Anne Frank è il simbolo di tutti i bambini che furono vittime della Shoah, ma anche di coloro che oggi continuano ad essere discriminati. I suoi ideali sono condivisi attraverso gli occhi di Anna, un’adolescente dei giorni nostri.
“Cosa succede quando gli ideali di Anne Frank si scontrano con la vita quotidiana del nostro tempo?” si è chiesto il regista Mattia Mura Vannuzzi, contattato da Federica Pannocchia, Presidente dell’Associazione di volontariato Un ponte per Anna Frank, con l’obiettivo di capire come trasmettere al giorno d’oggi i valori presenti nello storico diario. Immaginando il candore e la maturità di una giovane Anna contemporanea (qui interpretata da Ludovica Nasti in stato di grazia), e affidandosi al realismo magico che il cinema concede.
«Anne Frank non è solo il simbolo di quei bambini che sono stati uccisi durante il nazionalsocialismo – dichiara il regista – ma anche di tutti coloro che vivono al limite della società». Il riferimento è senza dubbio agli aspetti più cupi della nostra attualità: dal movimento #BlackLiveMetters in America agli emarginati, i richiedenti asilo siriani, i rifugiati e qualsiasi vittima dell’indifferenza: «Di fronte al filo spinato del campo profughi dell’Isola di Lesbo ho avuto gli stessi brividi che mi hanno colpito prima di entrare ad Auschwitz, e ho sentito un’eco che è come un graffio nell’anima del mondo. Nel silenzio e nel consenso, il mondo ha chiuso gli occhi e ha lasciato che accadesse, e a volte vedere è ciò che ci separa dall’incredibile». E così che Anna, oggi più che mai, incarna una speranza e anche un sogno della coscienza.
Parte di un percorso di sensibilizzazione più ampio, Il nostro nome è Anna è stato proiettato nelle scuole e nelle biblioteche per arrivare direttamente agli studenti, ovvero i giovani che stanno crescendo e cresceranno ancora nel mondo attuale. Dalle parole di alcuni di loro emerge tutta l’importanza della divulgazione culturale, come nel caso di K., 10 anni: «Mi sono sempre sentita diversa, inoltre a casa i miei genitori litigano sempre… con Il nostro nome è Anna ho capito come essere felice». Il cortometraggio è ora disponibile anche su Amazon Prime Video, distribuito da Direct to Digital.