Anche a Roma il piccolo film autarchico che ha fatto gridare al miracolo…dal 15 maggio al Lux
A volte i miracoli succedono. Può capitare che dal nulla, o come si dice, dal basso, quando l’entusiasmo e la voglia di fare sono altissimi, nasca un film. Succede che un film squattrinato venda in una grande città come Torino più biglietti dei suoi concorrenti ricchi e forti dell’appoggio della distribuzione capillare e favorita dei grandi. È il miracolo del film indipendente E fu sera e fu mattina del regista esordiente Emanuele Caruso, dal 15 maggio al cinema Lux di Roma.
Diplomato all’Accademia Nazionale di cinema di Bologna, Caruso ha radunato una troupe di giovani artisti e tecnici e col sostegno di quote da 50 euro vendute al pubblico in fase di pre-produzione (quote che garantiscono una percentuale sui futuri incassi), ha girato un film sulla fine del mondo ambientato nel paesaggio idilliaco, che nessuna tragedia sembra poter ispirare, delle Langhe piemontesi. E in effetti più che di tragedia, in questo film si percepisce la ricerca del senso da dare alla vita e al tempo che viviamo grazie alla scusa di un evento apocalittico come l’esplosione del sole.
“E fu sera e fu mattina” è l’incipit della genesi, perché se questo mondo finirà, un nuovo universo avrà inizio; perché se questo è il mondo che non dà possibilità, vi sarà sempre un gruppo di giovani pronto a dimostrare che esiste un altro modo di farcela.
È il modo col quale grazie al crowdfunding e al crowd equity, con soli 70.000 euro, quando ce ne sarebbero voluti 1,4 milioni, è nato E fu sera e fu mattina, un film che sorprende sempre restando in programmazione più del previsto, superando i big e ogni aspettativa, dimostrando ogni volta di essere la storia vera di un miracolo.