Cantautore, musicista, bluesman. Chitarrista straordinario, tra i viventi uno dei più forti in Italia: Alex Britti chiude in bellezza la giuria dei Fabrique du Cinéma Awards 2021.
Un goal che siamo particolarmente orgogliosi di annunciare, perché se è vero che il coraggio e la sperimentazione sono per Fabrique una missione, Alex Britti è un artista che ha saputo farne un mantra. Fin dagli esordi della sua carriera ha portato la cultura del blues e del jazz nel fenomeno commercialissimo dell’It-Pop, come suggerisce lo stesso titolo dell’album con cui esplose nel ’98, trainato da tormentoni come Solo una volta (o tutta la vita), Oggi sono io e Mi piaci.
Da vero hitmaker, prima che il termine in Italia fosse abbastanza utilizzato da comprendere la portata del fenomeno, nella seconda metà degli anni Novanta stava già sperimentando una formula assolutamente innovativa per un musicista del suo calibro. Viene spontaneo allora citare Britti che cita ironicamente se stesso in Brittish, la hit prodotta da Salmo: “Lo so che sono partito dal blues, ho fatto amicizia col pop, 7000 caffè nella vasca, guardami al top”.
Probabilmente non saremo incisivi quanto lui nel riassumere con un paio di barre il suo articolato progetto discografico, ma possiamo tentare di arrivare al cuore: dna romano e cultura oltreoceano alla mano, Britti incarna musicalmente quel tipo di spirito che i Fabrique Awards premiano da anni. Ovvero un compromesso intelligente e originale tra il virtuosismo tecnico e l’intrattenimento puro. Una costante sperimentazione ludica.
Provare a stargli dietro quando suona la chitarra è un esercizio ipnotico e insieme scoraggiante (se qualcuno fosse mai impazzito nel contare tutte le inquadrature della scena della doccia in Psycho, ecco, la sensazione è quella). Ma allo stesso tempo, provare a trattenersi dal ballare La vasca è ancora impossibile dopo ventun anni (sono ingredienti perfetti, l’equivalente di un film che sbanca al botteghino e dopo qualche decennio torna a raccogliere il resto con un nuovo director’s cut).
Ascoltare 7000 caffè isolando il testo e concentrandosi sulla strumentale, è un escamotage affascinante per farsi un’idea di dove arriva il bluesman e dove inizia l’hitmaker. Virtuosismo e contaminazione divertita, dicevamo: rompere le regole per creare nuovi scenari. Vero appassionato di cinema, Alex Britti ha composto anche la colonna sonora del film Stressati e dell’olandese Ver van familie, mentre con il brano Immaturi ha partecipato alla soundtrack dell’omonimo film di Genovese.
Ha suonato e collaborato con i più grandi della scena internazionale (solo per citarne alcuni: Buddy Miles, Billy Preston, B. B. King, Joe Cocker, Ray Charles, Patti Smith, Toquinho), e la sua continua ricerca musicale lo ha reso un fuoriclasse: allora chi meglio di lui, per valutare la sperimentazione e l’innovazione?
Benvenuto Alex, sei nel posto giusto.