Ambiente Vip, atmosfera casual a Cortina, dove sabato 25 marzo si è concluso il festival diretto da Maddalena Mayneri
L’arrivo a Cortinametraggio è stato scioccante. Colpa delle impegnative curve di montagna, che davano un senso alle parole dell’autista: “Cortina non sarebbe altrettanto bella, se fosse facilmente raggiungibile”. E infatti una volta arrivati, l’impressione è di essere atterrati su un altro pianeta. Non a caso, allora, il nuovo slogan di Cortinametraggio, scelto online, è stato “inCORTI ravvicinati del terzo tipo”. L’Hotel Savoia, cinque stelle ai piedi del paese, quartier generale di Cortinametraggio, potrebbe incutere soggezione per colpa della sua aria vip. Così come i negozi del paese, appositamente nati per far fronte a una clientela esclusiva. Eppure, dopo le prime diffidenze – o dovremo dire pregiudizi? – l’atmosfera che si respira è più che mai casual. Questa è la forza di Cortinametraggio, un festival che accoglie allo stesso modo i talent (senza i) del cinema italiano e i talenti (con la i) emergenti.
Quest’anno Cortinametraggio ha compiuto vent’anni e dimostra di essere entrato nella sua maturità. La sezione principale Corticomedy, curata da Vincenzo Scuccimarra, ha presentato 15 cortometraggi italiani diretti da registi emergenti, espressione di vari generi e tipologia produttiva (dalla sperimentazione alle grandi troupe). La sezione Videoclip, presente per la prima volta, curata da Cosimo Alemà ha selezionato venti “cortometraggi musicali” italiani. La sezione Webserie con tre proposte di visione, per poi concludere con gli Eventi Speciali che hanno ospitato corti, film a episodi e opere legati al mondo del cortometraggio.
Tra un pranzo, una partita di curling, un vernissage e una tavola rotonda, fino alle proiezioni serali al Cinema Eden, la missione di Cortinametraggio è apparsa chiara. È la condivisione, in cui talent e talenti possono confrontarsi e crescere insieme. In sala, ospiti come Paolo Genovese e Maria Grazia Cucinotta o giurati come Alessandro Preziosi e Gabriella Pession, guardano cortometraggi e videoclip in concorso, condividendo con i giovani autori le proprie impressioni a tavola. Mentre Tea Falco, Claudia Potenza, Michela Andreozzi, Chiara Mastalli e Luigi Lo Cascio concedono interviste, accanto al capannello dei giornalisti è possibile vedere ragazzi intenti a montare e realizzare video per il web o per il loro profilo social.
Un vero luogo di incontro, quindi, che fa proprio di questa atmosfera casual, in un luogo vip, la sua forza. Una forza che ha offerto a talent e talenti la possibilità di incontrare produttori. Una forza che ha concluso la sua settimana con la presenza di Lino Banfi e Eleonora Giorgi (premiati dal Sindacato Critici SNCCI con il Nastro d’Argento) che hanno raccontato aneddoti della stagione degli anni ’70 e ’80. Una forza che dal 20 al 26 marzo ha snocciolato cortometraggi, videoclip e webserie che guardano al futuro.
Un futuro che, permetteteci il momento autoreferenziale, stiamo studiando e precedendo anche noi di Fabrique du Cinéma, che di Cortinametraggio siamo media partner. In qualità di carta stampata del nuovo cinema italiano, sono i talenti in concorso a interessarci di più, e evidentemente abbiamo fatto bene il nostro lavoro. Il vincitore della sezione Corticomedy, infatti, è stato Buffet di Santa De Santis e Alessandro D’Ambrosio, di cui avevamo già parlato sulle nostre pagine, così come il vincitore della migliore webserie Unisex di Francesca Marino.
E già che ci siamo, ci fa piacere segnalare il lavoro svolto da Giovanni Battista Origo per La notte del professore (vincitore per la miglior regia, miglior attore a Riccardo De Filippis e premio del pubblico), la ricerca visiva e musicale di Luca Lepone per Amira (miglior colonna sonora e premio giuria junior), l’anima noir di Marcello Di Noto in Pazzo & Bella (menzione speciale e miglior attrice a Valeria Scalera), la sliding comedy di Francesco Giuseppe Fasano con Scotoma (premio Luxury) e la famiglia raccontata da Alessandro Sampaoli in Al posto suo (migliori dialoghi e premio RAI Cinema Channel).
Davvero notevoli i videoclip scelti da Cosimo Alemà, che ha saputo creare una perfetta panoramica di stili e scuole di pensiero sulla messa in scena della musica italiana. Affascinante il lavoro fatto a Petra (Giordania) da Martina Pastore per Wily Wily di Ghali (menzione speciale), il bianco e nero colorato creato da Edoardo Carlo Bolli per il video Fuck Tomorrow di Rkomy aka The Night Skinny (miglior videoclip premio Hausbrandt), la spontaneità di Daniele Magliulo per Elefanti di Gomma (miglior videoclip premio Augustus Color).
Ma oltre ai premiati c’è di più e sono davvero tanti i talent che terremo d’occhio e continueremo a seguire. Registi ma anche attori, come Maria Roveran (premiata come talento emergente) che abbiamo beccato a farsi i selfie con Fabrique, perché dispiaciuta di non essere alla nostra festa a Roma. E alla fine di una settimana piena di mondanità e talento, nottate a cantare con Joe Victor, Calcutta e Tommaso Paradiso (TheGiornalisti) siamo tornati a casa stanchi e felici. Con un unico rimpianto. Perché di quello che ci aspettavamo, abbiamo trovato tutto… mancava solo la neve. Ma siamo certi che l’anno prossimo Maddalena Mayneri ci farà trovare anche quella. Ne è capace.