Fabrique Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Thu, 03 Feb 2022 11:21:36 +0000 it-IT hourly 1 Torna il Baluma SingSong per le canzoni “belle come un film” https://www.fabriqueducinema.it/magazine/musica/torna-il-baluma-singsong-per-le-canzoni-belle-come-un-film/ Fri, 03 Dec 2021 08:45:19 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=16429 Giunge alla seconda edizione il Baluma SingSong, il concorso musicale ideato dall’agenzia di comunicazione e società di produzione cinematografica Baluma Productions che, anche quest’anno, torna a caccia di “canzoni belle come un film”. Il 6 gennaio 2022 sarà la data ultima per potere iscrivere il proprio brano! Dopodichè una giuria di quattro esperti selezionerà l’artista […]

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Giunge alla seconda edizione il Baluma SingSong, il concorso musicale ideato dall’agenzia di comunicazione e società di produzione cinematografica Baluma Productions che, anche quest’anno, torna a caccia di “canzoni belle come un film”.

Il 6 gennaio 2022 sarà la data ultima per potere iscrivere il proprio brano! Dopodichè una giuria di quattro esperti selezionerà l’artista e il brano che si aggiudicherà il premio in palio: la realizzazione gratuita di un videoclip.

Nella prima edizione, tra ben 127 artisti che hanno scelto di proporre i propri brani, il vincitore del video è stato Carlo Cianetti, in arte My Girl Is Retro, con il brano Tango!, atto I, una canzone ritenuta dalla giuria potente e suggestiva, insomma un brano “bello come un film” il cui video è stato girato dalla Baluma Productions, per la regia di Giovanni B. Algieri, nella suggestiva cornice del Castello di Corigliano Calabro.

La giuria della nuova edizione sarà composta da Giacomo Triglia (regista e autore di videoclip di grandi artisti tra i quali Ligabue, Brunori Sas, Eugenio Finardi, Irene Grandi, Levante, Francesca Michielin, Zero Assoluto e molti altri) Claudia Pellegrino e Francesco Staino, rispettivamente founder e chief editor della rivista Cromosomi, e Carlo Cianetti, vincitore, appunto, della prima edizione.

Tra le novità della nuova edizione, c’è anche la partnership con Fabrique du Cinéma,  che permetterà al vincitore del contest, in occasione di uno dei nostri eventi previsti nel 2022, non solo di potere proiettare il video del brano, ma anche di potersi esibire dal vivo sul nostro palcoscenico.

Iscrizioni e regolamento: https://www.balumaproductions.it/sing-song/

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Mondocane, guerra fra band in una Taranto post-apocalittica https://www.fabriqueducinema.it/magazine/opera-prima/mondocane-il-film-esordio-di-alessandro-celli/ Tue, 12 Oct 2021 10:49:57 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=16227 Si intitola Mondocane, ed è il film d’esordio di Alessandro Celli, regista romano, già vincitore di un David di Donatello per il miglior cortometraggio con un piccolo, indimenticabile capolavoro dal titolo Uova. Era da tempo che si aspettava la sua opera prima; Celli l’ha realizzata grazie Matteo Rovere e alla sua Groenlandia, e la collaborazione […]

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Si intitola Mondocane, ed è il film d’esordio di Alessandro Celli, regista romano, già vincitore di un David di Donatello per il miglior cortometraggio con un piccolo, indimenticabile capolavoro dal titolo Uova. Era da tempo che si aspettava la sua opera prima; Celli l’ha realizzata grazie Matteo Rovere e alla sua Groenlandia, e la collaborazione creativa e fruttuosa fra regista e produttore ha dato i risultati sperati: il film è stato proposto al pubblico durante la Settimana Internazionale della Critica di Venezia, suscitando entusiasmo anche da parte della critica. Della realizzazione e delle riflessioni su Mondocane abbiamo discusso con Alessandro Celli in una videochiamata fluviale, raggiungendolo a Ischia, dove è impegnato per le riprese di un nuovo progetto, separati solo dai circa trenta chilometri di mare che corrono tra la grande isola e Napoli.

Domanda di rito, per iniziare: parlami della… 

Genesi del progetto.

Appunto. Meno male che l’hai detto tu. È un’idea che avevi da tanto tempo?

Avevo nel cassetto l’idea di fare un film che avesse certe caratteristiche che mi rappresentassero al meglio, come idea di cinema, come film con cui esordire dopo il mio percorso professionale. L’idea di base mi è venuta tre anni fa, e in un anno e mezzo l’abbiamo scritto io e Antonio Leotti. Matteo Rovere si è innamorato del progetto e ha subito portato il suo contributo con una visione che era assolutamente compatibile con la mia idea di partenza, che era un racconto di formazione e una storia di amicizia.

Immagino abbiate trovato un terreno comune nella cinefilia, nei riferimenti.

Certo, ho preso spunto da alcuni film che sono importanti per me, penso a La zona di Rodrigo Pla, tanti film brasiliani che rasentano la distopia come Tropa de elite, Bus 174 di José Padilha, e poi ho rivisto tutta la filmografia di Hector Babenco, insomma, influenze che poi ho miscelato in questo concept che mi stava molto a cuore, la mia versione di Oliver Twist, in un certo senso.

