Si conclude in bellezza la prima edizione di Corto Aperto – Short Film Contest, il neonato festival di cortometraggi che si svolge interamente in un pub, con il quale Fabrique du Cinéma ha collaborato.
«Portare il cinema all’interno di un pub e diluire gli appuntamenti settimanali nell’arco di due mesi è stata una sfida che ha avuto piacevoli riscontri» (Arianna Del Grosso, la direttrice artistica)
La Giuria – ovvero Luca Murri, Liliana Fiorelli, Arianna Del Grosso e Daniele Barbiero – ha proclamato lo scorso sabato i vincitori dei premi in palio per questa edizione, tra i quali il premio Fabrique Old Vintage Style, rivolto ai cortometraggi prodotti prima prima dell’avvento delle DSRL (reflex digitali), ovvero prima del 2010.
Ecco tutti i vincitori:
– Vince la menzione speciale come miglior corto straniero, dall’Australia, COUNSELLOR di Venetia Taylor:
Un’idea vincente, una scrittura affilata e un’ottima espressività degli attori possono creare un curioso prodotto cinematografico della durata di poco più di un minuto. Il cortometraggio di Venetia Taylor dimostra come si possano arginare impedimenti economici, logistici e di tempo, elementi che spesso fanno desistere dalla concretizzazione di un’ottima intuizione.
– Vince il premio speciale Fabrique Old Vintage Style WRITER di Andrea Ferrante:
Rappresentativo dello stile e dell’immaginario visivo tipico del primo decennio del 2000, nel mondo del cortometraggio, prima dell’avvento della tecnologia reflex.
– Vince il Premio del Pubblico FELICE di Antonio Costa:
Per la capacità e l’essenzialità con la quale riesce a raccontare una mostruosità che fa parte della storia dell’uomo. Non nascondendo l’ambiguità che si cela dietro l’orrore e non cancellando l’essere umano che lo compie nel delitto che realizza. Una regia perfetta, un interprete che è più che credibile, quasi fosse una testimonianza vivente.
– Vince il Premio della Giuria TOMMASO di Luigi Mascolo:
Per la precisione e l’eloquenza con la quale il giovane regista si è addentrato negli interstizi della morale, della spiritualità e del dolore. Per il modo in cui sviscera la diatriba tra credere-vedere-provare, facendola sbattere sui meccanismi sociali ed economici. Un lavoro preciso, essenziale e dolente come l’incrocio umano che sceglie di raccontare.
La Direzione Generale del Festival è di Marcello Bastoni, il titolare del The Old Tower Pub, e Giulia Mannarino. La Direzione Artistica è di Arianna Del Grosso.