Si potrebbe pensare che la Cineteca di Milano giochi in casa, con un festival visto da Milano, su Milano e per Milano. Ma non è così, perché quello che arriva sui grandi schermi delle tre sale della Cineteca (Spazio Oberdan / MIC Museo Interattivo del Cinema /Area Metropolis 2.0), è un festival piccolo ma coraggioso. Coraggioso perché ha la missione di rendere visibili film che per svariati e assurdi motivi sono rimasti invisibili ai più, e riproporre alcune prove d’autore belle, originali e potenti valorizzate poco e male dalla distribuzione in sala milanese.
Il festival, giunto alla sua XIV edizione, si svolge dal 5 al 12 marzo, e racconta la Milano delle periferie, con i suoi non luoghi e i suoi personaggi bizzarri. Primi fra tutti, quelli di Solo per il weekend, primo lungometraggio del bresciano Gianfranco Gaioni aka Director Kobayashi, che vivranno un’avventura folle e degna di Las Vegas senza mai muoversi da Milano. Nel cast Alessandro Roja, Stefano Fresi, Matilde Gioli e Francesca Inaudi. Dalla Milano dei nuovi grattacieli si passa a quella hippie degli anni ’60 di Prima che la vita cambi noi di Felice Pesoli, che racconta la ribellione giovanile di chi voleva cambiare la vita prima che fosse lei a cambiare lui, fatta di una nuova cultura letteraria e musicale, e se ne parlerà in sala con il regista, il produttore Ranuccio Sodi e alcuni protagonisti del film fra cui Eugenio Finardi. Cupa e pericolosa la Milano di In guerra, secondo film del trentenne Davide Sibaldi, proposto nella sua versione eccezionale “In Human 4D”: il film, un viaggio della durata di una notte attraverso una Milano periferica e inedita, sarà proiettato con l’intera colonna sonora suonata dal vivo da Luigi Palombi (pianista che ha lavorato fra gli altri con Morricone e Piovani), con la voce narrante recitata dal vivo. La proiezione sarà inoltre preceduta da un prologo narrato dal vivo e da un’ouverture musicale a sala buia che introduce lo spettacolo, in questo modo lo spettatore sarà completamente immerso all’interno del film.
Le opere prime in concorso sono cinque, tutte anteprime per Milano, dirette da giovani registi e prodotte in modo per lo più indipendente. I protagonisti quest’anno sono i bambini, gli unici in grado di vedere l’invisibile, gli unici a possedere il dono della verità. Sono storie di formazione, quelle che si sfideranno sui grandi schermi milanesi: c’è il ragazzino de Il bambino di Vetro di Federico Cruciani che dovrà affrontare la verità su suo padre in un Bildungsroman mafioso ambientato a Napoli; ci sono i due microcriminali di All’improvviso Komir che in un road movie noir troveranno una sorta di redenzione grazie alla purezza di un bambino capitato nel baule della loro macchina; c’è Maurizio, bambinetto caparbio e solitario che sogna di diventare musicista in Asino vola di Marcello Fonte e Paolo Tripodi e ci sono Le fantasticherie di un passeggiatore solitario di Paolo Gaudio (ne abbiamo parlato sul numero 10 di Fabrique, pag 62).
La sezione Riprendimi invece propone alcuni dei migliori film della stagione appena passata, presentati in sala dagli artisti: Un posto sicuro di Francesco Ghiaccio e con Marco D’Amore, film che in punta di piedi ma con una potenza espressiva incredibile racconta la tragica vicenda dell’amianto a Casale Monferrato, un film fatto di silenzi, di gesti, di narrazione sobria; il debutto alla regia di Veronica Pivetti (presente in sala), il suo primo “figlio”, come lo definisce lei, Né Giulietta né Romeo, che parla di omosessualità, di crescita, di pregiudizi familiari e lo fa con un tocco delicato e mai scontato; Dobbiamo parlare, l’ultima divertente commedia di Sergio Rubini, presentata in sala dall’attrice protagonista Isabella Ragonese; La felicità è un sistema complesso di Gianni Zanasi; Assolo, presente in sala la regista e attrice protagonista Laura Morante a cui è dedicato uno dei due omaggi cinematografici. L’altro a Ettore Scola, che la Cineteca ricorda con alcune delle più felici pagine del cinema italiano, Una giornata particolare, C’eravamo tanto amati e altri intramontabili, oltre che il meraviglioso ritratto biografico, artistico e umano realizzato dalle figlie Paola e Silvia, Ridendo e scherzando – Ritratto di un regista all’italiana.