Si apre il 28 settembre l’Adriatic Film Festival. È la prima volta che mi affidano la conduzione di un’intera kermesse. Sul palco ci sarà un critico che presenterà cortometraggi in concorso, ospiti registi, attori, attrici e personalità del cinema che parteciperanno alla prima edizione di un piccolo Festival con tante buone idee e altrettanti sogni, se non di gloria, quantomeno di buona riuscita nei confronti del pubblico a cui si rivolge. Siamo in Abruzzo, a Francavilla al Mare, cittadina spalla a spalla con Pescara. Su queste sponde è la prima volta anche per Fabrique, che in quanto partner dell’AFF sarà presente con la sua distribuzione del Numero 22.
Siamo di fronte ad una competizione tra cortometraggi sotto i 20 minuti provenienti da tutto il mondo. Più precisamente da 9 paesi e 3 continenti. Non mancano lavori italiani, uno di Pippo Mezzapesa e un altro con Lino Guanciale. La selezione è stata fatta su 400 opere giunte e domenica la giuria dovrà premiare i migliori tra i 21 shortfilm in gara. Abbiamo diverse sezioni: Corto Italia, Corto Internazionale, Corto Scuola, Documentario. E poi i premi immancabili: Miglior regia, Miglior attore, Migliore attrice, Miglior fotografia. Quest’ultimo premio lo viene a consegnare Michele D’Attanasio, direttore della fotografia tra i più importanti del panorama attuale. Pure pescarese come il sottoscritto, tanto per restare in tema territorio. Il presidente di giuria invece è un vecchio lupo della produzione, Gianluca Arcopinto, che con la sua opera e personalità creativa rispecchia la necessità di AFF: quella di definirsi Festival di Cinema Indipendente.
Qui c’è un bel po’ di lavoro umile su un territorio cinematograficamente desertificante. Tanti film d’autore qui neanche vedono la sala, i grossi multisala impazzano a scapito dei cinema storici e il pubblico è sempre più bisognoso di trovare nuovi stimoli, diversi dalle emozioni preincartate delle major. Saremo centro dell’attenzione, almeno si spera, dal 28 al 30 settembre. I temi dei film in concorso (il cui programma è consultabile anche sul sito ufficiale) toccano argomenti come anoressia maschile, terrorismo, famiglia in crisi, la riconquista di un ex, il gender nello sport, l’immigrazione clandestina, il lavoro in miniera, la ferita del caporalato, i crimini di guerra e l’adolescenza nelle grandi città. Un tono impegnato per una selezione di film molto solidi e di alto livello. Molti dei quali sono ancora sconosciuti in Italia.
A proposito di buon cinema, oltre ai corti abbiamo organizzato tre Eventi Collaterali, proiezioni di film italiani come Beate, Quanto basta e The End. Saranno accompagnati da Donatella Finocchiaro, protagonista nei panni di un’operaia tessile, e dal regista Samad Zarmandili per il primo. Tema, delocalizzazione in chiave umoristica. Con il secondo titolo avremo il Nastro d’Argento Luigi Fedele, giovane attore talentuoso nel costruire il personaggio di un ragazzo con la sindrome di Asperger; e per il film di zombie ambientato in un ascensore romano sarà con noi il regista e autore Daniele Misischia. Uno che segue la scia di Romero e Carpenter rigettando le lezioni horror da soap-opera alla The Walking Dead.
Altra cosa interessante è il doppio gemellaggio con il Bruxelles Short Film Festival e l’Edimburgh Short Film Festival, importanti manifestazioni per i quali saranno con noi i rispettivi direttori artistici e Fred Martin e Paul Bruce. Porteranno in visione alcuni tra i loro gioiellini da mostrare al pubblico di AFF. Restando in tema di direttori artistici, il nostro, Guido Casale, sarà ambasciatore a sua volta in Scozia e Belgio per portare i nostri migliori corti. In realtà di ospiti ed eventi all’interno della tre giorni in riva all’Adriatico ce ne saranno anche altri, ma se ve li dico tutti poi perdete la sorpresa. Per chi sarà da quelle parti ci dovrà raggiungere da sé, o venirci a trovare tramite i social se resterete lontani.