Focus Archivi - Fabrique Du Cinéma https://www.fabriqueducinema.it La Rivista Del Nuovo Cinema Italiano Mon, 02 Jan 2023 09:48:32 +0000 it-IT hourly 1 Agrodolce, una storia di sognatori https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/agrodolce/ https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/agrodolce/#respond Tue, 13 Dec 2022 16:53:04 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=18044 Quattro ragazzi, quattro vite diverse, quattro sogni difficilmente realizzabili. Ambientata in una cittadina della pianura padana, questa è una storia di ventenni, vista dallo sguardo di un ventenne. Marco, Cecilia, Tommaso e Paola, i protagonisti del film, sono dei gran sognatori e immaginano nel loro futuro la realizzazione delle loro aspirazioni e il riconoscimento delle loro […]

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Quattro ragazzi, quattro vite diverse, quattro sogni difficilmente realizzabili. Ambientata in una cittadina della pianura padana, questa è una storia di ventenni, vista dallo sguardo di un ventenne. Marco, Cecilia, Tommaso e Paola, i protagonisti del film, sono dei gran sognatori e immaginano nel loro futuro la realizzazione delle loro aspirazioni e il riconoscimento delle loro capacità. Inseguono i loro sogni con determinazione, con passione e con grande fiducia… ma sbatteranno presto contro la dura realtà.

Scrive MyMovies: «Alessandro Prato, al suo primo lungometraggio totalmente autoprodotto, mostra un controllo del mezzo nonché un’abilità nel fare casting e poi nel dirigere gli attori che non molti film di esordienti possiedono». 27 anni, nato a Cremona e trasferitosi a Roma, nonostante la giovane età Prato si è formato lavorando con maestri come Pupi Avati, Giancarlo Giannini, Tonino Zangardi e Abel Ferrara, che lo ha scelto per recitare accanto a Willem Dafoe nel suo film Tommaso. Proprio nella sua città il regista è tornato ad ambientare la sua opera d’esordio, Agrodolce, per cui ha scelto un titolo tutt’altro che casuale, in riferimento alla vita di una generazione che gravita attorno a soddisfazioni e dolori: «Cremona mi ha regalato location di notevole bellezza: Piazza del Duomo, Palazzo Raimondi, Palazzo Araldi – Erizzo, la campagna cremonese, il parco Po, i licei, le botteghe di liuteria: questa città è la più importante al mondo per la costruzione di strumenti musicali ad arco».

Il film è vincitore del Premio Utopia alla 35ª edizione del Festival del cinema giovane – Castellinaria (in Svizzera), dove il regista è stato premiato per aver diffuso «la magia dell’utopia e del ‘non luogo’, ma pure di concetti quali la scoperta, la ricerca interiore, il sogno, il coraggio, la solidarietà, la giustizia e la bellezza». Già apprezzato dalla critica e dal pubblico per l’attualissima tematica trattata, la scelta e la direzione del cast e la capacità di Prato di strutturare un racconto coerente e sincero, in cui i personaggi raggiungono l’identità di persone reali, Agrodolce è ora disponibile su Amazon Prime Video, Google Play ed Apple Tv, distribuito da Direct to Digital.

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2Flows. La musica attraverso chi la vive https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/2flows/ https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/2flows/#respond Mon, 12 Dec 2022 16:27:56 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=18021 She è una cantante di successo annoiata dalla vita che viene sfruttata dal suo manager Cristiano, uno squalo del settore musicale. Luca, aka Tempo, è un artista che lavora come lavapiatti per aiutare la madre ad estinguere il mutuo della loro casa. Luca, dopo aver inciso la sua nuova canzone con l’aiuto dei suoi amici Marco e Boro, […]

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She è una cantante di successo annoiata dalla vita che viene sfruttata dal suo manager Cristiano, uno squalo del settore musicale. Luca, aka Tempo, è un artista che lavora come lavapiatti per aiutare la madre ad estinguere il mutuo della loro casa. Luca, dopo aver inciso la sua nuova canzone con l’aiuto dei suoi amici Marco e Boro, scopre che il suo ultimo video è diventato virale su tutti i social. Grazie a questo successo viene notato e contattato da Cristiano che gli dà appuntamento al Blue Velvet, un locale molto rinomato in città. È lì che i destini di Luca e She si incroceranno grazie alla mano inconsapevole di Cristiano che, seppur non volendo, cambierà per sempre le vite dei due ragazzi.

