La sua ultima fatica è stata la regia del mega-concerto di Vasco a Modena Park. Giuseppe Romano, in arte Pepsy Romanoff, è un artista eclettico e poliedrico, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi e votato a fare della creatività un must non solo per il suo percorso di vita, ma anche al servizio dei giovani talenti.
Un viaggio da iniziare, qualcosa o qualcuno da raggiungere in quella parte di mondo migliore che tutti sognano di trovare. Questo è il racconto d’immagini scritto da Pepsy Romanoff per il video della canzone di Vasco Rossi Un mondo migliore, premiato come videoclip dell’anno alla 14esima edizione del Premio Nazionale Roma Videoclip.
Di strade Giuseppe Romano ne ha attraversate parecchie prima di diventare uno dei registi di videoclip più premiati e ricercati d’Italia. Nato a Camerota nel 1977, inizia proprio dalle immagini, dalla grafica pubblicitaria, per poi scoprire la fotografia e infine approdare nel mondo dei videoclip in un’evoluzione continua caratterizzata da differenti linguaggi creativi ed espressivi. Tutto nasce quasi per scherzo nel 2009, quando Alioscia, leader dei Casino Royale, presenta Giuseppe a Pharrell Williams.
Il rapper americano è a Milano con i N.E.R.D per un concerto e cerca un bravo regista: Peppe sembra perfetto ma, secondo Alioscia, ha bisogno di un nome più internazionale, così nasce Pepsy Romanoff. Nessuno può dire che questo nome d’arte non gli abbia portato fortuna, considerando i nomi con cui Pepsy ha lavorato negli ultimi anni: Club Dogo, Gué Pequeno, Clementino, Pino Daniele, Verdena, Samuele Bersani, Tiziano Ferro e la lista potrebbe continuare fino ad arrivare al più grande, Vasco Rossi.
«Odiavo Vasco prima di conoscerlo. Colpa d’Alfredo, Liberi liberi, Fegato spappolato… era musica che non capivo. Ci siamo incontrati grazie a Sky Arte per una serie, Ogni volta Vasco: siamo solo noi. Mi ero documentato su di lui, ma non sapevo tutto e forse anche grazie a questo è nata un’alchimia speciale tra di noi e ho capito perché le persone non possono fare a meno di seguirlo: ha un’aura particolare, un carisma dal quale non puoi scappare, oltre a essere un grande professionista». Un incontro che ha favorito la crescita della sua carriera, portandolo a curare la regia del concerto-evento di Vasco Rossi dell’1 luglio al Modena Park.
Per Pepsy tutto parte proprio dall’artista, dalla sua estetica e dal suo modo di sentire la musica: da qui inizia a scrivere i videoclip. «Per me è importante capire cosa pensa l’artista, quale idea ha seguito quando ha scritto la canzone per proporre immagini che non siano didascaliche, ma rappresentino la sua visione, il suo mondo». Un artigiano del suono e delle immagini, così Pepsy ama definire se stesso e il suo lavoro, e con questa stessa idea ha dato vita a una casa di produzione, la Except, fondata nel 2007 insieme a Maurizio Vassallo, che è una fucina di creatività e linguaggi artistici.
Del concerto di Modena dice: «L’ambizione era quella di raccontare quarant’anni di musica, mostrare quello che le canzoni di Vasco hanno rappresentato». Un progetto importante, che ha visto Pepsy Romanoff come art director affiancato da un altro nome importante, quello di Giorgio Testi (Blur, Oasis, Rolling Stones), «un punto d’arrivo, un misto tra teatro, musica, cinema e spettacolo».
Fondamentale il team di professionisti con il quale si confronta ogni giorno. «Il rapporto che ho con la mia squadra è simile a quello di due amanti: si discute, si trovano punti in comune. Nel live siamo tutti registi: per il concerto di Vasco c’erano 26 camere, 26 regie diverse, 26 punti di vista differenti».
Lo sguardo di Pepsy non si ferma solamente dietro la macchina da presa, guarda al futuro e soprattutto ai giovani. Per loro ha creato Nativa, una scuola di formazione per il mondo dell’audiovisivo. «È un progetto vincente e di nicchia perché ci consideriamo artigiani professionisti. I giovani di oggi non hanno voglia di studiare e di sacrificarsi: pensano che per fare questo mestiere basti un diploma. Invece non è così: bisogna partire dal basso, vivere il set. Il percorso va disegnato, costruito giorno per giorno: solo così si arriva in alto. Sicuramente oggi i ragazzi di vent’anni hanno una capacità d’apprendimento maggiore di quella della mia generazione, quello che manca è il saper fare e spesso il rapportarsi con le persone con cui si lavora. Compito del regista credo sia proprio creare un’empatia con gli altri». Dalla “bottega” di Nativa sono usciti alcuni professionisti che hanno lavorato con Pepsy e la sua squadra, per poi continuare la propria carriera.
In tutto ciò, Pepsy Romanoff ha trovato anche il modo di creare uno spazio dedicato esclusivamente alla creazione: Avantguardia. Un progetto innovativo, composto da un collettivo di produttori italiani che, attraverso musica e immagini, vuole trovare la massima libertà espressiva. Una sorta di archetipo artistico che racchiude l’essenza della videoarte: il valore delle immagini unito alla musica. Un contenitore cosmopolita dove esprimersi senza limiti.
Tecnica, passione e creatività: Pepsy Romanoff è riuscito a unire queste tre caratteristiche nel suo lavoro dando vita a una carriera professionale intensa e apprezzata. Nonostante questo la sua evoluzione continua: per il suo futuro ha altri progetti: un lavoro tra cinema e teatro con l’attore Vinicio Marchioni (già protagonista del videoclip di Un mondo migliore) e una serie TV. Nuovi stimoli e nuove sfide da affrontare per arrivare di nuovo a quel particolare momento: «Quando spingo il tasto REC è come se anche io facessi un live vero e proprio, come se la telecamera fosse uno strumento musicale nelle mie mani».
Ringraziamo per la collaborazione Francesca Piggianelli