Tanto pubblico e tante domande alla tavola rotonda di Fabrique il 5 settembre scorso all’Hotel Excelsior nell’ambito del festival di Venezia.
Il tema: Netflix in Italia e i suoi competitor europei, con un panel di esperti e protagonisti del presente e del futuro dell’audiovisivo italiano: Damiano Ricci, responsabile marketing di BIM Distribuzione, prima in Italia nel testare le uscite in contemporanea in sala e on demand, Alessandro Schintu, co-founder e responsabile dell’offerta e del business development di Chili Tv, Giancarlo Zappoli, direttore responsabile di MyMovies.it, Gianluca Arcopinto, produttore indipendente, Cross Productions, con il direttore creativo Ludovico Bessegato e il regista della serie “140sec”, Valerio Bergesio, Roberto De Feo, del bando internazionale Short for feature. E inoltre Kahuana Film e Alberini Films, entrambe società di produzione audiovisivi under 35, Tempi Moderni, agenzia per il lavoro e human resources e Cateno Piazza, direttore generale Gold Elephant World international film & musical festival.
Secondo uno studio di RBC Capital Markets, nel 2015 le risorse aggiuntive a disposizione dei produttori di cinema e tv, grazie all’apporto delle piattaforme di video on demand, ammonterà a 6,8 miliardi di dollari. Si parla ovviamente dei soli Stati Uniti, dov’è previsto che il leader del mercato dello streaming ad abbonamento, Netflix, spenderà per l’acquisizione di contenuti 3,3 miliardi di dollari. La stessa compagnia ha annunciato di voler investire nel 2016 5 miliardi di dollari a livello globale, di cui una parte destinata alla produzione di programmi originali da distribuire in via esclusiva sulla piattaforma, come il celebre serial americano House of Cards o il francese Marseille, presto in arrivo per tutti gli abbonati e con una star internazionale come Gerard Depardieu. La compagnia aprirà i battenti in Italia a ottobre, e già si parla della commissione di una serie tv su questa scia, mentre alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia verrà presentato il primo dei film nel “listino” al 100% on demand dell’operatore americano, Beasts of No Nation.
Le implicazioni per la filiera audiovisiva di un simile sviluppo del mercato digitale sono enormi e non investono il solo settore dell’home entertainment: se cambiano le modalità di fruizione di film e serie tv cambiano anche gli spettatori, il modo di produrre cinema e di portarlo al pubblico; cambia il ruolo della tv, finora principale canale di sbocco e fonte di risorse per il prodotto cinematografico; cambiano infine il rapporto con la sala e le dimensioni geografiche di un settore sempre meno affetto da barriere fisiche e linguistiche. Quali le opportunità e quali le sfide degli operatori dell’industria cinematografica?