Presentato a Torino, 2Flows è ora disponibile su Amazon Prime Video, Google Play e prossimamente su Apple TV distribuito da Direct to Digital. Il titolo si rifà ad un gioco di parole che rappresenta due diversi flussi di vita ma anche due stili di rap. D’altronde la particolarità del film è nella sua stessa natura: questa è una storia sulla musica interpretata da artisti veri, che raccontano con onestà e passione tutti i sacrifici, le ansie e le emozioni di chi la musica la sogna, ma cerca anche di farne un mestiere.

Nel cast: Nicolò Bertonelli (Oltre la soglia; Braccialetti Rossi 3; The Christmas show), Maria Teghini, Gianmarco Bellumori (La grande bellezza), Roberta Carluccio (influencer da 2 milioni di follower), Alessandra Carrillo (1994; Il processo; Oltre la soglia; Il paradiso delle signore; Luna Park), il noto rapper Boro Boro, il rapper Vaz Tè e il producer-dj Zero Vicious.

Ambientato nella scena rap torinese, 2Flows mette a confronto la vita dei musicisti protagonisti evidenziandone le differenze: c’è chi come Luca sogna di emanciparsi dalla periferia per diventare un rapper famoso, e chi, come She, è già una cantante affermata ma soffre nel rigido mondo dello showbiz. La vera sfida sarà capire dove trovare la felicità… senza mai rinunciare ai propri sogni.

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Il nostro nome è Anna: Anne Frank oggi https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/il-nostro-nome-e-anna/ https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/il-nostro-nome-e-anna/#respond Thu, 08 Dec 2022 08:46:00 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=18008 Anne Frank è il simbolo di tutti i bambini che furono vittime della Shoah, ma anche di coloro che oggi continuano ad essere discriminati. I suoi ideali sono condivisi attraverso gli occhi di Anna, un’adolescente dei giorni nostri. “Cosa succede quando gli ideali di Anne Frank si scontrano con la vita quotidiana del nostro tempo?” si […]

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Anne Frank è il simbolo di tutti i bambini che furono vittime della Shoah, ma anche di coloro che oggi continuano ad essere discriminati. I suoi ideali sono condivisi attraverso gli occhi di Anna, un’adolescente dei giorni nostri.

“Cosa succede quando gli ideali di Anne Frank si scontrano con la vita quotidiana del nostro tempo?” si è chiesto il regista Mattia Mura Vannuzzi, contattato da Federica Pannocchia, Presidente dell’Associazione di volontariato Un ponte per Anna Frank, con l’obiettivo di capire come trasmettere al giorno d’oggi i valori presenti nello storico diario. Immaginando il candore e la maturità di una giovane Anna contemporanea (qui interpretata da Ludovica Nasti in stato di grazia), e affidandosi al realismo magico che il cinema concede.

Il nostro nome è Anna
Ludovica Nasti in Il nostro nome è Anna

«Anne Frank non è solo il simbolo di quei bambini che sono stati uccisi durante il nazionalsocialismo – dichiara il regista – ma anche di tutti coloro che vivono al limite della società». Il riferimento è senza dubbio agli aspetti più cupi della nostra attualità: dal movimento #BlackLiveMetters in America agli emarginati, i richiedenti asilo siriani, i rifugiati e qualsiasi vittima dell’indifferenza: «Di fronte al filo spinato del campo profughi dell’Isola di Lesbo ho avuto gli stessi brividi che mi hanno colpito prima di entrare ad Auschwitz, e ho sentito un’eco che è come un graffio nell’anima del mondo. Nel silenzio e nel consenso, il mondo ha chiuso gli occhi e ha lasciato che accadesse, e a volte vedere è ciò che ci separa dall’incredibile». E così che Anna, oggi più che mai, incarna una speranza e anche un sogno della coscienza.

