Fedeltà Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Wed, 20 Apr 2022 11:05:45 +0000 it-IT hourly 1 Vetro, tra claustrofobia e mistero l’opera prima di Domenico Croce https://www.fabriqueducinema.it/magazine/opera-prima/vetro-tra-claustrofobia-e-mistero-lopera-prima-di-domenico-croce/ https://www.fabriqueducinema.it/magazine/opera-prima/vetro-tra-claustrofobia-e-mistero-lopera-prima-di-domenico-croce/#respond Thu, 07 Apr 2022 13:24:05 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=17054 Esce nelle sale Vetro, opera prima di Domenico Croce, regista romano classe ’92, già premiato nel 2021 ai David di Donatello per il cortometraggio Anne. Vetro è un thriller psicologico, girato interamente in un teatro di posa del Centro Sperimentale con il supporto degli effetti speciali di Edi e dello special make up di Andrea […]

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Esce nelle sale Vetro, opera prima di Domenico Croce, regista romano classe ’92, già premiato nel 2021 ai David di Donatello per il cortometraggio Anne. Vetro è un thriller psicologico, girato interamente in un teatro di posa del Centro Sperimentale con il supporto degli effetti speciali di Edi e dello special make up di Andrea Leanza. Protagonista assoluta è Carolina Sala, vista nella serie Fedeltà su Netflix e qui al suo esordio sul grande schermo, premiata con menzione speciale per la sua interpretazione alla tredicesima edizione del Bif&st (Bari International Film & TV Festival) dove il film è stato presentato il mese scorso.

Lei è una ragazza che vive reclusa nella sua stanza da un tempo indefinito, una hikikomori. I suoi unici contatti sono con il suo cane Hiro, con il padre (Tommaso Ragno) a cui però non è concesso entrare, e con Lui (Marouane Zotti) un ragazzo conosciuto in una community online, con il quale instaura un rapporto fatto di chat e videochiamate. Immersa nella sua routine costituita unicamente dal disegno, dalla musica e dai giochi con il padre, Lei sembra quasi non sentire la mancanza del mondo esterno, di cui è inconsapevole e terrorizzata. Un giorno, spiando i vicini dalla finestra, nota qualcosa di strano e terribile nell’appartamento di fronte, e si convince che una donna sia tenuta segregata dal marito.

La trama riprende il tema del celeberrimo La finestra sul cortile di Aldred Hitchcock, molto frequentato dal cinema (vedi anche il recente La donna alla finestra di Joe Wright), ma riesce tuttavia a trovare una sua originalità. Gli sceneggiatori (Ciro Zecca e Luca Mastrogiovanni) e il regista sfruttano con consapevolezza il richiamo al genere creando colpi di scena e cambi di registro che riescono, anche se non sempre, a sorprendere lo spettatore.

L’atmosfera è claustrofobica, enfatizzata dall’impiego di colori vivaci e acidi, quasi disturbanti, e dal fuoricampo, che sostengono e alimentano il mistero dai tratti horror su cui ruota il film. Lo spettatore ne ricava una sensazione quasi soffocante e faticosa, acuita dall’esperienza degli ultimi due anni di pandemia, che lo aiuta a immedesimarsi e, al tempo stesso, ad allontanarsi dal piccolo mondo della protagonista.

Presente dal primo all’ultimo fotogramma, Carolina Sala scandisce il ritmo e l’energia del film reggendo come un pilastro le fila della storia, e guidando, con il suo punto di vista, lo spettatore tra paranoia e realtà. Il vetro, quello della finestra ma anche quello del pc, è il filtro attraverso cui Lei, con il suo look da eroina manga, vede il mondo, immersa in una fotografia che ricorda anch’essa il gusto sudcoreano e giapponese.

 

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Fedeltà: la crisi coniugale secondo Netflix https://www.fabriqueducinema.it/serie/fedelta-la-crisi-coniugale-secondo-netflix/ https://www.fabriqueducinema.it/serie/fedelta-la-crisi-coniugale-secondo-netflix/#respond Fri, 11 Feb 2022 13:58:54 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=16773 A una domanda sembra voler dare risposta Fedeltà, nuovo dramma originale Netflix prodotto da BiBi Film: un semplice dubbio, un piccolo malinteso, può distruggere una relazione? Lo scrittore Carlo (Michele Riondino) e l’agente immobiliare Margherita (Lucrezia Guidone) sembrano avere una vita e una relazione perfetta, nonostante gli alti e bassi del lavoro e della famiglia. […]

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A una domanda sembra voler dare risposta Fedeltà, nuovo dramma originale Netflix prodotto da BiBi Film: un semplice dubbio, un piccolo malinteso, può distruggere una relazione?

Lo scrittore Carlo (Michele Riondino) e l’agente immobiliare Margherita (Lucrezia Guidone) sembrano avere una vita e una relazione perfetta, nonostante gli alti e bassi del lavoro e della famiglia. L’equilibrio tra i due tuttavia vacilla quando lui è accusato di atteggiamenti inappropriati con una studentessa, Sofia (Carolina Sala). Malgrado sia prontamente negata qualsiasi complicità da entrambe le parti, il dubbio silenzioso e latente si insinua sempre più, attimo dopo attimo, giorno dopo giorno, nella mente di Margherita, dando inizio ad un gioco di gelosie e vendette che potrebbe portare a irrimediabili conseguenze.

Come già intuibile, Fedeltà propone una storia all’apparenza semplice, che riprende il topos del triangolo amoroso e lo declina a proprio modo. Se fin da subito la narrazione vera e propria non appare particolarmente innovativa, la serie tenta però di scavare sotto la superficie, mettendo in scena non solo una crisi coniugale, ma dipingendo anche uno spaccato delle relazioni odierne, una tranche de vie in cui chiunque può rivedersi. Per farlo, si parte non a caso da un romanzo introspettivo, giocato sui detti e i non detti, come quello di Marco Missiroli, scrittore riminese insignito proprio grazie a Fedeltà del Premio Strega.

Fedeltà

E proprio questa introspezione, questo voler andare oltre il mero racconto dei fatti, è il vero punto di forza della serie. In appena sei puntate, più che sufficienti per il tipo di progetto qui proposto, la storia di Missiroli, riportata sullo schermo dalla penna di Alessandro Fabbri, Elisa Amoruso e Laura Colella, conduce lo spettatore in un pas de deux di due (ma forse più) umanità che si scontrano: tra certezze che vacillano ed errori a cui forse non si può più rimediare, prendono vita personaggi – interpretati più che degnamente da Riondino e Guidone – tanto conflittuali, quanto reali, con cui è impossibile non rivedersi, almeno una volta.

La regia, guidata dalla mano esperta di Andrea Molaioli (l’eccellente La ragazza del lago, ma anche il più pop Slam – Tutto per una ragazza) e dal più giovane Stefano Cipani (Mio fratello è figlio unico), sembra quindi seguire i suoi protagonisti, attraverso dei lunghi momenti musicali e l’impeccabile fotografia di Gogò Bianchi (Anna), che incornicia una Milano dai mille volti. Nonostante a volte il passaggio dalla carta allo schermo non sfrutti appieno le proprie potenzialità, Fedeltà riesce però a fare ciò che si prefigge: raccontare, con una buona eleganza e una certa profondità, la crisi di un amore, ma ancor prima la storia di due persone qualunque.

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