa prevede un biennio di corso più un anno integrativo che ha l’obiettivo di sostenere economicamente i progetti artistici per un totale di 45 diplomati ammessi. Un percorso che fornisce agli studenti e alle studentesse le competenze professionali e artistiche necessarie per inserirsi nel mondo del lavoro. Tutto completamente gratuito. Gli ammessi hanno tra i 16 e i 29 anni, ma il bando (consultabile online) permette l’ammissione fino ai 35 anni per particolari meriti artistici. Tra i docenti dell’Officina Roberto (Bob) Angelini, Giovanni Truppi, Walter Pagliaro, Alessandro Chiti, Alessandro Bonifazi, Paolo Ferrari e dal prossimo biennio Daniele Silvestri.

Ricorda Simona Banchi, produttrice di film come Takeaway con Libero De Rienzo o documentari come La maglietta rossa di Mimmo Calopresti e The Beat Bomb di Ferdinando Vicentini su Lawrence Ferlinghetti: «L’obiettivo principale di Officina è quello di dare ai giovani gli strumenti per professionalizzarsi in mestieri “non convenzionali” e diventare cantanti, attori e videomaker. Abbiamo voluto intestare l’Officina a Pasolini perché era una figura traversale della cultura, si muoveva su più discipline. Un grande scrittore, drammaturgo, regista, poeta e intellettuale».

Per tutte le informazioni consultare il sito: www.officinapasolini.it

Per iscriversi al bando consultare questo LINK

 

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Simona Banchi: “Vi racconto Officina Pasolini” https://www.fabriqueducinema.it/education/formazione/simona-banchi-vi-racconto-officina-pasolini/ https://www.fabriqueducinema.it/education/formazione/simona-banchi-vi-racconto-officina-pasolini/#respond Tue, 01 Oct 2024 08:26:31 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=19348 Ha appena compiuto dieci anni Officina Pasolini, il laboratorio artistico alta formazione per giovani e hub culturale della Regione Lazio, diretto da Tiziana Tosca Donati e diviso in tre sezioni: Canzone, diretta da Niccolò Fabi; Teatro, il cui responsabile è l’attore e regista Massimo Venturiello; Multimediale, che forma videomaker e figure professionali in ambito audiovisivo, […]

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Ha appena compiuto dieci anni Officina Pasolini, il laboratorio artistico alta formazione per giovani e hub culturale della Regione Lazio, diretto da Tiziana Tosca Donati e diviso in tre sezioni: Canzone, diretta da Niccolò Fabi; Teatro, il cui responsabile è l’attore e regista Massimo Venturiello; Multimediale, che forma videomaker e figure professionali in ambito audiovisivo, diretta dalla produttrice Simona Banchi.

Tosca
Tiziana Tosca Donati, direttrice di Officina Pasolini (ph: Fabio Lovino).

L’offerta formativa prevede un biennio di corso più un anno integrativo che ha l’obiettivo di sostenere economicamente i progetti artistici per un totale di 45 diplomati ammessi. Un percorso che fornisce agli studenti e alle studentesse le competenze professionali e artistiche necessarie per inserirsi nel mondo del lavoro. Tutto completamente gratuito. Gli ammessi hanno tra i 16 e i 29 anni, ma il bando (consultabile online) permette l’ammissione fino ai 35 anni per particolari meriti artistici. Tra i docenti dell’Officina Roberto (Bob) Angelini, Giovanni Truppi, Walter Pagliaro, Alessandro Chiti, Alessandro Bonifazi, Paolo Ferrari e dal prossimo biennio Daniele Silvestri.

Tra gli ex-studenti Francesco Patanè, attore genovese protagonista di Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa al fianco di Elodie e, prima ancora, coprotagonista con Sergio Castellitto de Il cattivo poeta, di Gianluca Jodice. «Officina è un mondo che ha una grande importanza a Roma e in Italia» ci confida «Permette agli artisti di formarsi in un modo unico perché gli insegnanti mettono al centro l’aspetto umano nella relazione con gli allievi. Ho scelto di fare questo mestiere anche grazie a Massimo Venturiello e Tosca, la direttrice artistica. L’incontro con loro è stato fondamentale per fare di questo gioco che amavo, di questa passione, un vero lavoro». Per sapere ancora di più di questo laboratorio di crescita professionale e artistica abbiamo dialogato con Simona Banchi, produttore di film come Takeaway con Libero De Rienzo o documentari come La maglietta rossa di Mimmo Calopresti e The Beat Bomb di Ferdinando Vicentini su Lawrence Ferlinghetti.

