Figari Film Fest Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Tue, 19 Jul 2022 12:42:32 +0000 it-IT hourly 1 L’ultimo spegne la luce: crisi di coppia sul pianerottolo https://www.fabriqueducinema.it/magazine/futures/lultimo-spegne-la-luce-scene-di-crisi-di-coppia-sul-pianerottolo/ https://www.fabriqueducinema.it/magazine/futures/lultimo-spegne-la-luce-scene-di-crisi-di-coppia-sul-pianerottolo/#respond Tue, 28 Jun 2022 07:02:52 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=17310 L’ultimo spegne la luce è un moderno racconto da camera (o meglio da pianerottolo…), girato in una Milano post lockdown, con il quale il 30enne regista Tommaso Santambrogio viviseziona una crisi di coppia. Presentato in concorso alla SIC, il corto è fresco di menzione speciale del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani al Figari Film Fest.  […]

L'articolo L’ultimo spegne la luce: crisi di coppia sul pianerottolo proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
L’ultimo spegne la luce è un moderno racconto da camera (o meglio da pianerottolo…), girato in una Milano post lockdown, con il quale il 30enne regista Tommaso Santambrogio viviseziona una crisi di coppia. Presentato in concorso alla SIC, il corto è fresco di menzione speciale del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani al Figari Film Fest. 

Hai un curriculum che spazia fra più continenti: qual è stata la tua formazione artistica?

La mia formazione artistica la definisco “originale”. Ho iniziato a lavorare come giornalista e come assistente alla regia. Ma soprattutto ho cominciato a viaggiare e a conoscere persone che avevano ognuna uno sguardo diverso rispetto al cinema. Per esempio, ho partecipato a un workshop con Werner Herzog in Amazzonia dove ho girato un cortometraggio che è andato ai I LOVE GAI a Venezia nel 2018. Ho seguito corsi a Parigi, Londra, Milano, Roma, fino ad arrivare a Cuba dove ho girato il mio corto precedente Los Océanos. Queste esperienze mi sono servite a capire quale sarebbe stata la mia dimensione artistica.

L’ultimo spegne la luce parla di due giovani che, al rientro da una serata con gli amici, rimangono fuori casa e si ritrovano a litigare sul loro rapporto.  Com’è nata l’idea?

La sceneggiatura risale a tre anni fa ed è nata da vari spunti. Sicuramente dal fatto che io non ho mai avuto una grande relazioni con le chiavi: qualche anno fa mi è capitato davvero di rimanere chiuso fuori casa senza una vera ragione… E poi da una scena de L’angelo sterminatore di Luis Buñuel, quando i due protagonisti, al rientro da una serata in teatro, si trovano in soggiorno e non riescono più a uscire dalla stanza. Con il tempo mi è venuta l’idea di un escamotage che permettesse di raccontare la condizione in cui, quando una relazione è agli sgoccioli senza una motivazione chiara – come un tradimento – ma semplicemente le cose non vanno più, basta una “goccia” per far crollare tutto.

È molto eloquente il finale in cui finalmente la porta si apre: il problema è stato risolto ma lei se ne è andata. Forse il destino ha voluto trattenere lì i due ragazzi perché avessero quella discussione. Che messaggio volevi dare?

La mia idea era quella di ricreare l’incapacità di rientrare nella dimensione di coppia. Come dicevo prima, quando le cose non funzionano tra due persone alcune volte non c’è niente di logico, come la chiave che non gira nella serratura. E quindi l’idea di tornare a casa, che è il luogo connesso alla protezione e all’intimità (e, durante la pandemia, dove si era in salvo) diventa inconcepibile. In questo senso è stato importante per me lavorare con i movimenti di camera: la camera si avvicina su di loro in maniera quasi impercettibile, mentre la coppia emotivamente si allontana sempre più.

L’ultimo spegne la luceI due attori, Valentina Bellè e Yuri Casagrande Conti, hanno dimostrato grande sintonia, com’è stato lavorare con loro?