Sul set di “Mondocane” con A. Celli, D. Protopapa, L. Nasti foto di P. Ciriello.

Quindi l’apporto di Rovere è stato importante anche in fase di immaginazione del mondo di Mondocane.

Rovere segue tutto, conosce la sceneggiatura pure meglio di me! Mondocane è un film dove il produttore è importantissimo, come succedeva un tempo quando si garantiva su un esordio anomalo e coraggioso.

Questo film ti ha concesso di scrivere senza dover dare troppe spiegazioni: è un mondo che sembra così lontano dal nostro ma in realtà è più futuribile di quanto sembri, ed è governato da leggi che non facciamo così tanta fatica a comprendere o immaginare. Stringi un patto con lo spettatore.

Abbiamo fatto in modo di creare un meccanismo che facesse stare un po’ sull’attenti lo spettatore. Mi ha sorpreso, subito dopo la proiezione a Venezia, la tendenza diffusa da parte di chi ha visto il film di sovrinterpretare: volevano a tutti i costi vedere significati e simboli mentre io volevo che rimanessero sullo sfondo e liberi di essere interpretati. Questo mi dà modo di citare uno dei maestri più importanti che ho avuto, Barry Gifford: da lui ho capito che era importante dare al pubblico anche qualcosa da elaborare, più livelli oltre a quello che è eloquente sullo schermo.

Questo è il tuo primo lungometraggio, è vero, però hai un percorso che ti ha fatto arrivare preparato alle riprese.

Tutto è servito, anche il momento in cui sono stato lontano dal set e ho lavorato allo sviluppo progetti, potremmo dire che sono stato a bottega! Scherzi a parte, questo è il film che ho sempre voluto fare e l’occasione per farlo si è presentata nel momento più inatteso.

E durante la lavorazione ci sono stati momenti di crisi, da parte tua?

È stato un film difficilissimo da fare. Abbiamo girato in piena pandemia, una delle prime produzioni a partire dopo il lockdown. Nei giorni in cui eravamo murati in casa non abbiamo mai smesso di vedere self-tape, per fare in modo di poter girare d’estate. E poi è stato difficile per le ragioni che immagini, con le moto, le armi, tanti attori minorenni, ma Rovere mi ha messo nella condizione di potermi esprimere, e di farlo in maniera audace. Qui non si tratta solo di riuscire a fare un film, ma di fare un film che alla base ha una visione ben precisa, da costruire da zero, dove tutti i reparti sono coinvolti.

Approfondiamo questo aspetto. Come si dialoga con i reparti per concepire un mondo così?

Bisogna mantenere fissi alcuni punti, che provengono dalle reference. Con Andrea Cavalletto, il costumista, c’è stato un grande scambio di film da vedere, di fotografie, abbiamo fatto tanta ricerca, ispirandoci alle baraccopoli di tutto il mondo. Noi ne abbiamo replicata una che è a Buenos Aires, per esempio, ma che non è diversa da qualcosa che abbiamo trovato in Calabria. Quindi, ecco, la povertà era sicuramente un tema di ricerca, volevamo rendere disperato questo mondo. Con Giuseppe Maio, il direttore della fotografia, invece sono stato chiaro sul fatto di non volere un mondo cupo: la palette cromatica che abbiamo scelto doveva celebrare il caldo del sud Italia, un mondo solare, speranzoso nonostante tutto.

“Mondocane” con A. Borghi, foto di P. Ciriello.

Tu sei un regista che ha lavorato spesso, e bene, dirigendo i giovani. Credo che questa tua propensione si noti nei momenti più riusciti del film, che sono proprio le scene con Mondocane, Pisciasotto, Sabrina…

Conosco bene questa età. Durante le riunioni ero convinto che l’età giusta fosse 13, 14 anni, il cambio pelle può accadere in una estate, a qualcuno succede poco prima, a qualcun altro poco dopo, però, ecco, è il momento in cui tu non sei più bambino ma ci sono le prime avvisaglie che tu possa davvero prendere in mano la tua vita e farne qualche cosa.

Dennis Protopapa e Giuliano Soprano, i due protagonisti, sono molto bravi.

Mi hanno convinto subito, appena li ho conosciuti. Sono diversissimi fra loro, hanno un modo diverso di essere spontanei e sono tutti e due molto interessanti davanti alla macchina da presa. Hanno imparato tutto molto velocemente, anche se siamo arrivati sul set dopo un mese di prove. Quindi erano preparati, questo sì, ma io sul set mi diverto a cambiare un po’ le cose. Nonostante questo, tutto il parlato loro, tutte le loro scugnizzate, le loro cose spontanee, le ho montate.

Che apporto ha dato Borghi al film?

A Borghi devo tantissimo, lui è salito bordo e ha cambiato il volto al progetto con idee importanti e non solo sul proprio personaggio. Si è anche molto interessato alla scelta dei ragazzi che avrebbero condiviso il set con lui.

Che regista sei tu? Poche inquadrature ma tanti ciak, oppure scomponi molto la scena?

Quando vado sul set ho chiarissimo il senso della scena, e faccio i compiti, ho la lista delle inquadrature, però voglio sempre essere sorpreso dalla magia del set. Mi dà una soddisfazione incredibile creare una alchimia con gli attori, fare in modo che non vadano a girare solo quello che hanno provato fino alla nausea, e che qualche cosa che abbiamo pensato così possa invece essere girata cosà. Devo essere il primo a sorprendermi, emozionarmi.

