Normalmente s’inizia a scrivere piccoli racconti per poi passare a storie più articolate. Da un’idea per uno spot si giunge a un concept per un videoclip. Un fatto per strada che un giorno ti colpisce diventa un articolo, ma poi pensi a come girare una serie di documentari. Si parte da un cortometraggio pensando di raggiungere un film. Mauro Uzzeo scrive tutto.
Lui è l’evoluzione del vecchio narratore nei villaggi che sedeva accanto al fuoco e raccontava viaggi, storie realmente accadute o inventate. Poteva impiegarci una manciata di minuti o tutta la notte. Raccontare, ecco. Uzzeo è un esploratore della narrativa e a seconda della storia che gli si presenta trova il giusto linguaggio: «Chi vuole raccontare deve per forza variare e differenziare la sua proposta di scrittura, deve imparare tutti i mestieri che ruotano intorno all’idea di racconto». Un giorno sei corto, un altro sei spot, sei videoclip o sei fumetto, un giorno sei lungometraggio. Certo devi esserne capace, e Mauro lo dimostra a ogni lavoro.
Ritornando alla figura del narratore accanto al fuoco, la necessità di chi racconta è di avere un pubblico che ti ascolta. Il pubblico è vario e varia deve essere la scrittura. Chi raccontava storie, prima, aveva solo la voce per interpretare i personaggi, per incutere paura, timore, gioia. Oggi gli strumenti sono tanti, si può lavorare con attori, disegnatori, grafici. Anche il pubblico è cambiato, ma è sempre disposto a prestare attenzione a una storia, che sia un videogioco, un film o un fumetto.
Mauro scrive sin da piccolissimo, da ragazzino portava le prime storie a fumetto dal giornalaio vicino a casa e con un accordo degno dei più geniali distributori, riusciva a vendere quei pezzi unici a millelire. La svolta è avvenuta seguendo un corso di sceneggiatura tenuto da Lorenzo Bartoli: un workshop in una fumetteria, frequentato tra gli altri anche da Roberto Recchioni. Tre ore a settimana per capire cosa c’è dietro i fumetti. Bartoli donava il segreto di come si scrive un fumetto, come si costruisce, la scansione delle vignette, il glossario, la didascalia, la descrizione dell’inquadratura, il linguaggio. Gli strumenti di viaggio per un narratore pronto a tutto. Nelle sceneggiature dei fumetti si fa quello che nel cinema fanno lo sceneggiatore, il regista, il location manager, lo scenografo, il casting director.
Da allora ha pubblicato di tutto, dall’horror alle storie romantiche, ai supereroi, al porno: «Per un periodo ho scritto su “Blu”, un periodico erotico, ma avevo 17 anni e non potevo comprare la rivista su cui scrivevo. Assurdo!». Per la Sergio Bonelli Editore ora scrive su Dylan Dog e sta preparando una serie di volumi speciali, autoconclusivi, dal titolo Le storie.
La sua ricerca narrativa è in continua evoluzione: all’inizio i racconti erano di completa evasione, ora invece i personaggi sono espressione dei suoi interrogativi e vivono le sue stesse difficoltà. Nel numero di Dylan Dog che sta preparando si domanda ad esempio quanto il concetto di verità in epoca social stia perdendo di significato e come rispondere al fenomeno delle bufale su un mezzo come internet, nato come controinformazione: «Oggi mi preme spiegare quanto sia contraddittorio cercare un unico punto di vista per raccontare le cose».
Di Orfani, la serie creata da Roberto Recchioni ed Emiliano Mammucari per la Bonelli, è uscita la seconda stagione. Un fumetto nuovo per l’Italia, una saga strutturata come una serie tv. Mauro è stato letteralmente arruolato da Recchioni per intervenire nella seconda stagione. La prima era riconducibile alla fantascienza del tipo fanteria dello spazio. Le caratteristiche di Uzzeo, scrittore del suo tempo, lo legano con naturalezza più al secondo progetto, dove le atmosfere raccontano un viaggio disperato in un mondo condannato e senza scampo. Il personaggio di Ringo s’incontra con un uomo che ha aperto un campo medico in una zona di battaglia e accoglie persone di entrambe gli schieramenti: «Tutta la storia è una riflessione sul compromesso, fino a dove ci si può spingere per non perdere la tua dignità o la tua umanità. Quest’uomo rimane anonimo ma è la trasposizione di Gino Strada, fondatore di Emergency».
Mauro è passato anche per l’animazione. Ha lavorato, tra le tante cose, per gli spot della CocaCola, dell’acqua Lete, per i video dei Tiromancino, dei Subsonica, di Jovanotti. Ha collaborato alle Winx e ai I gladiatori di Roma per la Rainbow di Iginio Straffi. Continua a scrivere di tutto, sono pronte una serie di sceneggiature per il cinema e per i cartoni, tra cui il progetto Bum Bum di Maurizio Forestieri.
«Non sceglierò mai una forma sola di racconto, tra dieci anni voglio ancora raccontare, qualsiasi forma prenderà la scrittura. Scrivere è prima di tutto un’esplorazione all’interno del mezzo in cui mi sto esprimendo e di me stesso».