 C’è stata fin da subito grande condivisione e collaborazione con tutta la troupe. Ognuno ha dato davvero il meglio di sé, senza riserve. Con Valentina e Yuri prima di tutto abbiamo passato molto tempo insieme, dall’andare fuori a cena a passeggiare per creare un rapporto di fiducia che andava oltre il film. Abbiamo lavorato insieme anche sulla scrittura a livello di cambi e di ritmo, con l’intento di creare un lavoro che fosse veramente di tutti.

A livello registico, quali sono le tue ispirazioni cinematografiche?

 I registi che mi hanno influenzato profondamente sono Andrej Tarkovskij, Chris Marker, Abbas Kiarostami e Béla Tarr. Tarkovskij per il suo modo di fare poesia attraverso il cinema e per aver espresso con il cinema qualcosa che non sarebbe stato possibile esprimere con nessun altro mezzo. Oppure la prima volta che ho visto La jetée di Marker è stato uno shock e mi son detto “ah! ma allora si può fare questa cosa, esiste questo tipo di cinema”. Kiarostami per la capacità di trascendere finzione e realtà: non per niente Godard diceva «il cinema inizia con Griffith e finisce con Kiarostami».  Poi ovviamente i miei maestri, Werner Herzog e Lav Diaz. Ma credo sia importante ogni esperienza che viviamo perché, in qualche modo, tu sei il risultato di quello che ami e di quello che hai vissuto. E il bello è che alcune volte non ne sei nemmeno consapevole, ma solo una volta che l’hai espresso lo riesci a vedere.

Cosa consigli a quei giovani desiderano intraprendere una carriera registica?

Di preoccuparsi poco di quello che dicono gli altri su quelle che sembrano le strade più giuste da seguire. Credo che per fare cinema, per fare arte, non ci sia una strada giusta o un sentiero predefinito. E quindi il mio consiglio è di seguire sempre il proprio istinto. Quello che a me ha aiutato è stato proprio il mettermi in gioco, essere curioso e buttarmi su qualsiasi cosa mi veniva proposta. Al giorno d’oggi per girare un cortometraggio non servono grandi macchine o chissà che troupe. I miei primi corti gli ho girati interamente da solo, come Los Océanos del 2019. Quindi se una persona ha qualcosa da dire deve lasciarsi andare e dirla. Credo inoltre che le scuole di cinema in Italia dovrebbero tutelare la creatività e la visione individuale, invece accade spesso che ti diano delle linee guida che per forza devi seguire ma che magari a te stanno strette e ciò rischia di ingabbiarti.

L’ARTICOLO COMPLETO È APPARSO SUL N. 34 DI FABRIQUE DU CINÉMA: ABBONATI QUI PER RICEVERE IL NUOVO NUMERO ED ESSERE SEMPRE AGGIORNATO SUI NUOVI TALENTI DEL CINEMA!

L'articolo L’ultimo spegne la luce: crisi di coppia sul pianerottolo proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
https://www.fabriqueducinema.it/magazine/futures/lultimo-spegne-la-luce-scene-di-crisi-di-coppia-sul-pianerottolo/feed/ 0
Finis terrae: due amici, una scomparsa https://www.fabriqueducinema.it/magazine/futures/finis-terrae-due-amici-una-scomparsa/ Sun, 25 Jul 2021 14:25:12 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=15857 Tommaso Frangini, milanese, ha convinto i selezionatori di vari festival con il suo cortometraggio Finis terrae, a partire dalla Settimana Internazionale della Critica veneziana della scorsa edizione fino al Figari Film Fest dello scorso giugno. Il battesimo cinematografico Tommaso lo ha ricevuto da Andrea Pallaoro di cui è stato assistente sul film Hannah (con Charlotte […]

