#Nonsolovarietà: Ulisse, il piacere della scoperta

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Con tutti i riflettori puntati sulla «grande» sfida tra gli intrattenimenti del sabato sera, i commentatori televisivi hanno trascurato di mettere adeguatamente in luce i meriti di un altro programma storico della serata: Ulisse, il piacere della scoperta. Nonostante la presenza dei colossi proposti dalle reti ammiraglie, Alberto Angela si è ritagliato una forte nicchia di ascoltatori fedeli, che ha resistito nel tempo e che oggi si aggira intorno ai due milioni d’individui, conquistando per RAI Tre la terza posizione fra i programmi più seguiti della serata.

Il programma ha anche il merito di aver ispirato un nuovo importante appuntamento culturale, trasmesso nel prime time di RAI Uno e condotto sempre da Alberto Angela: Meraviglie, la penisola dei tesori, che ha conquistato quasi sei milioni si spettatori, con il 22-23% di share.  Ascolti «monumentali» per un programma di qualità «che unisce le capacità divulgative e di narrazione di Alberto Angela insieme alla credibilità del marchio Angela» e che in 4 puntate ci ha accompagnato alla scoperta delle bellezze artistiche della nostra penisola, che conta ben 53 patrimoni Unesco.

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Un successo che acquista una valenza strategica e apre nuove prospettive per il prime time di RAI Uno, valorizzando un genere, la divulgazione culturale e scientifica, che nel palinsesto della rete era quasi scomparso, ridotto a pochi appuntamenti (estivi e natalizi), a causa della frenetica rincorsa agli ascolti della tv generalista. Allargare l’offerta del prime time a nuovi generi, diversi dalla fiction e dall’intrattenimento, diventa, nell’era della tv digitale, un obiettivo strategico per il futuro dei grandi network, un obiettivo peraltro più facilmente perseguibile a seguito del generale ridimensionamento degli ascolti di tutte le reti generaliste.

In questa prospettiva editoriale, di fronte al successo superiore alle aspettative del nuovo programma culturale, non si può escludere la possibilità di un definitivo passaggio di Alberto Angela dal prime time di RAI Tre a quello di RAI Uno, dove già da anni conduce, nel day time, il programma Passaggio a Nord Ovest. Una «promozione» che, dopo il recente esodo di Fazio con Che tempo che fa, se da una parte rende onore a una rete che ha rappresentato una sorta di laboratorio sperimentale della qualità televisiva – inaugurato da Angelo Guglielmi, e implementato dai direttori che si sono succeduti (Giovanni Minoli, Francesco Pinto, Giuseppe Cereda, Paolo Ruffini) – dall’altra rischia, però, di creare un altro importante vuoto, non facilmente colmabile, nel palinsesto della terza rete, attualmente diretta dal bravo Stefano Coletta.

Se così fosse, avremmo un motivo in più per rendere omaggio a un programma che ha esordito su RAI Tre nel lontano 2000, con un «numero zero» andato in onda sperimentalmente, sabato 25 novembre di quell’anno, con l’ambizioso obiettivo di ritagliarsi un proprio seguito fra il pubblico che «non era interessato ai varietà». Fu un debutto coraggioso, nell’arena del sabato sera della tv analogica, una sfida difficile ma subito vincente, condivisa da Piero Angela (autore) e Alberto Angela (autore e conduttore). Fin dal primo anno di programmazione, nel 2001, la serie di nove puntate riscosse un sorprendente successo di pubblico, con ascolti intorno al 14% che in alcune puntate – come Gli ultimi giorni di Pompei ed Ercolano – sfiorarono il 17% di share e i 4 milioni di telespettatori.

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I diciotto anni di vita non hanno logorato Ulisse, il piacere della scoperta, sempre nei primi posti delle classifiche di gradimento, sempre fresco e appassionante e per questo capace di resistere anche alla sopraggiunta concorrenza dei numerosi canali digitali. Nell’attuale stagione 2017-2018, le puntate di Ulisse inedite (escludendo quindi le repliche) hanno realizzato una media pari all’8,43% di share, che raggiunge punte del 15,62% fra i laureati (10,24% istruzione media-superiore) e del 14% fra il pubblico appartenente alla classe economico-sociale alta (9,45% classe medio-alta). Quindi un pubblico con un profilo alto e sufficientemente giovane per una rete generalista (7% nella classe di età 25-54 anni e 11% in quella 55-64 anni), che riveste un particolare interesse per gli investitori pubblicitari, anche per il forte consenso riscosso nei nuovi media e testimoniato dai numerosi commenti entusiasti che i programmi di Alberto Angela ricevono su Twitter.

Va infine ricordato che un altro valore aggiunto di Ulisse, il piacere della scoperta è la sua replicabilità che è stata ampiamente valorizzata dalla rete per integrare le puntate in prima visione ed allungare le programmazioni stagionali, con risultati d’ascolto sempre in linea con quelli delle puntate inedite, come si è visto nelle due ultime puntate (19 e 26 maggio) di questa stagione, che hanno realizzato rispettivamente l’8,41% e l’8,97% di share (oltre 1,7 milioni di telespettatori).

Elaborazioni auditel fornite da Geca Italia