Si è chiusa tra affetto del pubblico e un brivido notturno, ieri sera, la prima edizione dell’Adriatic Film Festival (qui il sito ufficiale). Sì, perché l’ultimo film in proiezione come evento speciale è stato il The End? di Daniele Misischia, spietato zombi-movie all’italiana ambientato nella Roma attuale. Lo stesso regista ci è venuto a trovare a Francavilla al Mare, in Abruzzo, per parlare con il pubblico accompagnando il suo film. Con AFF siamo stati in ballo da venerdì per una tre giorni di cinema a base di cortometraggi in concorso, ospiti e premiazioni.
Dopo la prima selezione dei 400 corti giunti da tutto il mondo, sono stati selezionati 21 titoli divisi in 4 sezioni, e i nostri 4 giurati si sono occupati di decretare i vincitori. Il presidente di giuria Gianluca Arcopinto, produttore di Gomorra, ci ha concesso tra l’altro una proiezione speciali di un estratto di 20 minuti dal suo documentario in lavorazione, Chimera, sulla prossima demolizione delle Vele di Scampia. Vice-presidente di giuria Michele D’Attanasio, che invece è stato con noi non solo per premiare la Migliore fotografia dell’AFF ma per parlarci della lavorazione ancora in corso di Freaks Out, il nuovo film di Gabriele Mainetti dove Claudio Santamaria nei panni di un uomo lupo e Pietro Castellitto truccato da albino compongono un gruppo di fenomeni da baraccone in fuga dai nazisti durante l’occupazione a Roma. Pier Cesare Stagni, saggista e docente di storia del cinema ha rappresentato la memoria e le radici del grande schermo con i suoi aneddoti sul cinema girato in Abruzzo e la presentazione del suo nuovo saggio Cinema forte e gentile, excursus su location della regione verde utilizzate dagli anni ‘30 fino agli anni ‘70. Cristiano Di Felice infine, regista, sceneggiatore e fondatore dell’IFA, scuola di cinema per ragazzi, a Pescara, che, oltre ad aver accompagnato come partner l’AFF, ha dato i suoi voti ai film in concorso.
I film in concorso sono giunti da 9 paesi e 3 continenti. Cina e Indonesia incluse, con dei documentari molto suggestivi. Tra i titoli italiani, casualmente proprio in apertura anche il Bismillah di Alessandro Grande, selezionato per l’Italia sul lungo cammino verso le Nomination per l’Oscar al Miglior cortometraggio. Tanti temi forti, attualissimi, spesso anche scottanti, qualche commedia, uno sguardo particolare alla famiglia in crisi e soprattutto al punto di vista dei bambini, più d’una volta protagonisti dei nostri cortometraggi. Ecco invece i premiati per le varie sezioni e categorie.
- MIGLIOR CORTO ITALIA: Acquario, di Lorenzo Puntoni. Un bambino nuota in una piscina pubblica ma un evento imponderabile sconvolgerà tutto. Un mini thriller che tira le funi di tensione e azione utilizzando al meglio anche lo sguardo in macchina e gli effetti visivi.
- MIGLIOR CORTO INTERNAZIONALE: Rise of a star, di James Bort. Essere ballerina dell’Opera di Parigi diventa ancora più difficile quando un segreto dolce ma inconfessabile cresce dentro. Nel cast anche Catherine Deneuve, per questo corto arrivato lo scorso anno tra i 10 titoli prima delle Nomination all’Oscar per il Miglior cortometraggio.
- MIGLIOR DOCUMETARIO: The European Dream: Serbia, di Jaime Alekos. Serbia, oggi. Uomini e giovani scappati da scenari da persecuzioni e conflitti portano negli occhi e sulla pelle la guerra. Vite da fantasmi urbani chiuse tra confini politici appena al di là del mare Adriatico.
- MIGLIOR CORTO SCUOLA: La faim va tout droit, di Giulia Canella. Un ragazzo combatte con sé stesso sotto il giogo dell’anoressia. E campi da battaglia sono il suo corpo e la sua solitudine.
- MIGLIOR REGIA: Denise, di Rossella Inglese. Film che punta dritto alla riflessione sulle esistenze social. Nella periferia romana una ragazza vive la strada e le amicizie sbagliate tra notti brave e superficialità.
- MIGLIOR FOTOGRAFIA: Marina Cocco per Parru pi tia, di Giuseppe Carleo. “Parlo per te”, in siciliano, racconta in forma di commedia la reazione delle donne di una famiglia palermitana alla rottura della relazione della giovane della casa con il suo fidanzato. Toni caldi mediterranei e un ritmo folkloristico e coinvolgente.
- MIGLIOR ATTORE: Phénix Brossard, per La faim va tout droit. Vince proprio l’attore che ha interpretato un ragazzo anoressico. Attore francese emergente, Phénix è comparso in molte serie tv transalpine oltre che in film come Chocolat e Departure. Faccia estremamente interessante che si vedrà sempre più spesso.
- MIGIORE ATTRICE: Marianna Di Martino, per Amici comuni. Una turbolenta doppia coppia a tavola durante un pranzo nel quale può succedere di tutto. Marianna interpreta una donna che annuncia una grande notizia, ma ne verranno fuori altre, impreviste e molto più grosse.
Gli ospiti sono stati tanti, tra giurati e premiati. Ma sono accorsi, oltre a Misischia, per i loro film, anche Donatella Finocchiaro insieme al regista Samad Zarmandili e il Nastro d’Argento come Miglior attore emergente Luigi Fedele. Ma pure la presenza di Fred Martin, direttore artistico del Brussels Short Film Festival, per tutta la durata dell’AFF è stata fondamentale. Il suo Festival ha 21 edizioni alle spalle e sta per partire la 22esima. Per un gemellaggio con AFF ci ha portato in proiezione una selezione di 3 corti eccellenti, che l’Adriatic Film Festival ricambierà con il nostro direttore artistico Guido Casale, portando in Belgio altrettanti titoli tra i nostri vincitori. La caratura più importante sta nell’Oscar Qualifying rappresentata da questo Festival fiammingo. Significa che possono segnalare all’Academy titoli papabili per la corsa verso le Nomination agli Oscar. Presto online e sui social le gallery dell’evento dove era presente anche Fabrique du Cinema, media partner con il suo Numero 22, per la prima volta in distribuzione in Abruzzo, anzi all’AFF.