L'articolo Finis terrae: due amici, una scomparsa proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
Tommaso Frangini, milanese, ha convinto i selezionatori di vari festival con il suo cortometraggio Finis terrae, a partire dalla Settimana Internazionale della Critica veneziana della scorsa edizione fino al Figari Film Fest dello scorso giugno. Il battesimo cinematografico Tommaso lo ha ricevuto da Andrea Pallaoro di cui è stato assistente sul film Hannah (con Charlotte Rampling, in concorso alla 74ª edizione del Festival di Venezia) e, seguendo le orme del regista trentino ormai trapiantato all’estero, ha continuato con studi al CalArts (California Institute of the Arts) di Los Angeles, scuola fondata da Walt Disney ma con una forte anima indipendente e sperimentale. Finis terrae (distribuito da Zen Movie) è appunto il corto di diploma che Tommaso ha girato negli USA poco prima del rientro (causa Covid) a Milano.

«I miei primi lavori erano fantasy, Finis terrae è la prima volta in cui mi sono voluto dedicare a un cinema personale e intimista: l’idea mi è venuta durante uno dei ritorni a casa per le vacanze in Italia, quando studiavo negli USA. Fra gli amici di sempre, qualcuno non c’era più e mi dicevano che si era perso, che aveva interrotto i contatti. Ho cominciato a chiedermi come mai ragazzi che vivono in una condizione privilegiata, al centro di Milano, possono arrivare a perdersi. Inoltre una sera, uscendo con un amico, mi sono reso conto che non avevamo granché da dire, non parlavamo più la stessa lingua: da lì è nata la prima scena del corto, che ho poi sviluppato decidendo di ambientarlo in un luogo del tutto diverso, una costa rocciosa a picco su un mare invernale».

A proposito, dove l’hai girato?

È un parco naturale in California che si chiama Montaña de Oro: me lo ha consigliato il mio direttore della fotografia. È un parco suggestivo ma poco conosciuto, non troppo grande, scarsamente frequentato, quindi ideale per girare.

La storia dei due ragazzi sfrutta un modello narrativo nobile, a partire dal capostipite dei film sulla scomparsa improvvisa di un personaggio, L’avventura di Antonioni. È stato il tuo esempio?

È una cosa che in molti hanno osservato, ma anche se amo molto il cinema di Antonioni L’avventura non era fra le mie reference: piuttosto ho guardato a film come Jerry di Gus van Sant e Old Joy di Kelly Reichardt (ora sugli schermi con First Cow). Anche a livello stilistico e visivo, Antonioni era molto lontano da quello che volevo fare. Diverso se vogliamo guardare ai temi, che sicuramente hanno molto in comune: c’è il tema dell’incomunicabilità fra i due amici e quello del del malessere esistenziale di Peter, che è resa dal suo essere fisicamente ferito, danneggiato, ha dei cerotti sulle mani e sul volto di cui non viene detta la causa.

La dinamica fra Peter e Travis richiama quella di un’attrazione fisica: si può leggere anche come una storia di amore non corrisposto?

Quando sviluppavo la sceneggiatura al CalArts, la mia professoressa mi disse che sentiva una grande tensione anche sessuale fra i due ragazzi, le sembrava che uno fosse un po’ innamorato dell’altro. Ho deciso però di non esplicitarlo, anche perché non volevo addentrami in un terreno complesso (soprattutto in America) come le questioni sessuali, gender e così via senza conoscerle a fondo, senza averle vissute. Invece volevo che il punto fosse quella sorta di amore platonico che si crea fra amici soprattutto in una situazione di bisogno, che la tensione fosse nell’aria ma non fosse assolutamente dichiarata. Ho voluto raccontare un momento fra amici che non sanno più come comunicare. Finis terrae significa la fine del mondo conosciuto, che per loro era l’amicizia, la loro vita post adolescenziale.

Una tensione efficace anche grazie all’interpretazione e alla fisicità di Ryan Masson, Peter.

