È davvero possibile redimersi e riscattarsi da un destino ingiusto? Forse no. Matteo Moella, il protagonista di Sp1ral, è un regista controverso ma di successo. Vive e lavora a New York dove è anche in riabilitazione per curare il disturbo borderline di cui soffre da anni. Durante le prove del suo ultimo lavoro, una telefonata dall’Italia lo avverte della morte di suo padre. Matteo lascia New York e la sua vita per tornare al paese dove è cresciuto e alla casa al mare che il padre gli ha lasciato. La spiaggia della sua infanzia diventa il suo rifugio, inaccessibile a tutti tranne che ad Alice, una ragazza giovane e bella, che sembrerebbe aprire una breccia nel muro che Matteo ha eretto tra lui e il resto del mondo. Ma i suoi fantasmi, sempre presenti, lo trascinano di nuovo in una spirale di ricordi e ossessioni da cui sarà sempre più difficile uscire.
«Sp1ral è un miracolo. Un piccolo miracolo per un non credente» dichiara il regista pugliese Orazio Guarino, qui alla sua opera prima e anche co-sceneggiatore del film. Sp1ral è infatti un progetto che Guarino ha totalmente autoprodotto con la sua Naffintusi ma che, nonostante tutti i limiti del caso, è riuscito prima a conquistarsi uno spazio nella programmazione in sala e ora ad approdare sulla piattaforma Amazon Prime Video, grazie alla distribuzione della società internazionale Direct to Digital. «Sarebbe dovuto essere un film piccolissimo con pochissimi personaggi, ma più passava il tempo e aumentavano le difficoltà, più diventava grande», spiega l’autore.
Esordendo alla regia con un progetto indipendente ma coraggioso fino all’ultimo, Guarino riesce nell’impresa di colpire lo spettatore non «con la parvenza di un film che pretende di raccontare a tutti i costi una storia diversa», come osserva Dark Side Cinema, ma con «la grande personalità con la quale essa è raccontata». Usando un linguaggio forte e crudo come la realtà con cui i personaggi si scontrano, Orazio Guarino racconta la storia di una sconfitta esistenziale senza mezzi termini. Sp1ral è un film crudo nella sua indagine della solitudine umana e nella scelta di non scendere a compromessi; le parole d’ordine sono due: No-Redemption, «ovvero il concetto per cui un uomo, nonostante i suoi sforzi, è destinato a cedere alle sue debolezze», spiega ancora il regista.
L’uomo di questa storia, Matteo Moella, è interpretato da Marco Cocci, qui anche produttore associato del film. Leader, cantante e autore della rock band Malfunk, ha debuttato al cinema con Ovosodo (regia di Paolo Virzì) ed è tra i protagonisti de L’ultimo bacio e Baciami ancora (Gabriele Muccino). In Sp1ral interpreta un personaggio controverso e malato ma con l’unica “colpa” di essere un uomo solo. Siamo di fronte alla deriva di un protagonista oscuro, tragicamente compromesso dalle sue origini e dalla sua infanzia, rapito dalla rabbia verso un passato che non riesce a risolvere: c’è speranza di riscattarsi dal proprio destino? Forse no.