Domanda di rito per concludere, come è stata di rito la prima domanda: hai già idee per il prossimo film?

Ne ho diverse, le sto sviluppando. Vorrei fare in modo di poter proporre di nuovo un mio mondo, qualcosa di visionario ma che abbia anche un tema, come è stato per Mondocane.

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RaiPlay, la Rai più contemporanea https://www.fabriqueducinema.it/focus/raiplay-la-rai-piu-contemporanea/ https://www.fabriqueducinema.it/focus/raiplay-la-rai-piu-contemporanea/#respond Thu, 07 Oct 2021 14:04:41 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=16212 La rete digitale dell’azienda di Stato sta vivendo un momento d’oro. Grazie alla ricchissima library Rai che rende disponibile on demand e alla sua offerta originale di serie e film, RaiPlay conta oggi 19 milioni di utenti registrati. Ne parliamo con Elena Capparelli, direttrice di RaiPlay dal 2019, che si è occupata da pioniera dello […]

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La rete digitale dell’azienda di Stato sta vivendo un momento d’oro. Grazie alla ricchissima library Rai che rende disponibile on demand e alla sua offerta originale di serie e film, RaiPlay conta oggi 19 milioni di utenti registrati. Ne parliamo con Elena Capparelli, direttrice di RaiPlay dal 2019, che si è occupata da pioniera dello sviluppo digitale dell’azienda fin dai primi anni Duemila.

È un caso che il suo mandato coincida con il boom di RaiPlay?

Sicuramente lo spartiacque è stato il novembre 2019, con il lancio della nuova versione di RaiPlay per il quale è stato scelto un programma straordinario come Viva Raiplay di Fiorello. E in questo ultimo anno, a partire dal primo lockdown, il pubblico degli utenti (molto bilanciato fra uomini e donne) è cresciuto di quasi 5 milioni: ma il dato ancora più interessante è l’alta percentuale di retention, che sta a indicare quanto gli utenti usufruiscono dei nostri contenuti. Cioè, io posso registrarmi per vedere un contenuto una tantum, ma se torno spesso significa che trovo regolarmente contenuti che mi soddisfano. Ecco, una media di 4 milioni e mezzo di utenti ogni mese torna a veder i nostri contenuti. Questo significa che ci considerano una piattaforma dove possono trovare contenuti diversi che li soddisfano in momenti diversi.

Chi sono gli utenti di RaiPlay?

Le ricerche ci dicono che si tratta in gran parte di un pubblico giovane: per oltre il 48% gli utenti di RaiPlay hanno meno di 44 anni; in alcuni casi, oltre il 60% degli utenti ha meno di 24 anni, come nel caso dell’esclusiva assoluta di Nudes, il reboot della serie norvegese sul revenge porn pensata proprio per un pubblico di giovanissimi. O nel caso di Mental, teen drama premiato l’estate passata al Prix Italia basato sul format originale finlandese Sekasin, co-produzione Rai Fiction e Stand by me, che racconta con grande rispetto storie di giovani con fragilità psichica, grazie anche alla consulenza scientifica della Dott.ssa Paola De Rose dell’Unità di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Mental è inoltre l’esempio, a mio parere, dei valori che devono caratterizzare il servizio pubblico, che deve essere capace non solo di guardare agli ascolti ma anche di affrontare temi complessi e scomodi.

“Nudes” la prima serie tv italiana sul revenge porn.
“Nudes” la prima serie tv italiana sul revenge porn.

Qual è oggi il ruolo di RaiPlay nella galassia del servizio pubblico?

Direi che innanzitutto ha un ruolo complementare, perché ospita l’estensione digitale di tutti i contenuti che vanno in onda sulla Rai. Ma nel fare questo allarga anche il target, perché intercetta pubblici che si perderebbero con una visione lineare. Oggi i fattori che incidono sul successo di un contenuto presso un pubblico non sono solo la sua qualità ed efficacia, ma anche quanto tempo quel pubblico ha a disposizione, in che forma e attraverso quale device. Se, ad esempio, io posso fruire di un contenuto quando mi sposto in bicicletta e non lo trovo disponibile on demand con un podcast, cercherò un’altra piattaforma che mi dà qualcosa di analogo ma nella forma che mi serve. Ma ormai accade spesso anche gli utenti vadano direttamente su RaiPlay, com’è stato per Una pezza di Lundini, oggetto di un vero e proprio culto fra i giovani che l’hanno visto subito sulla piattaforma, spesso nemmeno sapevano che andava in onda su Rai2. Inoltre RaiPlay ha avuto e ha un ruolo importante anche nell’alfabetizzazione digitale delle fasce di pubblico dei meno giovani: i lunghi periodi trascorsi in casa durante l’emergenza sanitaria hanno spinto anche i gli anziani a installare RaiPlay, magari con l’aiuto di figli e nipoti, accelerando una digitalizzazione collettiva che probabilmente avrebbe richiesto più tempo. Del resto da noi gli “over” possono trovare sceneggiati storici come La piovra o fiction come Un medico in famiglia, che, con l’ultima stagione andata in onda nel 2016, resta fra i titoli più visti ogni giorno. Nella linea di una continuità rinnovata nelle forme, a breve vedremo anche la nuova serie di Superquark più di Piero Angela, in cui si parlerà d’amore: puntate brevi di 15 minuti circa in cui Angela, volto notissimo della TV generalista, affiancato da giovani ricercatori, è “trasportato” in un formato diverso da quello in cui siamo sempre stati abituati a vederlo.