Parte di un percorso di sensibilizzazione più ampio, Il nostro nome è Anna è stato proiettato nelle scuole e nelle biblioteche per arrivare direttamente agli studenti, ovvero i giovani che stanno crescendo e cresceranno ancora nel mondo attuale. Dalle parole di alcuni di loro emerge tutta l’importanza della divulgazione culturale, come nel caso di K., 10 anni: «Mi sono sempre sentita diversa, inoltre a casa i miei genitori litigano sempre… con Il nostro nome è Anna ho capito come essere felice». Il cortometraggio è ora disponibile anche su Amazon Prime Video, distribuito da Direct to Digital.

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Quasi ora: tra ritratto familiare e conflitto https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/quasi-ora-tra-ritratto-familiare-e-conflitto/ https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/quasi-ora-tra-ritratto-familiare-e-conflitto/#respond Mon, 21 Nov 2022 14:33:39 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=17972 Roma. Una famiglia borghese italiana, durante il pranzo, parla dei problemi che affliggono la nazione. E Lili, adolescente energica ed intelligente, critica aspramente la generazione del padre per aver lasciato in eredità un mondo peggiore, fatto di un presente difficile, di totale mancanza di fiducia nel futuro, populismo e razzismo pericolosamente dilaganti, una guida politica incerta […]

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Roma. Una famiglia borghese italiana, durante il pranzo, parla dei problemi che affliggono la nazione. E Lili, adolescente energica ed intelligente, critica aspramente la generazione del padre per aver lasciato in eredità un mondo peggiore, fatto di un presente difficile, di totale mancanza di fiducia nel futuro, populismo e razzismo pericolosamente dilaganti, una guida politica incerta e un’idea di Europa ben lontana da quella iniziale. Problemi piuttosto risaputi. Ma non tutto è come sembra. 

Partendo da un maestro come Pasolini e dalle riflessioni della senatrice Liliana Segre, il regista Luigi Pane spiega l’esigenza di realizzare un cortometraggio come questo: «La diamo ormai per scontata, questa nostra libertà. Come una relazione stanca, ce la trasciniamo dietro quasi con noia. Ci sembra a tratti addirittura ingombrante e impegnativa nella responsabilità che essa richiede, e allora ecco che cominciamo ad essere attratti, ad ascoltare, a delegare la nostra libertà a chi ci dice di pensare per noi, agire per noi, trovare soluzioni per noi al posto nostro. Perché accade questo? Perché siamo un popolo senza memoria, appunto». 

Reduce dall’uscita del suo primo lungometraggio Un mondo in più (nel cast Francesco Di Leva, Denise Capezza e Francesco Ferrante), con Quasi ora Luigi Pane portava già nella struttura del cortometraggio alcuni dei temi a lui più cari, confermando di essere uno dei nuovi autori del cinema italiano con uno sguardo particolarmente legato al sociale, ai turbamenti del nostro presente, alla memoria storica del nostro paese quanto alla riflessione sul suo futuro. Ad interpretare il dialogo ed il conflitto tra generazioni, rappresentato da una famiglia italiana apparentemente come tante altre, un cast centratissimo con Milena Mancini, Pietro Ragusa, Elisa Visari e Federico Maria Martini. Quasi ora è disponibile su Amazon Prime Video, distribuito da Direct To Digital

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Weekend per due (con delitto) https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/weekend-per-due-con-delitto/ https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/weekend-per-due-con-delitto/#respond Fri, 18 Nov 2022 10:01:29 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=17968 Caterina è una giovane ragazza smemorata, che un giorno si risveglia all’improvviso in un piccolo paese dell’Umbria senza ricordare la sua identità né come sia finita lì. Con sé ha solo due indizi: un romanzo scritto dal giallista Tommaso Carta, e un invito a trascorrere un weekend nel casale di montagna dell’avvocato in pensione Domenico Guarino. Caterina […]

