Dopo “Radical chic un cazzo”, pubblicato nel 2012 e prodotto da Giorgio Canali, torna la cantautrice Ilenia Volpe con il suo nuovo album di inediti, intitolato: Il mondo al contrario.
Registrato, mixato e masterizzato da Gianluca Vaccaro (Carmen Consoli, Max Gazzè, Fiorella Mannoia) ai Terminal 2 di Roma è un concept album che si presenta al pubblico con una copertina di spessore, ideata e realizzata da Paul Whitehead, disegnatore di alcune delle cover album dei Genesis.
Eppure, Il mondo al contrario di Ilena Volpe, oltre a essere il titolo del suo ultimo album, rappresenta una sua personale visione di tutto ciò che ci circonda e che trova nella sua musica, nel suo modo di comporla ed eseguirla, la più alta espressione. È un mondo che, da qualsiasi prospettiva lo si veda, mostra sempre il suo opposto, dove la bellezza si fa maledetta e l’amore terrorista armato di esplosivo e pronto a farsi saltare in aria. È un mondo che graffia la pelle fino a scorticarla, che lenisce la ferita con un semplice bacio, piange tenendoti la mano e ti spinge spalle al muro pronto a colpirti ancora e forse con più forza.
È una pennellata costante che per ogni singola nota contribuisce a dare forma, prima a un’immagine e poi a un racconto. Musica e testi hanno una capacità evocativa forte e diretta. Maledetta bellezza, ad esempio, una delicatissima ballata che esplode nel ritornello e ci racconta, come in un’intima confessione, un dolore profondo e una lenta accettazione. Ancora, L’esercito delle formiche è come una marcia di vittoria e di sangue, dominata dalle chitarre distorte e dalla voce che si fa grido. Anche lì dove il brano è solo strumentale, come in Le stelle cadono e tu non le raccogli la forza della musica che si tramuta in visione assume una sua consistenza quasi palpabile e in un attimo ci ritroviamo seduti sotto la volta di un cielo buio su di un prato di stelle ai nostri piedi, come un’inedita primavera di un mondo parallelo.
Ilenia Volpe con quest’ultimo lavoro ha dimostrato al suo pubblico e ai nuovi arrivati di possedere e saper utilizzare al meglio delle doti compositive impeccabili, una misura e una ricercatezza nella composizione musicale originali e una visione d’insieme tipica dell’artista maturo; senza però dimenticare la sfrontatezza, l’immediatezza e il colpo di getto, il cambio di rotta improvviso che sono del rock la sua naturale quintessenza.