Ryan era un attore amico di amici, ci incontravamo ogni tanto alle feste e all’inizio non mi era nemmeno molto simpatico: poi, durante un barbecue ad Halloween, un po’ brillo, ho avuto l’intuizione che fosse perfetto per la parte e gliel’ho proposto lì seduta stante. Da allora siamo diventati molto amici e ci teniamo sempre in contatto. L’altro attore era più giovane e meno professionale, un surfista di Santa Barbara che un giorno, fra una ripresa e l’altra, è andato appunto a surfare ed è tornato in ritardo tutto bagnato, ma abbiamo lavorato bene, se i due attori non avessero funzionato insieme il corto non sarebbe così efficace.

Adesso? Torni in America o resti in Italia?

Per ora resto qui, sto lavorando a un lungometraggio: continuo ad aver voglia di raccontare qualcosa che conosco ovvero, l’ho già detto [ride], la vita di un ragazzo in una società privilegiata come quella della Milano-bene. Stando negli USA mi sono accorto quanto questo ambiente sia superficiale, chiuso alle novità, si vive dai 14 anni ai 50 chiusi negli stessi gruppi. Anche qui c’è un ragazzo in cerca di identità. Forse non è un tema di per sé originale, ma oggi non sono molti i film che ne parlano: invece penso che la mia generazione abbia bisogno di essere raccontata, c’è poca indipendenza vera, molta precarietà e mancanza di passioni. Ci è stato promesso un mondo che in realtà non avremo, e questo ha creato un dissesto che credo sia importante descrivere in un film.

L'articolo Finis terrae: due amici, una scomparsa proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
Figari Film Fest, scade oggi il bando https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/figari-film-fest-scade-oggi-il-bando/ https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/figari-film-fest-scade-oggi-il-bando/#respond Sun, 15 May 2016 09:08:41 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=3145 Possono partecipare al festival le opere di fiction e animazione provenienti da qualsiasi Paese. – Una speciale sezione sarà dedicata alle webserie. – Una speciale sezione sarà dedicata al cinema sardo: tale sezione comprenderà lavori di autori Sardi o semplicemente lavori che raccontano la Sardegna sotto il profilo ambientale, storico, culturale, di costume, sociale, ecc. L’organizzazione […]

L'articolo Figari Film Fest, scade oggi il bando proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
Possono partecipare al festival le opere di fiction e animazione provenienti da qualsiasi Paese.

– Una speciale sezione sarà dedicata alle webserie.

Una speciale sezione sarà dedicata al cinema sardo: tale sezione comprenderà lavori di autori Sardi o semplicemente lavori che raccontano la Sardegna sotto il profilo ambientale, storico, culturale, di costume, sociale, ecc.

L’organizzazione del festival si riserva la possibilità di istituire ulteriori sezioni in competizione e/o fuori concorso.

LUOGHI E DATE

L’edizione 2015 del FIGARI FILM FEST si svolgerà nel mese di Luglio a Golfo Aranci (OT). Tutti i cortometraggi pervenuti verranno visionati e selezionati da una giuria interna che poi decreterà i finalisti. I cortometraggi finalisti giudicati da una giuria tecnica che esprimerà la propria preferenza sulle opere. Le settimane precedenti al festival, saranno rese note le nomination per ogni categoria. Durante la serata finale verranno premiati i vincitori per ogni categoria.

GIURIA E PREMI

La direzione artistica del festival nominerà una giuria tecnica composta da illustri personalità del cinema e del giornalismo che giudicheranno i corti finalisti e decreteranno i vincitori. A seconda delle sezioni verranno corrisposti dei premi in denaro e delle targhe. La suddivisione dei premi verrà comunicata in occasione della conferenza stampa di presentazione e poi resa fruibile on-line. L’assenza dei rappresentanti dei film pregiudicherà l’assegnazione del premio. 

