Con un trionfo al box office internazionale da oltre 1 miliardo e mezzo di dollari, Il re leone si attesta tra i film più riusciti di casa Disney: sebbene sia da molti considerato un vero e proprio feature film per il realismo delle immagini e per l’effettivo impiego di alcune riprese reali, se considerato film d’animazione si attesterebbe come quello di maggiore incasso di tutti i tempi.
Per realizzare questa produzione il regista Jon Favreau è stato riconfermato dalla Disney dopo il successo de Il libro della giungla, vincitore dell’Oscar per i migliori effetti visivi, assieme a un team di circa 1250 artisti e tecnici, parte dei quali avevano già lavorato al precedente successo di Favreau. Ma grazie al lavoro di animazione ed effetti visivi svolto dalla società MPC, il livello della computer grafica impiegata nel Re leone si è spinto ancora oltre. L’obiettivo del regista era infatti quello di realizzare un film che avesse il realismo visivo di un documentario ma lo stile di racconto e il consueto mood disneyano.
Il lavoro di dettaglio raggiunto sui personaggi e le ambientazioni è in effetti stupefacente, e ancora più la coerenza delle inquadrature con l’iconico film del 1994: con questa recente produzione si è infatti voluto replicare l’esatto stile registico del predecessore, incrementandone il realismo sì con la nuova grafica, ma anche mediante animazioni secondarie sulla moltitudine di personaggi realizzati.
L’esperienza visiva è certamente coinvolgente e l’animazione dei personaggi principali è credibile perché, nonostante parlino, si è impiegato uno stile di animazione non invasivo e quindi il “volto” dei personaggi si muove in base ai reali movimenti che la muscolatura facciale degli animali è in grado di compiere.
Dal punto di vista tecnico, l’innovazione più significativa è stata certamente quella di aver impiegato la realtà virtuale quale ambiente immersivo per la ripresa delle scene. In pratica, il regista e i suoi collaboratori più stretti, tra i quali il direttore della fotografia Caleb Deschanel e il supervisore degli effetti Rob Legato, indossavano dei caschi da realtà virtuale che li immergevano interamente nei set realizzati in computer grafica: in questo modo erano in grado di consultarsi su come impostare le inquadrature ed effettivamente girarle mentre guardavano all’animazione dei personaggi già presenti all’interno del mondo virtuale. Era possibile anche modificare le luci in tempo reale ed impiegare diversi sistemi di ripresa come carrelli, crane ecc; insomma, era come girare su un set reale con attori in carne e ossa, ma in un ambiente controllato e con la possibilità di ripetere il ciak quante volte necessario.
Nel prossimo numero di Fabrique, Gianluca Dentici che ha lavorato al film come Senior Compositor Key Artist a MPC London, ci illustrerà il percorso realizzativo e tecnico che ha portato alla creazione delle splendide immagini del Re leone. Stay tuned!