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Caterina è una giovane ragazza smemorata, che un giorno si risveglia all’improvviso in un piccolo paese dell’Umbria senza ricordare la sua identità né come sia finita lì. Con sé ha solo due indizi: un romanzo scritto dal giallista Tommaso Carta, e un invito a trascorrere un weekend nel casale di montagna dell’avvocato in pensione Domenico Guarino. Caterina chiederà aiuto proprio allo scrittore Carta, che infatti la accompagnerà da Guarino: così si ritroveranno a passare un weekend con un gruppo di strambi personaggi minacciosi, invischiati in quello che sembra essere a tutti gli effetti un delitto irrisolvibile.

Weekend per due (con delitto) è ora disponibile su Amazon Prime Video Italia, distribuito da Direct To Digital. Definito da MyMovies «una commedia che racconta gli intrighi di un weekend di paura», il film di Brando Improta nasce effettivamente dall’idea di creare un mix di generi che si diverta a giocare con le regole di partenza del giallo. «Per me è stata soprattutto una sfida», racconta il regista, analizzando la struttura drammaturgica del whodunit, ovvero il “classico giallo alla Agatha Christie” con un ambiente chiuso, una ristretta cerchia di sospettati e un patriarca dispotico che tutti vorrebbero eliminare. «Da appassionato di gialli, già scrivendo la sceneggiatura sapevo che il pubblico di questo genere è difficile da accontentare. Tutto deve tornare perfettamente, quando alla fine sarà data la soluzione».

Ma che succede se agli elementi del giallo si aggiungono quelli dell’avventura e della romantic comedy? Per esempio, può capitare che nel tentativo di risolvere il caso, i due protagonisti battibecchino dalla prima all’ultima inquadratura… Mentre lo spettatore sarà impegnato a cogliere gli indizi di un film strutturato nello stile del gioco Cluedo, e magari scoprirà la soluzione dell’enigma prima dei personaggi stessi.

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Exitus: un thriller medievale tratto da una storia vera https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/exitus-un-thriller-medievale-tratto-da-una-storia-vera/ https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/exitus-un-thriller-medievale-tratto-da-una-storia-vera/#respond Fri, 14 Oct 2022 16:08:51 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=17834 1539. Simone Baschenis è un affermato pittore bergamasco alle prese con l’opera più monumentale della sua carriera: l’affresco delle mura esterne della chiesa di Pinzolo, nel principato di Trento. A ispirarlo e al contempo ad atterrirlo è la lettura del diario di una giovane donna, vissuta due secoli prima non lontano da lì, che ha come il potere […]

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1539. Simone Baschenis è un affermato pittore bergamasco alle prese con l’opera più monumentale della sua carriera: l’affresco delle mura esterne della chiesa di Pinzolo, nel principato di Trento. A ispirarlo e al contempo ad atterrirlo è la lettura del diario di una giovane donna, vissuta due secoli prima non lontano da lì, che ha come il potere di trasportarlo all’interno della sua opera. È una delle più celebri danze della morte. Il racconto del diario comincia nel 1348, al culmine della terribile pandemia che attraversa l’Europa: la peste nera

A distanza di secoli, l’inquietante danza della morte continua a scandire il tempo della vita umana nell’affresco di Baschenis. Danza macabra rimane l’opera più nota del pittore, una sorta di memento mori dalle pulsioni grottesche e spirituali, tuttora visibile nella Chiesa di San Vigilio.

Candidato ai David di Donatello, Exitus è tra i pochi film fregiati del logo T-Green, a certificazione di una produzione del tutto sostenibile ad opera di Screen Studio. Diretto da Alessandro Bencivenga, schiera inoltre un cast di grandi attori, tra cui i co-protagonisti Athina Cenci, vincitrice di due David di Donatello, e Giuseppe Cederna, anche nel film di Salvatores Mediterraneo, vincitore di un Oscar.

Il film è ora disponibile su Amazon Prime Video Italia, distribuito da Direct to Digital.