Vorrei approfondire con lei il discorso sui giovani: dal vostro osservatorio, cosa vogliono vedere e cosa no?

Direi che il bisogno degli utenti più giovani è molteplice. C’è indubbiamente un bisogno di intrattenimento, che è letteralmente esploso quando sono arrivati i grossi player internazionali con la loro immensa offerta di serie. I ragazzi hanno una conoscenza incredibile di tutto il mondo della serialità mondiale, sono abituati al binge watching, fanno passaparola sui social sui titoli che amano di più. E noi abbiamo infatti acquistato tante produzioni straniere, per lo più di stampo europeo (HBO Europe, BBC) come Stalk, Beforeigners, Pure, Foodie Love, scegliendo temi che riguardassero i ragazzi e i giovani adulti, e che infatti da loro sono state largamente apprezzate. Ad esempio ai 25-35enni è piaciuto molto Pure: la protagonista è una ragazza che soffre di un disturbo ossessivo compulsivo, raccontato in maniera molto ironica ma sempre con solide basi medico-scientifiche. Invece la norvegese Beforegneirs, un mix di fantascienza e thriller, è una lettura metaforica dell’arrivo dei migranti nelle società occidentali (nella serie in realtà emergono nelle acque di Oslo dal passato). Ma i giovani hanno anche un grande bisogno che si parli di loro e di avere loro stessi la parola, per essere compresi nella loro forza ma anche nelle loro paure: un titolo a cui tengo molto, pensato per rappresentare questo tipo di esigenza, è Tu non sai chi sono io, una docuserie sulla Gen Z alle prese con la crescita che ora arriva alla seconda serie. Infine, c’è un’esigenza di contenuti formativi a cui abbiamo cercato di rispondere insieme a Rai Scuola, Rai Cultura e alle reti generaliste. Molti ragazzi durante la maturità, ad esempio, hanno potuto vedere trasmissioni, documentari e film messi a disposizione nell’apposita sezione learning, che è stato anche un modo di trasformare l’intrattenimento in edutainment.

“Pure"
“Pure”

Con quali competitor vi confrontate?

Ragioniamo in un’ottica di servizio pubblico e perciò siamo meno legati a una visione puramente commerciale, ma guardiamo con attenzione ai numeri che ci fornisce l’auditel online tutti i giorni. I nostri competitor sono i broadcaster che hanno piattaforme digitali e naturalmente gli OTT (Amazon, Neflix, Disney+ ecc). Ma io sono convinta che giochiamo una partita tutta nostra. Il 50% della platea digitale che guarda contenuti più lunghi di mezz’ora guarda RaiPlay, il che è un dato estremamente significativo: vuol dire che gli utenti ci scelgono per contenuti lunghi e complessi, non per un consumo mordi e fuggi. E questo perché abbiamo una ricchezza di offerta che nessuno ha, composta da tutti i canali della Rai, tutti i programmi e la nostra offerta originale. Parliamo di 4400 titoli fra fiction, documentari, teatro, musica e film. Abbiamo scoperto che i giovani guardano tantissimo cinema: noi abbiamo una library di 1200 film, fra cui molti classici (le antologiche di Eric Rohmer e François Truffaut tra tutti), ma gli utenti trovano anche i formati meno comuni, adatti magari ad audience più piccole e segmentate che in un palinsesto generalista si perderebbero, come ad esempio i cortometraggi.

Su quale tipo progetti state lavorando? Avete in cantiere collaborazioni come quella con 42° Parallelosu docuserie non fiction, sulla linea di Ossi di seppia?

Sì, il tema documentaristico è uno dei nostri interessi prioritari, abbiamo già individuato vari progetti in tal senso. Ossi di seppia rappresenta bene uno degli obiettivi più consoni al servizio pubblico, quello cioè di tenere viva la memoria storica del Paese: questa docuserie, con immagini delle Teche Rai e fotografie d’archivio, è stata infatti l’occasione per raccontare alle giovani generazioni alcuni dei casi mediatici più clamorosi degli ultimi trent’anni attraverso le parole di un narratore centrale nella vicenda. Il progetto è nato prima della pandemia, ma il Covid ci ha suggerito risonanze come quella con il metodo Di Bella. Nella puntata dedicata alla sedicente cura contro il cancro che poi si rivelò un fake, avevamo l’obiettivo di far capire che è necessario avere delle competenze specifiche per parlare di scienza: la battaglia sulla terapia Di Bella che si consumò alla fine degli anni Novanta, raccontata da una dei protagonisti, l’allora Ministro della salute Rosy Bindi, fu forse l’inizio del populismo mediatico per cui in TV le opinioni di personaggi noti spesso sono messe sullo stesso piano delle conoscenze scientifiche consolidate, una dinamica che abbiamo purtroppo visto ripetersi anche in tempi recenti.