Simona Banchi
Simona Banchi.

Officina Pasolini: quando e come arrivò l’idea per questo progetto formativo?

Sicuramente arrivò tutto da Tiziana Tosca Donati, Tosca, che aveva già realizzato con il supporto regionale corsi formativi per attori e cantanti. E soprattutto è partito dall’esigenza della Regione per l’impiego intelligente del Fondo Sociale Europeo, quindi dei soldi destinati alla formazione da parte dell’allora Assessorato alla Formazione, in quegli anni presieduto da Massimiliano Smeriglio. Esisteva già la scuola Gian Maria Volontè, prima provinciale e poi regionale, Officina Pasolini nacque due anni dopo. Abbiamo studenti che vengono da tutta Italia e anche da fuori i confini nazionali, ma resta un Progetto della Regione Lazio. L’obiettivo principale è quello di dare ai giovani gli strumenti per professionalizzarsi in mestieri “non convenzionali” come cantanti, attori e videomaker. Abbiamo voluto intestare l’Officina a Pasolini perché era una figura traversale della cultura, si muoveva su più discipline. Un grande scrittore, drammaturgo, regista, poeta e intellettuale.

Del vostro comitato tecnico scientifico ha fatto parte anche Glauco Mauri, da poco scomparso.

Quello per Glauco Mauri, un grandissimo del teatro, è un lutto molto sentito in Officina Pasolini. Tra i nomi che hanno fatto parte del comitato e che purtroppo ora non ci sono più vorrei ricordare anche anche Franca Valeri, Andrea Purgatori, che è stato anche docente di scrittura del corso multimediale; Luciano Sovena, che è stato AD dell’Istituto Luce nonché Presidente di Roma Lazio Film Commission; Armando Pugliese, attore e regista teatrale. Ci lasciano un grande vuoto.

Niccolò Fabi
Niccolò Fabi (ph: Chiara Mirelli)

Ora ci sono Carmen Consoli, Gino Castaldo, Steve Della Casa, Luca Verdone. Come si creano i programmi dei vostri corsi?

Sono sempre pensati in base alle esigenze attuali delle professioni. Ad esempio il nostro videomaker è una figura competitiva perché è in grado di gestire una piccola produzione audiovisiva. Inoltre tutti i nostri ragazzi seguono lezioni su sviluppo e produzione. Studiamo i bandi europei, regionali, del Ministero, e poi la produzione con tutto ciò che ruota intorno alla regia. Ma anche postproduzione audio e video, imparando export, conforming, montaggio, color correction e anche un po’ di animazione, dipende dagli studenti. Usciti da qui, poi molti di specializzano. Un mio ex-studente ora è al VFX del Centro Sperimentale; un altro sempre lì ma a Regia; tanti che hanno frequentato la Volonté poi scoprono qui la loro direzione. Molti dopo il nostro biennio tentano il Centro, e almeno uno o due l’anno entrano.

Massimo Venturiello
Massimo Venturiello (ph: Giovanni Canitano).

Dieci anni di Officina Pasolini. Sarà senz’altro difficile perché se ne conteranno un’infinità, ma quali sono i momenti più indimenticabili?

Il primo concerto al corso di Canzone fu chiuso da un brano scritto da un ragazzo che ora non c’è più: Federico, era bravissimo e tutti gli hanno voluto bene. Quando suonammo la sua canzone era come se lui fosse ancora qui. I momenti indimenticabili sono sempre legati a un successo dei ragazzi, piccolo o grande che sia. Una mia studentessa ha vinto il concorso a Cinecittà ed è stata assunta per il restauro digitale. Un’altra ha vinto recentemente un bando Rai per programmisti multimediali e ora lavora a Rai Doc. Un altro ragazzo uscito da Canzone, Lorenzo Lepore, ora è un bravissimo cantautore. Spesso se capito sui set di amici e colleghi, trovo qualcuno dei nostri ex allievi che lavora lì. Mi emoziona. La formazione è importante, ma poi l’anello finale è aiutarli a lavorare.

In questi dieci anni la digitalizzazione delle arti ha corso più che mai. Come si fa a stare al passo della tecnologia mantenendo però l’artigianalità e l’umanità di un’arte che deve svilupparsi insieme ai suoi giovani?  

