Negli ultimi anni tanti italiani sono arrivati nella capitale lusitana mentre, al contrario, tanti giovani portoghesi sono emigrati dal loro paese in cerca di lavoro. Perché? Di questa scelta in controtendenza racconta Lisbon storie, un documentario che, attraverso le storie di nostri connazionali, racconta perché hanno scelto di vivere a Lisbona. Ricercatori, impiegati, musicisti, attori, vengono intervistati nel film per raccontare le loro storie e le loro emozioni.
Spiegano gli autori, Massimiliano Rossi (traduttore), Luca Onesti (videomaker e fotografo) e Daniele Coltrinari (giornalista), lisboetas da tempo: «L’idea del film è venuta fuori quasi per gioco: ci stavamo raccontando di Lisbona, della passione che ci unisce per questa città, che è un po’ un tratto distintivo dei connazionali che vivono qui. Qualcosa che non ha strettamente a che fare con il lavoro, è più uno stato dell’anima. All’inizio era una curiosità personale, cercare di investigare sul perché molti italiani scegliessero il Portogallo per vivere e lavorare, di confrontare in qualche modo le loro motivazioni con le nostre. L’idea del documentario è nata mettendo a confronto le nostre esperienze. Non abbiamo scelto un metodo preciso, ma le interviste sono nate mano a mano che scoprivamo e approfondivamo la conoscenza della città. Più che concentrarci su un aspetto in particolare abbiamo voluto allargare il campo, perché le persone che vivono a Lisbona sono effettivamente molto diverse tra di loro. Pur non mancando i motivi concreti che portano gli italiani a trasferirsi qui: il gran numero di call center che cercano madre lingua italiani in Portogallo, ad esempio, e, non da ultimo, le borse di studio universitarie che hanno dato la possibilità a molti di proseguire gli studi post-laurea».
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