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Interno 5 della regista Siddhartha Prestinari e l’analfabetismo affettivo https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/interno-5-della-regista-siddhartha-prestinari-e-lanalfabetismo-affettivo/ https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/interno-5-della-regista-siddhartha-prestinari-e-lanalfabetismo-affettivo/#respond Fri, 14 Oct 2022 16:00:47 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=17824 Al quarto piano di un palazzo del primo Novecento c’è sempre un via vai di ragazzi che si trattengono sul pianerottolo, il tempo necessario per ricevere una bustina che passa di mano in mano in maniera discreta. I clienti che si presentano all’interno 5 sono persone bisognose e in astinenza: Mirko, il loro pusher, spaccia […]

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Al quarto piano di un palazzo del primo Novecento c’è sempre un via vai di ragazzi che si trattengono sul pianerottolo, il tempo necessario per ricevere una bustina che passa di mano in mano in maniera discreta. I clienti che si presentano all’interno 5 sono persone bisognose e in astinenza: Mirko, il loro pusher, spaccia le emozioni che cercano. Qualcuno di loro cerca di abbandonarsi al dolore, qualcun altro invoca l’autostima, altri cercano perdono o coraggio, perché sopravvivere è un bisogno naturale ma vivere… è una scelta.

La voglia di raccontare questa storia nasce dalla lettura di un’intervista al filosofo Galimberti, una riflessione sull’analfabetismo affettivo. «Mi sono spesso interrogata sull’importanza di un’educazione sentimentale per creare dei ponti di comunicazione tra sé stessi e gli altri, e quanto sia necessario seminare questi germogli fin da piccoli» racconta Siddhartha Prestinari, regista di Interno 5. Viviamo oramai in una realtà deformata, in cui tutto è possibile, lecito, raggiungibile. «La felicità si rincorre nel consumismo, la tristezza e la solitudine si mascherano attraverso un’emoji e ogni sogno o ambizione è a portata di un clic. In questa Babele dove non si muore più, impera però un grande vuoto che vede i nostri giovani galleggiare in superficie alla ricerca di una terraferma in cui poter sostare, demolire e costruire daccapo e meglio. Affrontare il tema dell’analfabetismo affettivo è un modo per porre l’attenzione sull’importanza dell’ascolto e interrogarsi se può esserci futuro senza emozione». 

Figlia d’arte (madre mimo, coreografa e regista; padre produttore, regista e sceneggiatore), Siddhartha Prestinari torna ad indagare la realtà guardando oltre le apparenze, filtrando con sguardo empatico e cinematografico i rituali sociali che viziano la nostra epoca, a partire dai giovanissimi. Interno 5 in fondo non fa che raccontare l’uomo nelle sue contraddizioni, nei suoi bisogni e nel suo costante mutamento.

Il film è ora disponibile su Amazon Prime Video Italia, distribuito da Direct to Digital.

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Denkraum, il thriller distopico che mostra il lato più oscuro dei social network https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/denkraum-il-thriller-distopico-che-mostra-il-lato-piu-oscuro-dei-social-network/ https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/denkraum-il-thriller-distopico-che-mostra-il-lato-piu-oscuro-dei-social-network/#respond Thu, 14 Jul 2022 12:27:40 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=17378 Alex è un programmatore-hacker, vive in una stanza piena di monitor da cui osserva gli altri. Da quando Alice lo ha lasciato, sta provando a reagire alla frustrazione dell’abbandono. Così inizia a concentrarsi ossessivamente sulla progettazione di Denkraum, un social network che aiuti le persone a confrontarsi con le proprie paure e i propri incubi. Diversi ragazzi hanno […]

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Alex è un programmatore-hacker, vive in una stanza piena di monitor da cui osserva gli altri. Da quando Alice lo ha lasciato, sta provando a reagire alla frustrazione dell’abbandono. Così inizia a concentrarsi ossessivamente sulla progettazione di Denkraum, un social network che aiuti le persone a confrontarsi con le proprie paure e i propri incubi. Diversi ragazzi hanno accesso al sito, e qui fronteggiano i loro disturbi psichici in maniera interattiva. Attraverso il social, però, gli incubi si materializzano nella realtà e la loro visione viene alterata da stati allucinatori. Le conseguenze saranno tragiche e ineluttabili…

