Il suo blog, Little Snob Thing, è tra i più seguiti in rete, con una media di 250.000 visitatori al mese, collaborazioni con Bulgari e Louis Vuitton e 50.000 follower su Instagram, più di 20.000 su Facebook, 11.000 su Twitter. Ma lei, Alessandra Airò, è tutto tranne che snob.
Radici mediterranee, classe ’84, pugliese di nascita e romana d’adozione, la “Carrie Bradshaw romana” condivide con l’amica Chiara Ferragni (“Una ragazza in gamba, professionale, disponibile: non una ragazzina, ma una donna con una strategia di marketing vincente” ) la passione per la moda, il fiuto imprenditoriale, il percorso universitario in giurisprudenza (lei alla LUISS, Ferragni alla Bocconi) e l’innata capacità di trasformare la propria passione in business.
Grande appassionata di cinema, Alessandra Airò entra – dal 30 agosto al 5 settembre, alla Mostra di Venezia – nella squadra di Fabrique du Cinéma per incontrare e intervistare per noi, con il suo piglio leggero e scanzonato, gli ospiti di Casa Fabrique.
[questionIcon]Qual è il tuo rapporto col cinema?
[answerIcon]Amo il cinema, in particolare quello italiano. Sono già stata a Cannes e a Venezia, per raccontare il dietro le quinte dei festival: mi interessa tutto quello che gira intorno ai film, senza che si tratti per forza di cinema in senso stretto.
[questionIcon]Commentare un festival di cinema come una Fashion Week: eresia?
[answerIcon]Ma no. Oggi moda e cinema sono interconnessi. Come commentatrice non entro mai nel profilo tecnico, non sono certo una critica cinematografica e ci mancherebbe. Ma credimi: l’atmosfera, l’allure, il red carpet e il mondo dei party nel cinema non sono così diversi dai loro “gemelli” nel mondo del fashion. E poi è evidente che festival come Venezia e Cannes contano molto anche sul profilo glamour: non si tratta di festival di nicchia per cinefili, ma di manifestazioni che finiscono sui giornali sia per la qualità cinematografica del programma che per la ricchezza del red carpet. Ormai tutte le forme d’arte, cinema incluso, confluiscono nel sistema moda. I compartimenti stagni non esistono più.
[questionIcon]Giovane cinema italiano: come si vestono i nuovi talenti?
[answerIcon]Secondo me si vestono meglio di chi li ha preceduti. Mi spiego: abbiamo avuto in passato attrici bravissime, che al di fuori del red carpet non si curavano particolarmente del loro stile, del look. La nuova generazione invece ha un’inclinazione particolare per il fashion, sa strizzare l’occhio alla moda rischiando anche linee non facilissime. Penso a una Matilda De Angelis, a Matilde Gioli. O attrici che sanno imporre il loro stile, come Alba Rohrwacher.
[questionIcon]Un’attrice italiana simbolo di eleganza?
[answerIcon]Ne dico due, con stili molto diversi: Sophia Loren e Valeria Golino.
[questionIcon]Giochiamo: quale outfit per la Mostra?
[answerIcon]In valigia non deve mancare un vestito sottoveste molto leggero, un passpartout buono in più occasioni. Poi direi una camicia bianca di taglio maschile per gli screening della mattina, e sandali bassi: il Lido si gira in bici. Gli occhiali da sole, un grande classico indispensabile, e infine un blazer e pantalone da portare a pelle, molto chic.
[questionIcon]E per chi sale sul red carpet?
[answerIcon]Una maschera idratante per il viso, dormire molto e bere tanta acqua… ma non sono consigli che si sposano con la vita da festival, vero? Direi: attenzione agli illuminanti, che vanno tanto di moda adesso. Vanno usati con moderazione, perché se non non si applicano bene fanno peggio. E poi io sono sempre per non eccedere con le scollature, anche se dipende dal tuo ruolo sul tappeto rosso: attore, attrice, regista o socialite?
[questionIcon]Tacchi sul red carpet, si o no?
[answerIcon]Sul red carpet il tacco è doveroso.
[questionIcon]Puoi darci un’anticipazione di quel che farai a Casa Fabrique?
[answerIcon]Cercherò di parlare con i vostri ospiti facendo emergere la loro percezione del festival, come vivono l’atmosfera, il dietro le quinte. Vorrei scovare per ognuno un profilo divertente, raccontarne il vissuto. E poi mi piace l’idea di incontrare anche giovani talenti ancora acerbi: ragazzi con un grande sogno che si sta avverando proprio a Venezia.