È difficile crescere senza un padre. Sembra una frase fatta, ma succede ad Ele, diciannovenne introversa che stringe amicizia con la giovane rumena Mia. Un vecchio camper rimesso in sesto, entrambe le ragazze con la voglia di fuggire e la casualità di ritrovarcisi dentro per un viaggio dal sud, precisamente nel potentino, fino al nord Italia. Danno vita a questi personaggi Emma Benini e Anastasia Doaga, attrici brave a metterne in scena tutte le fragilità quanto il coraggio di mettersi in gioco trovato durante quest’avventura on the road.
Le ragazze non piangono, opera prima di Andrea Zuliani, in concorso ad Alice nella Città, sempre nel grande alveo di questa finalmente competitiva Festa del Cinema di Roma 2022, scorre con freschezza e voglia di mostrare due piccole Thelma & Louise alle prese con un percorso di crescita interiore che le porterà a guardare con occhi nuovi i loro passati e il loro futuro. Il regista sceglie una forma sostanzialmente lineare per il suo racconto, spezzata giusto con alcuni flashback che scopriranno pian piano i traumi che accomunano le due ragazze. C’è l’amicizia epidermica, quella delle persone che si riconoscono amiche con poche parole in pochi incontri, la solidarietà di due giovani donne che devono unirsi ancora di più quando possono rivelarsi gli uomini, spesso e volentieri, la peggiore minaccia.
Zuliani percorre questa strada senza sprofondare in retorica, non inventa granché di spettacolare nelle messe in scena, ma si dedica a una naturalità del pastiche molto credibile e discretamente diretta. Soprattutto nei momenti di emotività più alta. Il suo è un piccolo film che nel suo linguaggio dai toni tenui somiglia alla vita. Tanto che anche qui in alcuni momenti ci si annoia un tantino. Poco male per un esordio autoriale. Il regista firma la sceneggiatura con Francesca Scanu, e a volte sembra si distinguano molto chiaramente i momenti curati più dall’autrice o dall’autore. Ma sono quisquilie da sesso degli angeli. Il film regge, non travolge ma accompagna lo spettatore in una piccola esperienza cinematografica da road movie. In quanto storia su quattro ruote ricorda vagamente l’esordio di Alessandro Capitani, In viaggio con Adele, ma un po’ anche Calcinculo di Chiara Bellosi.
Tornando al nostro Le ragazze non piangono, nel titolo si cela tutta l’emotività confluita e caricata in crisalide, raffinata poi in energia di risposta e propulsione verso il domani da farfalla. Come caratteristi di rango, personaggi come muri, di sostegno o da oltrepassare per il fuggire lontano delle protagoniste, rinforzano non poco il lavoro di Zuliani Max Mazzotta e Matteo Martari. I loro character si compensano specularmente risultando utilissimi nel delimitare drammaturgicamente gli spazi emotivi delle due ragazze.