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Il nuovo numero di Fabrique finalmente online! Leggilo ora https://www.fabriqueducinema.it/tuttiacasaconfabrique/il-nuovo-numero-di-fabrique-online/ https://www.fabriqueducinema.it/tuttiacasaconfabrique/il-nuovo-numero-di-fabrique-online/#respond Fri, 17 Apr 2020 14:51:28 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=13795   LEGGI E SCARICA QUI FABRIQUE N. 28! Per la prima volta il nuovo numero di Fabrique du Cinéma è pubblicato esclusivamente sul web: certo, è una scelta dettata dal lockdown che in questi mesi ha rivoluzionato ogni aspetto dell’economia e della società di tanti Paesi, e il cinema è uno di quei settori che ne […]

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LEGGI E SCARICA QUI FABRIQUE N. 28!

Per la prima volta il nuovo numero di Fabrique du Cinéma è pubblicato esclusivamente sul web: certo, è una scelta dettata dal lockdown che in questi mesi ha rivoluzionato ogni aspetto dell’economia e della società di tanti Paesi, e il cinema è uno di quei settori che ne ha particolarmente sofferto. Le produzioni sono tuttora bloccate e l’uscita di tanti film molto attesi, di cui parliamo nelle pagine del nuovo numero (preparato prima dell’emergenza), è stata rimandata a data da destinarsi e non possiamo nasconderci che tutta la filiera stia attraversando un momento particolarmente difficile.

Tuttavia noi siamo assolutamente convinti che questo sovvertimento porterà con sé anche tante novità positive, nelle modalità di fruizione e nei contenuti del cinema, e con il 28esimo Fabrique lo gridiamo a gran voce: e come noi ci credono tanti registi, sceneggiatori, produttori, distributori ed esercenti, che si stanno attrezzando per trasformare gli ostacoli in opportunità.

Ed ecco cosa trovate nel nuovo numero di Fabrique: un focus sui fratelli D’Innocenzo, trionfatori alla Berlinale – Berlin International Film Festival con il loro Favolacce, Daphne Scoccia, scoperta per caso da Claudio Giovannesi e che, a soli venticinque anni, ha partecipato all’ultima Berlinale come protagonista dell’opera prima di Chiara Bellosi, Palazzo di giustizia.

Giovani, pieni di idee e di entusiasmo sono anche i nostri Futures Martina Scarpelli, Damiano Giacomelli e il duo composto da Andrea Brusa e Marco Scotuzzi, così come l’autore teatrale Fabio Condemi e il fumettista Toni Bruno. Dialogano con noi anche il direttore delle serie Netflix per l’Europa Felipe Tewes e la presidente di Italian Film Commissions Cristina Priarone.

Nell’anno del centenario della nascita, non potevamo tralasciare in questo nuovo numero un omaggio a Federico Fellini, il cineasta più rappresentativo del cinema italiano che rivive con forza nell’intervista rilasciata allo storico del cinema Aldo Tassone e che pubblichiamo in esclusiva.

Last but not least il team di giovani attori pronti a sbalordire pubblico e critica sul grande e piccolo schermo: Elisa Visari, Davide Calgaro, Roberto Luigi Mauri, Serena De Ferrari, Filippo Marsili, Gea Dall’Orto.

Ringraziamo i nostri partner:
Teatro BrancaccioIlaria Di Lauro make-up artistHarumi RomaD-Vision Movie PeopleZero21 Braziliansushibar

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Successo a Torino per il primo mercato del cortometraggio https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/successo-a-torino-per-il-primo-mercato-dedicato-al-corto/ https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/successo-a-torino-per-il-primo-mercato-dedicato-al-corto/#respond Thu, 24 Nov 2016 17:06:03 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=3815 Si è chiuso domenica 20 il primo Torino Short Film Market, l’unico mercato internazionale del corto in Italia organizzato dal Centro Nazionale del Cortometraggio in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e il Torino Film Festival e con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte. Il bilancio è straordinariamente positivo. Sono circa 300 i […]

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Si è chiuso domenica 20 il primo Torino Short Film Market, l’unico mercato internazionale del corto in Italia organizzato dal Centro Nazionale del Cortometraggio in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e il Torino Film Festival e con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte.

Il bilancio è straordinariamente positivo. Sono circa 300 i professionisti che si occupano di formato breve – dai produttori ai distributori, dai registi ai buyers – che hanno affollato gli spazi del che il Centro di Produzione RAI di Torino ha gentilmente messa a disposizione per l’occasione. 60 gli ospiti internazionali che il TSFM ha invitato. I due pitch – “Oltrecorto” e “Distributors meet buyers” – hanno registrato il tutto esaurito, così come il panel “Supporting Short Films”; la proiezione di corti “All you need is short”, curata dal TSFM all’interno del programma del TFF, ha avuto, anch’essa, un grande riscontro di pubblico.

Il successo di una manifestazione, a cui Fabrique era presente con la distribuzione di copie, come questa conferma la necessità di uno spazio di incontri professionali dedicato al cortometraggio anche nel nostro Paese. In fondo, basta poco perché l’Italia diventi un Paese normale.

