Dopo la parentesi “fascista” con Sono tornato, dove affiancava un redivivo Mussolini, Frank Matano si ripresenta per un nuovo film della scuderia Vision Distribution. In Tonno spiaggiato veste i panni vanagloriosi di Francesco, aspirante comico dagli sketch asfittici che scopre la sua migliore verve deridendo in pubblico la fidanzata in sovrappeso. Le nuove battute ciniche gli fanno perdere la ragazza, e dopo miriadi di tentativi inutili per riconquistarla si accorge che l’unico modo per riavvicinarla è un lutto. Così scatta lo strampalato piano per procurargliene uno nuovo: come la nonna, un’arzilla vecchietta che si rivelerà più tosta del previsto.
Ambientato fra il Casertano e una Puglia dai borghi candidi, Tonno spiaggiato è un lavoro con tante ambizioni, alcune idee buone e qualche difetto che gli scopre il fianco. Alla base porta una grande voglia d’innovare e manipolare creativamente il cinema in commedia. Abbiamo il regista Matteo Martinez, formazione americana, tanti videoclip, esperienza da autore alle Iene e tanto lavoro su YouTube con l’amico Matano. Vi si trovano suggestioni, anzi “cose visive alla Simpson”, hanno confessato i due in occasione della presentazione stampa. Nell’estetica vincono i colori saturi, alcuni chiaroscuri allegramente dark, gli slowburn di scene veloci e i nonsense surreali che ammiccano fortemente ad un pubblico adolescenziale. Probabilmente saranno proprio loro, i più giovani, a popolare le 300 sale dove verrà proposto agli spettatori dal 10 maggio.
La sorpresa strabiliante è un’attrice novantenne che ha spiazzato tutti con il suo carisma. Si chiama Licia Guzzardi e ricopre il ruolo della nonnina da immolare alla causa dell’amore perduto di Francesco. Il Tonno decolla dalla spiaggia quando lei entra in scena, e Matano si trasforma in ottima spalla per questo indomabile vulcano di follia comica da terza età. Memorabile ogni suo take, ma la scena dal taglio western che degenera in un gioco gravitazionale tra Matrix e Moonwalker è un gioiello. Viene da chiedersi dove si fosse nascosta fino ad ora un’attrice così, scoprendo poi che ha doppiato Claudia Cardinale ne I soliti ignoti e ha calcato il palcoscenico di Gigi Proietti facendo la caratterista per decenni.
In materia di caratteristi di qualità, altra menzione se la merita Niccolò Senni (già visto nel cortometraggio Cani di razza), qui compagno di casa simil-Psyco di Francesco. Ha un abbigliamento ambiguamente femmineo e una saggezza salacemente deviante, consiglia l’amico nel suo losco piano omicida e lo affianca nelle goffe esecuzioni. Tonno spiaggiato ha un ché delle vecchie commedie demenziali di Ezio Greggio: intrappolate nel loro tempo ma lanciate verso il futuro. Erano ispirate con tutte le scarpe a un certo sottogenere comico americano, ma una volta traslato nel Bel Paese ebbero riuscita dubbia. Sicuramente non auguriamo al Tonno lo stesso oblio. Pur se in generale non è un lavoro ben riuscito al 100%, scalerà posti buoni del box office.
Avrà pure il profumo acerbo che precede le rivoluzioni di linguaggio filmico, ma al tempo stesso alcune trovate troppo scivolate sul demenziale sembrano pesciolini fuor d’acqua per una commedia ambientata in Puglia. Accade per la bici a rotelle di Matano, che cita il motorino a rotelle di Scemo e più scemo guidato da un certo Jim Carrey. Forse sono interpretazioni generazionali; tanto saranno gli under 20 in sala a decretarne il destino. Però c’è coraggio a palate nel film mattacchione e sincero di Martinez e Matano. E questo coraggio, sfacciato anche fino al costo di sbagliare, è di gran lunga onorevole.