Non dimentichiamo che il digitale ha creato anche tante professioni. Spesso i ragazzi oggi sanno già usare la telecamera, hanno già buona manualità con l’audiovisivo, ma si tratta più che altro reel e social. Qui invece si confrontano con lo studio e la narrazione vera, a partire dalla scrittura. L’artigianalità? Se penso al mio lavoro di produttore nel passato mi torna il ricordo dei fax… Ma come facevamo a mandare gli ordini del giorno con i fax? Quindi viva la tecnologia e viva l’intelligenza artificiale, che i ragazzi utilizzano per realizzare cose visive altrimenti impossibili. Insomma, dobbiamo essere noi gli artigiani della tecnologia. Una esercitazione che facciamo spesso è rigirare scene di grandi film, e quest’anno i ragazzi hanno rifatto una sequenza di Matrix. Molta postproduzione video ma ricostruendo le scenografie molto artigianalmente.

Agli anniversari importanti si fanno anche dei bilanci. Guardandosi indietro cosa la emoziona di più, cosa la rende più orgogliosa e cosa vede nel futuro?

I ragazzi, i loro lavori, anche se sgangherati, i complimenti che mi fanno quando mando qualcuno di loro a lavorare da qualche parte. Questo mi rende orgogliosissima e mi fa stare bene. Soprattutto perché ho la fortuna d’insegnare il mio mestiere. Quindi è emozionante tramandarlo. Vedi che così alla fine ritorniamo sempre alla bottega dell’artigiano? E poi il futuro… Il futuro è oggi.

Per tutte le informazioni consultare il sito: www.officinapasolini.it

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Officina Pasolini: prorogato il bando per le ammissioni al 27 novembre https://www.fabriqueducinema.it/education/formazione/officina-pasolini-prorogato-il-bando-per-le-ammissioni-al-27-novembre/ https://www.fabriqueducinema.it/education/formazione/officina-pasolini-prorogato-il-bando-per-le-ammissioni-al-27-novembre/#respond Wed, 02 Nov 2022 09:47:46 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=17906 C’è ancora tempo per iscriversi al biennio 2023/2024 di Officina Pasolini, il laboratorio di alta formazione artistica gratuito della Regione Lazio, che offre tre percorsi differenti: teatro, canzone e multimediale. È stato prorogato infatti al 27 novembre il termine per la partecipazione al bando. Il percorso multimediale, particolarmente ambito dai ragazzi, è dedicato alla formazione […]

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C’è ancora tempo per iscriversi al biennio 2023/2024 di Officina Pasolini, il laboratorio di alta formazione artistica gratuito della Regione Lazio, che offre tre percorsi differenti: teatro, canzone e multimediale. È stato prorogato infatti al 27 novembre il termine per la partecipazione al bando.

Il percorso multimediale, particolarmente ambito dai ragazzi, è dedicato alla formazione di videomaker. Simona Banchi, produttrice e responsabile della sezione multimediale, spiega: «Insegniamo agli studenti tutte quelle professioni del mondo dell’audiovisivo che non riguardano strettamente il cinema. Si parte dalla teoria e dalla metodologia di tutti i media visivi, per poi passare al linguaggio e alla tecnica, alla progettazione e alla regia. Abbiamo anche delle lezioni di scrittura creativa, che si occupa di storytelling applicato alla comunicazione multimediale, dal soggetto al concept. I ragazzi imparano a realizzare instant documentary, pubblicità, videoclip: si cimentano in tantissime di tipologie di audiovisivo diverse».

Officina Pasolini

L’obiettivo è fare uscire gli studenti dal corso come dei videomaker autonomi in grado di gestire un prodotto audiovisivo in ogni suo aspetto. «La validità di questo percorso consiste nel fatto che oggi l’audiovisivo è la porta principale che apre per gli studenti vari sbocchi lavorativi: tutti si iscrivono per diventare registi, poi però scoprono che esistono altre professioni».

Da quest’anno c’è inoltre una novità: terminato il biennio verranno selezionati dei ragazzi che potranno accedere ad un anno di Labor Work, finalizzato all’inserimento lavorativo dei diplomati ammessi, attraverso l’elaborazione e il sostegno economico di progetti professionali.

Simona sottolinea molto l’importanza del lavoro sinergico: ogni ragazzo deve presentare il proprio progetto, ma lo realizza sempre insieme agli altri studenti. «Ci teniamo a insegnare il lavoro di troupe. Si lavora sempre in gruppo perché il network è tutto in quest’ambito. Così Officina Pasolini finisce per diventare una casa, anche perché è un’esperienza totalizzante: i ragazzi entrano alle 10 e finisco alle 5, ma restano a scuola per lavorare ai propri progetti, poi ci sono le serate. Per questo a volte riteniamo che caratteristiche umane come la capacità di collaborare superino per importanza la bravura».