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A Los Angeles la notte degli Oscar https://www.fabriqueducinema.it/festival/dal-mondo-festival/la-cerimonia-degli-oscar-in-streaming-su-fabrique/ https://www.fabriqueducinema.it/festival/dal-mondo-festival/la-cerimonia-degli-oscar-in-streaming-su-fabrique/#respond Fri, 19 Feb 2016 08:20:35 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=2628 Cosa succederà la notte del 28 febbraio? A Los Angeles ci sarà la cerimonia cinematografica più famosa del mondo, quella degli Oscar. E noi di Fabrique du Cinéma saremo per la prima volta in collegamento da Roma per seguirla dal vivo in diretta e commentarla minuto per minuto, con tanti ospiti in sala, dagli Actual […]

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Cosa succederà la notte del 28 febbraio? A Los Angeles ci sarà la cerimonia cinematografica più famosa del mondo, quella degli Oscar.

E noi di Fabrique du Cinéma saremo per la prima volta in collegamento da Roma per seguirla dal vivo in diretta e commentarla minuto per minuto, con tanti ospiti in sala, dagli Actual al trio comico Pedigrì, e poi avremo i commenti in studio di Francesca Bianchini, Andrea Di Iorio, Stefania Sciortino e tanti altri. Conduce la stand-up comedian Martina Catuzzi.

Si chiacchiererà di cinema, si scherzerà, si faranno pronostici più o meno folli, e ci sarà anche musica dal vivo con Il complesso di Plutone, djset e live acustici. Cosa volere di più?

Seguici dal sito dalle ore 23, oppure partecipa dal vivo INVIANDO LA TUA ISCRIZIONE QUI : i primi 80 iscritti seguiranno la diretta con noi in teatro.

 

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Shorts for Features, un concorso per nuovi autori https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/shorts-for-features-un-concorso-per-nuovi-autori/ https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/shorts-for-features-un-concorso-per-nuovi-autori/#respond Sun, 18 Oct 2015 17:09:33 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=2098 Il regista Brando De Sica e l’attrice Elisabetta Pellini presentano “Shorts for Feature”, concorso rivolto a sceneggiature inedite per cortometraggi e corti già realizzati, italiani e stranieri. L’evento, aperto anche al pubblico, si terrà martedì 20 ottobre a Roma – nell’ambito della decima edizione della Festa del Cinema (16-24 ottobre 2015) – all’Auditorium Parco della Musica , in viale Pietro de Coubertin, nello Spazio Roma Lazio Film Commission, dalle 10.30 alle 12.30. Le società di […]

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Il regista Brando De Sica e l’attrice Elisabetta Pellini presentano “Shorts for Feature”, concorso rivolto a sceneggiature inedite per cortometraggi e corti già realizzati, italiani e stranieri.

L’evento, aperto anche al pubblico, si terrà martedì 20 ottobre a Roma – nell’ambito della decima edizione della Festa del Cinema (16-24 ottobre 2015) – all’Auditorium Parco della Musica , in viale Pietro de Coubertin, nello Spazio Roma Lazio Film Commission, dalle 10.30 alle 12.30.

Le società di produzione e distribuzione cinematografiche, “Prem1ere Film” ed “AncheCinema”, sono promotrici del progetto internazionale, che prevede la realizzazione di un lungometraggio a episodi, composto da cinque cortometraggi. Durante la conferenza stampa sarà comunicato il nome della prima sceneggiatura breve vincitrice del concorso, che sarà prodotta e distribuita dalle due società.

Nel corso dell’iniziativa sarà, inoltre, consegnato a Brando De Sica – in procinto di girare il suo primo lungometraggio – il premio speciale “Younger’s In.Movie”, progetto nato per la promozione dei giovani talenti, che realizzano cinema di qualità. A consegnare il premio, Daniele Urciuolo, già produttore esecutivo di “Alfiere Productions” e ideatore del “Formia Film Festival”, nonché direttore artistico del format. Elisabetta Pellini presenterà il cortometraggio, da lei scritto e interpretato, “Anatomia di un amore”, per la regia di Manuela Tempesta.

Interverranno: Roberto De Feo ed Andrea Costantino fondatori rispettivamente di “Prem1ere Film” e di “AncheCinema”; Jacopo Chessa, direttore del “Centro Nazionale del Cortometraggio”, partner del concorso; Giovanni Bufalini, direttore della sezione cinema della “Scuola Romana di Fotografia e Cinema”, che, con la “Scuola Nazionale di Cinema Indipendente” di Firenze,”, l’“Accademia di Cinema e Televisione Griffith” di Roma e la “Scuola di Cinema Méliès” di Castellammare di Stabia (NA), ha aderito al sostegno morale del progetto.

Porterà il suo contributo anche Elena Mazzocchi, direttrice editoriale della rivista cinematografica Fabrique du Cinéma, media partner del concorso; sarà presente Mariapia Autorino, co-fondatrice ed amministratore unico di “Prem1ere Film”.

A moderare l’incontro, Angela Iantosca, giornalista e scrittrice; già inviata de “L’Aria che tira” (La7) e de “La vita in Diretta” (RaiUno) ed autrice, tra gli altri, dei libri “Onora la madre – storie di ‘ndrangheta al femminile” (Rubbettino Editore) e “Bambini a metà. I figli della ’ndrangheta” (Giulio Perrone Editore).