Definito dalla Troma Film (storica casa di produzione e distribuzione newyorkese) “un film strano ed eccezionalmente interessante”, Denkraum è ora disponibile su Amazon Prime Video Italia e Google Play Italia, distribuito da Direct to Digital

Dall’osservazione della generazione dei social network nasce questa favola distopica, che si spinge fino al limite di immaginare cosa succederebbe se le interazioni tra persone venissero scansionate direttamente nei monitor di un pc. «L’idea di fare questo film nasce da due esigenze principali – spiega Luca Paris, autore e regista del progetto – ovvero quella di esprimere la mia visione della contemporaneità e la mia visione del cinema nella contemporaneità. Nel film esplodono con effetti inquietanti tutti i temi caldi della nostra società legati all’uso e all’abuso della tecnologia: l’assenza di privacy, il controllo dei nostri dati sensibili, il linguaggio nell’era della messaggistica istantanea e degli smartphone, la caccia alle streghe degli haters, il cyberbullismo, le manifestazioni pubbliche e consensuali dell’odio, le fake news complottistiche, l’isolamento dei giovani di questa generazione, il fenomeno dell’hikikomori. 

Il social network di Alex rappresenta una sorta di mappatura dell’inconscio, della psiche e delle paure. Perché incarna tutto quello che viene nascosto da un’interfaccia che si pone come maschera edulcorante da un lato, ma che dall’altro sfocia nella violenza del cyberbullismo. Il protagonista coordina dal suo computer i movimenti degli altri e a sua volta è controllato dal Denkraum in un meccanismo voyeuristico da mockumentary

Nella lingua tedesca il Denkraum è lo spazio del ragionamento: un tramite essenziale tra l’essere umano e il mondo esterno, indispensabile per elaborare concetti ed idee grazie alla mediazione della distanza, dello spazio e del ragionamento. Ma il film ci mostra come i social network, il web e i messaggi istantanei impediscano una concreta meditazione creativa.

«Ho girato il film con il supporto di ragazzi che si sono appassionati al mio progetto, sulle orme di Rebel without a crew di Robert Rodriguez e del cinema indipendente e underground del passato. La mia idea è che si possa ripartire dalla sperimentazione nel cinema».

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Colomba Legend: un western esilarante dopo il cult “Quattro carogne a Malopasso” https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/colomba-legend-un-western-esilarante-dopo-il-cult-quattro-carogne-a-malopasso/ https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/colomba-legend-un-western-esilarante-dopo-il-cult-quattro-carogne-a-malopasso/#respond Thu, 14 Jul 2022 08:09:59 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=17373 La storia di Colomba Legend si sviluppa esattamente vent’anni dopo le vicende di Quattro carogne a Malopasso, il film western girato da Vito Colomba a cavallo degli anni ‘80 e ‘90, che vede protagonisti i figli degli storici personaggi, Parker e Nelson.  Dopo le malefatte del bandito Parker, i cittadini di Custon City si vedono costretti a fronteggiare una nuova […]

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La storia di Colomba Legend si sviluppa esattamente vent’anni dopo le vicende di Quattro carogne a Malopasso, il film western girato da Vito Colomba a cavallo degli anni ‘80 e ‘90, che vede protagonisti i figli degli storici personaggi, Parker e Nelson. 

Dopo le malefatte del bandito Parker, i cittadini di Custon City si vedono costretti a fronteggiare una nuova minaccia: tre banditi mascherati che compiono crimini a ripetizione terrorizzando l’intera città. Bill Nelson Junior, ossessionato dalla morte del padre, è convinto che i responsabili siano proprio i quattro figli di Parker abbandonati vent’anni prima, il giorno della loro nascita, davanti ad un convento di frati. Non soddisfatto dell’operato dello sceriffo, si mette sulle loro tracce e si batte affinché la verità venga a galla una volta per tutte. Ma saranno davvero loro i colpevoli di questi efferati crimini? O c’è sotto qualcos’altro?

