Ci occupiamo delle nuove macchine da presa (Mdp) digitali che hanno radicalmente cambiato alcuni aspetti della produzione audiovisiva. Nuove tecnologie, nuovi mestieri e una grande novità: Arri AMIRA.
Il passaggio dalla pellicola al digitale è ormai ufficiale, la rivoluzione tecnologica è in continuo e frenetico sviluppo, e alla fine di questo lungo percorso le Mdp digitali sono diventate la nuova frontiera del cinema. Il cambiamento non è stato indolore, ma ha saputo premiare chi ha creduto e investito in questo ambizioso progetto, capace di allargare i confini delle produzioni audiovisive creando nuove figure professionali e prospettive di lavoro. Nonostante le inevitabili difficoltà iniziali, i risultati non hanno tradito le aspettative e il mercato continua a offrire prodotti sempre più all’avanguardia. In questo numero ci concentriamo sui sistemi di ripresa della nuova Arri AMIRA, l’ultimo gioiello di casa Arri, azienda leader nella produzione di Mdp, accessori e sistemi di illuminazione cinematografici.
Noi di Fabrique abbiamo avuto la possibilità di provare la nuova Arri AMIRA presso i laboratori di D-Vision Italia, dove sarà presto disponibile per il noleggio insieme agli altri prodotti di casa Arri.
La nuova Arri AMIRA è una Mdp compatta che unisce a un’eccezionale qualità di immagine un design ergonomico ottimizzato, ideale per una grande varietà di produzioni. Dai reportage alle pubblicità, dalle fiction televisive al cinema, il tutto con una Mdp versatile e maneggevole che non preclude le grandi prestazioni. La Arri AMIRA ha infatti lo stesso sensore (2K 2048 x 1152) della Arri ALEXA, una delle migliori e più affidabili Mdp presenti sul mercato, e vanta la stessa eccezionale qualità d’immagine. La medesima fiducia tributata alla ALEXA può essere estesa oggi anche alla AMIRA, tanto da poterle usare insieme sullo stesso set – avendo un range dinamico di ben 14 Stop e bassi livelli di rumorosità. Mdp pronta all’uso e completa di tutti gli accessori, AMIRA è equipaggiata con un innovativo multi-viewfinder che rende il lavoro più facile per il singolo operatore: a un oculare OLED ad alta risoluzione unisce infatti un monitor LCD pieghevole, che consente di visualizzare un’immagine dal vivo quando l’oculare non è in uso. A differenza delle Mdp cinematografiche, il cui corpo macchina richiede di essere completato con tutti gli accessori ogni volta che viene messo in opera (dai fissaggi al monitor, dal wiewfinder ai cavi di collegamento), la AMIRA è pronta all’uso così come viene estratta dalla custodia. In questo modo è dunque possibile fare a meno dell’assistente operatore, riducendo costi e tempi di preparazione, potendo comunque contare su una macchina utilizzabile anche con una configurazione da studio/set cinematografico con banchetto, matte box, monitor on board.
La AMIRA è adatta anche a progetti documentaristici, perché offre una gestione molto accessibile e una grande praticità d’uso: fattori chiave in situazioni di singolo operatore e per riprese a mano prolungate, che la rendono ideale anche per troupe televisive ENG (Elettronics News Gathering). La AMIRA dispone inoltre dei più popolari attacchi per ottiche, dal PL Mount,quello per le ottiche cinematografiche, all’attacco EF. Anche le opzioni audio multicanale sono molto interessanti: 3 canali in ingresso di cui 2 in AES3, che permettono l’acquisizione diretta di segnali digitali bypassando la conversione e inviando al supporto di memoria il segnale digitale nativo. Gli ingressi e i selettori sono accessibili dal lato destro della camera, arrecando il minimo disturbo all’operatore. Un’interfaccia WiFi integrata espande ulteriormente le opzioni di controllo della camera, mentre il monitor LCD fornisce pieno accesso alle funzioni della stessa senza che l’AMIRA debba essere rimossa dalla spalla dell’operatore. La camera utilizza i nuovi supporti di memoria CFast 2.0, con dimensioni identiche alle Compact Flash ma capaci di velocità vertiginose, impensabili fino a oggi per una scheda di memoria (fino a 350 MB/sec in scrittura e fino a 450 MB/sec in lettura). Può registrare in Rec 709 o Log C utilizzando i codec ProRes LT, 422, 422HQ o 444 e offre inoltre la possibilità di registrare immagini in Slow Motion di elevata qualità (fino a 200 Fps). Non solo. Con l’avvento del digitale è nata la figura del DIT (Digital Imaging Technician), professionista che supporta il lavoro del direttore della fotografia (DOP), del montatore e del colorist: è il DIT che sul set controlla ed elabora i file prodotti dalle Mdp digitali e opera le LUT immediate di sola visualizzazione (per il DOP o per il regista), inviate in un secondo momento al laboratorio e utilizzate come guida in post-produzione sul girato. Ma il processo, ovviamente, comporta dei costi. L’AMIRA è l’unica nel suo genere a essere dotata di una serie di LUT 3D precaricate, utilizzabili sul set durante le riprese. In alternativa, le produzioni possono creare delle proprie LUT 3D con sistemi di grading esterno, caricarle durante la preparazione ed eventualmente modificarle direttamente in camera durante le riprese. Si tratta di un sistema molto efficace per creare look su misura, risparmiando tempo e denaro e riducendo al minimo la quantità di lavoro di grading in post-produzione. Avere le LUT precaricate equivale essenzialmente al grading in-camera, un’opzione cioè che permette di creare approcci visivi coerenti e identificabili anche su produzioni di piccola scala, che non possono permettersi di pagare un grade in post. Documentari, fiction, spot pubblicitari spesso richiedono look contrastanti per differenti elementi tematici o narrativi. Con l’AMIRA queste configurazioni possono essere create prima ancora di iniziare la ripresa, applicate al frame registrato o utilizzate unicamente per le immagini sul monitor. In entrambi i casi danno a chi produce film o programmi un maggior grado di controllo creativo sulla produzione.
Con un solido scheletro interno che garantisce stabilità di camera e obiettivo, AMIRA è infine un prodotto molto durevole, costruito con materiali notevolmente resistenti. L’elettronica sigillata offre una protezione di alto livello contro umidità e polvere, mentre un sistema termico integrato consente di controllarne la temperatura. Forte di un costo inferiore all’ALEXA, AMIRA è rivolta anche ai piccoli noleggiatori/freelance e alle piccole produzioni che possono acquistarla ammortizzando i costi nel tempo. Il primo modello è stato già consegnato in Italia a fine maggio ed è previsto per settembre l’arrivo sul mercato dell’ultima nata di casa Arri.