Il progetto “Shorts for Feature” è stato già presentato alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, durante la tavola rotonda sulle realtà competitive italiane della società statunitense Netflix, organizzata da Fabrique du Cinéma all’Hotel Excelsior, lo scorso 5 settembre.

Ciascuna sceneggiatura vincitrice del concorso “Shorts for Feature”, riceverà un premio in denaro di € 2,000, condizionato alla sottoscrizione di un contratto di opzione con “Prem1ere Film” ed “AncheCinema” su soggetto e sceneggiatura stessa, oltre all’inserimento nel progetto del lungometraggio.

Il premio per i cortometraggi selezionati, invece, prevede o la possibilità di sottoscrivere un contratto con “Prem1ere” ed “AncheCinema” per l’inserimento dell’opera all’interno del lungometraggio oppure, in un numero che va da un minimo di 1 a un massimo di 10 corti, di sottoscrivere un contratto di distribuzione con le due società. Tale contratto prevede anche la pubblicazione sull’App AncheCinema, la prima in Italia, per la distribuzione di corti di qualità, che ha ricevuto il patrocinio dell’Accademia Cinema Italiano – Premi David di Donatello.

giurati del concorso sono: lo sceneggiatore e produttore David Bellini, fondatore e presidente di Elsewhere Works, società con sede a Los Angeles che si occupa di produzione e distribuzione cinematografica, nonché portavoce della Writers Guild Italia a Los Angeles e membro dell’International Academy of Television Arts & Sciences, ovvero degli Emmy Awards; lo sceneggiatore, vincitore del Premio Solinas Storie per il cinema 2013, Lucio Besana, che ha appena firmato la sceneggiatura di un lungometraggio per  Colorado Film. E ancora i registi: Fabio Guaglione, in uscita con “Mine”, suo film d’esordio hollywoodiano di cui è protagonista Armie Hammer; Roberto De Feo, il cui ultimo corto “Child K”, prodotto da Colorado Film in collaborazione con Dinamo Film ed Eido Lab, ha ottenuto nel 2015 il riconoscimento di interesse culturale nazionale dal Mibact e ha vinto il Premio speciale del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani ai Nastri d’Argento; e Andrea Costantino, che nel 2010, dopo aver partecipato alla 67. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e ai Nastri D’argento con il cortometraggio di fiction “Sposerò Nichi Vendola”, ha messo in pratica con successo il primo caso distributivo editoriale di un cortometraggio nel circuito La Feltrinelli, nonché lo sviluppo della innovativa App per smartphone a tablet “AncheCinema” e la riapertura del Cinema Teatro Royal di Bari, prevista per dicembre 2015.

Il bando di “Shorts for Feature” scade il 1 dicembre 2015.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale del concorso www.shortsforfeature.com

CONCORSO INTERNAZIONALE “SHORTS FOR FEATURE”
Auditorium Parco della Musica – Spazio Roma Lazio Film Commission
Ore 10.30 – 12.30

 

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From Fabrique to Industry https://www.fabriqueducinema.it/education/tavole-rotonde/dalla-fabbrica-allindustria/ https://www.fabriqueducinema.it/education/tavole-rotonde/dalla-fabbrica-allindustria/#respond Tue, 29 Sep 2015 13:58:13 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=1970 Indagare sulle possibilità di crescita della capacità di vendita dei prodotti audiovisivi italiani nel mercato internazionale. Prepararsi all’avvento delle nuove tecnologie e investire nei nuovi autori giovani italiani. Noi crediamo sia la giusta strategia per il futuro. Per questo Fabrique ha dato vita a un nuovo filone di analisi e studio dell’industria cinematografica italiana, che […]

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Indagare sulle possibilità di crescita della capacità di vendita dei prodotti audiovisivi italiani nel mercato internazionale. Prepararsi all’avvento delle nuove tecnologie e investire nei nuovi autori giovani italiani. Noi crediamo sia la giusta strategia per il futuro.

Per questo Fabrique ha dato vita a un nuovo filone di analisi e studio dell’industria cinematografica italiana, che avrà due facce: sulla rivista cartacea, grazie a una serie di dossier che studieranno a fondo le tecniche e i modi di fare industria con il cinema; dal vivo, con  tavole rotonde che ospiteranno i più eminenti specialisti della filiera industriale presa in esame.

L’iniziativa è stata inaugurata con due appuntamenti: il primo durante il festival del cinema di Venezia e il secondo a Roma.

Nella prima tavola rotonda (il 5 settembre presso l’Hotel Excelsior a Venezia Lido) il focus è stato sulle realtà competitive italiane dell’americana Netflix ormai prossima allo sbarco nel Belpaese, ovvero le piattaforme nostrane già dotate delle tecnologie per la diffusione di contenuti video e le società di produzione e il loro piani d’azione per il futuro immediato. All’incontro veneziano hanno partecipato gli amministratori e i direttori responsabili di Chili Tv, Mymovies e Bim, mentre per la parte della produzione Gianluca Arcopinto, Cross Production (ex Magnolia Fiction), Kahuna Films, Alberini Films e Roberto De Feo (con il contributo di Tempi Moderni e Il festival del cinema di Catania).