Girato in Sicilia tra Custonaci e San Vito Lo Capo, Colomba Legend schiera una serie di location sensazionali per un western esilarante incorniciato anche dagli scenari naturali delle Grotte Mangiapane e della Riserva Naturale Monte Cofano. Grandi protagonisti del film, ancora una volta insieme, sono le figure mitiche di Custonaci e Vito Colomba, un cavalcatore siciliano ossessionato dal cinema. 

«Malopasso era un luogo in cui, a cavallo tra le due guerre mondiali, era stato costruito un bunker – racconta Vito Colomba – Quando ero piccolo mi narravano spesso delle storie su come quel posto fosse diventato teatro di crimini, furti e rapine. Episodi reali, alcuni anche buffi, raccontati alle forze dell’ordine e riportati in paese. Da lì Quattro carogne a Malopasso». Un esperimento filmico che è diventato parte della storia della televisione italiana grazie alla partecipazione del regista a programmi come Gialappa’s Band e Mai Dire, e al sostegno di Nino Frassica. 

Dopo il successo di Quattro carogne a Malopasso, i personaggi tornano con un nuovo capitolo della storia: Colomba Legend è ora disponibile su Amazon Prime Video Italia e Google Play distribuito da Direct to Digital.

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Buchi neri: Due serial killer, uno sguardo inquietante sulle perversioni dell’essere umano https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/buchi-neri-due-serial-killer-uno-sguardo-inquietante-sulle-perversioni-dellessere-umano/ https://www.fabriqueducinema.it/focus/direct-to-digital/buchi-neri-due-serial-killer-uno-sguardo-inquietante-sulle-perversioni-dellessere-umano/#respond Thu, 14 Jul 2022 07:54:52 +0000 https://www.fabriqueducinema.it/?p=17369 Flavio e Rayban sono due serial killer. Entrambi uccidono per ragioni e bisogni diversi, ma riescono a convivere e coesistere in una dimensione tutta loro. Insieme condividono una venerazione sacra per la loro prima vittima: decidono di chiamarla Eva. L’equilibrio tra i due viene però spezzato quando Rayban ammette che la loro routine gli è venuta a noia: […]

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Flavio e Rayban sono due serial killer. Entrambi uccidono per ragioni e bisogni diversi, ma riescono a convivere e coesistere in una dimensione tutta loro. Insieme condividono una venerazione sacra per la loro prima vittima: decidono di chiamarla Eva. L’equilibrio tra i due viene però spezzato quando Rayban ammette che la loro routine gli è venuta a noia: per lui è il momento di cercare emozioni più forti…

Buchi neri nasce dalla fascinazione di Valerio Di Stefano (sceneggiatore e regista del cortometraggio) per l’universo inquietante dei serial killer, tematica che ha approfondito attraverso la lettura di molti libri di genere. «Entrare nella mente di soggetti come Ed Gein, Albert Fish o Jeffrey Dahmer era un’esperienza che sentivo di voler fare e ho provato a ricostruire un modus operandi, una ritualità e un movente originale, unico e mai visto. Per questo ho voluto creare un equilibrio con due diversi serial killer, uniti in un unico atto ma con filosofia e percezioni completamente opposte. Uno è il corpo, l’istinto, la brutalità; l’altro è la mente, il sacro, il metodo».

Buchi neri è ora disponibile su Amazon Prime Video Italia distribuito da Direct to Digital (come episodio 4 della serie originale Poems). È un’opera che crea cortocircuiti interiori e che pone un grande interrogativo su una realtà che viene spesso celata, ma che fa parte delle nostre vite e della nostra società. Il mondo oscuro dei killer seriali rappresenta un universo complicato da accettare, che spesso tendiamo a nascondere e a non guardare. Eppure è clamorosamente vicino alle nostre fantasie e perversioni. 

 

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