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La casting director: “Agli attori dico non fermatevi, continuate a imparare” https://www.fabriqueducinema.it/tuttiacasaconfabrique/casting-director-non-fermatevi/ https://www.fabriqueducinema.it/tuttiacasaconfabrique/casting-director-non-fermatevi/#respond Mon, 06 Apr 2020 08:48:20 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=13761 Elisabetta Curcio, casting director per Taodue, può vantare un notevolissimo curriculum – ha lavorato per produzioni del calibro di Come una madre (2020), Io ricordo Piazza Fontana (2019), Rosy Abate (2017-2019) – e questo l’ha portata a conquistare un grande bagaglio di esperienza sul campo, che in queste settimane di quarantena ha messo al servizio […]

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Elisabetta Curcio, casting director per Taodue, può vantare un notevolissimo curriculum – ha lavorato per produzioni del calibro di Come una madre (2020), Io ricordo Piazza Fontana (2019), Rosy Abate (2017-2019) – e questo l’ha portata a conquistare un grande bagaglio di esperienza sul campo, che in queste settimane di quarantena ha messo al servizio degli attori in lezioni su Zoom molto seguite. Abbiamo colto l’occasione per chiederle consigli, osservazioni e speranze su come rendere formativo e creativo questo periodo di grande complessità.

Quale è stata la tua formazione per approdare a un mestiere così particolare?

La mia formazione è stata legata principalmente all’idea di voler svolgere attività di insegnamento. Ho studiato a Napoli, la mia città, mi sono laureata in Lettere e l’idea era quella di proseguire per questa strada. Successivamente, per amore, mi sono trasferita a Roma dove ho avuto modo di conoscere il mondo dello spettacolo. Grazie anche all’incontro con Pietro Valsecchi – chi lo conosce sa quanto sia rigoroso nel suo mestiere – e facendo molta gavetta mi è stato possibile costruire quel complesso di esperienze che uso sempre nel mio lavoro.

Quali credi siano le caratteristiche principali che debba possedere un buon casting director?

Credo che si debba possedere la giusta dose di curiosità e vivacità culturale per poter cominciare a muovere i primi passi in questo mestiere. Bisogna esercitare la mente a pensare, ricordare e soprattutto a immaginare un certo attore per un determinato ruolo, quindi l’elasticità mentale è davvero importante. Anche se, ripeto, la caratteristica principale per un buon casting director è la curiosità umana, un profondo interesse nei confronti della persona che si ha di fronte. Si deve poi aggiungere il rapporto con il regista che è fondamentale e anche in questo caso si deve cercare di cogliere la personalità del proprio collega. In poche parole ci si deve rendere conto del grande valore del “capitale umano” con cui si sta collaborando.

Quali sono i consigli che daresti agli attori in questo periodo di quarantena?

Anzitutto devo dire che, in special modo i più giovani, non si sono fatti intimidire da questo periodo di blocco delle attività. Al contrario stanno cercando di reagire attivamente e di spendere il tempo in casa per una formazione continua. Fortunatamente le nuove tecnologie ci permettono di essere sempre in relazione e questo fa in modo che lo scambio e lo studio non si arrestino mai. Il consiglio è quello di non fermarsi e di far evolvere questo momento così particolare in un periodo di grande arricchimento e di reale maturazione: leggete, informatevi, la cultura rimarrà sempre l’elemento fondamentale per il mestiere dell’attore, e non solo.

Come è, a tuo avviso, l’approccio delle nuove generazioni di attori al mondo del lavoro?

Devo dire che l’idea di avere “tutto e subito” ha finalmente abbandonato il modo di pensare e di approcciarsi al lavoro dei giovani interpreti. In generale credo proprio che l’odierna fascia d’età tra i 20 e i 25 abbia davvero una marcia in più. Possiedono una voglia di apprendere, di mettersi in discussione e soprattutto una curiosità che considero peculiari del loro essere. Hanno un’ emotività e una sensibilità straordinaria, sono delle vere e proprie “macchine da guerra”. Ammetto di essere davvero affascinata dalle nuove generazioni e da come riescono a porsi in ogni ambito.

A proposito della tua formazione umanistica e letteraria, hai delle letture specifiche da consigliare?

Al momento mi sto dedicando ai gialli Simenon ma il mio preferito è J.R. Moehringer. Credo sia il migliore, a partire da Il bar delle grandi speranze fino ai suoi ultimi lavori. Lo consiglierei davvero a chiunque.

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