Ascolta l’audio della tavola rotonda di Venezia

Dalla tavola rotonda è emerso che l’Italia è pronta e ha la sua risposta competitiva al colosso Usa: anche i produttori si dicono pronti a investire su serie di ampio respiro internazionale adatte al nuovo modo di fruire i contenuti. Da più parti si è tuttavia convenuto sulla necessità per l’industria audiovisiva italiana di lavorare di più sulla scrittura e ideazione di nuove storie vendibili nel mercato estero.

Questo l’input che ha portato all’idea di organizzare un nuovo nuovo incontro sulla scrittura seriale, che si è svolto al MAXXI di Roma lo scorso 26 settembre.

Ne hanno discusso gli esperti delle serie televisive che secondo noi rappresentano l’avanguardia della nuova generazione, gli sceneggiatori e editor di quei titoli che già oggi sono innnovativi e hanno la possibilità di essere esportati in tutto il mondo.

Fra di loro Ottavia Madeddu de I delitti del barlume (Sky), Viola Rispoli di Non uccidere (Rai); Stefano Sardo di 1992 (Sky), Mauro Uzzeo di Dylan Dog e Orfani (Bonelli Editore), Tommaso Renzoni, sceneggiatore per lo Youtuber Claudio di Biagio (Youtube), e il vincitore del FictionLab (della Regione Piemonte) Umberto Francia, responsabile di Writers Guild Italia.
Ad arricchire il dibattito l’avvocato esperto in  tutela del diritto d’autore sul web Giovanni Maria Riccio.

Infine, per Fabrique Tommaso Agnese ha raccontato la sua esperienza di producer nella società francese Elephant.

Ha moderato l’affolatissimo workshop Gabriele Niola, esperto di nuove tecnologie e webserie, che ha illustrato i diversi percorsi di scrittura che l’avvento del web ha portato con sé e le differenze tra scrivere per la tv generalista gratuita e scrivere per emittenti specializzate con canali dedicati al cinema a pagamento.

Ascolta l’audio della tavola rotonda di Roma

Le due tavole rotonde Fabrique du Cinéma su l’avvento di Netflix  e la risposta degli autori italiani  sono eventi culturali promossi da:

Tempi Moderni, UBI Banca, V°73

 

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La scrittura seriale https://www.fabriqueducinema.it/education/tavole-rotonde/la-scrittura-seriale-workshop-di-fabrique-al-roma-web-fest/ https://www.fabriqueducinema.it/education/tavole-rotonde/la-scrittura-seriale-workshop-di-fabrique-al-roma-web-fest/#respond Mon, 21 Sep 2015 14:08:29 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=1923 I massimi esperti del settore e la nuova generazione di scrittori si incontrano nella prestigiosa sede del Museo Maxxi di Roma nell’ambito del Roma Web Fest per ragionare sul futuro della produzione italiana davanti a un pubblico di giovani appassionati di cinema e arti visive. Dopo il successo al Festival del cinema di Venezia della tavola rotonda […]

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I massimi esperti del settore e la nuova generazione di scrittori si incontrano nella prestigiosa sede del Museo Maxxi di Roma nell’ambito del Roma Web Fest per ragionare sul futuro della produzione italiana davanti a un pubblico di giovani appassionati di cinema e arti visive.

Dopo il successo al Festival del cinema di Venezia della tavola rotonda sull’avvento di Netflix in Italia e la risposta dei competitor italiani, Fabrique promuove un nuovo incontro per discutere sulla scrittura delle serie e sul suo futuro rispetto al nuovo modo di fruizione del pubblico. Rete, intereattività, binge watching.

Titolo:

Le diverse forme di scrittura per i racconti seriali: Metodi e stili nella sceneggiatura per Serie Tv, Graphic Novels e Film per il cinema

Panel

Viola Rispoli : Script editor  di Non uccidere la nuova serie crime di RAI3 e “La Squadra”

Stefano Sardo : Sceneggiatore di 1992 (serie Sky)

Mauro Uzzeo: Sceneggiatore e autore di Dylan Dog e Orfani per Bonelli Editore

Tommaso Renzoni : Sceneggiatore cinetelevisivo e giornalista “Fabrique du Cinéma”

Umberto Francia: Responsabile Fictionlab

Ottavia Madeddu: Sceneggiatrice di I delitti del Barlume (serie Sky)

Giovanni Maria Riccio: Studio Legale e-Lex, Professore associato di Diritto della comunicazione

Modera 

Gabriele Niola: Giornalista esperto degli audiovisivi sul web (scrive per Wired, Mymovies e Fanpage)

 

SABATO 26 SETTEMBRE ORE 11:00

MAXXI – via Guido Reni 22 4a

 

 

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Making of “Street Style” https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/making-of-street-style-2/ https://www.fabriqueducinema.it/festival/italia/making-of-street-style-2/#respond Thu, 03 Sep 2015 13:48:21 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=1867 I sei giovani talenti italiani con noi al festival di Venezia e sulla carta stampata di Fabrique n. 11. Ci si vede tutti al Lido il 5 settembre, ma noi siamo già in ottima compagnia! Thanks to: V73, Cotril  

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I sei giovani talenti italiani con noi al festival di Venezia e sulla carta stampata di Fabrique n. 11. Ci si vede tutti al Lido il 5 settembre, ma noi siamo già in ottima compagnia!

Thanks to: V73, Cotril

 

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