Il futuro dell’intrattenimento secondo Luca Argentero
Innegabile sottolineare come quella che stiamo vivendo sia un’epoca di grandi cambiamenti strutturali per l’industria cinematografica italiana e internazionale. A fronte del calo di pubblico, soprattutto nella fascia dei giovanissimi, della chiusura delle monosale di centro città a favore dei grandi multisala periferici, della diffusione della pirateria, croce di tutti i distributori, oggi, scarseggiando il denaro, non si rischia più. Di conseguenza i prodotti più “difficili” e anticommerciali faticano a trovare distribuzione, mentre gli investimenti si concentrano sull’usato sicuro, sulle formule consolidate, su generi e autori che garantiscano la riuscita al box office. La risposta al concreto rischio di appiattimento arriva dal web, zona franca le cui potenzialità sono ancora in gran parte inesplorate. Negli Usa si sta facendo largo un colosso come Netflix, la più grande piattaforma di video on demand al mondo che, dopo aver lanciato con la formula “watch instantly” una serie di successo come House of Cards, confezionata da nomi altisonanti quali Kevin Spacey e David Fincher, comincia a far impensierire Hollywood stringendo accordi esclusivi con star del grande schermo quali Adam Sandler e Leonardo DiCaprio.
L’Italia, da sempre refrattaria alle rivoluzioni, non si è ancora dimostrata così ricettiva nei confronti delle novità provenienti dal web, ma anche da noi i pionieri non mancano e se le webserie nostrane riscuotono sempre più interesse tra i cyberspettatori esistono realtà strutturate pronte ad accogliere il pubblico in fuga dal cinema e dalla tv generalista. Una di queste è Megatu.be, piattaforma di streaming video multichannel che contiene canali tematici dedicati ad anime, horror, cult e commedie italiane anni ʼ70 oltre a Creators, una sezione dedicata alle produzioni originali. Anima e mente del progetto, nonché direttore artistico della sezione Creators, è l’attore e produttore Luca Argentero.
È Argentero stesso a raccontarci come nasce il suo impegno sul web: «Megatu.be scaturisce dall’incontro con Luca DeDominicis, attuale AD e importante riferimento del mondo web da molti anni. Io e lui ci siamo trovati in sintonia sulla reciproca idea di “futuro dell’intrattenimento” e abbiamo provato a unire le nostre competenze tecniche e conoscenze del mercato per immaginare un progetto che risultasse una reale opportunità di cambiamento. Siamo gli unici a offrire una library cinematografica in streaming legale e gratuito. L’offerta, già ricca di nomi come Cassavetes, Jodorowsky, Cronenberg, viene ampliata settimanalmente. Non è necessaria alcuna registrazione. Inoltre offriamo il meglio delle produzioni web-native, migliaia di ore di anime giapponesi e un importante palinsesto di video musicali».
Argentero, presente sul grande schermo con numerose produzioni, si sta costruendo una carriera parallela dietro le quinte e ha scelto di diversificare le attività per implementare nuovi metodi di fruizione del prodotto audiovisivo. I numeri gli stando danno ragione visto che Megatu.be, lanciato a maggio, sta avendo un ottimo riscontro. «La crescita è stata considerevole, a dimostrazione che spesso l’unione fa la forza. Il network è passato da un totale di 24 milioni di visualizzazioni mensili a 50 milioni nell’arco di 5 mesi due dei quali, luglio e agosto, sono notoriamente non premianti in termini di traffico. Oggi abbiamo più di 1.800.000 visualizzazioni in un solo giorno, il che ci rende assolutamente concorrenziali con alcune reti televisive anche blasonate che, nel tempo, hanno invece perso pubblico in modo significativo. Anche la scelta di limitare il numero dei canali tematici privilegiando generi amati dai giovanissimi come gli horror e gli anime è provvisoria. L’evoluzione dei canali verticali sarà proporzionale ai contenuti che saremo in grado di presentare nei prossimi mesi. È ovvio che i primi a essere accontentati debbano essere quelli che già utilizzano il web come medium di riferimento, ma abbiamo in serbo grandi sorprese che aiuteranno la stessa diffusione del video streaming».
Il ruolo che Luca Argentero si è ritagliato in Megatu.be è centrale visto che a lui spetta il compito di visionare e selezionare le produzioni originali per lanciare giovani autori su Creators. Il solo criterio usato dall’attore per individuare i prodotti meritevoli è «la qualità. Con le tecnologie oggi a disposizione il livello di fattura dei contenuti si sta alzando vertiginosamente, ma con Megatu.be vogliamo dare un ulteriore strumento ai Creators di domani. Non siamo solo un attento distributore, ma un partner produttivo a tutti gli effetti. Puntiamo alla tanta agognata remunerazione reale delle produzioni web-native». Se il fermento nell’universo di nicchia delle webserie è ormai una bella realtà, difficile nella situazione attuale non pensare alle applicazioni future di Megatu.be e di progetti affini nel campo della distribuzione cinematografica alternativa ai canali tradizionali. Luca Argentero crede fermamente che questa sia la giusta direzione da seguire, nonostante la refrattarietà dell’industria italiana alle novità di questo tipo. In tal senso afferma: «Credo fermamente nella distribuzione su web, così come credo che le finestre di sfruttamento di un lungometraggio debbano essere drasticamente ridotte. Credo alla contemporaneità delle piattaforme, fatto salvo il ruolo insostituibile del grande schermo cinematografico, unico amplificatore delle emozioni visive. I film di prima visione vanno visti al cinema, ma appena il film esce dalla sala dovrebbe essere messo a disposizione di tutti a seconda delle preferenze di ognuno. ‘Quello che voglio, quando voglio’, l’on-demand non è più il futuro, è un dato di fatto».
Dalla teoria alla pratica il passo è più breve di quanto si pensi. Dopo aver prodotto nel 2012 Cose cattive di Simone Gandolfo, Argentero ci annuncia di aver già approntato una distribuzione alternativa per la sua pellicola su Megatu.be. «Cose cattive uscirà presto su Megatu.be in 9 puntate. Sarà il primo esperimento in tal senso e credo rappresenti un’ennesima idea per creare possibilità per il cinema».