ISCRIZIONE 

Il concorso prevede l’ammissione alla selezione di opere nazionali ed internazionali prodotte dopo l’01/01/2014, mentre per i lavori legati alla Sardegna è prevista l’ammissione di opere prodotte dopo l’01/01/2013. I lavori possono essere realizzati con qualsiasi supporto video. La durata di ogni cortometraggio (inclusi titoli di testa e di coda) non deve superare i 30 minuti. Non sono concesse tolleranze, pertanto saranno scartate a priori le opere che superano tale durata. Le opere straniere dovranno essere sottotitolate in Italiano o in Inglese, mentre le opere Italiane dovranno essere sottotitolate in Inglese. Per le opere in Lingua Sarda o in qualsiasi dialetto italiano si dovrà avere la possibilità di visionare una copia sottotitolata in Italiano e una in Inglese per consentire ai giurati nazionali ed internazionalidi poter giudicare il lavoro. TALE REQUISITO  È ASSOLUTAMENTE TASSATIVO. Sono inoltre escluse dal concorso le produzioni a carattere pornografico e/o offensivo. Sono anche ammissibili lavori non inediti. Ogni autore può inviare un numero illimitato di opere, ma parteciperà al concorso con un massimo di una, purché conforme ai requisiti richiesti dal presente regolamento (eventualmente la commissione può decidere di proiettare una seconda opera di un autore ma fuori concorso).

Per l’iscrizione chiediamo di utilizzare la piattaforma FILMFREEWAY che vi consentirà di registrarvi direttamente on-line. Per le web series chiediamo di iscrivere la prima puntata come se fosse un singolo cortometraggio. In fase di selezione verrà richiesto eventualmente l’invio privato di altre puntate. Per questa sezione non esistono vincoli relativi alla durata o al genere.

TUTTE LE OPERE DOVRANNO PERVENIRE ENTRO IL 15/05/2016

INFO QUI

L'articolo Figari Film Fest, scade oggi il bando proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/figari-film-fest-scade-oggi-il-bando/feed/ 0
“Child K” vince il Figari Film Fest https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/child-k-vince-il-figari-film-fest/ https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/child-k-vince-il-figari-film-fest/#respond Wed, 08 Jul 2015 11:29:51 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=1701 Si è conclusa domenica 5 Luglio la quinta edizione del festival internazionale di cinema Figari Film Fest. A trionfare nella sezione italiana è stato il film Child K di Roberto De Feo e Vito Palumbo, mentre nella sezione internazionale il premio è andato a Jean Decrè per il suo Nameless.  Interessanti riconoscimenti anche per lo spagnolo […]

L'articolo “Child K” vince il Figari Film Fest proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
Si è conclusa domenica 5 Luglio la quinta edizione del festival internazionale di cinema Figari Film Fest. A trionfare nella sezione italiana è stato il film Child K di Roberto De Feo e Vito Palumbo, mentre nella sezione internazionale il premio è andato a Jean Decrè per il suo Nameless.  Interessanti riconoscimenti anche per lo spagnolo Safari e per il tedesco Bahar in wonderland. Per la sezione sarda il premio è andato invece a Tommaso Mannoni.
Un’edizione straordinaria che ha visto la presenza di oltre cento fra registi, attori e produttori provenienti da tutta Europa. Di primissimo piano anche gli ospiti di questa edizione 2015: Nicolas Vaporidis e Matteo Branciamore hanno presentato il loro progetto Piove ricevendo un’importante riconoscimento per la loro casa di produzione Drive Production Company, Frank Matano, Matteo Martinez e La Pina hanno ricevuto il Premio Speciale Cinema Città di Golfo Aranci per la comunicazione e quest’anno il premio Beatrice Bracco per il miglior attore italiano 2015 è andato a Stefano Fresi. L’attore e direttore artistico Matteo Pianezzi ed il suo staff sono già a lavoro per preparare la prossima edizione che sarà ancora più grande e ricca di sorprese.
I vincitori:
MIGLIOR ITALIANO:
CHILD K
MIGLIOR STRANIERO:
SOLO REX – NAMELESS
MIGLIOR SARDO:
DAL PROSSIMO ORIZZONTE
MIGLIOR ANIMAZIONE:
RITORNELLO D’AMORE – OFFICE KINGDOM
MIGLIOR REGIA:
SAFARI
MIGLIOR FOTOGRAFIA:
SAFARI
MIGLIOR SCENEGGIATURA:
BAHAR IN WONDERLAND – THRILLER
MIGLIOR ATTORE:
ALLES WIRD GUT – LE PETIT CYRANO
MIGLIOR ATTRICE:
 PFLEGESTUFE

