Gennaio, è tempo di bilanci. Per lo meno al cinema.
Mai come quest’anno si sono avute ottime notizie dai Cinetel: il 2016 si chiude con quasi il 40% di incassi in più rispetto allo scorso anno, in relazione ai film italiani. Dai circa 130 milioni di incasso e 21 milioni di spettatori del 2015, si è infatti passati a circa 180 milioni di botteghino, per un totale pari a 28 milioni di presenze.
Certo, a ben guardare sono soprattutto i big a beneficiare di queste affluenze, a partire da Quo vado? della coppia Nunziante/Zalone (€ 65.365.655) passando per i Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese (€ 17.370.302), i Poveri ma ricchi di Fausto Brizzi (€ 5.271.407 per un titolo ancora nelle sale), e la virziniana Pazza gioia (€ 6.190.495 e 1.002.095 presenze).
Fino a qui nulla di nuovo, se non fosse per una manciata di titoli di buon successo che fanno ben sperare in una rinascita dal basso del cinema italiano: uno su tutti la rivelazione dell’anno Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti che, forte di una sceneggiatura intelligente, co-firmata da Nicola Guaglianone e Menotti, e di una straordinaria scelta degli attori (Claudio Santamaria, Luca Marinelli e la rivelazione Ilenia Pastorelli) porta a casa l’ottimo risultato dei € 5.082.495 di incasso per 796.357 presenze.
Si segnalano anche gli eccellenti Veloce come il vento di Matteo Rovere, salutato dal pubblico con 411.610 presenze per un incasso totale di € 2.237.441, e Mine di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, che oltre a 249.817 presenze per un totale di € 1.403.139 si è aggiudicato anche il Premio Fabrique alla Miglior Opera innovativa e sperimentale.
Grande risultato infine per Quel bravo ragazzo con € 1.306.340 totali, di Enrico Lando da un’idea di Ciro Zecca, e per Escobar – Paradise Lost, esordio alla regia di Andrea Di Stefano che con un cast internazionale (Benicio Del Toro, Josh Hutcherson) si attesta decisamente sopra il milione di incasso (per l’esattezza € 1.192.495 con 201.202 spettatori paganti).
Non bene invece titoli sulla carta vincenti come The Pills: Sempre meglio che lavorare, opera prima del gruppo romano di autori che – nel passaggio dal web alla sala cinematografica – non è decisamente stato premiato, incassando in totale solo € 557.273, a fronte di 83.201 spettatori. Così come Indivisibili di Edoardo De Angelis, pellicola apprezzatissima alla scorsa edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ha fatto incetta di premi (e ciononostante si è fermato poco sotto i 370.00 euro), e Piuma, firmata da Roan Johnson, che pure si è fermato a quota 351.957 euro.
Un peccato, certo, ma anche una spinta a migliorare, con la speranza che il 2017 si chiuda con tutt’altre classifiche.