L'articolo “Child K” vince il Figari Film Fest proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/child-k-vince-il-figari-film-fest/feed/ 0
Figari Film Fest… si parte ! https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/figari-film-fest-si-parte/ https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/figari-film-fest-si-parte/#respond Fri, 26 Jun 2015 08:42:14 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=1634 Dal 30 Giugno al 5 Luglio, il cinema ha la sua residenza estiva in Sardegna. La manifestazione, giunta al suo quinto anno, è nata dalla convergenza d’intenti tra il comune di Golfo Aranci e la casa di produzione cinematografica Diero e punta a far divenire la Gallura centro di attività relazionali e culturali che coinvolgano […]

L'articolo Figari Film Fest… si parte ! proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
Dal 30 Giugno al 5 Luglio, il cinema ha la sua residenza estiva in Sardegna.

La manifestazione, giunta al suo quinto anno, è nata dalla convergenza d’intenti tra il comune di Golfo Aranci e la casa di produzione cinematografica Diero e punta a far divenire la Gallura centro di attività relazionali e culturali che coinvolgano non solo gli ospiti del festival, ma anche la cittadinanza e i residenti di tutta la provincia di Olbia Tempio.

Oltre 2.000 i film arrivati da ogni parte del mondo per l’edizione 2015 e 30 saranno i finalisti che verranno proiettati durante le sei serate festivaliere, davanti al sempre nutrito pubblico di appassionati, alla giuria di qualità e ai numerosi ospiti. Moltissimi fra registi, attori e produttori dei film in concorso, anche provenienti dall’estero, saranno presenti in Sardegna per un evento che sta diventando sempre di più di importanza internazionale.

La prima serata (30 Giugno) sarà a Rudalza dove dalle ore 20.00 ci sarà un aperitivo inaugurale e la prima serata di proiezione dei film in concorso.

La seconda serata (1 Luglio) sarà ad Olbia dove dalle ore 21.00, oltre ai film in concorso, verrà presentato Apnea, film risultato del progetto scolastico “Scrivere per il cinema” organizzato dalla casa di produzione Diero in collaborazione con il Liceo Scientifico L. Mossa di Olbia e patrocinato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Olbia.

Dal 2 Luglio la kermesse occuperà nuovamente la sua location naturale: Golfo Aranci. Molti gli ospiti eccezionali che animeranno le 4 serate di proiezione. Nicolas Vaporidis (Notte prima degli esami, Iago), Matteo Branciamore (I Cesaroni), Primo Reggiani (Baciami ancora, Una grande famiglia), Frank Matano (Le Iene, Italian’s got talent), Marco D’Amore (Gomorra, Perez), La Pina (Radio Dj, Pechino Express), Stefano Fresi (Smetto quando voglio, Noi e la Giulia), Jacopo Cullin (L’arbitro, La buca).

Giurati d’eccezione del FFF2015 saranno il regista Bonifacio Angius, il presidente del Centro Nazionale del Cortometraggio Jacopo Chessa, il produttore Paolo Spina e il regista e musicista Emiliano Pepe.

L'articolo Figari Film Fest… si parte ! proviene da Fabrique Du Cinéma.

]]>
https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/figari-film-fest-si-parte/feed/ 0